di Lucia Paciaroni
Un incontro molto partecipato quello di ieri pomeriggio alla biblioteca Mozzi Borgetti in occasione della presentazione del progetto di riqualificazione del quartiere Collevario, organizzato dall’associazione culturale Il Glomere. Un’iniziativa apprezzata, dimostrato non solo dalla sala piena, ma anche da un invito da parte dei residenti di Collevario a riproporre l’incontro nel quartiere.
“Rigenerare”. Questo l’obiettivo del progetto che contiene delle ipotesi di riqualificazione,come spiegato dall’ingegnere Placido Munafò, presidente dell’associazione Il Glomere.
“Poniamo l’accento sulla riqualificazione di alcuni quartieri e frazioni, come abbiamo già fatto per Piediripa e faremo per Sforzacosta e Villa Potenza (ed è previsto anche un incontro dedicato alla copertura dello Sferisterio) in quanto riteniamo importante parlare di rigenerazione, ridare vita, rinnovare, attraverso la rivalutazione dell’esistente. Tutto questo per far riscoprire la voglia di vivere il quartiere. Nel caso di Collevario, considerato un dormitorio, le stesse criticità coincidono con le potenzialità”. Munafò ha spiegato come ormai Collevario sia diventato “la quarta frazione di Macerata ed è importante guardare ai singoli quartiere in modo tale da farli decollare”.
L’ingegner Margherita Giampaoli ha poi presentato la sua tesi “Analisi del quartiere Collevario a Macerata – Ipotesi di riqualificazione urbana”. Dopo aver percorso la storia e la struttura urbana della zona, ha individuato le criticità, che consistono nella “difficoltà di integrazione sociale e nella mancata integrazione tra spazi verde, residenziali e percorsi pedonali e nella problematica del traffico”, quindi ha ipotizzato un intervento per “creare nuove centralità. riqualificare le aree verdi, così come il percorso ciclo-pedonale e risolvere il problema della viabilità”. Sono due gli ambiti di intervento approfonditi: l’area ex caserma e il campo sportivo.
“Ad eccezione di alcuni corpi, l’area ex caserma è in disuso ed è formata da sei padiglioni a forma di “C”. L’intervento proposto riguarda la riqualificazione dell’area, inserendo nuove funzioni, rendendola accessibile dal quartiere e dando dinamicità allo spazio” ha spiegato l’ingegner Giampaoli.
Su dodici ipotesi, ne sono state analizzate tre, una che prevede di lasciare i padiglioni come stanno e intervenire sullo spazio centrale, le altre due invece prevedono di disporli in maniera differente, inserendo anche elementi a torre e un piano seminterrato. L’intervento sul campo sportivo ha come idea quella di dare vita ad un’area parco sociale-commerciale che integri e riqualifichi le attività presenti e che rappresenti uno spazio di aggregazione sociale. Nel progetto è prevista una copertura attraversabile, che ospita le attività commerciali, indipendenti da essa e ne sono state analizzate tre ipotesi (nelle immagini l’ipotesi n.2).
Tra gli altri interventi, anche “un percorso ciclo-pedonale a margine, la riqualificazione dell’ area commerciale esistente, collegandola alla nuova, e quella del del verde, un sottopasso carrabile alla ferrovia”. Insomma, un progetto per vivere il quartiere e nel quartiere, per il quale si può anche pensare a “tinteggiare le facciate degli edifici, in relazione alla posizione rispetto al centro”.
All’incontro, a cui ha partecipato anche l’assessore Luciano Pantanetti del Comune di Macerata, che ha dato il patrocinio, è seguito un dibattito con diversi interventi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
“…ha individuato le criticità, che consistono nella difficoltà di integrazione sociale e nella mancata integrazione tra spazi verde, residenziali e percorsi pedonali e nella problematica del traffico”
Ne deduco quindi che l’instabilità del terreno NON è una criticità di Collevario.
Purtroppo non ho potuto partecipare all’incontro, ma spero vivamente che l’articolo sia lacunoso (non me ne voglia l’autore), perché se la riqualificazione del quartiere è tutta qui, si basa come sempre in una qualche declinazione del verbo “costruire”.
Caro Dantini prima di parlare di “declinazione del verbo costruire” forse era il caso di ascoltare quello che si è detto!
