(In alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
Franco Zannini
di Andrea Busiello
Sono le 15.56 quando Franco Zannini, alias il “Dannato” torna nella sua amata casa per l’ultima volta. La Polveriera di Apiro, storico locale di cui era titolare è colma di amici e conoscenti che nel corso degli anni hanno apprezzato la figura eclettica di un uomo che nonostante i suoi 68 anni, aveva dentro di sè le voglie di ridere, scherzare e vivere di un giovanotto. L’ultimo saluto al “Dannato”, era questo il soprannome con cui Zannini amava farsi chiamare, è partito da qui, dove oltre 200 persone hanno voluto testimoniargli l’affetto per essere stato un personaggio più unico che raro. Il suo cuore ha smesso di battere lunedì sera nell’ospedale Torrette di Ancona (leggi l’articolo), dove era ricoverato da diversi mesi nel reparto di rianimazione. Nel suo locale sono cresciute intere generazioni che avevano voglia di passare serate diverse, all’insegna della goliardia.
L’ingresso del feretro di Franco Zannini, alias il Dannato alla Polveriera
“Ciao Dannato, rimarrai nei nostri cuori per 27 mila motivi. Grazie The Best” si legge in uno striscione appeso all’entrata del locale. Le canzoni di Vasco Rossi, “Vita Spericolata”, “Angeli” e “Vivere” hanno fatto da sottofondo ad un commiato diverso dal solito pensato da Anna, la compagna di Franco Zannini, rimasta con lui fino all’ultimo. Ha partecipato alla cerimonia anche la cagnolina Piccola, gioiosa presenza domestica.
Due i momenti toccanti vissuti alla Polveriera. Il ricordo dell’amico Vasco che attraverso una lettera ha espresso tutta la sua gratitudine verso il Dannato, definendolo un secondo padre. E la registrazione della frase che amava pronunciare nel corso della cena per scaldare gli animi e condire il pasto di goliardia: “Per 27 mila motivi, il Dannato è orgoglioso della vostra presenza”. Con lo scroscio di applausi che tutto il locale tributava a Zannini.
Il Dannato era questo. Una persona buona che amava stare in mezzo ai giovani, regalandogli sempre un sorriso. Venivano da tutto il centro Italia per conoscerlo e per godere di qualche ora da vivere in maniera diversa dal solito. Era talmente imprevedibile che nel suo locale poteva succedere di tutto: spesso si vestiva da frate e intonava una sorta di “omelia”, in apparenza priva di significato. Il finale era sempre lo stesso con Zannini che amava dire con voce prorompente: “Il Dannato è onorato di essere in mezzo a voi giovani”. Seguiva il tripudio da stadio che si scatenava nel ristorante per tributargli un chilometrico grazie. Il feretro del Dannato è stato trasferito a Villa Strada, dove il parroco Don Oscar Remia ha celebrato una breve funzione religiosa all’interno del cimitero, dove la salma è stata poi tumulata nella cappella familiare. Franco Zannini lascia la compagna Anna, il fratello Antonio, l’ex moglie Alba e la figlia Paola. Ma con la sua morte, sono in tanti a poter dire di aver perso un amico.
I tanti presenti alla Polveriera per il saluto al Dannato
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Riposa in pace Franco e grazie per averci accolto nel tuo stravagante locale. Queste persone così speciali, come Vasco, mi fa pensare a colui che ha pronunciato questa frase
Steve Jobs
“Dedicato ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo.
Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli. Ma l’unica cosa che non potrete mai fare loro, è ignorarli.
Perchè riescono a cambiare le cose, perchè fanno progredire l’umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio.
Perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.”
Cazzarola.
Dispiace vedere che per il momento ci siano solo due commenti (di cui uno superfluo) per ricordare Franco Zannini… io sinceramente ero stato pochissime volte nel suo locale parecchi anni fa ma era ben conosciuto da tutti i miei amici come un ristorante dove passare una serata goliardica tra vecchi amici e credo che questa nomea non l’abbia abbandonato col passare degli anni…. mi ricordava un po’ quello che è stato Cuppoletti con il suo bar a Macerata… che dire: mi fa tristezza leggere che se n’è andato ma mi fa ancor più tristezza leggere pochissimi saluti per il suo addio, sapendo che in tanti sono passati ad Apiro per una serata da ricordare. Spero che almeno chi è andato al suo funerale ne porti nel cuore un ricordo da conservare.
Un saluto all’allegria, grazie Franco!
Molti commenti di cordoglio sono stati scritti in calce a questo articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/03/06/il-dannato-e-sveglio-su-facebook-esplode-laffetto-della-gente/437691/