«Per gli operai non cambierà niente, lavoreremo di più». Parola di Franco Moschini presidente della Poltrona Frau che già ieri aveva espresso grande soddisfazione per la vendita alla Haworth, società americana che acquisterà il 58,6% del capitale di Poltrona Frau dai soci Charme Investments e Moschini al prezzo di 2,96 euro per azione e lancerà un’Opa obbligatoria successiva allo stesso prezzo. (leggi l’articolo). In molti hanno letto in chiave positiva e con ottimismo l’operazione messa a segno dall’azienda di Tolentino, tra questi il presidente di Confindustria Nando Ottavi e il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, ma non manca la preoccupazione per il sito produttivo di Tolentino e per i suoi dipendenti (leggi l’articolo).
Moschini rassicura: «Non se ne va un pezzo del Made in Marche. Questa è una importante operazione, non finanziaria, ma industriale. Per i lavoratori delle Marche non cambierà nulla. Lavoreremo di più, speriamo. Basta pensare che tra 2013 e i primissimi giorni del 2014 abbiamo assunto più 46 persone. Noi rimarremo nell’azienda con il 5% per Moschini e il 5% per la famiglia Montezemolo. Io sarò ancora il presidente e Matteo Montezemolo, figlio di Luca, resterà vice presidente».
Franco Moschini e Luca Cordero di Montezemolo durante la presentazione del Poltrona Frau Museum a Tolentino
Le parole del presidente Moschini, però, non bastano agli operai: «Vogliamo capire le reali intenzioni della Haworth – e fanno sapere – comunque, senza le nostra esperienza, e le nostre ‘mani’, nessuno oggi può realizzare prodotti di quella qualità» Il giorno dopo l’annuncio del passaggio di Poltrona Frau al colosso americano Haworth, questo è il leit-motiv che corre fra i 410 addetti Frau della casa madre di Tolentino, i circa mille lavoratori dell’indotto e i sindacati.
(a.p.)
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Buon x voi
Cariche che valgono come il 2 di coppe, quando briscola è bastoni.
Come no…
Ha dato la sua parol, se non dovesse essere cosi ci pensa lui ha pagare gli stipendi e garantire il lavoro. Ma i sindacati dove sono?
«Perché, lungi dai colpi e dai conflitti,
Comodamente d’ingrassar soffrite,
Baritonando ai poveri coscritti
“Armiamoci e partite”?»
(Olindo Guerrini, 1897, fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Armiamoci_e_partite )
Dubbio? Ma se lo scopo era l’espansione a livello globale del marchio, che a livello globale è una garanzia indiscutibile (altrimenti la Haworth non avrebbe speso i suoi milioni per acquisirlo), perché non fare un settore strategicamente produttivo che mancava alla Frau, in Italia ce ne sono di aziende in difficoltà in quel settore che pure producono grande qualità ma non hanno la visibilità che ha la Poltrona Frau ed in questo momento di crisi sono schiacciate per mancanza di appoggi istituzionali che si limita a far pagare alla comunità stremata gli ammortizzatori sociali senza una visione vera del futuro industriale. Capisco che dal loro punto di vista Moschini e soci hanno fatto l’operazione più vantaggiosa per loro, con la speranza che il futuro si svolga come loro sperano, ma le garanzie sono tutte ipotetiche, stante la situazione stagnante dei progetti industriali a livello istituzionale, quando l’azienda americana si accorgerà che per lavorare in Italia ci vorranno cento consulenti ogni lavoratore per districarsi tra i vari laccioli della legge prenderanno su baracca senza burattini e andranno dove si può produrre. Spero come Moschini che non sia così, o che la politica cominci ad occuparsi dell’Italia anziché delle proprie poltrone anche se ben rivestite dalla Frau.
Non ho alcuna fiducia nel globalizzatore Montezemolo: pensa all’affare e se ne frega degli esseri umani. Ricordiamoci dei berrettini rossi della Ferrari… Come il censore Della Valle. Questi qui con la Cina pseudocomunista, capitalista, schiavista e criminale, vanno d’accordo e ci fanno gli affari. I cinesi sono degli ottimi riproduttori. Nel momento che saranno in grado di fare le poltrone Frau come i tolentinati, Montezemolo e soci chiuderanno qui e apriranno là.
La colpa non è di Montezemolo e soci. La colpa è di questa Casta politica inetta, parassita e all’occorrenza ladra, che si sta intruppando a Sinistra Centro con Renzi e a Destra Centro con Berlusconi. E con le liste bloccate: il massimo della democrazia di stampo sovietico. Quindi l’unica alternativa rimane, purtroppo, 5 Stelle, per sfogare la rabbia popolare. Altrimenti si rischia una collera collettiva con tutte le conseguenze immaginabili. Solo che il Movimento di Grillo, oltre agli insulti che la maggioranza degli Italiani vorrebbero levare contro la Casta tutta, manca di proposte “forti”, tipo: campo di concentramento rieducativo per grossi evasori fiscali e politici e amministratori ladroni. Al posto dei “bla, bla, bla” parlamentari del M5S, di cui non si capisce nulla, sono necessari messaggi forti per strategie alternative forti.
Per fare Industria ci vogliono voglia, soldi e capacità. Forse le capacità le abbiamo, ma voglia e soldi pochi. Il resto sono tutte chiacchiere e le chiacchiere, come si dice da noi, fanno i pidocchi.
Non si affanni a spiegare troppo: siamo tutti tranquilli Presiedente; specialmente dopo che Lei ha rassicurato e chiarito ulteriormente che NON si tratta di una operazione finanziaria ma una operazione industriale.