L’incontro svoltosi per il recupero di collevario/dormitorio è comunque un altro “spunto” per continuare a parlarne, speriamo non solo dal punto di vista cementificatorio.
Quello che però noto, ed era già emerso nella scorsa campagna elettorale, è il voler ancora battere sulla ipotetica copertura dello Sferisterio (che presumo, superati gli eventuali vincoli dei beni culturali, potrà anche realizzarsi) probabilmente senza riuscire ad avere una visione complessiva di tutta l’operazione.
Ci si sofferma solo sull’aspetto puramente tecnico della copertura, ma questo è solo un ragionamento miope.
Inanzitutto tale copertura (nell’eventualità che si realizzasse) avrà dei costi sicuramente NON economici.
A questo bisogna anche aggiungere che vi saranno dei costi per la manuitenzione.
Poi bisogna anche valutare che lo Sferisterio chiuso/coperto perderà in parte/tutta l’acustica e che quindi chiuso/coperto sarà mal utilizzato per la Lirica dovendo ricorrere all’amplificazione.
In ultimo un uso invernale dello Sferisterio comporta un riscaldamento di tutta la struttura (riscaldamento che ovviamente non potrà esere acceso mezz’ora prima dello spettacolo poichè per riscaldare quell’ambiente troppo ce ne vuole, visto anche che la platea è direttametne a contatto con la terra e che tutta la struttura non è certo stata realizzata pensando ad un uso invernale)
Quindi parlare di copertura, senza allungare la vista oltre il semplice “copriamo”, è una velleità uguale e simile alle Piscine (progetti -dicono- da ridere e mancanza di fondi) e alla Cittadella dello Sport (mancanza di fondi)….. Cioè se non si ha altro da fare è anche uno stimolante pour parler, ma è e resta (e resterà!) un pour parler…
Preciso come presidente della libera associazione culturale Il Glomere che le iniziative volte ad affrontare alcuni problemi urbanistici di Macerata nasce dalla necessità di riguardare l’urbanistica in maniera differente. Non più come semplice occasione di espansione tramite lottizzazioni, ma come rigenerazione dell’esistente volta a ridare il senso di quartiere come risorsa per i cittadini. Per quanto riguarda la copertura dello Sferisterio vorremmo discutere un progetto reale e concreto senza pretese di consensi, ma come una soluzione possibile di numerosi dibattiti sull’argomento, poi la Città e gli amministratori ne facciano ciò che vogliono. Da parte nostra lanciamo delle soluzioni possibili sta alla Città accettarle o meno.
@ Munafò
Lanciare delle soluzioni possibili, senza riscontrare se sono praticabili, se ci sono i fondi necessari, quanto costa la manutenzione, vedere costi/benefici ecc. ecc. ecc. è solo un bel “mind games”.
Perchè limitarci a piccoli bazzecole?
Allora se proprio si deve pensare/sognare almeno facciamolo in grande, visto che ancora per i sogni non c’è alcuna tassa….
Scateniamo la fantasia in opzioni da fantascemenza…
Dei bei gigantschi sogni a colori, con dolby surround e visione in 3D….
Si potrebbe, per esempio, svuotare i marciapidi di Corso Cavour, fare delle vasche (con appositi filtri, condutture, ecc. ecc.) e riempirle di pesci tropicali con sopra dei vetri antisfondamento e luci interne… Di sicuro sarebbe un’iniziativa che farebbe il giro del mondo e porterebbe pubblicità…
E chi se ne frega del costo, di quanto costerebbe mantenere chissà quante centinaia di ettolitri di acqua a temperatura e pulita, svuotare periodicamente le vasche e ripulirle, ecc. ecc.
Oppure perchè, per evitare lo smog, non mettiamo per tutrte le strade di Macerata, al posto della carreggiata e dell’asfalto, un gigantesco (e lunghissssssssssssimooooooooooooooooooo) tapetto mobile per auto e camion in modo che in tutte le vie del Comune qualsiasi mezzo a scoppio possa girare (senza morore acceso) e senza inquinare?
E chi se ne frega se tale mostruosa operazione costerebbe 3 occhi della testa e mezza manovra economica nazionale: del resto la giustificazione ambientale ci sarebbe, no?
Oppure perchè al posto della Cittadella dello Sport non realizzare un nuovo magnifico Stadio da almeno 160.000 posti in previsione che, prima o poi, la Maceratese potrà sfidare alla pari l’Inter, il Bayer, il Santos e il Barcellona?
