Scende in campo anche Marangoni:
“Sono un candidato presidente”

L'ex leghista prepara una nuova formazione. Dopo le dimissioni di Ciampechini l'Udc si affida alla Mariani. Intervengono Lattanzi e Rombini
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Maria Berenice Mariani

 

di Matteo Zallocco

Sarà il presidente del coordinamento provinciale Maria Berenice Mariani, 40 anni, impiegata della Telecom,  a guidare l’Udc in vista delle elezioni provinciali del 15 e 16 maggio dopo le dimissioni dalla segreteria provinciale di Augusto Ciampechini.  Quest’ultimo ha comunicato la sua decisione attraverso una lettera inviata al segretario regionale Antonio Pettinari, candidato presidente della coalizione Pd-Udc-Idv. “Credevo nel progetto del Nuovo Polo – ha detto Augusto Ciampechini, alla guida del partito dal 2007 – non nell’alleanza con Pd e Idv, i nostri elettori non hanno compreso il Laboratorio Marche e non comprenderanno neanche questa scelta”.

 

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Da ieri sono stati affissi in diverse parti della provincia i manifesti elettorali di Enzo Marangoni

Un’altra sorpresa arriva dal vulcanico consigliere regionale Enzo Marangoni, espulso nei mesi scorsi dalla Lega Nord. Da ieri sono comparsi in diverse zone della provincia i manifesti elettorali che comunicano la candidatura di Marangoni. “Sono un candidato presidente della Provincia – ci conferma senza esitazioni l’ex leghista di Recanati -, sono in fase di ultimazione alcune trattative, nei prossimi giorni saprete chi mi appoggerà”. Marangoni convocherà una conferenza stampa per ufficializzare la sua scesa in campo con una lista che potrebbe chiamarsi “Lega per le Marche”.

Salgono dunque  ai sei i candidati presidenti della Provincia, dopo Franco Capponi (Pdl, La Destra, Lega Nord), Luigi Gentilucci (Lam), Tonino Quattrini (Fronte Verde), Antonio Pettinari (Pd-Udc-Idv) e Francesco Acquaroli (Sel).

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Sulla questione Udc interviene Mario Lattanzi, coordinatore provinciale del Pdl:

Il rispetto che ho nei confronti di Augusto Ciampechini non è  dovuto alla sua scelta che potrebbe essere giudicata politicamente favorevole per il Pdl e per i suoi alleati. Il rispetto è per la coerenza e la dignità dimostrate in questa vicenda che ha visto i quadri regionali dell’Udc optare per un’alleanza a sinistra in netto contrasto con quanto avvenuto nel 2009. Augusto ed i suoi amici sceglieranno liberamente; ma resta l’amarezza che, per ragioni che non voglio commentare, l’accordo con l’Udc del 2009, basato su un programma serio e condiviso in tutte le sue parti, non esiste più”.

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Mario Lattanzi

“E non si venga a dire – aggiunge Lattanzi – che motivo della scelta a sinistra è l’invito di Berlusconi, rivolto circa un mese fa, a lasciar fuori l’Udc dalle giunte locali. Almeno per due motivi. Primo perché la dirigenza provinciale del Pdl ha sempre mostrato di saper essere autonoma nelle scelte che hanno coinvolto il territorio; secondo perché la scelta di andare a sinistra da parte dei responsabili dell’Udc è stata fatta ben prima delle dichiarazioni di Berlusconi, dichiarazioni per latro successivamente attenuate dai Coordinatori nazionali che hanno ribadito che le alleanze dovevano essere valutate caso per caso a livello locale. E’ bene ribadire questo concetto perché presumo che in campagna elettorale l’unica giustificazione per la scelta a sinistra sarà l’ormai famosa telefonata di Berlusconi.

Ma andiamo avanti con la certezza di operare in modo corretto e la volontà di mettere al centro del nostro interesse proprio quel programma che nel 2009 ha ottenuto il consenso degli elettori. Su quel programma vogliamo confrontarci con chi ora dovrà proporre qualcosa di diverso da quello che ha approvato e condiviso meno di due anni or sono.

Su questo programma richiamiamo l’attenzione di quella parte dell’Udc che non ritiene accettabile una alleanza con il Pde con l’Idv. Su questo programma, che ci ha uniti, vorremmo trovare una convergenza e percorrere una strada comune”.

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Anna Rombini

Di seguito l’intervento di Anna Rombini, segretario provinciale de La Destra:

“E’ arrivato il momento che Antonio Pettinari, vice di Capponi nella precedente giunta provinciale, oggi candidato nemico numero uno in questa nuova tornata elettorale, la smetta con il giochetto delle tre carte. I cittadini non sono burattini da manovrare a proprio piacimento, ma gente che saprà ben valutare un’ alleanza, quella siglata con il centrosinistra, che con i programmi e il bene comune non ha nulla a che vedere. L’alleanza siglata da l’Udc con il Pd – dice la Rombini – in vista delle elezioni provinciali, non può e non deve passare sottobanco. Non solo perché da Roma il presidente Berlusconi ha dato il preciso ordine di stroncare tutti gli accordi che vedono al potere l’Udc insieme al Pdl, ma perché questa scelta strategica va contro tutti quei principi che sono alla base di una politica seria e coerente. Iniziamo – spiega –  da questa Provincia e in particolare da Porto Recanati dove la pochezza politica del sindaco Ubaldi (Udc), così come quella di tutta la dirigenza del partito, contaminata dall’ esclusiva volontà di accaparrarsi poltrone, ha oltrepassato ogni limite.Quando un sindaco da oltre tre mesi non riesce a convocare un consiglio comunale e non riesce più ad amministrare, carpire e quanto meno ascoltare le esigenze della sua gente, deve andarsene. Il suo spirito da arrivista sta chiudendo le porte in faccia ad una politica di sviluppo, soprattutto turistico. Di fronte a questo squallido scenario, La Destra, scenderà in campo per sostenere Capponi Presidente certa che gli elettori riconfermeranno la fiducia al presidente uscente”.

 



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