Benvengano i test antidroga per la classe politica che siede nelle istituzioni, sia comunali, provinciali, regionali e nazionali. Intanto cominciamo a dare il buon esempio dal basso. Forza amministratori di Civatonova che venite chiamati in causa da Civitasvolta. Iniziate per primi a dare il buon esempio. Se veramente siete puliti non avete alcunché da temere. Anzi ne trarrete una buona visibilità e riceverete stima. Se vi nascondente o vi rifiutate allora darete spazio a chi sospetta. Non abbiate paura, fatevi avanti e dimostrate che non siete legati a questo mondo che sta colonizzando la vostra città.
Sinceramente spero che queste parole del Vescovo siano state recepite anche da qualche Sacerdote che, invece di compiere il suo mestiere di pastore di anime, si sente intoccabile e fino ad ora ha fatto politica come burattinaio, ha portato avanti campagne elettorali subdole rovinando rapporti in intere comunità e facendo allontanare intere generazioni dal frequentare la Chiesa. Nella diocesi ci sono alcuni casi dove le chiese si sono svuotate per questi comportamenti di qualche prete, che fino ad ora ha vissuto protetto ed intangibile. Speriamo che con Don Nazzareno le cose cambino.
Ieri sera ho ricevuto una telefonata di una carissima amica che mi invitava ad un incontro che si terrà a Corridonia, il 25 ottobre, presso il teatro Lanzi, avente come oggetto il problema della droga. Mi ha anche raccontato della sua grande preoccupazione riguardo al futuro dei suoi figli e dei pericoli che incontrano soprattutto in posti dove dovrebbero essere tutelati. Sua figlia frequenta la terza media presso la scuola Dante Alighieri e in classe ha un compagno che già fuma le canne e le spaccia. Mi ha descritto i modi di fare e sono gli stessi riportati dall'avv. Bommarito nell'articolo. Tale ragazzina, molto coscienziosa, gli ha spiegato molto bene anche cosa avviene fuori dalla scuola (i ragazzini si conoscono tutti tra di loro) ed anche questo corrisponde a quanto riportato sempre nell'articolo. Bisogna fare qualcosa. Non possiamo consegnare dei bambini-ragazzini a questo mercato di morte.
Con il sue dichiarazioni il sindaco ha messo in chiaro che tutte le serate che sono state fatte, oltre le quattro autorizzate, sono state illegali. Poi, per quelle cosiddette legali, perché non sono stati rispettate le " riduzioni di orario concordate con l'autorità di pubblica sicurezza"? Quali sono state queste autorità di pubblica sicurezza con cui avete concordato le riduzioni di orario? Perché non revocare allora la concessione visto che quelli che hanno tenuto sono stati dei veri Rave Party a tutti gli effetti. Perché non intervenire per estirpare subito questo cancro che nella zona si sta espandendo?
Sempre con le sue dichiarazioni il sindaco dimostra che governa la città con grande leggerezza. Dice che le autorizzazioni sono state valutate una ad una, caso per caso. Con che parametri ha valutato caso per caso dato che sono stati sempre dei rave? Che differenza c'era tra uno e l'atro per discernerne l'autorizzazione. Quali peculiarità o meriti aveva un evento rispetto ad un'altro. Se a Civitanova il valutare caso per caso si fà così, mi spinge a pensare che al peggio non c'è mai fine.
@Luca Monaco - Credo che sia lei che sputa sentenze e crede di capire tutto poiché gli altri "non capiscono una beata minchia" (sono sue testuali parole). La prego di tenersi i suoi insulti per lei. Credo che abbia molto da imparare su cos'è il vivere civile ed il rispetto per gli altri. Secondo me, il commento che ha fatto utilizzando il termine contadini, è lesivo nei confronti della categoria. Se impara a scrivere correttamente, utilizzando la punteggiatura a dovere e la costruzione corretta delle frasi, forse riesce a farsi comprendere meglio.
Inoltre mi rivolgo ai tanti, che hanno accusato l'articolo e i commentatori ad avercela con i tatuati, i pircingati e i borchiati, facendo notare loro, che nell'articolo, non vi è il minimo riferimento a tali persone e tanto meno nei commenti contro i rave rilasciati dai commentatori, ad eccezione di uno che ne ha fatto menzione . Pertanto chi ha postato commenti generalizzando su tutti i commentatori è in mala fede e sono loro che fanno di tutta un'erba un fascio.
Sono una mamma che quest'estate è stata ospite con due figli piccoli presso una famiglia che abita nel palazzo vicino a tale posto. Non sapendo in quale strano posto mi trovavo, ho pensato di recarmi a prendere in affitto ombrellone e lettini presto questo maledetto chalet. Sono arrivata di venerdì mattino e inizialmente, a parte qualche strano individuo sembrava esserci una parvenza di normalità. Il sabato mattino, come inizio a scendere in spiaggia inizia il mio dramma. Innanzitutto trovo difficoltà a passare con il passeggino poiché dei vecchi camper e macchine erano parcheggiate in maniera disordinata e la cosa più raccapricciante è stato fare lo slalom tra vomito, bottiglie di vino e birra vuote a terra e tra ragazzi tramortiti da una nottata di sballo puro. Alcuni erano addormentati per terra con ancora le bottiglie a fianco e cani di razza pericolosa (rottweiler, pitbul ecc.) vicino ma liberi, altri dentro alle auto con gli sportelli e i cofani posteriori aperti con la radio che mandava una musica martellante. Alcuni di questi giovani stavano parlottando tra di loro cercando di ritrovare la macchina perché non si ricordavano dove l'avevano lasciata. Se per caso l'avessero trovata e si fossero messi in marcia sarebbero stati una mina vagante, tanto non si reggevano in piedi. Quello che ha scritto Francesco è capitato poi anche a me. Il mio ombrellone era occupato da balordi con gli occhi assenti e in stato comatoso, stravaccati sugli sdrai che avrei dovuto occupare con i miei figli piccoli. Ho chiesto spiegazioni al titolare dello stabilimento che in malo modo pretendeva che prendessi un altro posto. Ho fatto notare che non gradivo la presenza di cani pericoli liberi nei pressi e mi sono sentita apostrofare con epiteti volgari. Ho minacciato di chiamare le forze dell'ordine ma sono stata derisa in faccia: "tanto non ci fanno niente". Ho deciso comunque di fare una chiamata alle forze dell'ordine e la risposta è stata: "si signora, lo sappiamo ma non possiamo fare niente". Pertanto quello che l'avv. Bommarito denuncia è la pura verità. Non si può far sempre finta di niente. Dove sono le Istituzioni? Perché si permette che si creino queste situazioni? Guardando i miei figli piccoli e vedendo che situazioni di sciatteria possono incontrare come crescono, ho molta paura. Paura di una madre preoccupata per il futuro. Non si può permettere che tanti giovani rovinino gli anni più belli della loro esistenza bruciandosi il cervello e la salute.
Elvira Piccioni
Utente dal
2/10/2013
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