L’alleanza Pd-Udc
nasce tra le polemiche

ELEZIONI PROVINCIALI - Accordo alle porte con Pettinari candidato presidente. L'ex assessore Giorgi non ci sta: "Vincere non basta"

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Giorgio Giorgi

Mentre l’alleanza tra l’Udc e il Pd è ormai dietro l’angolo con la convergenza sulla candidatura alla presidenza di Antonio Pettinari, l’ex assessore provinciale Giorgio Giorgi (Udc) manifesta il suo dissenso:

“Non si può dare valenza politica alle tornate elettorali amministrative solo quando e come ci fa comodo. Siccome nel PDL non si tollera il dissenso, nell’UDC ancora, mi permetto di inviare questa riflessione.

Così  come ci siamo affrettati a mettere una pietra sopra rispetto a possibili accordi con il PDL perché non sono piaciute le esternazioni, in chiave marchigiana, del premier e capo del PDL Berlusconi che, in una telefonata a Fabriano, aveva criticato la Giunta Regionale Spacca, di cui proprio l’UDC è elemento fondante del cosiddetto Laboratorio Marche, allo stesso modo dovremo, sulla base delle indicazioni nazionali, rimanere equidistanti anche dal PD, pur se ci offre la Presidenza della Provincia, seguendo così l’unica strada che ha un “cuore”, quella della costruzione del nuovo Polo della nazione, il Polo di tutti gli italiani! Se non ha un “cuore”, allora non è una buona strada ed è da scartare, come diceva il “Don Juan” di Carlos Castaneda.

Perché si deve per forza “esportare” il modello Marche anche alle amministrative della nostra Provincia, in cui pare dimostrare all’esterno una maggiore autonomia del livello locale rispetto a quelli centrali di Ancona e Roma il PDL piuttosto che l’UDC e in cui il moderato e competente Capponi non è leader autoritario e al tempo stesso debole e in decadimento come Berlusconi? Noi non dobbiamo essere un mero “cartello elettorale” con un “capo” a livello nazionale e “capetti” locali come il PDL, ma un Partito così come sancito dalla Costituzione e concepito da D. Sturzo e De Gasperi con una giusta autonomia su base locale, almeno a livello amministrativo…

E perché  dovremo fare un accordo politico con un Partito Democratico che in Provincia di Macerata guarda con molta attenzione a SEL (che parla ancora di “primarie di coalizione” puntando su un nome di spicco della sinistra maceratese come quello dell’On. Calzolaio e lancia pure ultimatum al PD) e finanche alla Federazione della sinistra c.d. radicale (in fibrillazione) e con uno scenario che cambia, a livello strategico, radicalmente in quel di Fermo, altro capoluogo di provincia, chiamato a rinnovare il Sindaco, in cui il PD ha compiuto già uno “strappo”: la candidatura è cosa ormai fatta senza aver affatto ascoltato i responsabili locali dell’UDC..?!?

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Antonio Pettinari, già vice presidente della Giunta Capponi

A S.Benedetto, l’altro grande Comune chiamato al voto, d’altro canto, si è fatta ormai definitivamente strada, invece, l’alleanza portata avanti da Ciccanti per il Terzo o meglio Nuovo Polo con FLI, API, C.D. moderati cattolici e civiche di centro: un banco di prova importante per “pesare” il nuovo soggetto politico.

Anche la maggioranza degli esponenti provinciali dell’UDC – come testimoniato dal segretario provinciale Ciampechini – voleva e vuole ancora, credo, portare sul territorio maceratese  la  riflessione nazionale, in una realtà in cui – giova ricordarlo – si è governato, dopo la bella vittoria del Giugno 2009, per un anno con PDL, Lega Nord e La Destra, interrotto solo da un assurdo torto giuridico e giudiziario….e si è governato in pieno accordo, lottando fino all’ultimo (opposizione di terzo e revocazione assurda sentenza C.d.S.) per restare al governo della Provincia insieme.

Lo stesso Segretario Nazionale Cesa ha chiesto di individuare per il nuovo Polo “candidati autorevoli e forti che si mettano al centro della competizione e rompano il solito schema”,  risultando comunque “decisivi per cambiare il modo di amministrare le nostre città e le nostre  Province” (dopo essere stati “cucinati” dalla politica dei 3 forni alle REGIONALI 2010…). Casini  ha detto con chiarezza che l’alternativa al “berlusconismo” (progettuale e non basato su invettive personali) non si costruisce con una “santa alleanza” perché “sarebbe solo un santo favore a Berlusconi”… Ma non c’è bisogno di una “GROSS COALITION” a maggior ragione per le Provinciali di Macerata, in cui il compagno Monaldi (PDCI) parla di un centro-sinistra “allargato” e auspica una “coalizione il più possibile unitaria” e l’IDV si è caratterizzata con continui e feroci attacchi all’Amministrazione Capponi, in cui il Vice Presidente  Pettinari (ottimo amministratore) e 2 assessori con deleghe rilevanti sono stati dai “dipietristi” definiti meri “comprimari”. Per esempio sullo sport dicono che non abbiamo fatto niente e la delega l’aveva Bottacchiari…gli stessi esponenti di spicco provinciali dell’IDV Torresi-Paola Giorgi chiedono un’alleanza simile a quella regionale, ma “allargata”…a chi?!?

