Viaggio nei cantieri Quadrilatero
“Pronti ad aprire nel 2014”

LA NUOVA SUPERSTRADA - Tutte scavate le gallerie nel tratto marchigiano. L'ingegner Andrea Simonini: "Stiamo valutando l'apertura del tratto da Serravalle a Colfiorito entro l'estate". Numerosi ritrovamenti archeologici durante gli scavi per l'opera, dal costo superiore al miliardo di euro. Per l'intervalliva di Macerata si attendono le mosse della politica

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Il viadotto Muccia in costruzione con la galleria Maddalena sullo sfondo

Gli scavi archeologici a ridosso del futuro svincolo di Muccia sud

Gli scavi archeologici a ridosso del futuro svincolo di Muccia sud

di Filippo Ciccarelli

E’ continuo il viavai di camion e mezzi d’opera lungo la vecchia Statale 77 che collega Umbria e Marche attraversando il valico di Colfiorito. Continuo, come il lavoro nei cantieri dove si sta realizzando il prolungamento della superstrada da Pontelatrave fino a Foligno. Un’opera che permetterà di completare una infrastruttura, la statale 77, nata (sulla carta) con la legge 1094 del 17 maggio 1928. Il Regno d’Italia aveva stabilito che la strada partisse da Foligno e, passando per Macerata, si innestasse nei pressi di Loreto con la Strada Statale 16. Negli anni ottanta, poi, la costruzione del primo troncone di superstrada, un lavoro proseguito nel decennio successivo con il prolungamento fino a località Sfercia, nel territorio di Camerino. Si arriva così ai 57 chilometri di superstrada in provincia di Macerata, da Sfercia fino a Civitanova: l’opera è però rimasta incompleta, nell’unica regione (insieme al Molise) confinante con il Lazio che non ha un’autostrada

L'ingegner Andrea Simonini

L’ingegner Andrea Simonini

verso Roma, al contrario di Toscana, Campania, Abruzzo ed Umbria. Fino a quando non è stato approvato il progetto Quadrilatero, figlio della Legge Obiettivo 443 del 21 dicembre 2001. Per completare il tratto mancante, da Muccia a Foligno, i lavori sono iniziati nel 2009 e, seppure con qualche ritardo, dovrebbero essere ultimati a breve. Ad alcune opere infrastrutturali, come la galleria Varano (che con i suoi 3.4 km di lunghezza è la più estesa della SS77) e il successivo tratto sui rilevati di Colfiorito, collaudato dall’Anas con una macchina speciale, mancano solo gli ultimi ritocchi per essere pronti.

IL CRONOPROGRAMMA – «Stiamo valutando l’apertura del tratto che va da Bavareto-Serravalle a Colfiorito entro la prossima estate. Nel 2014 dovremmo aprire la superstrada». Sono le parole dell’ingegner Andrea Simonini, responsabile del progetto viario della Quadrilatero. «Stiamo rispettando i tempi contrattuali, anche se abbiamo avuto dei ritardi, dovuti anche a ritrovamenti archeologici» spiega Simonini. A una

Il viadotto Muccia in primo piano. La galleria artificale Brodella e, sullo sfondo, la galleria Rocchetta

Il viadotto Muccia in primo piano. La galleria artificale Brodella e, sullo sfondo, la galleria Rocchetta

manciata di passi da quella che sarà la futura rampa dello svincolo di Muccia sud, infatti, sono stati rinvenuti reperti che sarebbero di epoca romana, ed è stata interessata la Soprintendenza archeologica che cura gli scavi. «Quelli che per noi possono essere interferenze che causano ritardi, però, mi auguro che siano opportunità per il territorio, che sia in grado di sfruttare quello che può offrire. Sarebbe importanti che questi problemi diventino occasioni per valorizzare il turismo culturale che si può innescare qui» commenta l’ingegnere.
Ci sono poi stati ritardi dovuti a imprevisti sorti nell’apertura delle gallerie – come avvenuto per quella di Costafiore, che si trova tra Muccia e Serravalle -, ed anche controversie legali come quella legata al maneggio di Giove di proprietà di Camillo Paparelli e per cui la madre, Carla Torquati Paparelli, ha dato vita ad un lungo contenzioso dinanzi alla giustizia amministrativa (leggi l’articolo). Ma nel maxilotto 1 (quello che riguarda la realizzazione della superstrada in provincia di Macerata) i lavori non si sono mai arrestati, come invece è accaduto pochi chilometri più a nord, nel maxilotto 2 dove la Quadrilatero sta lavorando lungo la direttrice della SS76.

