A Morrovalle la gravissima vicenda del ragazzo maceratese che, senza patente (ritiratagli anni fa per diversi precedenti episodi di guida in stato di alterazione per alcol e sostanze stupefacenti) e strafatto di alcol e droga, ha ucciso alle sette di mattina un onesto e bravo padre di famiglia che stava andando al lavoro in bicicletta (leggi l’articolo). Le cronache ci riferiscono che questo delinquente non si è nemmeno fermato con l’auto per vedere le condizioni della persona investita, si è allontanato di circa un chilometro per essere poi bloccato da un carabiniere che si stava recando a Macerata per prendere servizio.
Questo personaggio, con numerosi precedenti per spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, ora si trova rinchiuso nel carcere di Camerino per i reati di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso, ma con buona probabilità tra quindici, venti giorni, al massimo un mese, tornerà libero, in attesa del processo di primo grado che si terrà, se tutto va bene, tra circa due anni (si mettano quindi il cuore in pace coloro che anche su questo giornale hanno parlato, comprensibilmente ma comunque a sproposito, di ergastolo o addirittura di pena di morte).
A Porto Recanati, invece, continua la guerra estenuante tra le forze dell’ordine e le bande di spacciatori, che ormai rivendicano apertamente il diritto di spacciare come e quando vogliono nei pressi dell’Hotel House e di accoltellarsi tra di loro per il controllo della piazza. Ogni giorno, infatti, nonostante gli sforzi delle forze di polizia, si legge di una incessante attività di spaccio, di armi sequestrate, di arresti di spacciatori, di liti furibonde tra gruppi rivali a colpi di ascia, coltelli e machete sedate all’ultimo minuto utile, prima che ci scappi un altro morto. Ed anche qui gli spacciatori faticosamente bloccati dai carabinieri entrano ed escono dalla galera nel giro di pochi giorni, pronti a ripresentarsi, per essere di nuovo arrestati, nel piazzale dell’inquietante palazzone multietnico, come se le carceri di Camerino e di Montacuto avessero le porte girevoli dei grandi alberghi.
Che cosa accomuna queste vicende, apparentemente slegate tra di loro? Qual’è il loro denominatore comune, oltre alla droga, che, come sempre, compare sia in un caso che nell’altro, nella prima storia come sostanza che, insieme all’alcol, ha pesantemente alterato il livello di percezione della realtà da parte del criminale pirata della strada, nella seconda come l’affare illecito più rilevante, il business maggiormente in grado di attivare le peggiori energie criminali e, in ordine all’eterno scontro che si svolge intorno all’Hotel House, anche di portarle ad una sfida aperta e provocatoria alle istituzioni e alle forze dell’ordine?
E’ la convinzione dell’impunità, che è sempre più radicata in chi delinque a vario titolo e soprattutto in coloro che trafficano con la droga, la convinzione che non si pagherà mai pegno, che in galera per reati connessi al traffico ed allo spaccio di sostanze non ci si andrà se non in casi eccezionali e comunque per periodi brevi, anche in caso di condanne definitive (che arriveranno sempre dopo almeno un paio di condanne “sospese”). Per le carcerazioni preventive, poi, non vale la pena nemmeno di parlarne: servono solo, se e quando disposte, ad assaporare per qualche giorno l’aria fresca di Camerino.
E’ la consapevolezza dei delinquenti che trafficano con la droga di avere a che fare con un sistema normativo inadeguato e ridicolo, ipergarantista a senso unico (cioè, solo a favore degli autori dei reati, e mai a favore di chi è colpito dai reati), che non percepisce né la gravità delle conseguenze sociali e sanitarie in capo alle vittime primarie e secondarie e ai danni della società intera, nè la centralità assoluta del traffico di droga tra le attività criminali svolte dalla varie mafie, italiane e straniere.
