La riorganizzazione scolastica compatta la maggioranza. La scelta dell’assessore Stefania Monteverde e dei componenti della Commissione Scuola e Sport di distribuire gli studenti maceratesi della scuola dell’obbligo in tre istituti comprensivi e non in quattro, come era stato previsto in un primo momento, con la creazione di una scuola media a Villa Potenza, ha messo d’accordo tutto il centro sinistra, senza eccezioni. Ben diversa la posizione dell’opposizione che ha più volte manifestato la contrarietà al progetto, ritenuto inadeguato rispetto alle esigenze della città, anche in termini di qualità dell’offerta didattica.
La suddivisione di più di tre mila studenti in tre soli istituti infatti ha generato forti dubbi sulla qualità del servizio offerto.
«L’ipotesi dei quattro istituti – ha spiegato l’assessore Monteverde – rigettata da tutti gli organi collegiali, è problematica perché la redistribuzione degli studenti sarebbe squilibrata, inoltre non è per noi impossibile identificare fisicamente una eventuale quarta scuola media entro gennaio 2011. Non vogliamo perciò proporre alle famiglie di scegliere su qualcosa che non esiste. Il Governo ci chiede di ridurre tutti gli istituti comprensivi su un numero di 1000 iscritti e ci sembra veramente una norma spinta e motivata solo da ragioni economiche. Chiediamo di sospendere la riorganizzazione su tutto il territorio provinciale di sospendere ogni decisione in attesa di una revisione delle regole».
I consiglieri dell’opposizione hanno avanzato le loro proposte per evitare il ridimensionamento del numero degli istituti comprensivi. Francesca D’Alessandro (Lista Ballesi – Macerata è nel cuore) ha sottolineato la necessità di investire su una razionalizzazione delle strutture e investendo risorse nel miglior modo possibile. Pierfrancesco Castiglioni (Pdl) ha consigliato di posticipare la decisione sul futuro della rete scolastica «Lei vuole essere più sparagnina del governo – ha detto rivolgendosi all’assessore – non perdiamo un istituto comprensivo». Deborah Pantana del Pdl ha proposto di redistribuire i costi sostenuti per gli affitti delle scuole: «L’amministrazione provinciale ha invitato il comune a ragionare sull’ipotesi di 4 istituti. Dedichiamo un anno alle scuole di Macerata e cerchiamo di capire se possiamo trovare le risorse per un quarto istituto, per poi pensare se è possibile ridurre gli affitti che diamo ogni anno all’Ircr. Potremmo risparmiare sugli affitti per trovare le risorse da destinare alle nuove scuole». Diversa la posizione di Ivano Tacconi (Udc): «Noi siamo specializzati nelle scuole. Non possiamo andare avanti di rinvii. Noi le strutture le abbiamo, perché prenotare tre istituti e poi eventualmente fare il quarto? Facciamo il contrario, facciamone quattro e investiamo sui nostri studenti». Fabio Massimo Conti (Lista Conti – Macerata vince) ha contestato il metodo usato dall’assessore («Perché non ha convocato una commissione ad hoc? Perché la Provincia è a favore di istituti e noi la contraddiciamo?»), Marco Guzzini (Pdl) ha consigliato la sospensione della delibera e della scelta, mentre Anna Menghi (Comitato Menghi) ha evidenziato che la progettazione andava fatta prima e non all’ultimo.
Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani ha sottolineato la necessità di prevedere in sede di bilancio uno sviluppo degli istituti mentre Marco Gasparrini del Pd si è fatto portavoce dello scontento dei residenti di Villa Potenza ai quali era stata annunciata una scuola media («Villa Potenza sarebbe stata la frazione ad avere una scuola media e questo avrebbe evitato gli spostamenti necessari ogni giorno. Suggerisco anche un asilo nido, molti mi hanno manifestato questa richiesta»). Pierpaolo Tartabini di Sinistra Ecologia e Libertà ha spostato l’attenzione su un’altra questione: «Qualcuno ha pensato che una nuova scuola potrebbe mettere in crisi istituzioni storiche come quella dei Salesiani?».
Ha parlato di conflitto di competenze Giorgio Ballesi della Lista Ballesi – Macerata è nel cuore: «Si è partorita una proposta di delibera dalla quale si capisce “signori miei la situazione è tale che non si capisce nulla. Abbiamo adottato una soluzione che non è la migliore ma altro non si poteva fare”. Invece non è vero perchè se esiste un conflitto di competenza Stato /Regione non è questo un motivo per decidere di non deliberare, invece di chiedere alla Provincia di non decidere? Perché non rinviare direttamente? Perché non si denuncia alla Regione Marche il conflitto di competenza?»