I piloni del viadotto Chienti II, in costruzione, visto dall'estremità della galleria Costafiore. Sullo sfondo la galleria Muccia

I piloni del viadotto Chienti II, in costruzione, visto dall’estremità della galleria Costafiore. Sullo sfondo la galleria Muccia

NEL CUORE DELLA MONTAGNA – Sono 35 i chilometri di nuova strada da costruire. Sulla carta un numero relativamente basso. Ma la loro realizzazione è un’impresa niente affatto semplice, vista la conformazione morfologica e l’orografia del territorio. Più della metà dei 35 chilometri, infatti, scorre dentro l’Appennino. Le gallerie sono 21, di cui 14 naturali e 7 artificiali, 6 i viadottiImponente il costo di realizzazione, che supera il miliardo e cento milioni di euro. La montagna ha dato anche risorse per la costruzione dei rilevati e il riempimento, per esempio, del fondo delle gallerie, costruiti con il materiale estratto. Una soluzione che ha permesso di ridurre notevolmente l’impatto ambientale, perché tutto quello che si poteva recuperabile dopo l’apertura delle gallerie è stato riutilizzato. Ma nella realizzazione della superstrada si è pagato un prezzo alto anche in termini di infortuni sul lavoro. Tre persone sono morte, ed altre sono rimaste feriti, mentre lavoravano nei cantieri in Umbria e nelle Marche. «La Quadrilatero ha investito moltissimo in sicurezza, sia in

La galleria Varano, quasi ultimata, nella zona di Colfiorito

La galleria Varano, quasi ultimata, nella zona di Colfiorito

termini economici, sia attraverso esercitazioni ed iniziative concordate con le strutture del 118. Si sono riusciti a stringere molto i tempi di soccorso – spiega Simonini -, per quest’opera così grande e che prevede molti lavori in sotterranea e quindi ad elevato rischio la percentuale di incidenti è molto bassa. Ma, purtroppo, incidenti ce ne sono stati. E il nostro obiettivo è arrivare a far sì che questo non succeda». Durante i lavori sull’altopiano di Colfiorito (anche qui ci sono stati ritrovamenti di interesse archeologico) sono però sorte alcune questioni di natura idrogeologica, per l’impoverimento di una fonte durante gli scavi di una galleria. «La sorgente che si è depauperata è stata ricompensata» dice Simonini «e in ogni caso abbiamo visto che il prosciugamento era dovuto ad un periodo siccitoso».

Uno dei particolari del viadotto Rio Cesi

Uno dei particolari del viadotto Rio Cesi

LE AREE LEADER – I lavori per la superstrada proseguono grazie ai circa 500 operai impiegati al momento (nel 2011 il picco, con 900 addetti all’opera), ma nel progetto originario, disseminate in punti strategici a ridosso del tracciato Quadrilatero, erano previste anche le cosiddette aree leader. Praticamente poli produttivi e commerciali che avrebbero dovuto rilanciare l’economia dell’entroterra. Nei fatti, però, quello delle aree leader previste nel Pav (Piano di Area Vasta) è stato un flop: le gare per aggiudicarsele, ad oggi, sono risultate tutte infruttuose e la crisi non aiuta a creare un clima favorevole per gli investitori.

QUADRILATERO E MACERATA – Tra le opportunità di sviluppo per il capoluogo connesse ai cantieri Quadrilatero c’è la famosa Mattei-La Pieve. L’intervalliva di Macerata, un progetto da 21 milioni complessivi per cui Regione, Provincia e Comune dovrebbero partecipare in parti uguali fino ad arrivare alla soglia degli 11 milioni è una strada che servirebbe come il quadrilatero 13pane per togliere dall’isolamento Macerata e che contribuirebbe a migliorare la viabilità in una città dove il gap infrastrutturale cronico viene colmato a tappe piuttosto lunghe e con discontinuità. Se ne era parlato nel febbraio scorso, con l’approvazione del progetto definitivo (leggi l’articolo) ma al momento l’iter per realizzare la strada si è arenato, in attesa che la politica decida cosa farne. «Ad inizio 2013 si era avuto un impulso nella realizzazione di quest’opera, con l’intesa raggiunta sul finanziamento del prolungamento – osserva Simonini, – noi abbiamo approvato il progetto definitivo della parte che è andata al Cipe, valutata in 21 milioni. Ora si è in attesa di attuare questa sinergia tra Quadrilatero, Regione ed Enti locali per promuovere al Cipe il finanziamento dei 21 milioni e contemporaneamente l’accordo di programma».

 

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