E’ la certezza arrogante nell’inefficienza dei controlli e della giustizia di chi, con la patente ritirata da anni, si pone comunque alla guida di un auto, si imbottisce sino all’alba di cocaina e di champagne o di superalcolici (con quali soldi, visto che nel caso dell’omicidio stradale di Morrovalle si tratta ufficialmente di un disoccupato?) e poi incoscientemente si mette in strada, come una scheggia impazzita, come una mina vagante, pronta ad esplodere e a schiantare la vita di gente che si alza alle sei per andare a lavorare, per fare il proprio dovere, per non far mancare alla sua famiglia il giusto sostentamento.
Proprio in questi giorni, grazie alla sensibilità del Prefetto e del Procuratore della Repubblica di Macerata si stanno svolgendo incontri con i vari operatori dei Sert, delle comunità, delle associazioni dei familiari, delle forze dell’ordine, della scuola, della Chiesa, per pianificare nei principali centri della nostra provincia una razionale opera di prevenzione contro la droga e l’alcol tra i ragazzi e i loro genitori (cosa che sino ad oggi è mancata, quanto meno in forma così organizzata e coordinata). E’ un’attività doverosa, sacrosanta. Io stesso l’ho proposta in più occasioni e ho spinto affinché venisse realizzata.
Essa, però – diciamoci la verità – risulterà utile sino ad un certo punto se non sarà accompagnata da quell’eccezionale opera preventiva e deterrente che è insita in una costante repressione, a tutti i livelli (microspaccio compreso), dei reati in materia di traffico, cessione e spaccio di sostanze stupefacenti e dei reati posti in essere dagli esercenti dei locali pubblici (la somministrazione di alcol a minorenni e a soggetti che appaiono già ubriachi, nonché la tolleranza, se non la diretta organizzazione di una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno dei locali stessi).
E non basta. La prevenzione, fondamentale e da estendere in provincia in tutti gli ambiti frequentati dai giovani, resterà in ogni caso eterea e sospesa per aria se non si metterà velocemente mano ad una revisione parlamentare della normativa in materia di commercio a tutti i livelli di sostanze stupefacenti, reclamata a gran voce da tutti gli operatori delle comunità terapeutiche e dai magistrati di punta che operano contro la criminalità organizzata, che preveda PENE SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ ADEGUATE E SOPRATTUTTO CERTEZZA DELLA PENA, e se non ci sarà, per tornare alla tragica vicenda di Morrovalle, l’introduzione del reato di OMICIDIO “STRADALE” per tutti coloro che si mettono alla guida di autovetture in condizione alterate per uso di alcol e droga. Questi “signori” devono infatti sapere che, se ammazzeranno qualcuno mentre guidano strafatti e fuori di testa, non se la caveranno con qualche giorno di carcere, ma dovranno stare rinchiusi almeno per qualche anno.
Altrimenti non se ne esce, e non se ne uscirà mai. Anzi, la situazione è destinata ad un continuo e progressivo aggravamento, come peraltro già avvenuto negli ultimi anni.
Sempre in questi giorni il Procuratore della Repubblica Paciaroni ha messo a confronto i dati relativi agli arresti per droga riferiti ai primi nove mesi del 2010 e del 2011: in quest’ultimo anno (periodo gennaio/settembre), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, c’è stato un incremento del 52% dei procedimenti e del 90% circa dei soggetti indagati.
E’ l’impunità di fatto che annulla ogni sforzo di prevenzione e spinge a delinquere, e a delinquere in maniera sempre più grave e più pericolosa per i cittadini. E’ il buffetto sulla guancia che si dà agli spacciatori che porta ad un sempre maggiore radicamento della criminalità organizzata e ad una presenza sempre più massiccia di persone che distribuiscono la morte in ogni angolo delle nostre città e a ragazzini sempre più giovani, anche di undici, dodici anni. Sono i mancati accessi (con personale delle forze dell’ordine in borghese) all’interno delle discoteche e dei vari esercizi pubblici che rendono possibili gli spaventosi arricchimenti di chi fa i soldi rimpinzando di alcol e droga giovani e giovanissimi clienti, ed anche persone adulte, che poi quando si rimettono in auto per tornare a casa, a tarda notte o addirittura all’alba, sono bombe pronte ad esplodere ai danni di loro stessi e di innocenti cittadini: se non ci scapperà il morto, non mancheranno di certo gli incidenti stradali, le risse, i danneggiamenti idioti, gli accoltellamenti, gli schiamazzi notturni.
