di Beatrice Cammertoni
Mentre a Roma la Gelmini tenta in tutti i modi di accelerare i tempi della riforma dell’istruzione, gli atenei italiani tornano ad infiammarsi con proteste e occupazioni. Nel limbo politico in cui si trova l’Italia in attesa del voto del 14 dicembre, il Ministro sembra aver incassato il sostegno del neo-nato gruppo FLI in vista del voto della Camera ed è chiaro che con il voto favorevole dei 36 finiani a Montecitorio, il testo della riforma non troverà ostacoli nel proseguire il suo iter verso l’approvazione anche al Senato il 9 dicembre. Tempi da record, insomma, che si spiegano senza troppi indugi con l’atmosfera di fine-impero che si respira negli ambienti politici romani.
A due anni dall’onda anomala, le città universitarie italiane vivono una nuova stagione di mobilitazione: a Roma, Salerno, Milano, Torino, Pisa, Firenze, Bologna, Pavia, Trieste ed a Cagliari, liceali e universitari manifestano contro il ddl spesso sostenuti anche da ricercatori e docenti. Anche Macerata finisce tra gli atenei in fiamme citate dalle maggiori testate italiane dopo l’occupazione dell’aula di Filosofia partita martedì . Un nuovo autunno caldo per la nostra università, ma essenzialmente il “chiuso per protesta” affisso idealmente all’ingresso della sede in via Garibaldi non è che un altro capitolo della storia iniziata nel 2008.
Quando due anni fa si parlò di risveglio delle coscienze, ci si riferiva in prima istanza ad una mobilitazione che dopo molto tempo aveva coinvolto studenti, ricercatori e docenti per intere settimane. Macerata non aveva scelto la semplice protesta. Macerata voleva riflettere su quanto stava succedendo. Il corpo studentesco era partito compatto. Destra e sinistra universitarie avevano cominciato a interagire molto sul tema della riforma. Posizioni molto variegate, a volte opposte e inconciliabili, ma in questa prima fase a prevalere era lo scambio di idee. Non durò molto. Passata la fase delle lezioni all’aperto e delle assemblee collettive Azione Universitaria si costituì in opposizione alla protesta, sostenendo che le disposizioni in questione avrebbero finalmente ristabilito la meritocrazia e causato la fine del dominio dei baroni. Obiettivo Studenti scelse la via istituzionale, cioè affrontò la situazione negli organi di governo d’ateneo e di concertazione con il Ministero a livello nazionale, nei quali disponeva di ampia rappresentanza mentre la linea delle sinistre universitarie, Officina e il collettivo Spam, confluite nel movimento dell’Onda si fece più intransigente: quello ai tagli era un “No” netto, senza se e senza ma. L’autunno maceratese si infiammò di occupazioni, cortei e assemblee, ed alle numerose questione sollevate dai manifestanti l’allora Rettore Sani rispose sempre fermamente che quello di Macerata sarebbe stato considerato un ateneo virtuoso (quindi esente dai tagli secondo il piano) e che le tasse non sarebbero aumentate per gli studenti. Qualche mese dopo, invece, la doccia fredda. Nell’Aprile 2009 Scienze della Comunicazione viene segnalata da Il Sole 24 ore tra le Facoltà che tenendo in vita curricula inutili sprecano risorse. Il Preside Ciaschini si difende, ma il peggio deve venire. Nell’estate dello stesso anno il sistema di indicatori proposto dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU) in applicazione della legge n.1 del 2009, individua una classifica degli atenei italiani nella quale la nostra Università figurava ultima tra i piccoli e medi atenei non virtuosi.