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La facciata de palazzo della Provincia in Corso della Repubblica

Perché  non si è attivato nella nostra Provincia, a differenza di S.Benedetto, almeno fino all’arrivo di Cesa a Macerata, un vero, convinto e serrato dialogo con gli alleati (FLI, API, LD, ecc.) e con le liste civiche moderate e i democratici cristiani delusi del PDL e del PD (sicuramente diviso al suo interno) che sarebbero venuti  a bussare alla nostra porta, apprezzando il nostro progetto verso il Polo della Nazione? Tanto che ad oggi FLI sembra voler appoggiare Capponi, anche a causa dei veti incrociati del PD…..

“Il Partito Nazionale e Regionale hanno chiesto l’impegno di andare da soli” (Luca Marconi, Febbraio 2011)… perché dovremo accordarci adesso con il PD e il centro-sinistra tradizionale o “allargato” solo perché l’ampia delegazione guidata dal segretario provinciale Broccolo (avallata dall’IDV del “tarzan” della politica, l’On. Favia) ci offre la poltrona di Presidente della Provincia?

SE DAL PDL CI ALLONTANA IL LIVELLO POLITICO NAZIONALE, DAL PD CI ALLONTANA IL LIVELLO LOCALE:

Quale coerenza e quali ideali testimonieremo con questa scelta? Quali sono i programmi condivisi con il centro sinistra (a differenza di quelli di Capponi che erano i nostri) e i criteri per la composizione delle liste e la scelta delle candidature? Quale politica dei rifiuti ha questo centro sinistra più o meno tradizionale con cui dovremo allearci? Quale idea di viabilità hanno per la Val Potenza, ad esempio, per cui noi abbiamo sempre contestato il progetto della superstrada a pagamento? Quale politica culturale, quella di Pasqualetti & C. come da sempre? Il S.T.L. unico della Provincia è progetto valido o da affossare come finora hanno fatto? Quale attenzione verso l’entroterra montano, svantaggiato ed economicamente depresso? Il nostro era un bilancio 2010 e pluriennale 2010-2012 con attenzione vera al riequilibrio socio-economico del nostro territorio, facendo squadra tra costa e entroterra, tra EE.LL. e associazioni di categoria…. Quali politiche per la salvaguardia dell’ambiente ha questo centro-sinistra? Quali sono le loro idee progettuali per lo sviluppo della nostra Provincia per il lavoro e per il sostegno alle imprese, in particolare le PMI?…noi avevamo approvato per la prima volta nella nostra Provincia, nel 2010, il Piano Generale di Sviluppo, un innovativo strumento di programmazione.. Per non parlare dei temi della famiglia, dei valori cristiani, della tutela della vita, della centralità dell’uomo (anche nelle politiche del personale), dei giovani (es. lotta alla cultura dello sballo)… Quale idea di riorganizzazione della macchina burocratico-amministrativa dell’Ente?… E poi con quale “squadra”  si dovrebbe governare ? Interlocutori seri e nuovi per la Provincia come Meschini–Cavallaro… o i nostri avversari di sempre: Silenzi-Morgoni-Montesi-Pantanetti-Monaldi ?!? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Risposte concrete a queste domande – a meno di un mese dalla presentazione delle liste – non ne intravedo all’orizzonte. Ma forse quel che conta di più per i maggiorenti del nostro Partito sono solo le “poltrone “ sicure e in primis quella di Presidente della Provincia, un Partito che in questa provincia (anche per le motivazioni programmatiche e le incompatibilità personali politiche sopra esposte), come in nessun altra delle Marche, è caratterizzato da una base moderata, di un centro da sempre convintamene alternativo alla sinistra e che non ha mai voluto seguire in passato la linea Ciaffi & C. (che queste scelte già le avevano fatte più di 15 anni fa!). Ritengo che i veri cambiamenti si possono realizzare solo con ottimi candidati e programmi seri e condivisi, ma quali saranno le differenze nei programmi potenziali dell’ex Presidente e del suo Vice? Cosa diranno i maceratesi relativamente a questo cambio di squadra? Che alla fine i politici sono tutti uguali!

Con quest’accordo – che noi non condividiamo – si vinceranno quasi sicuramente le elezioni (nonostante l’astensionismo che stavolta sarà molto alto!), avremo il Presidente della Provincia, ma avremo tradito i sentimenti della nostra base e la coerenza delle nostre storie  politiche  personali e familiari, con il rischio concreto di non riuscire neanche a governare l’esistente come si vorrebbe,  ma soprattutto con l’impossibilità di progettare un futuro di rilancio ed effettivo sviluppo, nell’interesse della nostra amata ex “Terra delle Armonie” e della nostra gente!

Uno scatto di orgoglio e una vera testimonianza di coerenza (che deve essere alla base del cambiamento cercato dai cittadini) chiedo e chiediamo anzi al nostro Partito: andiamo da soli con determinazione, coraggio e fiducia per il nuovo Polo della Provincia di Macerata!!!



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