E’ l’impunità di fatto di cui godono i delinquenti che demotiva le forze dell’ordine, stanche di investire energie e risorse per arrestare delinquenti che di lì a poco si ripresentano in strada a piazzare droga di ogni tipo.
Si potrebbe continuare a lungo, ma non serve, perché la situazione è sotto gli occhi di tutti. Il problema è capire se, anche ai massimi livelli, si vuole veramente fare la battaglia contro la droga e contro la pratica dello sballo con l’alcol e la droga, se si vuole o meno dare prevalenza alla tutela delle vittime rispetto a quella degli autori di reati gravissimi, se si vuole o no mettere le forze dell’ordine in condizioni di fare veramente il loro mestiere. Noi, dal basso, però, cerchiamo in tutti i modi di farci sentire, facciamo pressione, spingiamo le istituzioni a fare il loro dovere.
* Avv. Giuseppe Bommarito
Presidente onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
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Speriamo che il Signore abbia pietà di lui e lo accolga a se tra le anime dei morti!!
speriamo più che altro nella mitlogica giustizia divina, chè certa gente dovrebbe essere fulminata all’istante….
Sono pienamente daccordo con quanto esposto dall’avv. Bonmarito che saluto amichevolmente ( ti ricordi i tempi del tennis ?).
Vorrei soltanto aggiungere un particolare sulla CERTEZZA DELLA PENA. Anche per reati ben più gravi praticamente la pena è una inezia rispetto alla gravità del reato; basta pensare ad Erica che ha trucidato madre e fratellino: a dicemnbre la troveremo intervistata nelle varie trasmissioni televisive (l’amico già ha fatto la sua penosa comparizione).
Sono daccordo nel recupero, ma questo recupero deve avvenire all’interno di strutture idonee che permettano ai condannati di lavorare ma di stare lontano dalla vita comune per la durata di tutta la pena.
Poi vi sono i casi irrecuperabili come l’assassino di Trodica. Questi personaggi non possono circolare dopo che sono stati recidivi, perchè prima o poi causano un disastro ancora maggiore come è regolarmente accaduto.
Manca la prevenzione nelle famiglie, nelle scuole e nella società. Non si possono tenere aperti i locali fino alle sette del mattino. Vogliamo chiuderli alle due ? Qualcuno andrà pure a letto prima !!
Sarò all’antica ma questo non è il modo di affronatere la vita e neppure il modo di divertirsi.
Se esce…lo aspettiamo.
avvocato… aldilà delle considerazioni che anche lei definisce “a sproposito” su pene di morte, leggi del taglione, ecc… ma che ancora adesso leggo a commento del suo articolo, mi sembra che lei si chieda se lo stato, e quindi la sua istituzione più nobile, ossia il parlamento, stia facendo qualcosa per la lotta al fenomeno dello spaccio della droga e alla repressione delle attività criminose in genere…
Mi scusi la schiettezza e non se ne abbia a male, condivido la nobiltà della causa per cui combatte, ma allo stesso tempo non riesco a capire la sua ingenuità…
Per cui io le chiedo, lei sa che in questo momento, un parlamento popolato perlopiù da truffatori, sniffatori e prostitute, lavora alacremente ed ESCLUSIVAMENTE per l’approvazione di una legge che allunghi o accorci i processi (a seconda delle giornate), di una legge che vieti la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche, di una legge sul condono edilizio e fiscale, tutte esclusivamente a favore del signor Berlusconi e dei suoi amici?
La risposta alla mia domanda le darà la risposta alla sua domanda…
certezza della pena…cos’è??!Un mito una favola…più che altro ci vorrebbe “LA LEGGE DEL TAGLIONE”…La società finirebbe nel caos??!Cosa importa, tanto ora siamo nella mer…
tanto esce mo scarcerano anche a sabrina e la madre figuratevi se rimane dentro lui ahahahaha
Caro Sergio (ma ci conosciamo noi? dalla foto mi sembra di sì), magari fosse così semplice come viene fuori dalle tue considerazioni, magari i cattivi stessero tutti da una parte! Il nemico sarebbe allora riconosciuto o riconoscibile e sarebbe facile combatterlo.