Del resto oggi non si può categoricamente escludere che questo, domani (o dopodomani o dopodomani l’altro o magari subito dopo le calende greche), non possa avvenire e pertanto perchè non discuterne?
Ed i costi??????
… I costi?!?!
No no, che caz.. avete capitio…
Ma guarda un pò questi sempre a parlare di costi….
Se ne discute, così per passare un pomeriggio in allegria, solo senza che poi se ne faccia nulla, come per le altre due ipotesi di cui sopra.
Un bel esercizio di sega mentale…
@Cerasi
Onestamente per quanto mi riguarda potete pure rimanere con quello che avete, giusto per parlare di “seghe mentali”. Spero solo che a Macerata ci sia ancora spazio per i sogni e se questi sogni vengono etichettati come qualcosa di negativo da alcuni che hanno paura di guardare oltre i confini di una città che deve necessariamente chiamarsi “piccola periferia” pazieza, ma c’è sempre chi vede Macerata in termini diversi e cioè in positivo e in grande. Se questo è una colpa sono il primo peccattore!
@Placido Munafo
Prof. Placido Munafo’, quello che sta facendo insieme alla sua associazione è qualcosa di assolutamente lodevole che trova in pieno il mio appoggio. Non e’ stato il dottore ad ardinarglielo, come si dice, eppure, i progetti di riqualificazione che presenta danno speranza e fanno sognare una città migliore, una città libera dai soliti gufi che criticano tutto e tutti a prescindere, una città senza più quel muro invisibile di gomma che non permette più di respirare, di migliorare , di progettare e di sognare una grande città con una mentalità più aperta, con un modo di fare politica serio e responsabile, con qualcosa di bello da lasciare ai nostri figli. Grazie da parte di tutti quelli che sognano ancora che qualcosa puo’ cambiare.
@ Munafò
Io, da non tecnico, avevo avanzato l’idea di trasferire Cittadella dello Sport e realizzare UN altra piscina vicino alla Filarmonica.
Se durante un assemblea, con calcoli e carte alla mano, si fosse obiettato a ragion veduta che, realisticamente, le pendenze del terreno attorno alla Filarmonica erano eccessive, che c’erano pericolo di frane, che lo spazio era esiguo per un progetto così importante e che, alla fine, per realizzarlo sarebbe costato 5 o 6 volte quanto preventivato (E CHE QUINDI ERA UNA SPESA FOLLE)….
……Avoja a farsi le pippe mentali su un progetto irrealizzabile….
Certo se ne sarebbe potuto parlare, anche per anni, magari facendo (a spese pubbliche) qualche progetto perliminare ma si sarebbero inutilmente spesi soldi ben sapendo che poi sarebbe tutto rimasto a livello teorico…
Quindi l’intelligenza avrebbe voluto che si prendesse atto che sarebbe costato troppo e sarebbe stato troppo complicato a realizzarlo e che quindi, sempre la stessa intelligenza, avrebbe dovuto avere l’umiltà per accantonarlo…
Quindi, dal mio personalissimo punto di vista, proporre di coprire lo Sferisterio e, ciclicamente, insistere su questa proposta (teorica, ma difficilmente realizzabile per costi e svariate problemartiche connesse) è mancare di onestà intellettuale…
Poi a livello teorico (ma pour parler) si può discutere di tutto (senza affrontare le problematiche a 360 gradi), anche di realizzare un impianto spaziale a Piediripa…. Perchè da Marte devono partire dagli USA? Qui da noi va benissimo lo stesso….
@ Cerasi
Noi abbiamo presentato un’ipotesi progettuale e in quanto tale realizzabilissima, non sta certo a noi decidere se realizzarla o meno, il nostro intento era semplicemente dimostrare cosa è possibile fare per riqualificare il quartiere di Colevario. Le preciso a proposito di “pippe mentali” che una cosa è un progetto che presuppone necessariamente una verifica di fattibilità, un’altra cosa sono le “chiacchire da vikipedia” dove chiunque con un PC e un colegamento internet si improvvisa ingegnere, architetto, medico, geologo e così via.
@ Munafò
Infatti io non mi stavo riferendo all’ipotesi progettuale di Collevario (tanto che avevo scrfitto che era un altro “spunto” per parlare della riqualificazione), mi stavo riferndo alla copertura dello Sferisterio.