Mentre l’alleanza tra l’Udc e il Pd è ormai dietro l’angolo con la convergenza sulla candidatura alla presidenza di Antonio Pettinari, l’ex assessore provinciale Giorgio Giorgi (Udc) manifesta il suo dissenso:
“Non si può dare valenza politica alle tornate elettorali amministrative solo quando e come ci fa comodo. Siccome nel PDL non si tollera il dissenso, nell’UDC ancora, mi permetto di inviare questa riflessione.
Così come ci siamo affrettati a mettere una pietra sopra rispetto a possibili accordi con il PDL perché non sono piaciute le esternazioni, in chiave marchigiana, del premier e capo del PDL Berlusconi che, in una telefonata a Fabriano, aveva criticato la Giunta Regionale Spacca, di cui proprio l’UDC è elemento fondante del cosiddetto Laboratorio Marche, allo stesso modo dovremo, sulla base delle indicazioni nazionali, rimanere equidistanti anche dal PD, pur se ci offre la Presidenza della Provincia, seguendo così l’unica strada che ha un “cuore”, quella della costruzione del nuovo Polo della nazione, il Polo di tutti gli italiani! Se non ha un “cuore”, allora non è una buona strada ed è da scartare, come diceva il “Don Juan” di Carlos Castaneda.
Perché si deve per forza “esportare” il modello Marche anche alle amministrative della nostra Provincia, in cui pare dimostrare all’esterno una maggiore autonomia del livello locale rispetto a quelli centrali di Ancona e Roma il PDL piuttosto che l’UDC e in cui il moderato e competente Capponi non è leader autoritario e al tempo stesso debole e in decadimento come Berlusconi? Noi non dobbiamo essere un mero “cartello elettorale” con un “capo” a livello nazionale e “capetti” locali come il PDL, ma un Partito così come sancito dalla Costituzione e concepito da D. Sturzo e De Gasperi con una giusta autonomia su base locale, almeno a livello amministrativo…
E perché dovremo fare un accordo politico con un Partito Democratico che in Provincia di Macerata guarda con molta attenzione a SEL (che parla ancora di “primarie di coalizione” puntando su un nome di spicco della sinistra maceratese come quello dell’On. Calzolaio e lancia pure ultimatum al PD) e finanche alla Federazione della sinistra c.d. radicale (in fibrillazione) e con uno scenario che cambia, a livello strategico, radicalmente in quel di Fermo, altro capoluogo di provincia, chiamato a rinnovare il Sindaco, in cui il PD ha compiuto già uno “strappo”: la candidatura è cosa ormai fatta senza aver affatto ascoltato i responsabili locali dell’UDC..?!?
A S.Benedetto, l’altro grande Comune chiamato al voto, d’altro canto, si è fatta ormai definitivamente strada, invece, l’alleanza portata avanti da Ciccanti per il Terzo o meglio Nuovo Polo con FLI, API, C.D. moderati cattolici e civiche di centro: un banco di prova importante per “pesare” il nuovo soggetto politico.
Anche la maggioranza degli esponenti provinciali dell’UDC – come testimoniato dal segretario provinciale Ciampechini – voleva e vuole ancora, credo, portare sul territorio maceratese la riflessione nazionale, in una realtà in cui – giova ricordarlo – si è governato, dopo la bella vittoria del Giugno 2009, per un anno con PDL, Lega Nord e La Destra, interrotto solo da un assurdo torto giuridico e giudiziario….e si è governato in pieno accordo, lottando fino all’ultimo (opposizione di terzo e revocazione assurda sentenza C.d.S.) per restare al governo della Provincia insieme.