Purtroppo il problema è trasversale, e riguarda anche la classe politica che combatte aspramente Berlusconi (che in materia di giustizia ha qualche ragione, ma anche tante, indubbie e gravi responsabilità). Il centro sinistra, infatti, quando è stato al potere, in materia di droga nulla ha fatto se non battersi per ulteriori liberalizzazioni in materia di consumi di sostanze. Senza dimenticarsi, ovviamente, le ulteriori demagogiche e buoniste (il “buonismo” è una marmellata di ipocrisia e di buone intenzioni, che ci sta portando tutti a picco) misure per tenere fuori dalle patrie galere, o per tenerceli il minor tempo possibile, i delinquenti arrestati (nella maggior parte dei casi per reati in qualche modo connessi a traffico, cessione e spaccio di sostanze stupefacenti). Tutti con un tasso di recidività che mette paura.
Non è possibile poi dimenticare quella sinistra, anche nostrana, politica e istituzionale, che parla a gran voce e si indigna per lo stalliere di Arcore, per Dell’Utri, ecc. e poi, tra una marcia antimafia e un convegno su Falcone, fa affari con la mafia imprenditrice, che è la stessa mafia che porta la droga ai nostri ragazzi.
Avv.Bommarito concordo pienamente e pronta a battermi per la sua e la nostra causa, non concordo su un punto: se anche le forze dell’ordine sono demotivate a fare il loro dovere cosa possiamo fare noi dal basso?
l’impunità di fatto di cui godono molti delinquenti (come il caso dell’incidente di Morrovalle) è disarmante per tutti, ma io sono una semplice cittadina senza alcun potere, chi indossa una divisa, di qualsiasi colore e grado, ha l’obbligo di intervenire e reprimere, indipendentemente dalla sentenza che si discuterà in tribunale. il delinquente che ha causato l’incidente di Morrovalle da anni guidava, tutti lo vedevamo in giro e, credo che pure le forze dell’ordine lo sapevano. c’è bisogno di una tragedia per buttare giù un muro di ipocrisia e omertà anche a livello cittadino. quindi la domanda è: a livello parlamentare quanta convenienza c’è nel combattere e reprimere seriamente? saluti carissimi
Caro Bommarito Lei ha la rara facoltà di tirare fuori il peggio delle persone (vedi commenti seguiti al suo articolo); adoro vedere come L’UMORE fuoriuscito dal basso ventre del popolo si eriga a giustzia divina implacabile ed immutabile. Fortunatamente i Romani ci hanno regalato il “Diritto”che ci mette in salvo dal sommario giudizio della piazza.
Togliere la prostituzione e la droga, dalle mani delle varie mafie, significherebbe privare la delinquenza di un flusso colossale di denaro che gli permette oggi di allargare sempre più i suoi tentacoli.
Ma togliere dalle mani delle mafie la droga e la prostituzione NON significa eliminare il problema (cioè NON significa vietare droga e prostituzione), poichè sarebbe una battaglia persa in partenza.
L’unica strada percorribile, a mio avviso, è che come già accade per l’alcool, il gioco d’azzardo e il fumo (che fanno male alla salute e al portafoglio, ma dove lo Stato ci lucra e quindi sono ipocritamente accettati) anche la prostituzione e la droga vadano liberalizzate e ci si paghi le tase sopra.
Per quanto riguarda gli individui che, sotto i fumi dell’alcool o drogati o impasticcati (o tutte queste cose assieme), possono commettere reati o omicidi (sotto l’influsso di sostanze alcooliche psicotrope o medicinali varie) basterebbe molto poco…
….. Visto che il problema NON si può eliminare (è anche pieno di idioti che, senza pasticche o alcool, guidano come imbecilli) basterebbe fare una semplice leggina, facile facile…
Se commetti un qulasiasi tipo di reato, sotto l’effetto di droga o alcool, la pena minima è 5 anni (a salire secondo la gravità del reato) da scontare (FINO ALL’ULTIMO GIORNO, senza attenuanti, buona condotta, ecc.) lavorando (8 ore al giorno, senza retribuzione visto che ti passiamo vitto ed alloggio) “per il sociale”.
