Più dura invece la replica di Diomedi che non ci sta a dare interpretazioni sibilline alle parole di Renzo Foresi che ha deciso di appoggiare la candidatura di Silenzi: “La nostra lista è nata con lo scopo di non essere condizionata a sottostare a chi ha sempre fatto della politica la propria immagine -dice Marco Diomedi, Consigliere provinciale della lista La Nostra Provincia e componente dell’Ancora per Civitanova – le ultime dichiarazioni del nostro segretario Renzo Foresi, a nome di tutta l’Ancora per Civitanova, sono state chiare ed inequivocabili: la possibilità di scegliere un candidato esterno ai partiti è caduta a causa di qualcuno che ha cercato di mettere avanti i propri personalismi rispetto al bene della città; e proprio per gli stessi motivi rinnoviamo l’invito all’On. Favia di parlare per conto del suo partito e non di chi ha già intrapreso un percorso, condiviso anche dagli altri componenti della lista, cioè di appoggiare la candidatura a sindaco del segretario del partito di maggioranza nella coalizione del centrosinistra, il Pd”.
Tirano invece in ballo il sondaggio Giuseppina Bruno e Gustavo Postacchini del Pd: “A Favia non è bastata la figuraccia sui sondaggi rimediata ad Ancona e insiste in maniera ossessiva a propinarci un sondaggio allo scopo di delegittimare il Pd di Civitanova. Lo fa calpestando l’intelligenza dei civitanovesi, con comportamenti fuori da ogni logica di buon senso e di serietà politica. Evidentemente dietro tanto accanimento ci sono inconfessabili interessi. Ora pensare che ad essere sbagliato come sostiene Favia, sia il sondaggio del Sole 24Ore che non ha interessi personali ci sembra assurdo. Anche a Civitanova la tecnica è la stessa di quella di Ancona e siamo convinti che i risultati siano piegati ai suoi interessi politici. Inoltre alcune delle persone intervistate nel sondaggio hanno riferito di domande diverse da quelle che ha reso pubbliche Favia. Ad esempio l’ultima domanda riguardava invece il gradimento di Gismondi come candidato sindaco, domanda ora magicamente scomparsa. Favia ha superato ogni limite ed è ora che la smetta di pensare che Civitanova sia terra di conquista e che i civitanovesi abbiano l’anello al naso”.
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Gli attacchi dell’IDV sono inaccettabili e vanno respinti.Un partito che piccona di fatto il centro sinistra civitanovese che attacca ad personam dirigenti politici con i quali dovrebbe allearsi non è affidabile e non può farte di una alleanza fra pari.A Civitanova la rivoluzione è la coerenza,l’unità,la trasparenza.Senza questi elementi la casa comune non ha fondamenta.Civitanova non può essere una barca in preda alle correnti e quelle politiche sono le peggiori per i cittadini e gli interessi generali.Le Primarie non fanno male a Civitanova e fanno bene a Jesi.Le primarie non hanno controi indicazioni anzi sono un ritorno dei partiti oggi in crisi di fiducia alla fonte della legittimazione i cittadini.Le Primarie non è una questione tecnica,di simpatia.Le Primarie hanno lo stesso valore politico se fatte a Milano o a Civitanova.Il vero problema per la maggior parte di chi non le vuole è oltre una sorta di spocchia verso i cittadini comuni una grave riserva verso chi le potrebbe vincere.
Favia? ahahahahahah, mi viene da ridere.
Vendicatevi quando si presentarà candidato sindaco di Ancona.
L’IDV nazionale è un conto, quello marchigiano ………ahimè, un’altro.
Di Favia e del partito di Di Pietro nelle Marche si può e si deve dire tutto il male possibile, anche, ma non solo, con riferimento alle posizioni espresse in merito alle imminenti elezioni comunali di Civitanova.
Detto questo, lo zelo del PD civitanovese nel difendere la candidatura di Silenzi a sindaco di Civitanova per il csx, candidatura ampiamente prevedibile (io stesso l’avevo scritto mesi fa), è, a dirla tutta, un po’ ridicola.
Le questioni sul tavolo sono due.
Prima questione: è giusto che Silenzi debba passare sistematicamente da un incarico politico all’altro? Prima consigliere regionale, poi candidato alla presidenza della provincia per il csx una volta che come consigliere regionale non si sarebbe più potuto ripresentare, poi candidato a sindaco di Civitanova una volta sconfitto come candidato alla presidenza della provincia? Secondo me no. Oltre tutto non mi pare che Silenzi abbia dimostrato straordinarie capacità politiche o amministrative, tali da renderlo insostituibile: tutt’altro. A me, invece, sembra particolarmente capace di controllare gli apparati locali di partito (prima quello dei DS, poi quello del PD) e di usarli per imporre le scelte e le decisioni che più gli convengono.
