di Roberto Scorcella
Roberto è di Macerata e ha 38 anni. Dalla nascita è invalido grave e permanente. La sua vita, oltre alle problematiche che lo affliggono da sempre, è stata segnata da tanti episodi sfortunati e dall’intolleranza. Questioni che si sono drammaticamente riproposte ieri pomeriggio. I familiari l’anno scorso, gli hanno regalato una bici, un mezzo grazie al quale Roberto F. riesce a sentirsi una persona normale. Ha serie difficoltà di deambulazione e di linguaggio, ma quando è in sella alla sua bicicletta speciale, riesce a dimenticare per un po’ tutte le difficoltà quotidiane. Per qualche mese d’estate, insieme alla mamma, Roberto si sposta da Macerata a un campeggio di Porto Sant’Elpidio e qui, grazie alla sua bici speciale, si muove molto, arrivando talvolta fino a Porto San Giorgio.
Ieri pomeriggio, intorno alle 15, mentre percorreva la pista ciclabile, all’altezza della stazione ferroviaria di Porto Sant’Elpidio, un gruppo di ragazzini lo ha bloccato, circondato ed ha tentato di rubargli il borsello che aveva a tracolla. Il suo istinto è stato quello di riprendere a pedalare e guadagnare la fuga ma i ragazzini si sono aggrappati al cestello del triciclo cercando di fermarlo e rompendolo. Solo il caso ha voluto che in quel momento passasse in zona una anonima signora che lo ha messo in salvo mettendo in fuga la baby-gang. Stamattina i familiari hanno formalizzato la denuncia ai carabinieri di Porto Sant’Elpidio e alla locale Polizia Municipale. Le indagini stanno cercando di verificare se si tratti di una baby-gang formata da giovani del posto o se invece si tratti di un gruppetto di nomadi in zona solo per qualche tempo.
Non è la prima volta che Roberto rimane vittima di episodi simili. Un mese fa è stato riNcorso da una giovane nomade che ha cercato di infilare la mano nel borsello per rubargli i pochi soldi che aveva con sé, ma Roberto è riuscito ad accelerare e a scappare.
Intanto oggi il giovane è rimasto senza la sua adorata bici, in attesa dei pezzi di ricambio che stamattina sono già stati ordinati presso un’azienda del maceratese.
I fatti avvenuti ieri sono estremamente inquietanti e hanno molto colpito i familiari di Roberto, specialmente il fratello Stefano, il quale ha voluto rendere pubblico il suo ringraziamento verso la sconosciuta che è intervenuta ieri pomeriggio a difesa di Roberto. “Vorrei tanto ringraziare di persona questa donna e dirle che in questi tempi, è molto raro che un estraneo intervenga in certe situazioni”. Se questa signora vorrà mettersi in contatto con il fratello di Roberto, sarà sufficiente che contatti la redazione di Cronache Maceratesi: saremo ben lieti di fornirle il numero di telefono da chiamare.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
giovani teste di caxxo direi..
chiamandoli imbecilli gli state facendo solo dei complimenti…
probabilmente non avranno nessun tipo conseguenza per la loro azione, purtroppo…
se ne usciranno come al solito (e stata una ragazzata)
Ciao bellissimo,è per proteggerti che non abbiamo voluto pubblicare il tuo viso….sei coraggioso,temerario e sappiamo che non ti farai scoraggiare da questi come da altri delinquenti che ,letterlamente,vogliono aumentare i bastoni tra le ruote che il destino ha voluto che già tu avessi.
Eppure,cari amici lettori,basterebbe rompersi una gamba oppure un braccio per sapere come ci si sente dipendenti dagli altri solo per un mese o due , o come si fa a raggiungere la spiaggia per un bagno al mare quando ti hanno negato, fino a ieri ma come tutti gli anni , un accesso facilitato ….proprio a te….non a chi ha la barca…..questo mai!!!!!!…ma proprio a te , l’unico che ne ha diritto sacrosanto.
