di Giuseppe Bommarito*
Aumentano anche nel centro storico maceratese gli episodi di violenza, con la particolarità, rispetto al passato anche recente, che le risse e gli scontri, condotti all’insegna di una aggressività bestiale e incontrollata, sempre più spesso vedono, accanto ai pugni e ai calci, la comparsa di armi da taglio.
Giorni fa uno straniero, ferito nelle vie centrali a colpi di coltello e sanguinante, si è trascinato sino in piazza e qui ha bussato nottetempo alle porte della Questura per essere soccorso. Nei primi giorni di settembre, intorno alle tre di notte, diverse persone, quasi sicuramente italiani, nel vicolo dietro via Garibaldi, quello che si affaccia sulle mura di tramontana, si sono accanite contro un malcapitato, gridando: “Adesso ti ammazziamo” e colpendolo più volte in testa con un pesante sasso (episodio che, nonostante la sua gravità e il successivo intervento delle forze dell’ordine e qualche arresto, non è nemmeno assurto agli onori della cronaca locale). In entrambi questi casi il morto non c’è stato solo per un caso o per l’incessante ed efficace opera degli angeli custodi di turno.
L’ultimo gravissimo episodio è di qualche giorno fa ed è avvenuto al bar King, in piazza Garibaldi. Qui un ristoratore ed un suo amico sono stati pesantemente picchiati da un gruppo di albanesi solo perché hanno osato non lasciare immediatamente libera la postazione di un videopoker. Questi picchiatori evidentemente pensavano che il bar fosse il loro e a nessun altro fosse concesso il diritto di entrarvi e di usufruire dei giochi elettronici lì posizionati.
Si potrebbe continuare a lungo con vicende strettamente maceratesi di criminalità varia, che a volte, peraltro, nonostante la loro gravità, nemmeno finiscono sui giornali perché non fanno più notizia. Voglio invece segnalare un’altra vicenda, questa volta riguardante Porto Recanati, che mi sembra estremamente inquietante, oltre che significativa della stessa assurda mentalità dei picchiatori del bar King di Macerata. La notizia è che da qualche settimana circa duecento o trecento musulmani di varie etnie, di notte, armati con mazze, bastoni e quant’altro, fanno la ronda intorno all’Hotel House (non si capisce se per evitare attività di spaccio, che peraltro proseguono abbastanza indisturbate, o per garantire gli attuali equilibri tra le varie bande di spacciatori) e di giorno si preoccupano pure di far rispettare la legge islamica e di dare sonore lezioni fisiche a chi è ritenuto meritevole di punizione per aver violato la “sharia”, evidentemente anch’essi pensando che quella zona di Porto Recanati sia ormai di loro esclusiva competenza.
Situazione, quest’ultima, denunziata in un articolo apparso sul Messaggero di venerdì scorso, che avrebbe dovuto causare un salto sulla sedia a tutti i vertici politici, istituzionali e delle forze dell’ordine a livello quanto meno regionale.
Silenzio, assoluto, invece, neanche per smentire o anche solo per minimizzare, come se il problema non esistesse, come se fosse possibile risolverlo semplicemente mettendosi una benda sugli occhi e i tappi nelle orecchie. Silenzio assoluto e inspiegabile – sia detto per inciso – anche da parte di tutti coloro che recentemente hanno stigmatizzato l’ingenua e simbolica provocazione di alcuni militanti di Forza Nuova, protagonisti poche settimane fa di alcune ronde notturne nel territorio di Porto Recanati.
Ronde a parte, un fatto comunque è certo. E’ sempre più difficile negare, anche per i più tenaci sostenitori dell’isola felice maceratese, che la violenza e l’illegalità stiano aumentando a dismisura anche nella nostra città e nella nostra provincia, come peraltro sta accadendo in tutte le Marche (anche se altrove, nel territorio regionale, oltre a non vedere e a non sentire, nemmeno se ne parla, per cui, quando – come in questi giorni – nei pressi di Senigallia si trova all’ora di cena un uomo ammazzato per sgozzamento sulla pubblica piazza, qualche amministratore locale può ancora manifestare tutto il suo stupore per un fatto criminale che mai e poi mai avrebbe immaginato che potesse verificarsi).