Tra l’altro, dopo le autorevoli parole del locale Presidente di Confindustria, anche l’altro capitano di industria “de noantri” Guzzini, ha decantato la genialità dell’operazione e le relative OPPORTUNITA’ che ne deriveranno ( non ha detto per CHI ma non fa niente).
Chissà che Guzzini Cav. Rodolfo non abbia in mente di seguire l’esempio della FRAU…
In tal caso immagino la felicità del Sindaco di Recanati Fiordomo e dei suoi cittadini per l’ eventuale “internazionalizzazione” della Guzzini.
Le menti più sopraffine lo avevano pure intuito che era una OPERAZIONE INDUSTRIALE E NON FINANZIARIA ma il fatto che Lei lo confermi di persona fa RILASSARE COMPLETAMENTE anche quelli un po’ più duri di comprendonio, come me ad esempio, che invece “non avevano intuito”.
Bene, ora potremo dormire sonni tranquilli insieme, ne sono certo, ai dipendenti FRAU e alle loro famiglie.
Dormiremo tranquilli come angioletti anche perché sappiamo che insieme a Lei, questa brillante operazione INDUSTRIALE e NON FINANZIARIA è stata condotta da un grande capitano d’industria ( al confronto del quale caro Presidente, Lei sembra un lavorante a domicilio) che risponde niente po po di meno al nome di “ciuffetto ribelle Ferrari” alias Montezemolo :
infatti, siamo sicuri che l’ obiettivo di costruire il “polo del lusso Made in Italy” ( come più volte rivendicato con orgoglio), attraverso i meravigliosi interventi INDUSTRIALI del FONDO CHARME andrà conseguito al meglio e presto.
Da buoni e furbi italiani abbiamo pure intuito COME tutto ciò avverrà; non occorre spiattellare in pubblico tante spiegazioni tipo piano industriale, garanzie produttive ed occupazionali ed altre noiosissime menate simili, stile anni ’70. Robaccia vecchia anzi, vecchissima e assolutamente NO GLOBAL.
Meglio essere un po’ criptici… non si sa mai…il nemico potrebbe ascoltare.
Dunque, a noi lettori di C. M. e ai cittadini della laboriosa Tolentino e della provincia di Macerata, basta un cenno, una strizzata d’occhio o un colpetto di gomito, così come avete fatto voi, per farci capire AL VOLO cosa sta realmente succedendo .
Oggi con l’ulteriore precisazione del Presidente, l’illuminazione è stata totale:
abbiamo capito che l’ingegnosa etrategia INDUSTRIALE di “ciuffetto” consiste nel far cacciare soldi per gli investimenti agli allocchi di Haworth ( che per inciso ne hanno in abbondanza e una buona parte di questi andranno nelle tasche dei volenterosi soci di CHARME che provvederanno a REinvestirli in altre brillanti operazioni industriali ) e far costruire a loro il POLO DEL LUSSO MONDIALE NEGLI U.S.A.
Si illuderanno che noi ITALIANI abbiamo mollato l’osso ( poracci); invece, quando meno se l’aspetteranno e saranno completamente rilassati a bearsi delle loro americanate….ZACCHETE !!! Arriveranno “ciuffetto” e il Presidente” e si riprenderanno a quattro soldi la FRAU per riportarla trionfalmente in Italia.
In tutto questo, l’unico rischio che potremmo correre è che insieme alla FRAU americana dovremo portarci dietro in Italia pure qualche decina di dipendenti dell’azienda e le loro famiglie perché altrimenti rischierebbero di rimanere senza lavoro.
Fa niente, noi siamo generosi con gli immigrati: così avremmo realizzato anche il sogno del nostro amatissimo e già “storico” Sindaco Pezzanesi di “internazionalizzare” la FRAU e con essa anche il paesello di Tolentino. Due piccioni con una fava…
Ne vedremo delle belle !!!
La vendita ad imprese straniere della rete produttiva Made in Italy ci impoverisce sia dal lato economico, sia per la perdita di asset immateriali, a volte di difficile quantificazione economica, perché vengono meno la tradizione, l’esperienza e la storia insita in ciascuna delle aziende di cui ci priviamo. In questo senso, va ricordato che la nostra imprenditoria è fatta di imprese, costruite nel corso degli anni esaltando il concetto di qualità.
Sul versante dell’occupazione quello che può accadere è purtroppo che, rilevata un’azienda che prima produceva in Italia, si trovi più conveniente delocalizzare la produzione in paesi con minor costo del lavoro, meno barriere burocratiche, ma anche normative assai diverse dalla nostra sia sul piano della sicurezza sul lavoro sia su quello della tutela della salute dei consumatori.
Le conseguenze di ciò sono ben note: perdita di posti di lavoro, di personale specializzato e, inevitabilmente, abbandono degli standard di qualità del prodotto.
Cosa ci si poteva aspettare da uno dei tanti, troppi, fondi locusta? Le levate di scudi andavano fatte all’epoca dell’ingresdo del fondi nel capitale della Frau. Ora è troppo tardi. Bisogna sperare soltanti che la produzione resti più a lungo possibile a Tolentino. Ma in questo Paese, con questi politicanti-governanti, c’è poco da sperare. L’Italia è in svendita, a prezzi di fallimento.
considerando che sono statunitensi tutto faranno per portare lavoro al loro stato in italia creeranno solo disoccupazione
essendo statunitensi penseranno a portare lavoro nel loro paese e noi italiani rimarremo sempre di più dissoccupati
Tutti sono utili e nessuno indispensabile ….. Non appena cinatown imparano con le loro manine a fare i divani ti saluto ITALIA