Lo stesso Segretario Nazionale Cesa ha chiesto di individuare per il nuovo Polo “candidati autorevoli e forti che si mettano al centro della competizione e rompano il solito schema”, risultando comunque “decisivi per cambiare il modo di amministrare le nostre città e le nostre Province” (dopo essere stati “cucinati” dalla politica dei 3 forni alle REGIONALI 2010…). Casini ha detto con chiarezza che l’alternativa al “berlusconismo” (progettuale e non basato su invettive personali) non si costruisce con una “santa alleanza” perché “sarebbe solo un santo favore a Berlusconi”… Ma non c’è bisogno di una “GROSS COALITION” a maggior ragione per le Provinciali di Macerata, in cui il compagno Monaldi (PDCI) parla di un centro-sinistra “allargato” e auspica una “coalizione il più possibile unitaria” e l’IDV si è caratterizzata con continui e feroci attacchi all’Amministrazione Capponi, in cui il Vice Presidente Pettinari (ottimo amministratore) e 2 assessori con deleghe rilevanti sono stati dai “dipietristi” definiti meri “comprimari”. Per esempio sullo sport dicono che non abbiamo fatto niente e la delega l’aveva Bottacchiari…gli stessi esponenti di spicco provinciali dell’IDV Torresi-Paola Giorgi chiedono un’alleanza simile a quella regionale, ma “allargata”…a chi?!?
Perché non si è attivato nella nostra Provincia, a differenza di S.Benedetto, almeno fino all’arrivo di Cesa a Macerata, un vero, convinto e serrato dialogo con gli alleati (FLI, API, LD, ecc.) e con le liste civiche moderate e i democratici cristiani delusi del PDL e del PD (sicuramente diviso al suo interno) che sarebbero venuti a bussare alla nostra porta, apprezzando il nostro progetto verso il Polo della Nazione? Tanto che ad oggi FLI sembra voler appoggiare Capponi, anche a causa dei veti incrociati del PD…..
“Il Partito Nazionale e Regionale hanno chiesto l’impegno di andare da soli” (Luca Marconi, Febbraio 2011)… perché dovremo accordarci adesso con il PD e il centro-sinistra tradizionale o “allargato” solo perché l’ampia delegazione guidata dal segretario provinciale Broccolo (avallata dall’IDV del “tarzan” della politica, l’On. Favia) ci offre la poltrona di Presidente della Provincia?
SE DAL PDL CI ALLONTANA IL LIVELLO POLITICO NAZIONALE, DAL PD CI ALLONTANA IL LIVELLO LOCALE:
Quale coerenza e quali ideali testimonieremo con questa scelta? Quali sono i programmi condivisi con il centro sinistra (a differenza di quelli di Capponi che erano i nostri) e i criteri per la composizione delle liste e la scelta delle candidature? Quale politica dei rifiuti ha questo centro sinistra più o meno tradizionale con cui dovremo allearci? Quale idea di viabilità hanno per la Val Potenza, ad esempio, per cui noi abbiamo sempre contestato il progetto della superstrada a pagamento? Quale politica culturale, quella di Pasqualetti & C. come da sempre? Il S.T.L. unico della Provincia è progetto valido o da affossare come finora hanno fatto? Quale attenzione verso l’entroterra montano, svantaggiato ed economicamente depresso? Il nostro era un bilancio 2010 e pluriennale 2010-2012 con attenzione vera al riequilibrio socio-economico del nostro territorio, facendo squadra tra costa e entroterra, tra EE.LL. e associazioni di categoria…. Quali politiche per la salvaguardia dell’ambiente ha questo centro-sinistra? Quali sono le loro idee progettuali per lo sviluppo della nostra Provincia per il lavoro e per il sostegno alle imprese, in particolare le PMI?…noi avevamo approvato per la prima volta nella nostra Provincia, nel 2010, il Piano Generale di Sviluppo, un innovativo strumento di programmazione.. Per non parlare dei temi della famiglia, dei valori cristiani, della tutela della vita, della centralità dell’uomo (anche nelle politiche del personale), dei giovani (es. lotta alla cultura dello sballo)… Quale idea di riorganizzazione della macchina burocratico-amministrativa dell’Ente?… E poi con quale “squadra” si dovrebbe governare ? Interlocutori seri e nuovi per la Provincia come Meschini–Cavallaro… o i nostri avversari di sempre: Silenzi-Morgoni-Montesi-Pantanetti-Monaldi ?!? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Risposte concrete a queste domande – a meno di un mese dalla presentazione delle liste – non ne intravedo all’orizzonte. Ma forse quel che conta di più per i maggiorenti del nostro Partito sono solo le “poltrone “ sicure e in primis quella di Presidente della Provincia, un Partito che in questa provincia (anche per le motivazioni programmatiche e le incompatibilità personali politiche sopra esposte), come in nessun altra delle Marche, è caratterizzato da una base moderata, di un centro da sempre convintamene alternativo alla sinistra e che non ha mai voluto seguire in passato la linea Ciaffi & C. (che queste scelte già le avevano fatte più di 15 anni fa!). Ritengo che i veri cambiamenti si possono realizzare solo con ottimi candidati e programmi seri e condivisi, ma quali saranno le differenze nei programmi potenziali dell’ex Presidente e del suo Vice? Cosa diranno i maceratesi relativamente a questo cambio di squadra? Che alla fine i politici sono tutti uguali!