Sono tante le cause della violenza e dell’illegalità dilaganti anche nelle nostre zone. In primo luogo, la sottovalutazione, se non la vera e propria negazione del problema, che ha aperto e continua ad aprire spazi sconfinati a chi vuole delinquere anche in grande stile, soprattutto nel campo degli stupefacenti, centrali in tutte le strategie delittuose. Determinante nel favorire tanta violenza, e conseguente alla nefasta teoria dell’isola felice, è anche la presenza di un folto sottobosco criminale, italiano e straniero, che ormai è divenuto stanziale nelle Marche, e che, facendo riferimento sempre più spesso a bande collegate alla criminalità organizzata, combatte sino all’ultimo sangue per la spartizione delle zone di spaccio di droga e per il predominio all’interno di ciascuno di questi territori. C’è poi la violenza spicciola, ancora più gratuita e stupida, dei tanti che si trovano in condizioni fortemente alterate per la droga e per l’alcol, facilmente reperibili anche dai minorenni all’interno di quasi tutti gli esercizi pubblici: a volte, in un bar, in una discoteca, in un parcheggio, allo stadio, basta un niente, un semplice sguardo, una frase banale, un battuta ironica male interpretata, un rifiuto percepito come offensivo, a scatenare reazioni di una gravità assoluta, che ogni volta potrebbero sfociare in tragedie con esiti anche mortali.
Infine, non è possibile ignorare il rilievo nel diffondersi della illegalità che hanno le leggi permissive, l’ipergarantismo a senso unico, le belle favolette sulla rieducazione dei condannati, l’inesistenza della certezza della pena, le periodiche amnistie (attenzione, perché qualcuno comincia di nuovo a riparlarne), l’insufficienza e il depotenziamento delle forze dell’ordine (per le quali non manca solo la benzina, ma, ancora più drammaticamente, mancano da tempo decine di migliaia di assunzioni), l’atteggiamento psicologico di chi pensa che non ci sia ormai più nulla da fare oppure di chi si ostina ad affermare che i delinquenti potranno cambiare il loro comportamento solo per una scelta interiore, e non per per la minaccia, reale e concreta, di una pena adeguata. Tutti fattori che spingono a delinquere, anzi, a delinquere sempre di più e sempre più spudoratamente.
Il problema non è di tipo razziale, perchè dalle nostre parti operano da sempre tanti allegri delinquenti nati e vissuti in Italia, anche se l’impennata degli atti delinquenziali deriva indubbiamente pure dalla presenza di numerosi cittadini stranieri, extracomunitari e comunitari, clandestini ma anche regolari, che non hanno alcun lavoro e devono per forza di cose delinquere per sbarcare il lunario.
La mia idea è che, in una situazione di questo tipo, oltre a pretendere (tutti noi, come cittadini, come elettori dei vari schieramenti politici) a livello generale le necessarie modifiche legislative e una maggiore attenzione alle esigenze delle forze dell’ordine (che vanno necessariamente dotate di risorse umane qualitativamente e quantitativamente pari all’impegno richiesto dalla sfida della criminalità comune e organizzata e di mezzi materiali adeguati), le istituzioni, nella consapevolezza che il più grande volano dell’attività criminale è costituito dal traffico e dallo spaccio di sostanze stupefacenti (che quindi dovrebbe divenire l’obiettivo principale delle attività investigative e repressive), debbano necessariamente richiedere la massima sinergia tra polizia, carabinieri, finanza e polizia municipale.
Ad esempio, a Macerata città, se si deciderà – come io spero – di uscire dalla logica dell’immobilismo sterile o degli interventi di pura facciata, inutili se non addirittura controproducenti, il Sindaco e l’Assessore competente, magari con il supporto del Prefetto, dovrebbero cercare di mettere intorno ad un tavolino i responsabili provinciali delle varie forze dell’ordine, nonché il comandante della polizia municipale. Senza fare progetti avveniristici e costosi, senza richiedere la consulenza dello scienziato di turno, senza mettere in piedi la solita commissione di studio, si potrebbe cominciare sin da subito ad individuare in questo tavolo le zone cittadine più a rischio e i luoghi e gli esercizi pubblici più “sensibili” (facilmente identificabili, tanto che qualcuno ha recentemente scritto che essi hanno un nome e un cognome), dove possano alternarsi, stazionare e verificare periodicamente la situazione le autovetture delle varie forze dell’ordine (in città operano fisse, ma per il momento senza un raccordo tra di loro, un’autovettura della polizia ed una dei carabinieri, più le auto dei vigili urbani di turno), cercando di garantire il massimo della copertura possibile. Inoltre si potrebbe cominciare a negare l’autorizzazione alle periodiche feste della birra, che puntualmente tracimano in ubriacature, risse, danneggiamenti, incidenti, atti vandalici. Si potrebbe ragionare collegialmente sul posizionamento più razionale delle telecamere della videosorveglianza. Si potrebbero verificare seriamente e senza indugio le lamentele di gruppi di cittadini (ad esempio, le ultime nel quartiere Pace) e, se fondate, si potrebbe intervenire tempestivamente, evitando che la situazione degeneri ancora di più.
