Maceratese, play off lontani dall’Helvia Recina?

La vittoria di San Cesareo fa aumentare i rimpianti di non poter lottare per la promozione diretta. In caso di arrivo al quarto o quinto posto, il post season non verrebbe giocato a Macerata
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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

FORZA SAMB! (+) Arrivo allo stadio (per modo di dire) di San Cesareo e decido subito di tifare per la Sambenedettese contro il Fidene, oltre che naturalmente per la benamata. Il confronto fra quest’impianto e lo splendido “Riviera delle Palme” è imbarazzante. La tribuna consiste in quattro gradoni, l’ultimo dei quali solo pochi metri al di sopra del livello del campo; la sistemazione delle telecamere è problematica; non c’è naturalmente alcun settore riservato alla stampa; gli spettatori accavallati e stretti come sardine, con i piedi degli uni praticamente sul viso degli altri. E meno male che è un bel pomeriggio di sole, perché, in caso di pioggia, la parziale e precaria copertura dell’impianto mi avrebbe altrimenti garantito una sgradita doccia fredda.

CAMPIONATO RIAPERTO (-) Non riesco quindi a dissimulare la mia soddisfazione quando, dallo studio centrale, mi arriva la notizia del gol del successo realizzato in extremis dai rossoblù marchigiani. Perciò di nuovo in grado di minacciare seriamente la capolista nei quattro incontri che restano alla fine della regular season, proprio in funzione dell’impresa della Maceratese in terra laziale. Più d’uno, vicino a me, evidentemente già infastidito dalla mia partigiana telecronaca biancorossa, la prende male e per poco non ci scappa il finimondo. Non è che l’amicizia con Spadoni, il diesse sambenedettese, mi stia costando troppo?

LA PARTITA DELL’ORGOGLIO (+++) L’avevo scritto, la settimana scorsa, che i biancorossi avrebbero giocato a San Cesareo con il cuore saldo e la volontà di ferro. Il risultato ha però superato l’ottimismo della previsione.

Il presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

Il presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

LA PARTITA DELLO SPETTACOLO (+++). Che i biancorossi hanno saputo imporre agli storditi avversari per quasi tutti i novantacinque minuti d’impegno, salvo le fasi iniziali dei due tempi; ed offerto a quel centinaio e passa di propri tifosi che li hanno seguiti sin alle porte di Roma, nonostante il significato poco più che accademico del match. Una presenza solo di un nonnulla inferiore a quella dei supporters laziali. Un altro motivo di riflessione su chi meriterebbe la promozione fra San Cesareo matricola e Sambenedettese onusta di gloria.

LA PARTITA DEI RIMPIANTI – Si sapeva anche che sarebbe stata purtroppo tale, per il patrimonio di punti smarrito per strada dalla gente di Di Fabio negli ultimi tempi (-). Sarebbero stati sufficienti solo quei quattro incredibilmente regalati, in superiorità numerica, all’Isernia ed al San Nicolò per riaprire i conti.

CON IL SAN CESAREO (-), che deve affrontare partite delicate con la resuscitata Ancona ed il disperato Celano in casa, Jesina e Civitanovese in trasferta, senza più la spavalda sicurezza degli ultimi tempi, allarmato dall’alito della Samb sul collo ed intimorito dai fantasmi del tonfo contro la Maceratese.

E CON LA STESSA SAMBENEDETTESE (-), attesa da tre trasferte su quattro partite, due delle quali dall’esito non propriamente scontato a Pesaro ed a Recanati. Per di più con documentati problemi di liquidità.

MA QUANTO SAREBBE COSTATA LA PROMOZIONE?(-) ? Intanto una fidejussione di 400.000 euro e poi l’assoluta esigenza di costruire una squadra fortemente competitiva per affrontare una seconda divisione che, nel prossimo anno, avrà un numero suicida di 4/5 retrocessioni a girone, nell’ottica della ristrutturazione/ridimensionamento dell’ex serie C prevista per l’anno successivo. In pratica resterà una terza serie unica a tre gironi, come ai tempi di antica memoria.

Federico Melchiorri

Federico Melchiorri

LA TARDELLA AVREBBE TROVATO AIUTI? Io ne dubito, in base alla mia esperienza. Non può continuare a fare tutto da sola, dopo i miracoli dei due ultimi tornei (+++). Questa è la realtà di cui prendere correttamente atto, al di là della comprensibile voglia di soddisfazioni che anima la tifoseria. Ma occorre la grana.

HELVIA RECINA SENZA PLAY-OFF? I biancorossi hanno intanto blindato l’over season (+), ma corrono il rischio di non poterla giocare in casa. Per farlo, a termine di regolamento, sarebbe infatti necessario conquistare una delle due posizioni alla spalle della squadra che salirà nella categoria superiore. Medesimo discorso per l’eventuale semifinale.

SOTTO IL PROFILO DELLA MONETA(++), se ciò non fosse possibile, paradossalmente alla Maceratese converrebbe allocarsi al  limite della “griglia” (quinto posto), nella speranza della promozione del San Cesareo e quindi di essere ospite della Samb (molto probabilmente, in questo caso, seconda). Il terzo dell’incasso dell’eventuale spareggio al “Riviera delle Palme”, che dovrebbe spettarle di diritto, la conforterebbe con parecchi quattrini, considerata l’enorme potenzialità del pubblico rivierasco per simile big-event. Potrebbe essere un buon viatico per il prossimo campionato.

MACERATA BIANCOROSSA merita però lo spettacolo di un grande incontro nel proprio stadio (+). Quindi bando al cinismo ed obiettivo irrinunciabile: riagguantare e superare il Termoli. Lì ad un solo punto.

SAN CESAREO DOCET (+). Vietato perciò abbassare la guardia. La Maceratese deve affrontare Angolana e Jesina in casa, Astrea ed Agnonese in trasferta come se fossero l’avversario laziale. E, nel frattempo, attendere notizie da Termoli (Recanatese/Angolana) nonché da Scopitto e Teramo, dove Amiternina e San Nicolò affronteranno i molisani nelle battute finali della stagione. Sperando ovviamente che siano confortanti. In ogni caso, il più è stato fatto (+).

Pierfilippo Carfagna

Pierfilippo Carfagna

SPIGOLATURE ROMANE:

(A) L’ORIGINALE DEDICA DELLA VITTORIA a Stefano Tognetti (“lu vekkiù” in arte), inimitabile capopolo della inimitabile “La Sportiva”(+) , da parte della commossa dottoressa Tardella.

(B) TANTO COMMOSSA, Mariella, da abbracciare anche il sottoscritto. Effusione ricambiata (+), e finalmente via libera per le interviste di fine incontro.

(C) LA SPONTANEITA’ DI MELCHIORRI(+) “Se c’era il rigore su di me? Ma il…botto del fallo l’ha sentito perfino Carfagna dall’altra parte del campo.”

(D) L’AUTODIFESA DI CARFAGNA, sul gol del momentaneo pareggio del San Cesareo: ”Mi sono visto circondato da tre avversari. Probabilmente in fuori gioco. Che potevo fare?” Forse più prontezza nell’uscita (-). Come nelle precedenti e successive tre grandi parate (+).



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