Con quest’accordo – che noi non condividiamo – si vinceranno quasi sicuramente le elezioni (nonostante l’astensionismo che stavolta sarà molto alto!), avremo il Presidente della Provincia, ma avremo tradito i sentimenti della nostra base e la coerenza delle nostre storie politiche personali e familiari, con il rischio concreto di non riuscire neanche a governare l’esistente come si vorrebbe, ma soprattutto con l’impossibilità di progettare un futuro di rilancio ed effettivo sviluppo, nell’interesse della nostra amata ex “Terra delle Armonie” e della nostra gente!
Uno scatto di orgoglio e una vera testimonianza di coerenza (che deve essere alla base del cambiamento cercato dai cittadini) chiedo e chiediamo anzi al nostro Partito: andiamo da soli con determinazione, coraggio e fiducia per il nuovo Polo della Provincia di Macerata!!!
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Non ci ho capito nulla da queste dichiarazioni…. qualcuno mi fa un riassunto?
Cerasi, 6 + concentrato di un detersivo, mi aiuti a capire???
😀
UN BEL TEATRINO :
PETTINARI SARA’ IL BURATTINO ( ALLA FINE COSI’ E’ STATO ACCONTENTATO PER LA POLTRONA CHE CERCAVA ), GLI UOMINI SCELTI DAI VERTICI DEL PD SARANNO I REGISTI E I GRANDI MANOVRATORI DELL’ EVENTUALE MAGGIORANZA , COME SEMPRE , NIENTE DI NUOVO
FACILE !!!! E SEMPLICE DA CAPIRE ……..
Io ho capito solo che un elettore di sinistra deve comunque votare un personaggio di centro-destra. Quando la finirà il PD di rincorrere le poltrone e l’UDC. L’UDC vuole stare da solo? benissimo, allora che corra da solo sempre e ovunque . Invece si è autonominato ago della bilancia ed i suoi elettori accettano, pur di vincere, di stare una volta a dx e un’altra a sn, a seconda della convenienza.Dignità zero.
Rettifico alcune dichiarazioni di Giorgi, poiché ognuno conosce il suo.
– Il PD non guarda con molta attenzione a SEL; il PD DOVREBBE, per sua natura di partito d’opposizione a sinistra, guardare con molta attenzione a SEL. Ma siccome per il PD, essere un Partito di centro-sinistra vuol dire, non sinistra moderata ( secondo le etichette, per me non ha significato, o sei o non sei ,per politiche di sinistra) ma attrazione alle sirene dei numeri che l’UDC e i partiti di centro possono “garantirgli”, decide, tanto localmente come a livello nazionale, di orbitare con gli ex democristiani e i tanti ballerini di prima fila di centro.
– SEL oggi non chiede più, ormai per ovvie questioni tempistiche, le primarie di coalizione.
– Il candidato di SEL, se esprimerà un suo candidato, tenuto conto di tutte le variabili determinate dal PD, non si sa ancora chi potrà essere. L’ON. Calzolaio, per ora ha dato la sua disponibilità; Da qui a dire che sarà lui, non è automatico.
– Che SEL lanci l’ultimatum al PD, mi pare cosa buona e giusta farsi a metà marzo, visti i tempi lunghi del PD, per accordare il suo coro.