Insomma, una serie di piccole cose, sicuramente incomplete, certamente da rivedere e correggere strada facendo, ma in ogni caso tali da evidenziare una reale attenzione delle autorità competenti al disagio e alla paura della collettività e preferibili al nulla assoluto in questo settore che domina incontrastato nella nostra città, favorito da un palleggiamento di responsabilità che non porta da nessuna parte.
Una serie di piccole cose che, in gran parte, peraltro, erano contenute in un ordine del giorno approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale di Macerata nello scorso mese di febbraio, con i voti sia della maggioranza che dell’opposizione, rimasto ovviamente e rigorosamente lettera morta.
* avvocato, Presidente onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
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Concordo con la sua preoccupazione, alla quale sommo la mia di cittadino Maceratese.
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Voglio anche soffermarmi sulla questione politica: alcuni giorni fa in centro storico a Macerata un partito Maceratese raccoglieva firme ” per salvaguardare i diritti degli immigrati”.
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Dimostrazione che i “guai” di cui ha parlato non hanno ancora toccato ne le loro abitazioni ne i loro amici…
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Vogliamo riprenderci la nostra politica e la nostra città?
L’intervento di Berrè sprizza razzismo da ogni parola.
Come anche i sassi sanno, la delinquenza non è solo degli immigrati…. ma evidentemente Berrè lo ignora.
Conosco molti immigrati che sono bravissime persone e che spesso subiscono atti di razzismo. Faccio un esempio: il figlio di un mio amico, algerino, non veniva accettato nei baby parking dei centri commerciali, finchè un giorno il padre si è arrabbiato ed ha preteso giustizia. L’assistente si è giustificata dicendo che i genitori italiani non vogliono bimbi stranieri che giochino con i loro figli….
Esempi di tale tipo se ne possono fare a centinaia. Il problema non è l’immigrato, ma il delinquente, italiano o straniero. Contro di esso dovremmo tutti essere uniti e parlare a voce unica.
Favorire il razzismo e la discriminazione razziale è fuorviante e vacuo. Non porta a nessun risultato e può danneggiare chi, tra gli stranieri, è persona per bene.
Terrei a precisare che Forza Nuova non si è limitata ad “un’ingenua e simbolica provocazione”, bensì anche a qualcosa di più. I militanti di Fn hanno ripulito la pineta dalle siringhe (consegnate direttamente ai carabinieri), http://www.ilcittadinodirecanati.it/porto-recanati/11743-forza-nuova-ripulisce-la-pineta-dalle-siringhe, documentando con un video la situazione di una zona completamente in balia di spaccio e prostituzione, http://tv.cronachemaceratesi.it/passeggiata-nel-degrado-della-pineta-a-porto-recanati/. Sabato scorso abbiamo tenuto un sit-in in piazza Brancondi http://www.ilcittadinodirecanati.it/porto-recanati/11923-presidio-anti-immigrazione-di-fn-in-piazza-brancondi-a-porto-recanati e molto presto andremo direttamente a parlare con il sindaco. A nostro modestissimo avviso un censimento degli inqulini dell’Hotel House ( e il conseguente allontanamento di clandestini e delinquenti) potrebbe ridurre notevolmente la criminalità e lo spaccio a Porto Recanati e nella nostra provincia. Vorrei anche dire la mia riguardo il collegamento tra spaccio e immigrazione. Proprio stamattina leggevo sul corriere adriatico che “analizzando gli arresti messi a segno dalle forze dell’ordine emerge che i tunisini prediligono lo spaccio dell’eroina, gli albanesi e i nigeriani della cocaina e i marocchini dell’hashish” e che “l’hashish prevalentemente proviene dal Marocco”. Con questo non voglio dire che gli italiani non commettano simili reati, ma forse sarebbe ora di piantarla con le politiche permissive riguardo l’immigrazione.
macerata è diventata una città piena di droga e delinquenza da quando sono arrivati tutti questi stranieri senza scrupoliche tutto il giorno non fanno niente sono in giro per le mura nei bar o nei locali da gioco snai sale slot a consumare birra e giocare e il bello che loro hanno piu soldi disponibili degli italiani che lavorano onestamente e dignitosamente e poi dicono che siamo razzisti!
