Carancini: “La Tardella è ingiusta
Comune sempre vicino alla Maceratese”

La replica del sindaco al presidente della società biancorossa. In mattinata incontro dal Prefetto per le scelte sulla tifoseria locale. Pantana (Pdl): "In questa città chi tenta di impegnarsi in qualcosa di serio viene demotivato in modo tale che tutto non proceda"
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Il sindaco Carancini allo stadio Helvia Recina

 

“Le violente e gratuite accuse della Presidente della Maceratese nei confronti dell’Amministrazione Comunale sono inaccettabili perché esclusivamente tese all’attacco personale piuttosto che alla corretta analisi dei fatti”.  Così il Sindaco Romano Carancini commenta le dichiarazioni di Maria Francesca Tardella al termine della partita Maceratese – San Nicolò sulla questione dei tifosi locali (leggi l’articolo).

  “Sul divieto di consentire l’accesso delle autovetture allo stadio per la partita di ieri con il San Nicolò di Teramo – precisa il sindaco – è esclusivamente la Questura, come sempre è avvenuto, a valutare e decidere il livello di chiusura dell’impianto in occasione degli incontri di calcio della Maceratese, considerate le esigenze di sicurezza e di ordine pubblico, oltre ai profili di rischio che eventualmente ogni singola gara porta con sé. La presidente della Maceratese è perfettamente consapevole di questa condizione che rende l’Amministrazione comunale doverosamente rispettosa delle decisioni assunte dalla Questura che ne ha l’esclusiva competenza. A questo proposito, già questa mattina ho incontrato il Prefetto di Macerata, Pietro Giardina, per un confronto sulla scelta del livello di chiusura adottato per la partita di ieri e per valutare la possibilità di invertire l’ordine di uscita dallo stadio dei tifosi locali, fin qui avvenuta solo dopo il deflusso della tifoseria ospite”.

 

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I tifosi della Maceratese in attesa di poter uscire dalle tribune dell’Helvia Recina al termine della partita

“E’ sotto gli occhi di tutti – aggiunge il sindaco – il grande impegno dell’Amministrazione per l’impiantistica sportiva ed in particolare per opere di cui ha beneficiato proprio la Maceratese. La presidente Tardella finge di dimenticare che la società può utilizzare oltre allo stadio Helvia Recina, anche il nuovo impianto di Collevario, un vero e proprio gioiello costituito da due nuovissimi campi in sintetico, che collocano la società all’avanguardia per dotazione di impianti, oltre a dover considerare i risparmi di spesa che l’utilizzo del nuovo impianto hanno consentito alla Maceratese dopo che negli anni scorsi era costretta a peregrinare su altri campi della provincia. L’Amministrazione comunale ha anche impegnato cospicue risorse finanziarie per effettuare i lavori richiesti dalla Commissione Provinciale di Vigilanza di Pubblico Spettacolo (di competenza prefettizia), in modo che fossero rispettati i nuovi standard di sicurezza dell’impianto; una parte di questi lavori è già stata compiuta mentre la restante, dato il momento di grande difficoltà economica che attraversa la città e la necessità di concentrare le risorse disponibili per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza (scuole, asili nido, servizi sociali), sarà oggetto di finanziamento con il prossimo bilancio”.

 

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Maria Francesca Tardella, presidente della Maceratese

  “L’amarezza per le parole espresse dalla Presidente della Maceratese – prosegue Carancini –  è ancora maggiore alla luce della precisa volontà della stessa dirigente di alimentare, ancora una volta, la contrapposizione tra la Maceratese e la Cucine Lube Banca Marche Volley, e soprattutto l’uso strumentale che di essa se ne è fatto e si continua a fare rispetto ai tifosi delle due società maceratesi i quali, piuttosto che sentirsi accomunati nel rappresentare due bellissime e vincenti esperienze sportive che onorano la città, vengono spinti a dividersi in nome di un inesistente primato di identità cittadina che invece appartiene a tutte le società sportive che operano nel nostro comune. Faccio appello alla maturità dell’intelligenza – conclude il sindaco – perché si spengano i toni fuori misura e si adottino responsabilmente i toni rispettosi e civili di una corretta etica sportiva per il bene di tutti, soprattutto delle nuove generazioni che hanno bisogno di buoni modelli di comportamento”.

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Per quanto riguarda il coinvolgimento della Lube, questa mattina Maria Francesca Tardella si è scusata con un commento in calce all’articolo (leggi): “Sicuramente il mio sfogo nei confronti della Lube non è stato opportuno, pretendo rispetto e devo rispettare  chi molto più di me e’ impegnato nel mondo dello sport.Chiedo scusa al Presidente, squadra, staff tecnico per l’inopportuno riferimento”.

 

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L’uscita dei tifosi dall’Helvia Recina

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Critiche all’amministrazione comunale arrivano da alcuni esponenti dell’opposizione. Deborah Pantana (Pdl), vicepresidente del Consiglio comunale, scrive:

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Deborah Pantana (Pdl)

“E’ evidente ormai a tutti che il Sindaco e la sua Giunta, si sono trincerati dietro i loro scranni ed hanno innalzato un muro di gomma con la città. Finita l’epoca dei confronti, dei dibattiti aperti; in questo momento il governo della città è sordo ad ogni richiesta avanzata dai cittadini; il Sindaco e la sua Giunta pensano solo a “vivacchiare”, a fare presenza nelle inaugurazioni ed ai tagli di nastro, il resto è tutto lasciato alla furia degli eventi.