In sintesi.
Ogni elezione, politica o amministrativa, pone tutti i partiti a un bivio di decisione strategica: o ti presenti come partito di rappresentanza o punti al governo e alle conseguenti poltrone. Questa mi sembra l’unica cosa che accomuna tutti. Per me, non s’ha da vendere l’anima al diavolo, come si usa dire in questi casi, perchè il rischio poi di perdere le proprie anime che si riconoscono in un’ identità , c’è. Io tirerei dritto ognuno per la propria strada e mi alleerei solo con gli affini, sia in termini di valori che di programma, forse per questo, chi la pensa come me viene detto ” radicale”, mentre io chiamo – con termine benevolo – licenzioso, chi non va tanto per il sottile nel fare certi accordi.
Al di là dei punti di vista politici personali, la sostanza di questo accordo UDC-PD, è che si profila un governo provinciale in cui, chi vince vince, Capponi o Pettinari sostenuto dal PD, i due si troveranno a farsi opposizione.
Ho detto tutto.
@ Gennari
Al di la del buorcatico criptico politichese (dove non si dice nulla… ma lo si dice molto bene) è un semplice calcolo aritmetico.
Si può scegliere Capponi (presidente) e come UdC ci toccano 2 o 3 assessorati, più qualche poltrona importante di alcune Partecipate, Consorzi o Enti……
….oppure si sceglie Pettinati (presidente) ma -come UdC- (proprio perchè si ha la presidenza, che è una poltroan che vale -almeno- il triplo delle altre poltrone disponibili) poi i posti di sottogoverno saranno minori.
Quindi nel primo caso, se aspiro ad una poltrona, meglio Capponi presidente (ci sono più incarichi da spartire); nel secondo caso, poichè prendiamo la poltrona più importante, è ovvio che le poltrone da spartirsi saranno meno e quindi, se ambisco ad una poltrona, avrò meno possibilità di prenderla (e più concorrenza).
Come al solito le luci dei riflettori si accendono solo epr i nomi dei presidenti e, come al solito, il programma, il progetto di governo, le idee scendono all’ultimo posto…..
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Adesso però pretendo un minimo di coerenza a livello comunale maceratese: visto che l’Udc (tra il 2000 e il 2010) nove volte su dieci è accorsa in aiuto del vincitore (cioè ha sostenuto -dal centrodestra- il Sindaco di centrosinistra) attendo trepidante l’ingresso in maggiorazna nel Comune di Macerata!!!!!
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@Fiammeli: non bisogna votare turandosi il naso, ma mettendo al riparo ben altro perchè, visto che tanto entrano sempre, non è dal naso che rischi il loro l’ingresso…
Purtroppo il decadimento della politica non si può cancellare con un colpo di spugna o con un accordo verticistico e le prossime elezioni provinciali ne sono la prova: ancora non si è parlato di un programma ma solo di tatticismi elettorali per consentire di portare a casa il miglior risultato politico.. in termini di eletti e conseguentemente di poltrone.
L’ “alto” concetto della politica come servizio alla comunità nella ricerca del bene dei consociati soccombe ancora una volta agli interessi dei partiti o meglio dei vari gruppi di potere all’ interno degli stessi.
E così la sfida lanciata da Casini-Fini-Rutelli ed altri di costituire il nuovo Polo della Nazione, o per chi preferisce il terzo polo, soccombe dinanzi agli interessi di bottega dei soliti noti timorosi di non avere un posto al sole.
L’ opportunità di poter parlare una lingua nuova, di poter proprorre programmi e progetti diversi ed al di fuori dei soliti schemi, impaurisce fortemente chi è abituato ad un certo consolidato ( e ormai perdente) modo di far politica…. ma purtroppo chi perderà.. come al solito .. saranno i cittadini e non chi, caparbiamente e sapientemente, fà della politica un mestiere e lo strumento per raggiungere interessi di parte.
Ancora una volta si stà perdendo l’ occasione di rompere gli schemi e poter cambiare, finalmente, lo stato delle cose.