Conoscendoti sappiamo che non sono riusciti a spegnere il tuo entusiasmo per la bici, la tua libertà,la tua indipendenza ,la tua allegria e tranquillo…..fintanto che la tua famiglia (a dire il vero non tutta…manca il pezzo forte,quel padre che non sa più niente di te da 5 anni….problemi suoi ……tu stai benissimo così) ti sarà accanto NIENTE E NESSUNO riuscirà a cancellare il tuo sorriso.TI VOGLIAMO BENE
FIRMATO : NOI TUTTI (basti tu a sapere chi siamo)
Sempre che si riuscissero ad individuare gli autori (che F.M. Conti ha giustamente descritti come delle teste di c@z….) dell’idiota, stupido, demente (non trovo altri aggettivi, ma alla bisogna ciascuno può sostiture quelli che ho scritto) gesto presumibilmente se la caveranno con poco/nulla.
Invece per casi come questo io suggerirei l’affidamento ai servizi sociali per mandarli a fare qualche lavoro “altamente qualificato”, che so spalare il letame, raccogliere i rifiuti, pulire i cessi, pulire dalla cacca dei piccioni i monumenti…
Per gentaglia simile una multa o un semplice richiamo non servono a nulla….
Teste di cocco. Di cocco di mamma! Abbiamo la testa piena dei consigli di tanti sedicenti educatori che aborrono (Mughini, permette?) dalle sante sculacciate.
….se si tratti di una baby-gang formata da giovani del posto o se invece si tratti di un gruppetto di nomadi …. o magari piu’ genericamente aggiungerei giovani cresciuti con il pane dell’intolleranza verso chi in qualche modo è…..diverso…..per la provenienza, per il colore della pelle, per le sue condizioni fisiche….per….per…per qualsiasi altro motivo. Perchè quindi escludere magari un gruppetto di giovani villeggianti provenienti da zone diverse dalla nostra, zone dove questa intolleranza è pane quotidiano?
Chiunque essi siano meritano una giusta punizione che sia comunque da esempio e da monito per gli altri.
Altro vorrei aggiungere e mi rivolgo a chi ha espresso commenti ed a chiunque altro.Commentare è facile e poco impegnativo. Facciamo di piu’
Diamo un esempio a questi ragazzini ed ai giovani in genere. Proponiamoci per essere vicini a Roberto nella vita di tutti i giorni. Approfittiamo per godere, in una parte del nostro tempo, dell’amicizia di Roberto dandogli a nostra volta la nostra amicizia. Forza, diamoci da fare.
Ci vorrebbe una correzione esemplare per questi furbini-sciocchini: abbassare pantaloni e mutande, metterli orizzontali sopra le ginocchia e battipannare le chiappe fino a farle sanguinare, davanti a tutta la popolazione.
Quanto a Roberto… una bella festa organizzata da CM potrebbe essere un’idea?
😉
Ciao Filippo….sono la sorella di Roberto e ti conosco personalmente.
A suo nome ti ringrazio per il commento lasciato e mi piacerebbe avere qualche informazione in più circa CM.
Un saluto
Scrivi qui alla redazione e fatti dare la mia mail.
@ stefano Pierrone: posso fare la ragazzata di affidare ai miei cuginetti [armadi] minorenni il manganello e un paio di bottiglie di olio di ricino?
sarebbe bene far lavorare obbligatoriamente gli aggressori in una comunità per disabili, per almeno un anno… così imparerebbero il significato del loro gesto criminale.
///baby-gang formata da giovani del posto o se invece si tratti di un gruppetto di nomadi in zona solo per qualche tempo/// kiunque sia, lavori socialmente utili (magari i bagni pubblici della stazione ferroviaria) o al servizio dei più deboli/ magari con qualche genitore appresso così potrebbe passare il messaggio del rispetto…
spero sempre di nn vedere mai persone che si aprofittano o fanno del male agli altri ………….xke’davvero perderei le buone maniere e il cervello .
Sono sicuramente degli idioti, forti della forza del gruppo che è anche la loro viltà.
Credo che non si loderanno abbastanza il senso civico ed il coraggio della signora che è intervenuta in aiuto della vittima dell’aggressione.
Ma perché avanzare, sembra senza il supporto di elementi di fatto, l’ipotesi che gli aggressori siano dei nomadi?
Magari è proprio così, ma prima di affermarlo bisognerebbe averne la certezza; altrimenti si rischia di alimentare a torto nei confronti di quelle persone un sentimento di intolleranza, già presente e, in quanto orientato verso la loro intera comunità, non giustificabile. Se un nomade mi aggredisce non me la prendo con i nomadi, ma con “quel” nomade.