@ axel munthe.
ma lei quando scrive, collega il cervello?
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Io sarei razzista perchè ho scritto che il “PD” raccoglieva firme per i “diritti degli immigrati”?
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Ma cosa crede che solo lei ha degli amici extracomunitari?
Io, se lo vuol sapere, ne conosco diversi che si sono integrati (tenga bene a mente questa parola!) e ad oggi sono cittadini MACERATESI a tutti gli effetti.
Proprio dalle loro parole, se proprio lo vuol sapere, arrivano le critiche più aspre e poco indulgenti, nei confronti di chi come loro, è arrivato da altri paesi ma CHE SI COMPORTA DA CRIMINALE.
Loro per primi criticano e puntano il dito perché sanno che gli “immigrati sani” saranno penalizzati dagli immigrati delinquenti.
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Questo è un dato di fatto.
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Se lei leggesse le statistiche dell’Istat, scoprirebbe che:
– Il tasso di criminalità degli “italiani” e degli “immigrati regolari integrati” è “quasi” simile, (circa 0,7 per gli italiani e circa 1,4 per gli immigrati regolari)
– La grande differenza sta negli immigrati irregolari: rappresentano il 70% – 80% degli stranieri arrestati.
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Questo vuol dire che il problema è nell’irregolare, tolti ovviamente gli stranieri arrestati per irregolarità amministrative, (irregolarità amministrative che non fanno diventare l’immigrato un criminale solo perché (magari) gli è scaduto il permesso di soggiorno e ancora non riesce a rinnovarlo! (non dobbiamo fare di tutta un erba un fascio!)).
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Ed ecco perché ho fatto l’osservazione sulla politica: vogliamo tutelare i diritti degli immigrati?, bene, sono d’accordo!. Come fare?
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Partiamo dal “differenziare” l’immigrato che si integra da quello che non lo fa. (attenzione non ho detto che lavora…, ho detto che si integra!)
Per me potrebbe essere un buon punto di partenza per capire le problematiche nostre e le loro e trovare una giusta soluzione che guardi all’accoglienza senza tralasciare il rispetto delle nostre tradizioni e dei nostri valori fondamentali.
La saluto.
(…. il “PD” raccoglieva firme per i “diritti degli immigrati”…..)
ma quando si occupera’ dei diritti dei maceratesi………
@ paoolo,
in una democrazia ed in uno stato che si definisce di diritto , gli uni non prescindono dagli altri ed hanno pari dignità. Questo è un fatto che non va letto con le lenti dell’ideologia..nessuna ideologia..destra e sinistra sono categorie novecentesche..sveglia che siamo nel terzo millennio.
Appoggio totalmente il post di Berrè
no no macerata è violenta…lo dice pure max giusti
E’ in forte aumento il numero di cafoni, incivili e bifolchi. Indipendentemente dalla loro provenienza.
Per non lasciare solo Axel – come al solito su CM, spiace dirlo, chiunque esprima una posizione nonforcaiola viene subissato di pollici rossi – le specifico signor Berré che il suo commento non sembrava affatto a favore, come dice nel successivo, degli immigrati che rigano dritto e si integrano… se lo rilegga.
Ma chiarito l’equivoco, le chiedo: cosa intende per integrarsi? un immigrato che non si integra ma che non viola la legge, non dovrebbe avere diritti come qualsiasi altra persona?
ragione o non ragione di questo o quell’altro vorrei chiedere gentilmente alla redazione di c.m. se e’ possibile ripristinare un metodo a mio avviso piu’ che democratico chiamato sondaggio o votazione come dir si voglia.che so……….”
1)secondo voi ci sono troppi stranieri a Macerata (o Italia)?
2)siete soddisfatti di questa integrazione?
3)vi sentite piu’ sicuri da quando l’italia e’ divenuta multietnica?
che so,fate voi.nessuno si espone,fa il suo bel voto lontano da occhi indiscreti e cosi via.
questo per testare un po’ di piu’ il pensiero comune,altrimenti le chiacchiere sono sempre quelle..