Forse ciò è un sogno… ma cos’è l’ uomo senza sogni? e del resto le cose più grandi sono sempre state realizzate dai pazzi e dai sognatori.
Il popolo ha bisogno di poter credere in un futuro migliore e quindi necessariamente diverso.. se no continuerà ad … “andare al mare” come già suggeritogli nel tempo addietro.
Non condivido, anche se rispetto, le argomentazioni che l’ottimo Assessore Giorgi elabora a proposito della eventuale candidatura di Tonino Pettinari. Non le condivido per una questione sostanziale che, per paradosso, invece mi avvicinano ad una parte del suo ragionamento ( ed è una parte “fondante”). Ho scritto più volte, anche su queste pagine, come la politica italiana sia “tradita” da quello che io considero un falso bipolarismo. Falso perchè da molti anni viene venduto come bipolare ( e dunque positivamente alternativo) un “meccanismo” attraverso il quale, a mio avviso, l’elettore viene “imbrogliato”. Ne spiego il senso.L’imbroglio procede mediante una “drogata” campagna elettorale che si fa grazie ai media. La politica è ormai spettacolo e “salotto” televisivo, il che implica che l’elettore ( ovvero il “lettore” della TV ed altro) è come “virato” o “attratto” non tanto dalle “argomentazioni” di questo o quel partito, quanto dalla persona che lo incarna. Il che implica, a sua volta, che gli stessi partiti (purtroppo) debbano “adeguarsi” a questa ferrea legge dell’apparire. Ne risulta un grottesco scenario ( nel senso etimologico: da “scena”) o un Romanzo Totale dove l’elettore tenterà di proiettarsi ( nel senso analitico e psicologico) nelle varie “figure” del Romanzo e del Racconto, negli Eroi e Antieroi, nei Belli e Brutti, nei Buoni e nei Cattivi.Non c’è in questo panorama, a mio avviso desolante, quanto giustamente Giorgi invoca con il suo interessante riferimento a Sturzo ( per me forte orientamento) e a Mazzolari, vorei aggiungere, e a La Pira, ad esempio, non c’è purtroppo più. E sono il primo a provare tristezza per questo. Ho grande rispetto per l’UDC che in questa Tempesta perfetta della Repubblica ha tentato una posizione terzopolista.Ma Casini sa, più di me e di Giorgi, ad esempio, che il Polo esite perchè esiste una Lega.Quali nomi eccellenti si possono tirar fuori dal mondo cattolico al quale il laicamente appartengo per essere “contro” la stessa Lega? Moltissimi, tropppi. Dunque quando si discute di una allenza non è giusto, a mio avviso, cercare i Padri fondatori. Molti di essi si rivolterebbero dalle tombe ( ovviamante anche a sinistra). Il processo politico di questi ultimi anni ha reso evidente a tutti ( nessuno escluso) quanto gli stessi Partiti si siano “secolarizzati”, ovvero abbiano perso quello smalto passionale e veritativo che un tempo li distingueva e magari li “opponeva”, ma li opponeva veramente e non retoricamente. Dinamica non diversa da quanto è accaduto nel Novecento alla Chiesa. Una volta questa si chiamava “ideologia” ( la uso nella sua connotazione positiva). Quelle vecchie passioni ed ideologie sembrano offuscate, anzi, forse annullate, in un malinconico tramonto. Ma l’alba delle nuove Ideologie è un’alba perversa. La nuova Ideologia è il Mercato e il Profitto, nella sua versione più tribale e disumana, con i suoi errori anche tecnologici ( a partire dal Giappone). Dunque non trovo scandalosa alcuna alleanza, perchè altrimentui dovrei trovare scandaloo il sistema conil quale è passato lo Scudo fiscale in Italia: 28 assenti del PD e 11 dell’UDC. Io non dico cheil Partito in cui milito, l’IDV, sia il migliore del Mondo e in Italia, o che l’On. David Favia, il nostro Parlamentare sia Tarzan, ma non mi azzardo a dire, mai, che La Sel o Rifondazione o la Destra di Storace o i Comunisti italiani siano dei banditi ( nel senso da “bandire”), non cado, cioè, nel meccanismo che ho tettato di spiegare. Se lo dovessi fare, alzerei vari recinti, se lo facessi vorrebbe dire che ” guardo troppo” la TV e comincerei a riconoscere, come ho già detto, gli Eroi e gli antieroi. In questo senso mi soccore la Letteratura e la poesia, probabilmente più “serie”. Comprendo anche che Giorgi, da Cingoli, un paese che ho amto nella giovinezza, aristocratico e forte come il suo Tito Labieno, possa essere amareggiato. Ma mi creda, la mia amarezza è più profonda. Con stima.