Stefania Monteverde ha ribadito le esigenze dell’amministrazione: «Ne vorrei 10 di scuole domani, anche una qui in piazza, ma la capacità reale e di fattibilità qual è? Lo sviluppo ci dev e essere ma consapevole e fondato. La chiarezza, che non sembra evidente fin dalla delibera, è evidente che non manca a noi; la chiarezza manca al quadro normativo. La non-chiarezza è stata denunciata da molte regioni, che hanno fatto ricorso. Avremmo potuto avere il coraggio del dissenso, ne abbiamo parlato con l’assessore Lippi e con gli altri assessori provinciali: il rischio che avremmo potuto correre è che si procedesse alla soppressione dei circoli scolastici e delle scuole medie, ci sembrava un rischio troppo grande rispetto a una problematica di tipo di competenza normativa. Il dialogo con la provincia è stato serratissimo e molto sereno. Fino alla fine abbiamo tentato di trovare una soluzione».
La delibera è stata approvata con 17 voti a favore della maggioranza, i 7 voti contrari di Uliano Salvatori (gruppo Misto), Giorgio Ballesi, Fabrizio Nascimbeni e Francesca D’Alessandro della Lista Ballesi- Macerata è nel cuore , Fabio Massimo Conti (Lista Conti) , Massimo Pizzichini e Ivano Tacconi dell’Udc. Si è astenuto il Pdl. E’ stato votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Narciso Ricotta (Pd) volto a sottolineare le difficoltà dell’Acom che rischia di diventare proprietà privata.
«Il nostro è un polo oncologico d’eccellenza che non sta in piedi senza PET e senza i radio farmaci forniti dall’Acom. La Provincia è obbligata dalla normativa recente a dismettere le quote dell’Acom con destinazione privilegiata se possibile ad altro ente pubblico. La Regione ha stanziato 2 milioni di euro in bilancio per l’acquisto di quote. Il 24 ottobre scadrà il contratto tra Acom e Ospedale di Macerata dei radio farmaci. L’eventuale mancata acquisizione della Regione farebbe andare le quote Acom al privato con grave pregiudizio per l’attività del nostro polo oncologico Noi chiediamo che la Regione provveda subito ad acquisire con urgenza le quote dell’Acom di proprietà della provincia per non mettere a rischio il servizio d’eccellenza che interessa circa 2500 utenti».
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Peccato di questi politici maceratesi sempre paurosi del nuovo.Per la Scuola Madia a Villa Potenza è come se Monte San Giusto avrebbe detto no all’insiedamento sul proprio territorio di un nuovo Calzaturificio. Gli orticelli conquistati, quelli e solo quelli, oltre a Villa potenza, poteva essere scelto anche il Convitto Nazioanale, neppure quello.Forza Perugia, forza Urbino viva Civitanova Marche. Macerata nel Cuore, Amare Macerata, Macerata Vince. Solo sigle civiche di buona volontà.La Maggioranza piglia tutto.ivano tacconi capo gruppo Udc comune di Macerata
Pierpaolo Tartabini di Sinistra Ecologia e Libertà ha spostato l’attenzione su un’altra questione: «Qualcuno ha pensato che una nuova scuola potrebbe mettere in crisi istituzioni storiche come quella dei Salesiani?».
Ed allora???
Dobbiamo continuare ad avere delle nicchie di privilegio, per di più private?
Se la motivazione del “NIET” di SEL è racchiusa solo nell’intervento di Tartabini mi sembra che abbiamo fatto un bel passo (indietro) di almeno 150 anni…
In questa vicenda ci sono più problematiche che vanno dalla non chiarezza del quadro normativo al mancato studio di reale necessità sia per il sito di Villa Potenza che per il numero di studenti. La programmazione di un nuovo istituto non può e non deve essere fatta in un lasso di tempo risicato, ne tantomeno, come spesso accade, protratto per anni. Intanto si potrebbe lavorare per recuperare le risorse economiche necessarie, come proposto da alcuni, affinche’ nei prossimi mesi si abbia una chiara idea di fattibilità o meno. Non mi trovo d’accordo questa volta con Ivano Tacconi, qui’ non credo che si tratti solo di paura del nuovo, ma anche di dove tagliare per reperire nuove risorse economiche. Comunque non sono dell’idea che maggiore è il numero di istituti e maggiore è il livello di offerta formativa, non credo che siano due cose che vanno a braccetto.
Strano, ieri ho assistito al Consiglio comunale e mi sembra di aver vissuto una realtà completamente diversa. Poco capisco di politica (più capisco e meno mi piace) ma ho sentito proporre e votare due emendamenti che hanno modificato la delibera: il primo(proposto da Castiglioni) chiedeva di porre come primo punto, nella delibera, una richiesta di deroga; l’altro(proposto da Lattanzi), chiedeva di spostare due Scuole da un comprensivo ad un altro nell’ipotesi dei tre comprensivi. Questa, da quel che mi sembra di aver capito, era in subordine alla richiesta di deroga ma stamattina su diversi quotidiani e su Cronache maceratesi leggo: tre comprensivi a Macerata!!!O sono io ad avere problemi con il “politichese”, o c’è qualcosa di un po’ strano…chiederò chiarimenti e cercherò di capire meglio