Dai genitori un ultimatum al sindaco
“Una piscina per i nostri ragazzi
o andremo alla Corte dei Conti”

Mamme e papà dei giovani iscritti all'Asd Macerata Nuoto si lamentano per l'insufficienza degli spazi, per il mutuo che il Comune sta pagando per Fontescodella e chiedono una decisione certa da parte dell'amministrazione prima della discussione del bilancio. Intanto Alfredo Camilloni, attuale gestore, medita sul suo futuro: "Basterebbero 40-50mila euro per ristrutturare la Comunale di viale Don Bosco"
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Mariano Tobaldi, Elisabetta Ciccarelli e Fabio Scocco, genitori dei nuotatori dell’ASD Macerata Nuoto

 

di Alessandra Pierini

Le piscine di Fontescodella non sono un tema politico, non sono un argomento di confronto tra maggioranza e opposizione, nè tanto meno un problema dell’amministrazione. L’impianto natatorio è un esigenza dei cittadini, i quali non vanno intesi come insieme astratto, come entità volatile anche se composta di molti. Poca importanza hanno i dibattiti politici, le mozioni discusse e gli slogan elettorali, se poi sono i cittadini  i veri scontenti per la mancata soddisfazione di una istanza per la quale  non hanno manifestato nelle strade e nelle piazze ma che è tangibile, percepibile in ogni senso.
A sollevare il problema sono questa volta i  genitori dei piccoli nuotatori maceratesi e in particolare degli iscritti al settore agonistico della Macerata Nuoto che attendono con ansia la data del 18 giugno. In effetti l’ultima mozione sul tema votata all’unanimità (leggi l’articolo) impegnava l’amministrazione a comunicare al Consiglio la possibilità di risolvere consensualmente o la volontà di rescindere il contratto, entro il termine di approvazione del bilancio, atto principe dell’amministrazione, che sarà discusso proprio a partire da lunedì prossimo. Al momento non risultano atti concreti dell’amministrazione ma tutti nella piscina comunale di viale Don Bosco si attendono una risposta.

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Gli spazi adiacenti la piscina di viale Don Bosco

«Ci aspettiamo una decisione – dichiara Mariano Tobaldi – in un senso o nell’altro. Gli spazi qui in viale Don Bosco sono insufficienti e non riteniamo giusto che i nostri ragazzi non abbiano un impianto adeguato. Non vogliamo nessun impianto faraonico. Basterebbe una piscina da 25 metri più una per i principianti e i disabili, una palestra e un piccolo ristorante. Visto che il mutuo si sta pagando da qualche anno e che i soldi ci sono, chiediamo una struttura idonea alle esigenze dei nuotatori maceratesi. La gestione di Alfredo Camilloni e della Macerata Nuoto è stata sempre impeccabile nonostante gli spazi insufficienti ma ora anche lui sta pensando di andarsene poichè il suo impegno ed entusiasmo non trovano riscontro nelle scelte amministrative. Se lunedì il sindaco non ci darà una risposta certa, siamo pronti a partire con una petizione e se servirà andremo anche alla Corte dei Conti per denunciare quanto sta accadendo. E’ dalla seconda candidatura di Giorgio Meschini che promettono una piscina a Fontescodella, è ora che il progetto vada avanti» .

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Alcuni genitori degli iscritti alla comunale

In effetti i problemi dell’attuale piscina comunale sono molti: innanzitutto gli iscritti alla Asd Macerata Nuoto superano i mille e gli spogliatoi sono del tutto insufficienti ad ospitarli, per di più i parcheggi sono gravemente insufficienti rispetto ai fruitori della comunale, infine lo spazio è ristretto ed è impensabile organizzare gare, meeting nè piccoli eventi per gli iscritti. «Gli spogliatoi sono indecenti – tuona Tania Monachesi, mamma di due piccoli nuotatori – non per incuria ma perchè non ci entriamo. D’inverno l’aria è irrespirabile e ogni tanto temo che qualche nonna possa sentirsi male. Io compirò presto 40 anni e ho fatto qui il mio primo corso di nuoto. A distanza di decenni la struttura è rimasta identica. I gestori tengono tutto molto bene e hanno anche tagliato l’erba fuori a loro spese. In questa città c’è spazio solo per il calcio e per la pallavolo,non lo trovo giusto». Le fa eco Elisabetta Ciccarelli, mamma di due bambine: «I nostri figli non fanno stretching, nè esercizio fisico perchè non hanno posto e sono sempre costretti a gareggiare in trasferta. Hanno degli ottimi istruttori e tra genitori e gestori si è creata una grande famiglia allargata. La settimana scorsa abbiamo partecipato ad un meeting a Cremona ed è stato davvero molto bello. Migliaia di persone hanno seguito i giovani nuotatori e hanno arricchito quella città. Perchè a Macerata questo non è possibile? Ci siamo convinti che dipenda dalla volontà specifica di soggetti più o meno interessati. Mi auguro solo che Alfredo Camilloni non lasci la gestione, sarebbe un peccato». Nelle immediate vicinanze della piscina ci sono poi locali vari e una palestra lasciati all’incuria: «E’ un posto abbandonato da 30 anni – sottolinea Fabio Scocco – ci sono vetri rotti  e locali lasciati a se stessi. Non potrebbero essere usati diversamente?».

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Il gestore della piscina Alfredo Camilloni

Da parte sua, Alfredo Camilloni nicchia sulle sue intenzioni per il futuro: «Non posso confermare, è smentire ma non posso negare che altri si sono fatti avanti e ci hanno cercato, quando sarà il momento decideremo. Per ora ho degli obblighi contrattuali con il consorzio . Mi chiedo però perchè non ci permettono di fare a Macerata manifestazioni che svilupperebbero la città. La piscina avrebbe bisogno di interventi per l’ampliamento degli spogliatoi, il posizionamento di una tribuna e l’innalzamento della piscina per un totale di 40-50 mila euro ma non mi posso permettere di spendere su un immobile di proprietà comunale. Tra l’altro avevo proposto anche di utilizzare l’area verde adiacente alla vasca per realizzare un palabeach ma anche in questo caso siamo bloccati».

(Foto di Guido Picchio)

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Mariano Tobaldi

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Elisabetta Ciccarelli

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