Non condivido, anche se rispetto, le argomentazioni che l’ottimo Assessore Giorgi elabora a proposito della eventuale candidatura di Tonino Pettinari. Non le condivido per una questione sostanziale che, per paradosso, invece mi avvicinano ad una parte del suo ragionamento ( ed è una parte “fondante”). Ho scritto più volte, anche su queste pagine, come la politica italiana sia “tradita” da quello che io considero un falso bipolarismo. Falso perchè da molti anni viene venduto come bipolare ( e dunque positivamente alternativo) un “meccanismo” attraverso il quale, a mio avviso, l’elettore viene “imbrogliato”. Ne spiego il senso.L’imbroglio procede mediante una “drogata” campagna elettorale che si fa grazie ai media. La politica è ormai spettacolo e “salotto” televisivo, il che implica che l’elettore ( ovvero il “lettore” della TV ed altro) è come “virato” o “attratto” non tanto dalle “argomentazioni” di questo o quel partito, quanto dalla persona che lo incarna. Il che implica, a sua volta, che gli stessi partiti (purtroppo) debbano “adeguarsi” a questa ferrea legge dell’apparire. Ne risulta un grottesco scenario ( nel senso etimologico: da “scena”) o un Romanzo Totale dove l’elettore tenterà di proiettarsi ( nel senso analitico e psicologico) nelle varie “figure” del Romanzo e del Racconto, negli Eroi e Antieroi, nei Belli e Brutti, nei Buoni e nei Cattivi.Non c’è in questo panorama, a mio avviso desolante, quanto giustamente Giorgi invoca con il suo interessante riferimento a Sturzo ( per me forte orientamento) e a Mazzolari, vorei aggiungere, e a La Pira, ad esempio, non c’è purtroppo più. E sono il primo a provare tristezza per questo. Ho grande rispetto per l’UDC che in questa Tempesta perfetta della Repubblica ha tentato una posizione terzopolista.Ma Casini sa, più di me e di Giorgi, ad esempio, che il Polo esite perchè esiste una Lega.Quali nomi eccellenti si possono tirar fuori dal mondo cattolico al quale il laicamente appartengo per essere “contro” la stessa Lega? Moltissimi, tropppi. Dunque quando si discute di una allenza non è giusto, a mio avviso, cercare i Padri fondatori. Molti di essi si rivolterebbero dalle tombe ( ovviamante anche a sinistra). Il processo politico di questi ultimi anni ha reso evidente a tutti ( nessuno escluso) quanto gli stessi Partiti si siano “secolarizzati”, ovvero abbiano perso quello smalto passionale e veritativo che un tempo li distingueva e magari li “opponeva”, ma li opponeva veramente e non retoricamente. Una volta questa si chiamava “ideologia” ( la uso nella sua connotazione positiva). Quelle vecchie passioni ed ideologie sembrano offuscate, anzi, forse annullate, in un malinconico tramonto. Ma l’alba delle nuove Ideologie è un’alba perversa. La nuova Ideologia è il Mercato e il Profitto, nella sua versione più tribale e disumana, con i suoi errori anche tecnologici ( a partire dal Giappone). Dunque non trovo scandalosa alcuna alleanza, perchè altrimentui dovrei trovare scandaloo il sistema conil quale è passato lo Scudo fiscale in Italia: 28 assenti del PD e 11 dell’UDC. Io non dico cheil Partito in cui milito, l’IDV, sia il migliore del Mondo e in Italia, o che l’On. David Favia, il nostro Parlamentare sia Tarzan, ma non mi azzardo a dire, mai, che La Sel o Rifondazione o la Destra di Storace o i Comunisti italiani siano dei banditi ( nel senso da “bandire”), non cado, cioè, nel meccanismo che ho tettato di spiegare. Se lo dovessi fare, alzerei vari recinti, se lo facessi vorrebbe dire che ” guardo troppo” la TV e comincerei a riconoscere, come ho già detto, gli Eroi e gli antieroi. In questo senso mi soccore la Letteratura e la poesia, probabilmente più “serie”. Comprendo anche che Giorgi, da Cingoli, un paese che ho amto nella giovinezza, aristocratico e forte come il suo Tito Labieno, possa essere amareggiato. Ma mi creda, la mia amarezza è più profonda. Con stima.