Stai in galera ma la mattina e il pomeriggio esci e vai a lavorare, sorvegliato ovviamente….
Tutti lavori UTILI per cui NON serve una laurea o essere in possesso di chissà quale specializzazione: pulire le strade, togliere la neve d’inverno, asfaltare le strade, cambiare i pannolini ai degenti, imbiancare i muri rovinati, svuotare i pitali, riparare staccionate, disintasare i cessi intasati, ecc. ecc.
Se ancora una semplice legge come questa non è stata fatta è perchè le mafie (in tutto il Mondo) hanno così tanto potere e così tanti soldi che non permetteranno che il Parlamento (di una qualsiasi Nazione) deliberi la liberalizzazione di droga e prostituzione in quanto, se si liberalizzassero, alle mafie mancherebbero i colossali utili che ogni anno incassano senza pagare sopra una lira di tasse….
Avv. Bommarito la esorto vivamente a prendere una chiara decisione, pena la sua credibilità, in merito allo status di tossicodipende / alcolizzato: o persona più sensibile delle altre, vittima di una società individualistica e priva di scrupoli o delinquente pericoloso da assoggettare a misure coercitive affinchè non si renda autore di tragedie inenarrabili.
A lei la scelta altrimenti i suoi interventi rischiano di essere catalogati, almeno dal mio punto di vista, nella migliore delle ipotesi come semplice demagogia, nella peggiore delle ipotesi come sciacallaggio mediatico.
Concordo pienamente con johnny questa confusione semantica rende questi interventi demagogici fuorvianti e istigatori di violenza!
Caro avvocato, (no, non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerci) la situazione è esattamente come la descrive lei.
Quello che semplicemente volevo porre alla sua attenzione, è la sfacciataggine con cui la nostra classe poiltica, in questo momento, e da molti anni ad oggi, al governo, agisce con l’unico scopo di salvaguardare l’interesse dell’imperatore e dei suoi (in)fedeli leccapiedi, fregandosene altamente delle enormi problematiche sociali che quotidianamente emergono, anche come diretta conseguenza di problematiche economiche anch’esse da molto tempo rimaste irrisolte a causa della sua stessa inettidudine…
La sinistra, se così vogliamo chiamarla, in un momento in cui si tende a polarizzare tutto (destra/sinistra, fascisti/comunisti, padani/terroni, buoni/cattivi, belli/brutti, ecc…), non ha fatto quasi nulla in materia di contrasto alle attività criminose, e ne parlo in generale. Il problema è trasversale, lei ha ragione da vendere.
Ma non si può guardare, secondo me, troppo indietro negli anni, rischiamo di perderci nella notte dei tempi.
E comunque, se si volesse semplificare il Suo pensiero con la seguente domanda, “Chi attualmente è al governo, vuole veramente fare la battaglia contro la droga e contro la pratica dello sballo con l’alcol e la droga?” la risposta, ahimè, sarebbe, NO!
La saluto cordialmente
Caro Johnny, accolgo ben volentieri il suo invito a chiarire. Per me la differenza, anche tra coloro che sono dipendenti dall’alcol e dalla droga, la fa lo spaccio. Chi cede ad altri la droga, ben sapendo che da quella cessione, anche da quella singol,a cessione, può derivare la morte dell’assuntore, è un delinquente. Se questa mia valutazione e per lei demagogia o sciacallaggio mediatico, non so proprio cosa farci. Io rimango della mia idea.
A proposito, per una mia curiosità: che significa Johnny Utah?
Johnny Utah è un personaggio cinematografico che ad un certo punto della sua giovane vita vede crollare tutte le certezze che gli sono state costruite intorno.
Capisce che il bene e il male non sono entità separate ma che si compenetrano una con l’altra e quando gli viene imposto di rientrare nei ranghi inizia a pensare con la sua testa e va per la sua strada.
Spero di avere soddisfatto la sua curiosità.
