Mario Picchio spiega i successi del settore giovanile della Lube

Il responsabile biancorosso: "Abbiamo ottenuto dei risultati a dir poco fantastici"
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Mario Picchio

Mario Picchio

Quattro finali nazionali con tre titoli chiusi in bacheca (Boy League, Junior League e lo scudetto Under 19), ed un argento in Under 15 che luccica come l’oro, se non altro per l’encomiabile modo in cui i biancorossi di Belardinelli hanno lottato fino all’ultimo pallone della finale, arrendendosi soltanto 13-15 al tie break. La straordinaria stagione di cui si sta rendendo protagonista il settore giovanile della Lube ha già eguagliato quel magnifico 2007 in cui i baby maceratesi si aggiudicarono Junior League, Boy League, scudetto Under 14 e medaglia d’argento nell’Under 18. Con il tricolore conquistato ieri a Napoli dalla squadra di Rosichini, salgono a ben 13 i titoli nazionali conquistati dal settore giovanile della società cuciniera, guidato da sempre dal maceratese Mario Picchio. “Abbiamo ottenuto dei risultati a dir poco fantastici – dice Picchio – che premiano in maniera più che soddisfacente la dedicazione e la serietà che ci contraddistinguono nel gestire il nostro settore giovanile. E lo dico senza retorica. Una partita si può vincere o perdere, anche per un solo pallone come è successo proprio ieri alla nostra Under 15, che è stata veramente da applausi. La soddisfazione principale, comunque, a prescindere dal risultato finale sta nell’aver visto tutte le nostre squadre protagoniste nelle più importanti manifestazioni nazionali delle rispettive categorie. E in questo senso tengo a precisare che quello di quest’anno non è affatto un caso, perché sono ormai tanti anni che le nostre formazioni si attestano costantemente nelle prime posizioni delle più importanti competizioni nazionali. Poi, come detto prima, è naturale che quell’ultimo pallone possa cadere anche nella nostra metà campo, e quando capita quanto è stato fatto per arrivare lì viene dimenticato molto più in fretta”. Il segreto di così tanti successi? “Prima di tutto – spiega Picchio – il merito va attribuito alla nostra proprietà, quindi all’azienda Cucine Lube che da sempre investe tantissimo anche sui giovani, in termini economici e non solo. Il nostro lavoro è finalizzato a costruire potenziali giocatori che possano ambire a vestire la maglia della prima squadra, ma d’altra parte ha anche una fortissima valenza sociale, perché ad esempio con la Scuola di Pallavolo operiamo da ben vent’anni con dei nostri istruttori anche nelle scuole primarie, promuovendo lo svolgimento di attività motoria. A questo aggiungerei che le nostre fortune derivano poi dalla possibilità di poter disporre di un parco allenatori di grandissima qualità, da Gianni Roschini e Federico Belardinelli che sono i veterani, fino ai più giovani. E ci tengo a sottolinearlo, sono tutti maceratesi. E poi dal gran lavoro dei dirigenti e dei collaboratori, perché gestire un settore giovanile significa pure dover seguire quotidianamente i ragazzi fuori dal campo, specialmente coloro che arrivano da fuori provincia. Per questi ultimi, che originariamente ci vengono segnalati dai nostri tanti osservatori sparsi sul territorio nazionale, la Lube rappresenta a tutti gli effetti una famiglia. Tanto per rendervi conto, ben più di una volta in tutti questi anni mi è capitato anche di andarli a tirar giù dal letto alle 7.30 di mattina per farli andare a scuola”. Difficile individuare la vittoria più bella, tra tanti trionfi. Ma Mario Picchio ci prova ugualmente: “Dico il primo scudetto, quello vinto in Liguria nel 1998 . E poi l’ultimo, come sempre, ma anche quello che deve ancora arrivare. Nei prossimi giorni sarà l’Under 17 a giocarsi il tricolore. Sarà dura, ma chissà che non possa succedere di nuovo…”.



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