Seconda questione: si può sapere cosa intende fare il centrosinistra, e in particolare il PD, e in particolare Silenzi, su questioni come il cavalcavia o l’area ex Ceccotti? Il cavalcavia si deve fare oppure no? L’area ex Ceccotti dev’essere edificata oppure no? (Ovviamente, su questa seconda questione la domanda è rivolta anche ai dipietristi e alle liste “civiche”).
Oppure si tratta solo di decidere se si debba votare per Tizio o per Caio sulla base di questioni apparentemente astratte, magari per far prevalere un gruppo di interessi (non dichiarati e forse non confessabili) invece di un altro?
@ Stefano Valenti che Silenzi si sia candidato mesi orsono è una sua convinzione personale che non trova fondamento. ma lei chiede al PD e a Silenzi in modo particolare, ubi major minor cessat! per lei la base non conta un [email protected]@o, che cosa pensa della ceccotti, SE LEI CONOSCE TUTTE LE FUNZIONI PUBBLICHE DOVREBBE CONOSCERE ANCHE I SUOI OPERATI CHE SONO PUBBLICI , DOCUMENTABILI E AMPIAMNETE DISCUSSI NEI CONSIGLI, NEI TRIBUNALI (tar) se lei finge di non saperlo non sarò io a dirlo, dato che eli mi reputa truppacamellata acefala e manovrato .
Sul cvalcavia IDEM la posizione del PD e di Silenzi sono documentatibili e sono state ripriatte sui media locali, e se lei finge di non saperlo non sarò io a dirlo, dato che eli mi reputa truppacamellata acefala e manovrato .
saluti da un iscirtto di base acefalo e privo di libero arbirtrio.
@ Valenti
Per me il PD civitanovese oggi lo vedo come una Setta , con un Santone che comanda , impone e i seguaci che ubbidiscono al capo.
La speranza è solo nelle VERE Primarie , minimo tre – quattro candidati ,
poi possiamo finalmente parlare di democrazia e di Partito Democratico !!!
Conosco poco la situazione politica di Civitanova Marche, e quindi potrei dire delle sciocchezze, però opporsi ad una candidatura (quella di Silenzi) sulla base di un sondaggio, come da tempo sta facendo l’IDV, mi sembra fuori dal mondo, considerando che i risultati dei sondaggi, anche i più seri, sono sempre opinabili e spesso sono contraddetti da altri sondaggi eseguiti da agenzie diverse.
Io, fossi nell’IDV, andrei alle primarie e in questa sede cercherai di spiegare e di far passare le motivazioni di tanta ostilità verso Silenzi, e gli argomenti in tal senso non mancherebbero (ad esempio, a mio avviso: il professionismo della politica impersonato da Silenzi, l’arroganza con la quale ha gestito la Provincia, l’eccessiva disponibilità nei confronti dei centri commerciali, la fissazione un po’ troppo elettoralistica con le rotonde, …). In sede di primarie altri, interni o esterni al PD, potranno porre all’attenzione i pregi di Giulio Silenzi (la determinazione, la presa che comunque ha mostrato di avere sul’elettorato civitanovese, l’attenzione mostrata verso l’avanzare della criminalità, …). Ma il bello della democrazia è proprio il contarsi, e non nascondersi dietro sondaggi che valgono quello che valgono, cioè poco o nulla.
@gian berdini
Lei scrive: “che Silenzi si sia candidato mesi orsono è una sua convinzione personale che non trova fondamento”.
Bene: l’8 aprile 2011 scrissi un commento a un articolo di “Cronache Maceratesi”, articolo che era intitolato “Civitanova: i candidati per le elezioni provinciali. Intanto Silenzi studia da sindaco” nel quale scrivevo testualmente: “Non è che ci vogliano capacità divinatorie per prevedere che l’immarcescibile Silenzi ce lo ritroveremo candidato a sindaco di Civitanova l’anno prossimo.”
L’articolo e il commento possono essere rintracciati qui: https://www.cronachemaceratesi.it/2011/04/07/civitanova-i-candidati-per-le-elezioni-provinciali-intanto-silenzi-studia-da-sindaco/.
Quindi, sarà pure stata una mia convinzione personale. Però tanto infondata non doveva essere, visto che è esattamente quel che succederà. Del resto, avendo familiarità con una figura come quella di Silenzi, che da quarant’anni non fa che passare da un incarico politico ad un altro, e vedendo che si era fatto eleggere segretario del PD di Civitanova, solo uno sciocco non avrebbe potuto prevederlo.