Mi pare che l’argomento stia suscitando interesse e, nella diversità di opinioni, molta passione. Non voglio entrare nel merito delle discussioni, anche se anche io ho la mia idea in proposito. Voglio solo fare una riflessione sull’investiore, che non conosco, e sulla sicerità del suo dispiacere. Questa mattina, su alcuni quotidiani locali ho letto che “sarebbe stato abbagliato dal sole”. Stava viaggiando da Trodica a Piediripa, e chi conosce la zona sa che stava andando da Est verso Ovest. Alle 7 di mattina. Delle due l’una: o le mie conoscenze astronomiche sono tutte errate ed il sole sorge da ovest, oppure nelle affermazioni del Cimorosi qualcosa non corrisponde al vero.
grazie avvocato per la chiarezza con cui ci informa, rendendoci participi a volte avviliti oppure arrabbiati…le reazioni ci sono, vuol dire che in qualche modo non siamo del tutto rimbecilliti, nonostante l’indifferenza che qualcuno cerca sempre di mostrare… ho letto il suo articolo e tutti i commenti; in quest’ultimi, in nessuno ho potuto apprezzare un qualche cosa che facesse intravedere anche una minima posizione a voler “fare”… addirittura, per alcuni è così normale ciò che avviene che non si scuote nemmeno di fronte alla morte e, ripetendo in modo scontato e logorroico che tutto è così da sempre e che nulla si può cambiare… è doloroso leggere alcuni commenti, dove il lassismo è di elevato spessore, e manca la volontà di non “saper” cambiare… mi piacerebbe sapere se una medesima disgrazia dentro le rispettive famiglie, lascerebbe nell’indifferenza un Johnny Utah o un mario rinaldi…
Cara Ester la sorprenderò dicendole che a me ivece non piacerebbe affatto sapere cosa lei prova alla notizia che suo padre suo marito o suo figlio venga tragicamente falciato per strada!! Non mi piacerebbe per il semplice fatto che non sono ne un feticista del dolore ne un voyeur delle disgrazie altrui. Se il metro di giudizio di un fatto è il dolore privato delle vittime capisce anche lei che le società civili come noi le conosciamo non esisterebbero affatto!!! Comunque cara signora l’educazione la decenza e anche l’intelligenza (per chi ne è dotato) richiederebbero un tono più civile nel mandare le maledizini alla gente,… ma cosa vogliamo pretendere in un paese dove ragazzi come Stefano Chucchi o il diciottenne Federico Aldovrandi vengono assassinati dalle forze dell’ordine in nome della sicurezza e della soddisffazione di gente come lei che vogliono “FARE”. Auguri di buona fortuna ed un mondo di serenità.
signora ester, lei che “farebbe”?
andrebbe, come qualcuno dice di voler “fare” ma che non “farà”, a prendere l’autore dell’omicidio appena uscito dal carcere?
oppure aspetterebbe che attraversi la strada per metterlo sotto dopo essersi scolata una bottiglia di whisky e essersi “fatta” un paio di canne, inneggiando alla legge del taglione?
oppure attenderebbe alla finestra il fulmine che “faccia” giustizia divina?
mi dica pure, perchè dalla sua lettera non c’è nulla di propositivo, a parte l’invettiva bella e buona nei confronti di chi esprime le sue idee, condivisibili o meno…
legga bene l’articolo dell’avvocato, cerchi di capire che cosa c’è scritto e guardi meno Forum su retequattro…
@sergio panofsky… classico quanto puerile e scontato linguaggio… mi spiace deluderla, ma non seguo la tv spazzatura, bevo solo acqua e per di + liscia… non sopporto il fumo, neanche quello che si getta addosso agli altri per sviare un problema e non prenderlo in considerazione… ahahahahahhhh ma tutto ciò che mi ha scritto contro… lei lo conosce molto bene, giusto?… per quanto riguarda il saper leggere, faccia lei attenzione, consideri il testo come se fosse un problema, dove anche una sola virgola in più o in meno, può cambiare l’ordine delle operazioni… sono inoltre contenta di averle rubato il tempo necessario per sputarmi addosso tante idiozie, mi creda… non tutti ne sono capaci!