L’approssimazioni di Blunno nel fare i conti di bilancio, le promesse mancate di Pantanetti  riguardo l’inizio dei lavori della scuola di via Panfilo avocandosi a sé tutta la materia urbanistica lasciando di fatto vuoto il ruolo del consiglio comunale, la non curanza delle scuole da parte dell’assessore Monteverde, per non parlare del modo in cui oggi viene fatta cultura da parte del vice-sindaco Manzi, e ancora, la superficialità in ci viene trattata la vicenda Cosmari-Smea da parte di Valentini, la fine dello sportello Europa da parte dell’assessore Curzi, la cancellazione dei lavori pubblici da parte di Urbani, sono segnali evidenti dell’inadeguatezza di una giunta che non sa cosa significa il “governo” di una città.

A tutto questo isolamento che vive Macerata, si aggiunge una situazione nazionale che in qualche maniera chiede ai Comuni di ripensare ad un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica in maniera più trasparente e se vogliamo più creativa nel reperimento delle risorse. Macerata è ferma, ed anche chi tenta di impegnarsi in qualcosa di serio viene demotivato in modo tale che tutto non proceda: un esempio, sono le ultime dichiarazioni della Presidente della Maceratese che dopo tanti richiami alla politica locale di mantenere i suoi impegni, ha detto basta!

Per non parlare della Lube che ormai ha rinunciato all’idea di un nuovo palazzetto, accontentandosi della ormai famosa palestra di Fontescodella. Però in compenso forse avremo delle nuove piccole piscine che sicuramente ci faranno sognare soprattutto d’estate. Scherzi a parte, personalmente sto vivendo un periodo di profondo rammarico nel vedere la mia città ridotta ad un declino che ormai è inesorabile, nessun politico che sia stato capace di far sentire la sua voce a Roma per mantenere la provincia; in Regione nonostante Macerata potrebbe vantare la presenza del Dott. Ciccarelli a capo della sanità marchigiana, purtroppo il nostro ospedale è ridotto ai minimi termini e come sempre Macerata sarà la prima ad essere sacrificata nei tagli dei posti letto, dei reparti di eccellenza, si vuole concludere l’opera iniziata qualche anno fa di far diventare il nostro presidio sanitario in un grande pronto soccorso che guarda ai grandi ospedali di Ancona.

Dove sono quei politici che hanno urlato ai quattro venti che Macerata sarebbe diventata la città dei centomila abitanti? Che fine hanno fatto tutte le promesse di sviluppo di Macerata: la città della cultura e dei mille servizi?

Bisogna ripartire nella consapevolezza che ormai Macerata ha perso molte posizioni, in confronto ad altre realtà locali (vedi sempre Civitanova Marche), c’è bisogno di una nuova classe politica che lavori per il bene della nostra città, senza più pensare alla politica dei benefici o degli incarichi, una politica che si metta a servizio delle persone e non che alzi un muro di indifferenza nei confronti dei cittadini. Basta con le posizioni di privilegio, bisogna tagliare i premi di produttività a tutti i dirigenti del Comune e delle partecipate, non è più concepibile che vengano erogati degli stipendi che si aggirano intorno ai diecimila euro al mese e poi dall’altro ci sono dipendenti che in alcuni  casi non arrivano neanche a mille euro al mese. Non interessano più le verifiche di maggioranza che si basano sulla contrattazione delle poltrone; è arrivato il momento che questa maggioranza di centro sinistra che governa ancora la città si renda conto di cosa sta succedendo, quindi o si ha il coraggio di alzare la bandiera bianca e dimettersi, oppure tentare di prendere la situazione in mano e andare in controtendenza, lasciando da parte le solite lobby di potere maceratesi, per intraprendere un serio percorso di rilancio della nostra amata Macerata.

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Marco Guzzini (Pdl)

Interviene anche Marco Guzzini, consigliere comunale del Pdl: “Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza alla Dott.ssa Tardella ed all’intero Cda della S.S. Maceratese. E’ difficile credere come sia stato possibile trattare con così tanta freddezza e superficialità cittadini maceratesi che con una passione infinita e con un grande lavoro hanno dato vita ad un’esperienza sportiva e sociale di livello assoluto, vero e proprio vanto di un intero territorio. In questi anni la lontananza che le istituzioni locali hanno manifestato nei confronti della società non ha avuto limiti, facendo cadere nel vuoto i continui appelli da me rivolti per imprimere importanti svolte sulle problematiche che hanno interessato la Maceratese. Ancora una volta siamo tutti vittime di una politica locale incapace di guardare e valorizzare le esperienze positive in atto. Il mio pensiero va oggi a tutti gli esponenti e tesserati della società ed a tutti i tifosi Maceratesi. A loro sento di rivolgere le mie più sentite scuse per non essere stato finora in grado di arrestare questo suicidio politico e sociale verso cui la classe politica locale sta conducendo la nostra amata città. Alla stessa Dott.ssa Tardella ed agli stessi  tifosi dico oggi che non mi arrenderò a questo triste spettacolo. Lotterò al loro fianco affinchè una grande esperienza sportiva e umana venga tutelata e sostenuta da tutte le istituzioni locali. Sono finiti i tempi degli appelli, degli stimoli degli inviti ad operare per il bene dell’intera comunità. E’ giunto il tempo dei fatti. L’amministrazione comunale dica apertamente alla città se è ancora in grado di operare per il bene dei maceratesi altrimenti si faccia  da parte il prima possibile”.

(Foto di Lucrezia Benfatto)



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