Bene, stando così le cose il PD maceratese ha perso un’altra ottima occasione per farsi votare.
Al Partito Democratico locale:
nel prolungarsi dell’incertezza con cui accordarsi e della scelta del loro candidato, ricordo che c’è sempre l’899 ecc. ecc., servizio di cartomanzia da telefono fisso o mobile, e dato che i nostri politici stanno sempre attaccati ai cellulari, consiglierei di farlo da qui, per non perdere altro tempo. Non è specializzato esattamente in determinazioni politiche-elettorali, però i consulti spaziano dagli affari ai tradimenti…amori traditi e abbandonati,come recita la pubblicità. Mal che vada, al 50%, le signorine del call center, ci prendono.
La colpa e’ solo di chi va tolto la zappa dalle mani.
piu’ cerco di sforzarmi di capire,meno ci riesco.
ovvero di capire non questi figuri,ma il loro elettorato.
vabbe’ mi si dira’ che siamo nella tanto autoproclamata democrazia dove tutti(ma sara’ poi vero?)hanno diritto a dire la sua,ma come si fa a dare ancora credito a gente che cambia pelle ogni 2 ore?
e il brutto e’ che hanno poi ragione nell’affermare che sono l’ago della bilancia.
C’è ben poco da aggiungere a quanto hanno scritto gli altri, soprattutto marco p, Tamara Moroni e Gianfranco Cerasi.
Solo qualche breve considerazione.
Il PD dimostra, ancora una volta, di non potere, e di non VOLERE, essere alternativo alla destra, ma solo di essere un suo concorrente. Alle politiche del 2008 Veltroni ci ha fatto una capa tanta dicendo che il PD non avrebbe più fatto ammucchiate, cioè alleanze meramente tattiche. Che fosse solo propaganda si capiva già allora, quelle successive sono state conferme. A meno che il PD non stia scoprendo che quelle con l’UDC sono alleanze non meramente tattiche. In entrambi i casi, non si capisce perché un elettore non dico di estrema sinistra, ma di sinistra moderata o di centrosinistra, dovrebbe votare per un presidente della provincia che era vicepresidente della giunta presieduta dal suo avversario. Dovranno essere le teste d’uovo del PD locale a contorcersi per farlo, ma questi sono problemi loro: in fondo, la pietanza l’hanno preparata loro senza ascoltare gli altri, e chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Mi dispiace di più per i tanti semplici militanti che, ingenuamente, si sono fatti abbindolare dal miraggio di un partito come il PD senza identità, senza progetti e senza radicamento sociale.
Ho i miei dubbi che l’alleanza PD-UDC, con la spalla
rappresentata, come al solito nelle Marche, dai dipietristi locali (non dimentichiamo che il leader marchigiano del partito di Di Pietro è un ex berlusconiano, e allora tutto si spiega), sarà vincente. Molti elettori di sinistra e di centrosinistra preferiranno astenersi o votare per un ipotetico candidato di sinistra a queste provinciali, e in un eventuale ballottaggio si asterranno; ma anche molti elettori dell’UDC, come dimostra la presa di posizione di Giorgi, avranno, legittimamente, problemi a cambiare bandiera in maniera così disinvolta.
Vedremo i risultati.