Umanesimo, ricerca ed Europa
per il 722° dell’Università di Macerata

INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO - Il Rettore Lacchè ha annunciato una serie di cambiamenti e di sfide da affrontare con fiducia. Il rappresentante degli studenti Monaldi ha criticato la scelta di aumentare le tasse e la gestione degli Ersu.Ospite della cerimonia Rossetti di Valdalbero: "Unimc ha nel dna tutte le caratteristiche per essere vincente"

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Il Rettore Luigi Lacchè

 

di Alessandra Pierini

(Fotoservizio di Guido Picchio)

Il 722mo anno dalla fondazione dell’Università di Macerata sarà ricordato come quello della crisi, delle misure per il superamento delle difficoltà e del cambiamento e il Magnifico Rettore Luigi Lacchè prepara tutti ad affrontare le incertezze e le gravose sfide del presente attraverso «l’umanesimo che innova termine con il quale ribadiamo a noi stessi che la nostra è una solida università, un Ateneo fortemente specializzato. I nostri studenti hanno menti aperte e flessibili, spaziano nei campi più diversi dell’agire umano e trovano lavoro».  Il Rettore ha ripercorso il 2011, anno in cui è stato elaborato il nuovo Statuto di autonomia, ha ribadito la sua posizione critica nei confronti delle classifiche e ha illustrato i cambiamenti che avverranno nel nuovo anno: «Al centro del nuovo sistema troviamo i dipartimenti che, nel caso maceratese, sono la sola struttura didattica e di ricerca che assorbe in sè ogni funzione. La sfida è far sì che i nuovi dipartimenti sappiano interpretare al meglio le esigenze del cambiamento. La nostra non è una semplice crisi, è una transizione da un mondo ad un altro».

 

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In un contesto generale difficile l’Università ha deciso di razionalizzare e migliorare l’impiego degli asset immobiliari: «Abbiamo lasciato la sede onerosa di Palazzo Torri per utilizzare al meglio l’edificio in via Illuminati (ex carceri femminili) o il nuovo polo Diomede Pantaleoni. Nel palazzo De Vico abbiamo eliminato gli spazi in affitto e nei prossimi mesi lasceremo il Palazzo ex Telecom in via Piave oggi sede di attività strategiche di servizio che riporteremo nel centro storico. Siamo intervenuti sulla contribuzione studentesca  ferma dal 2006, gli studenti hanno dimostrato maturità e misura e pur non tacendo le loro legittime posizioni critiche».

 

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Il direttore amministrativo Mauro Giustozzi

Le posizioni critiche, in effetti, erano state espresse poco prima dal rappresentante degli studenti Marco Monaldi  che ha criticato il governo nazionale per il colpo dato alla cultura e all’istruzione e la scelta di aumentare le tasse d’iscrizione all’Università di Macerata: «L’aumento è sostanzioso – ha detto Monaldi – pensare di sistemare i conti dell’Ateneo aumentando le tasse non è un principio accettabile . Gli studenti sono il motore dell’Università  e il loro contributo deve essere proporzionato a servizi offerti e alla qualità. Purtroppo, però, nel “bel paese” siamo abituati a far pagare di più chi ha meno e lasciare intatti i privilegi. L’ultima manovra lo dimostra». Monaldi ha anche affrontato la questione relativa agli Ersu, ribadendo che 3000 studenti degli atenei di Macerata, Ancona e Urbino hanno firmato un atto per richiedere al governo Spacca di risolvere il problema. Giorgia Canella, rappresentante del personale tecnico amministrativo, ha auspicato un nuovo atteggiamento nella valutazione del personale: «Deve essere pensata e gestita in modo non arbitrario e non come esercizio del potere. Duole ricordare il tono punitivo con il quale a volte è stata praticata. Nonostante il passato il personale ha ritrovato energia e spinta motivazionale, ora è necessario che la riorganizzazione sia ispirata dal dialogo  e dal confronto».

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Ha parlato di crisi, ma in un’ottica positiva e come sfida per il futuro, il direttore amministrativo Mauro Giustozzi: «Il rischio generale è il “crogiolamento da crisi” che può limitare le potenzialità dell’ateneo. Futuro significa invece avere fiducia e recuperare sentimenti di positività per l’avvenire». Di buon auspicio le parole di Domenico Rossetti di Valdalbero responsabile della  direzione generale della ricerca e dell’innovazione della Commissione Europea: «L’Europa è in costruzione; le università si stanno adattando al mondo di domani. Fra il sogno e la realtà, ci vuole impegno, entusiasmo e fiducia nell’avvenire. Dalle parole scambiate con il Rettore Lacchè ha colto che queste tre qualità fanno già parte del DNA dell’Università di Macerata». 

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Domenico Rossetti di Valdalbero


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