Circa la posizione sull’area ex Ceccotti, a mia domanda specifica in un gruppo di discussione su Facebook mi è stato risposto che i piani di edificazione sull’area siano stati respinti dalla Provincia, all’epoca in cui il presidente era Silenzi, in base a motivazioni tecniche e non di merito. Non conosco la posizione nel merito né di Silenzi, né del PD civitanovese, né dei dipietristi civitanovesi. Magari, se non le conosco la colpa non sarà solo mia, visto che niente impedisce agli esponenti del PD di entrare nel merito delle questioni, invece di fare dichiarazioni astratte e generiche, incomprensibili a chi non fa vita di partito (questo vale anche per Favia). Invece di fare lo spiritoso, considerando che le mie illazioni personali si stanno rivelando quanto mai azzeccate, può sempre rispondere nel merito, almeno alla seconda questione che ho sollevato, visto che la prima, a mio parere, mantiene tutta la sua validità.
Circa il fatto che, secondo me, “la base non conta un [email protected]@@o”, ho abbastanza familiarità con la vita interna dei partiti per sapere che la “base” può essere manipolata, o che può lasciarsi manipolare, con il suo consenso, espresso o tacito. Un esponente politico di lungo corso può “farsi eleggere”, anche in maniera quasi plebiscitaria e senza opposizioni, se è in grado di impedire che emergano candidature alternative, se l’opposizione nei suoi confronti è dispersa e incapace di coagularsi intorno a un nome diverso, e se c’è un sufficiente numero di pecoroni che non ha abbastanza coraggio e spirito critico per non accodarsi (e basta dare un’occhiata alla storia del nostro paese per rendersi conto che, in Italia, il conformismo e lo spirito gregario l’hanno sempre fatta da padroni). Ho una certa esperienza di partiti che si sono avviati alla scomparsa per effetto di scelte fatte all’unanimità, imposte dai vertici con l’acquiescenza, talvolta, anche interessata, della “base”, perché c’era chi si fidava del capo, chi aveva convenienza a seguirlo, chi dissentiva ma, al momento del voto, taceva, e chi dissentiva ma non aveva i mezzi e gli strumenti per esprimere e far valere il suo dissenso.
Che Silenzi sia bravo a a imporre le sue decisioni anche a un partito recalcitrante lo testimoniano le vicende che precedettero le elezioni provinciali del 2004. Lei ricorderà che il direttivo provinciale dei DS, il partito cui allora apparteneva Silenzi, approvò all’unanimità di proporne la candidatura alla presidenza della provincia; dopo di che, se non sbaglio, 6 membri del direttivo fecero un comunicato stampa per dire che non erano d’accordo (ma, evidentemente, non avevano avuto il coraggio di votare contro quando questo sarebbe stato possibile).
Ammetterà che questa mobilitazione di esponenti del PD, di vario livello, che si mobilitano come un sol uomo contro Favia per difendere il diritto del PD di proporre un proprio candidato (traduzione: per far candidare Silenzi a sindaco di Civitanova) qualche sospetto lo suscita; così come altrettanti sospetti li suscita, per quanto mi riguarda, l’opposizione di Favia e dei dipietristi, civitanovesi e non solo, che non credo proprio sia motivata da questioni di principio.
Del resto io sono uno che pensa sempre male, me lo dicono tutti. 😀
@Giuseppe Bommarito
Io la penso come lei. In un commento ad un altro articolo ho detto che le motivazioni con cui Favia si oppone alla candidatura di Silenzi sono sbagliate. Dire, tra l’altro sulla base di un sondaggio che potrebbe anche essere fasullo, che una persona non va candidata perché perderebbe a me non basta. Un candidato vincente non è necessariamente buono, e un candidato perdente non è necessariamente cattivo; senza contare che esistono anche le campagne elettorali. Le elezioni si fanno anche per vincere, magari soprattutto per vincere, ma non solamente per vincere. Ma sono convinto che, su questi aspetti, io non le stia dicendo niente di nuovo.
La modesta esperienza di militanza politica che ho mi ha insegnato una cosa: quando le cose non vanno come dovrebbero, come sarebbe logico che andassero, è perché c’è qualcosa che non viene detto perché non si può, e non si vuole dirlo. Se i dipietristi non “esplicitano” le motivazioni della loro avversione alla candidatura di Silenzi è perché tali motivazioni, evidentemente, non sono di natura “politica”, ma personale o hanno a che fare con interessi occulti. Se un politico navigato non fa quel che sarebbe naturale agli occhi di chi segue la politica da inesperto, la motivazione non può essere l’incapacità di capire, ma la volontà di non farlo.
Cordiali saluti