@mario rinaldi… i parenti sono i suoi! … “mandare le maledizini alla gente”? anche qui penso non abbia letto con la dovuta intonazione, altrimenti l’educazione, la decenza e anche l’intelligenza (per chi ne è dotato) richiederebbero da parte sua un tono più civile e risulterebbe meno impertinente…
Salve a tutti,
le parole del Sig. Bommarito costituiscono uno spunto importante per alcune riflessioni. In primo luogo già Cesare Beccaria, alla fine del 1700, sosteneva l’inadeguatezza di pene esemplari (i “supplizi”) e l’abolizione della pena morte, schierandosi a favore di pene più leggere, ma sicure, certe e veloci. Spesso si dice che il crimine funge da collante sociale in quanto, in presenza di reati gravi (ad esempio pensiamo ai reati sessuali contro minori) ogni comunità, anche la più frammentata, si dimostra unita e coesa.
Altro elemento, prima di entrare nel merito delle questioni elencate dal Sig. Bommarito, è che le norme codificate hanno un tempo di adeguamento alla società maggiore rispetto a quello delle norme sociali in quanto è necessario che un comportamento, prima di essere codificato, sedimenti a fondo negli usi e costumi dei membri di una comunità.
Cosa dire a riguardo del concetto di impunità? Come criminologo vorrei cominciare citando il capitolo di un libro intitolato “Toghe rotte” scritto dal procuratore aggiunto presso la Procura di Torino, Bruno Tinti. Tale capitolo intitolato “Come ammazzare la moglie e vivere felici” spiega in modo molto semplice ed ironico (leggetelo è carino) che il sistema giudiziario italiano, grazie ad un sistema di attenuanti e artifizi legislativi, di commettere un reato e rimanere impuniti. Quante volte, davanti ad omicidi efferati, ci siamo scandalizzati ad una prematura, secondo l’opinione pubblica, liberazione del reo colpevole? La legge lo consente…
Si capisce in questo senso, come afferma la letteratura criminologica, che le “armi dello Stato sono spuntate” e che ci troviamo difronte ad una domanda di sicurezza che non viene compensata da una offerta di sicurezza adeguata, vuoi perchè le risorse sono scarse, vuoi per le criticità del sistema giudiziario (le lungaggini, le attenuanti, etc etc). E’ facile capire come il ruolo preventivo-deterrente svolto dalla legge sia insufficiente per garantire l’ordine e il controllo sociale.
E’ in questo senso che da alcuni decenni, in pratica dagli anni sessanta-settanta, si sta definendo un nuovo tipo di prevenzione, definita extrapenale, che travalica i confini e le competenze dello Stato e delega la tutela della sicurezza ai cittadini e alle istituzioni più vicine ad essi. Un prevenzione che non usa lo strumento della legge per punire e per reprimere la criminalità, una prevenzione volta a colpire tutti quei reati meno gravi (i reati di strada) il cui controllo sta sfuggendo di mano all’apparato statale.
Si tratta di un prevenzione che prende come riferimento il contesto spaziale in cui viviamo e in cui ogni giorno ci spostiamo: la città. Si tratta di una prevenzione, infine, che intende riappropriarsi degli spazi abbandonati della città.
Dove avvengono i reati di spaccio? Dove si consumano gli stupefacenti? Quali sono le zone più a rischio, dove si verificano maggiormente i reati? E le zone dove la percezione di insicurezza è maggiore? Chi sono i target più vulnerabili? Credo che una conoscenza approfondita dei fenomeni sociali che coinvolgono la città sia propedeutica a qualsiasi azione di prevenzione della criminalità e della devianza.
Sarebbe bello capire le motivazioni alla base di un totale disinteresse alla questione da parte della nostra amministrazione. Videosorveglianza esclusa….scherzo.
Grazie per la Vs. attenzione e scusate per la lunghezza.
Ester io la adoro… riesce sempre a superarsi!!!! Ma accetti un sonsiglio, gradevole Signora,compri un bell’inpermeabile o un ombrello molto grande…….ed a buon intenditor poche parole!!!!!
signora ester, le ripeto, lei che farebbe? su, ci faccia lei “intravedere anche una minima posizione a voler “fare”…
Non sappiamo più chi siamo e nè dove andiamo…..Abbiamo perso il senso della misura e del rispetto su tutto…….e tutti….
