di Laura Boccanera
A Civitanova ci sono numero 2 ville e zero, leggasi zero, case signorili. Sono i dati del catasto secondo la classificazione in categorie A1, A2, A3 e via dicendo. Un dato che, a occhio e croce, sembra abbastanza assurdo (basta andare su google maps per vedere quante sono le piscine nelle case di campagna e dintorni). Un’incongruenza di cui si è resa conto anche l’amministrazione che inizia una campagna di sensibilizzazione e di verifica sulla congruità dell’uso di un immobile e della sua classificazione al catasto. Al centro c’è l’Imu. Sì, perchè se per esempio un immobile è accatastato come casa popolare (A4) paga un’aliquota minore rispetto ad un’abitazione civile (A2). Se però a Civitanova non ci sono solo due ville (Villa Conti e Villa Eugenia) accatastate in maniera congrua e, al contrario, le case popolari risultano essere 1987 (per popolari si intende per esempio con servizi igienici in condivisione) e quelle ultrapopolari (si intende con servizi igienici assenti) 388, emerge con una certa nettezza un problema di evasione. E la commissione bilancio vuole vederci chiaro, ma “senza una caccia alla streghe” assicura il consigliere Flavio Rogani, presidente della Commissione che lancia un’idea: “vogliamo cercare di riportare equità e pacificazione sociale. Per cui se uno ha una villa o un rustico ristrutturato al quale però non è stata cambiata la categoria, può recarsi all’ufficio tecnico e fare la variazione”. Praticamente un’autodenuncia senza sanzioni e conguagli, una specie di condono che consentirebbe nel 2013 una maggiore entrata che verrà però poi bilanciata in equilibrio da una minore pressione sulle aliquote dell’Imu. Il 2013 sarà dunque l’anno della verifica: “ovviamente informeremo la popolazione, chiedendo ai proprietari degli immobili di verificare se c’è congruità. Per le abitazioni nuove non c’è questo tipo di problema, ma per esempio nella case del centro vecchi edifici hanno una classificazione vetusta e che non corrisponde più alla reale destinazione d’uso, vale anche per magazzini e negozi. Per tutto il 2013 sarà possibile senza incorrere in sanzioni fare semplicemente la variazione, dopo di che procederemo invece ad accertamenti mettendo a sistema ufficio tecnico, agenzia del territorio che si è mostrata disponibilissima – continua Rogani – e Polizia municipale”.Lo stesso varrà anche per i terreni edificabili che attualmente pagano in percentuale all’iter burocratico di avanzamento, ma non conosciamo i nomi dei proprietari di questi lotti che magari non curando l’iter non stanno pagando la somma che spetta alla collettività. Ma il presidente della Commissione finanze non gioca solo questa carta per recuperare l’evasione e abbassare così le imposte e promette per la prossima settimana la presentazione di altre iniziative che dalle previsioni consentiranno entrate nelle casse comunali per almeno 2 milioni di euro.
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C’era una volta un cittadino che passeggiava in città, vedendo delle belle ville dei signori del posto e dentro di sè diceva: cavolo come assomigliano alle mie. Andò in comune e chiese quanto pagassero questi signori di tasse. L’impiegato gentilmente gli rispose e questi aggiunse: ma io pago soltanto la metà ed ho una casa bella quanto la sua. Perchè io devo essere da meno? Voglio pagare anche io come lui, disse sbattendo i pugni sul tavolo con gli occhi lucidi dalle lacrime. Peccato che questo cittadino stava in Germania.
Caro consigliere, la sua favola è alquanto singolare. Chiedere ad un italiano (non solo civitanovese) di autodenunciarsi è da mille e una notte, anche perchè poi gli strumenti per difendersi ne hanno infiniti. Da noi esistono apposta gli avvocati, non certo per difendere il diritto, ma per difendere chi li paga; e la legislazione permette questo, tra le tante leggi e leggine che dicono una cosa, per poi essere smentite da un’altra.
LE ville sono soltanto due? normale, dato che le caratteristiche di ville rivestono situazioni particolari, quasi sempre tutelate da vincoli storici ed architettonici. Per le altre categorie, è il comune che deve far richiesta all’Agenzia del Territorio per modificare le classificazioni. Ma bisogna distinguere tra categorie aquisite e nuove attribuzioni; per le prime può fare i salti mortali, ma esiste una commissione tributaria che darà sempre ragione ai proprietari, ed allora chi pagherà questi ricorsi, il comune o lo stato? Primo dilemma. Secondo, una eventuale autodenuncia comporterebbe una dichiarazione di lavori abusivi, dato che le categorie si modificano con la variazione delle caratteristiche dell’immobile; e se le variazioni sono dichiarate con gli accatastamenti, significa che le loro rendite sono già avallate dall’Ufficio preposto. Dato che dichiara che non ci saranno sanzioni, forse vuol intendere che ci sarà una sorta di condono edilizio? ANCORA ?!?
L’unica soluzione è quella di andare a fare un giretto per la città, soprattutto per le colline, magari lungo le strade meno percorribili, e guardare bene tra la vegetazione; perchè non è lo spostamento di una finestra o una tettoia che può cambiare le casse del comune, ma i tanti fabbricati dichiarati risanati ed invece demoliti e ricostruiti dalla sera alla mattina, completamente modificati nelle finiture interne ed esterne.
Mi spiace per Lei e per i civitanovesi onesti, ma l’italiano non è un popolo che ama autodenunciarsi per rimpinguare le casse comunali.
Concordo con il primo commento, come pensare che spontaneamente un italiano possa essere onesto ed autodenunciarsi per pagare di piu!? come sempre in italia una cosa è bianca o nera, ma poi con tutte le varie leggi e cavilli si trovano un’infinita di sfumature di grigio…. il comune di civitanova non fara cassa con l’IMU!!!
L’iniziativa può essere propedeutica ad una successiva attività di controllo dei dati dichiarati.
In questo modo, l’autodenuncia per evitare sanzioni, può essere un’opportunità per cittadini onesti. gli altri se la vedranno con gli accertamenti.
denunciate le vostre ville, cosi potremo mantenere le municipalizzate, i rom, il portavoce, ecc ecc ecc
Le imposte sono illegittime perché servono solamente a pagare il signoraggio alle banche che ci prestano, con interessi per giunta, la moneta che utilizziamo.
I discorsi che leggo sono sempre all’interno dello stesso sistema, scoppiato, che ci farà morire tutti di fame perché è stato concepito proprio per questo scopo.
Le tasse, invece, che sono un corrispettivo per un servizio ricevuto, potrebbero anche essere riscosse, ma dopo che la moneta sia diventata pubblica.