“anche gli italiani delinquono””fanno lavori che noi non vogliamo piu’ fare”,italiani razzisti”,”c’ho tanti amici stranieri che si comportano bene” ecc. ecc.
sono 20 anni che ripetiamo le solite cose ma un sondaggio ad oggi di quello che vogliono gli italiani (maceratesi) ancora non l’ho letto.
infinite grazie.
che fine hanno fatto quei 6-7-8 mila magrebini sbarcati a lampedusa e poi trasferiti sul…continente? quanti sono fuggiti..quanti staranno spacciando? Quanti avranno partecipato a risse furti e scippi estivi??? Quanti avranno puntato un coltello per fare una rapina a uno che passava per strada di notte? Quanti staranno lavorando onestamente? chi lo sa!
Fatto sta che la delinquenza e criminalità nella nostra regione ( non solo a macerata), è paurosamente aumentata. E la Droga è il problema n° uno in assoluto nelle marche e i tutta Italia ( tutto ruota intorno alla droga) direttamente o indirettamente. Tutto si collega alla droga; l’aggressività che aumenta, la maleducazione, il non rispetto, la lite, tutti comportamenti umani alterati da uno stato mentale degradato da sostanze assunte. Se no spiegatemi voi come si può arrivare ad entrare di notte dentro un appartamento e picchiare un/a anziano/a di 90 anni per rubargli pochi spiccioli. …se hai la mente lucida..non lo faresti mai. Sono molto pessimista.
Non ringrazierò mai abbastanza l’avvocato Bommarito per i suoi interventi. Inviterei invece i commentatori a lasciar perdere la stantia polemica sugli immigrati.
Ma non vedete che la criminalità non ha più razza?
Riflettiamo piuttosto sulle proposte fatte da Bommarito e pretendiamo che siano attuate dai nostri amministratori comunali e provinciali, dai deputati e senatori che grazie a noi siedono in parlamento!
– 15 anni fa per corso cairoli lasciavamo le sedie e i tavolinetti per strada, ora o sono incatenati ai pali o non ci sono più.
Per far fronte a questo problema hanno messo delle belle panchine ma non hanno pensato di scoprire come mai spariscono le sedie; in fondo anche “loro” hanno diritto ad una sedia
– All’Hotel House avevamo un appartamentino (i soliti 15 anni fa), l’abbiamo DOVUTO vendere; in fondo anche “loro” hanno diritto ad una casa.
– Della mia generazione, che se fosse di disonesti sarebbe nel pieno delle sue forze, non conosco nessuno che va in giro a rubare o spacciare; in fondo anche “loro” hanno diritto a lavorare
– Di bere capita, ma fra maceratesi non ci si accoltella; in fondo anche “loro” hanno diritto a divertirsi la sera
– A piazza garibaldi c’è quel bel mercatino mono-etnico (poichè vengono tutti dalla stessa zona) nel sottopassaggio; in fondo anche “loro” hanno diritto a partecipare alle usanze del luogo
– Pochi anni fa (meno di 15) al mare lasciavamo gli zainetti sulla spiaggia, ora conviene non lasciarci nemmeno le ciabatte; in fondo anche “loro” hanno diritto agli occhiali da sole, un cellulare e portafogli
Ogni volta che leggo queste notizie, o che mi capitano eventi del genere, ho quasi il sentore che qualcuno ci sta mettendo i piedi sulla testa, ho quasi il sentore che i miei sforzi per essere un bravo cittadino siano vani, ho quasi il sentore che fare lo spacciatore o il topo d’appartamento sia un buon mestiere (poichè non essendo perseguito, di questo si tratta); purtroppo sono nato marchigiano e sono onesto di fondo… ma dov’è il problema, mi posso fidare di “loro”.
Io ancora non riesco a trovare una persona che numeri ufficiali alla mano mi mostri qualche evento che abbia avuto un aumento correlabile alla criminalità, io ho un idea ma i benpensanti mi dicono che la colpa non è la “loro”.
Ho trovato lavoro lontano purtroppo e ogni volta che torno a casa, la trovo messa sempre peggio; di chi è la colpa, la “loro”?
Chi sono “loro”? Ovvio… altri giovani marchigiani come me, futuro dell’italia e tutelati (come vi ho dato le prove) dagli stessi che ci dicono che dobbiamo lavorare per rilanciare il nostro paese.
Mmo’ vaco a ‘llettu che ssò straccu, agghio fadigato tuttu lu jornu (“loro” sono più bravi di me, fanno mestieri che in 1 ora rendono come una settimana mia).