Ester io la adoro… riesce sempre a superarsi!!!! Ma accetti un consiglio, gradevole Signora,compri un bell’inpermeabile o un ombrello molto grande…….ed a buon intenditor poche parole!!!!!
NON HO NULLA CONTRO NESSUNO, MA SIGNOR RINALDI NON LE SEMBRA DI CAMMINARE OLTRE LE RIGHE???!!! FORSE SAREBBE MEGLIO SE FOSSE LEI A PROTEGGERSI… COMPRI LEI UN BEL BAVAGLINO, I PUPAZZETTI CHE ADESSO VANNO DI MODA SONO I PUFFI (DALL’OMONIMO FILM AL CINEMA NELLE SALE IN QUESTI GIORNI)!
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signora ester, le ripeto, lei che farebbe? su, ci faccia lei “intravedere anche una minima posizione a voler “fare”
LEI CONOSCE PERSONALMENTE LA SIGNORA ESTER??? PENSO PROPRIO DI NO ALTRIMENTI SAPREBBE CHE NON E’ IL TIPO CHE STA CON LE MANI IN MANO
CONOSCETE LA TEORIA DI DON CIOTTI??? DENUNCIA DENUNCIA DENUNCIA DENUNCIA DENUNCIA PRATICAMENTE QUELLO CHE STA FACENDO L’AVV. BOMMARITO CHE STIMO ED APPREZZO X IL CORAGGIO
SIGNOR RINALDI NON PERDA TEMPO X SCRIVERE ANCHE A ME FRASI COSTRUITE… SI SFORZI UN PO’ ALTRIMENTI DIVENTA NOIOSO
Per quanto riguarda il bavaglino ce nè uno pronto per tutti, ed è in uscita fresco fresco da questo governo del “fare” che tanto vi piace, soltanto che non sarà un bavaglino per non sporcarsi ma per tapparci la bocca. Stimo i puffi (che sono un cartone animato) anche se ci sono poche puffette e li stimo perchè la fanno sempre in barba ai vari Gargamella come lei.
p.s. io sopra le righe?????? Rilegga gli interventi precedenti ed il tono con cui sono stati fatti, se dopo non riesce a capirli sarò lieto di farle un disegnino ino ino……….
Non sono un intellettuale.Non sono bravo a scrivere.Non voglio ne’ stupire ne’ tantomeno perdere tempo in discorsi inutili perchè non riusciranno mai a raggiungere il cuore della gente.Non è con l’arroganza e con discorsi pseodointellettualoidi che si risolvono i problemi.Occorre umiltà,coerenza e tanta forza dentro.Tanta forza e anche tanto coraggio di sporcarsi le mani e lavorare,lavorare tanto a favore di chi ha veramente bisogno.Non avete capito un tubo di quello che dice l’avvocato Bommarito,scendete dal quel piedistallo su cui siete saliti e rimanete un po’ a riflettere,anche perchè di cervello ne avete:basta solo utilizzarlo bene
Si può comprendere l’ADOLESCENTE che assume atteggiamenti SBAGLIATI perchè è questo QUELLO CHE VEDE intorno a sè…..LA TELEVISIONE PER PRIMA e NOI PER SECONDI…..non si comprende l’ADULTO considerato che DOVREBBE AVERE UNA MATURITA’ DIVERSA ….del MINORE…..a parte il discorso PRETTAMENE GIURIDICO sotto un punto di vista UMANO sono FAVOREVOLE…..a parlarne dell’argomento …..in ogni MODO POSSIBILE ED IMMAGINABILE…..ma soprattutto a COMPRENDERLI…..ed a COMPRENDERCI ed a RIMETTERCI IN DISCUSSIONE….OGNI VOLTA….soprattutto NEL MOMENTO DEL BISOGNO ad ESSERGLI VICINO anche perchè SE FOSSE ACCADUTO A NOI?……SE ERAVAMO NOI A FARLO?…..