Sani risponderà pubblicando un dossier dal titolo “Se questa vi sembra una valutazione”. <<Non una memoria difensiva, non un cahier de doléances, né un pamphlet sullo stile di quelli che vanno molto di moda ultimamente>>, ha insistito il Rettore, <<bensì un atto di denuncia ad una procedura di valutazione del “merito” delle Università Italiane che presenta limiti ed incongruenze.>> Un ultimo posto veramente ingeneroso per l’ateneo, che negli ultimi anni è invece cresciuto in modo rilevante. I parametri della classificazione in effetti, così come concepiti, non colsero la parabola ascendente di questa pur piccola realtà ma estremamente fiorente dal punto di vista intellettuale. Gli effetti del “caso” creato sui giornali si ripercossero, come fu inevitabile sulle iscrizioni dell’anno accademico successivo, che si aprì con l’incertezza sul destino delle finanze di Piaggia della Torre. I tagli ed il fantasma della riforma accompagnarono studenti, ricercatori e docenti per tutto il corso del a.a. 2009-2010. Oltre alla partecipazione alle assemblee pubbliche ed agli “stati generali” dell’università, i ricercatori maceratesi hanno più volte scelto la strada dei mezzi di informazione per rendere pubblica la propria posizione. Le conseguenze delle scelte del governo in materia istruzione si faranno sentire in modo prepotente anche sul futuro di questa componente della docenza, che vedrà allungarsi in modo sostanzioso i tempi di avanzamento delle carriere e diminuire gli stipendi percepiti.
La primavera dell’anno scorso va richiamata in questo discorso come tempo di elezioni. Tra gli studenti si riscontrò un boom di Officina Universitaria, una magra riconferma per Obiettivo Studenti ed un calo di Azione Universitaria. Risultati a parte, sono state elezioni di grandi speranze, in particolare per voto al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), organo pur solo consultivo di rappresentanza che interagisce con il Ministero. Mauro Vecchietti, di Corridonia, entra per il distretto che copre Marche e parte dell’Emilia Romagna in rappresentanza delle liste dell’Udu (sinistra universitaria), posto per cui correva anche Vittorio Guastamacchia, presidente di A.U. Macerata. Il corpo docenti, i ricercatori ed il personale tecnico-amministrativo riconfermano la linea del rettore Sani scegliendo come suo successore Luigi Lacchè, con un’elezione al cardiopalma che premia il vincitore solo di una manciata di voti su Antonella Paolini.
Le recenti agitazioni, che a Settembre hanno ritardato l’inizio delle lezioni un po’ in tutta Italia, hanno risollevato il dibattito anche a Macerata. Incontri in cui tornano a partecipare le varie componenti del mondo universitario, proteste e mobilitazioni continuano ad accompagnare lo svolgimento delle normali attività accademiche. Ora è partita l’occupazione di Filosofia, ciò che colpisce questa volta è che l’iniziativa sia partita al di fuori delle associazioni universitarie. Anzi, proprio per contrapposizione ad esse. Una nuova forma di auto rappresentanza che per ora lascia fuori gli abituali attori della mobilitazione, in particolare le sinistre, che dall’onda in poi si sono sempre dimostrate molto sensibili a questi temi e molto attive.
Quale strada prenderà a questo punto questo nuovo capitolo?
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state più tempo per strada che sui banchi universitari!! è una vita che si cerca di riformare l’università, ma non ci si riesce mai, chissà perchè?? se l’università attuale vi piace non capisco proprio che vi passa per la testa…gli altri paesi stanno milioni di anni avanti a noi! anzichè stare a perder tempo andate a studiare o meglio ancora, andate a lavorare che l’italia ha bisogno di manodopera nei mestieri più umili!!
@ RICCARDO PERSICHINI
non dica benemerite fesserie,se non conosce l’ambiente universitario e i mille sacrifici che devono fare sti ragazzi meglio che taccia,no?
una generazione fottuta dalla nascita,senza la possibilita’ di prendere un minimo treno che si chiami speranza,lavoro o dignita'(ammenoche non si e’ figlio di qualcuno)
questi ragazzi protestano non solo per loro stessi,ma essendo in teoria la futura classe dirigente lo fanno anche per tutti gli altri.
io ci lavoro all’universita’ come tecnico e parlo con condizione di causa quindi cerchi di portargli il giusto dovuto rispetto.
saluti
@ RICCARDO PERSICHINI
Torna a guardà Holly e Benji che ha segnato Mark Lenders.
No, ce l’ha fatta a segnare Mark Lenders?
C’è da riformare l’intero sistema italia, cioè da abbatterlo e ricostruirlo partendo da zero, caro riccardo persichini, la contestazione al ddl 1905 (cosiddetto gelmini, altrimenti magari non ce la fai a capire) è un tassello di un contesto più ampio, fatto di vite precarie, di costrizioni a elemosinare ogni giorno certezze sul proprio futuro, ma forse tu pensi che si possa continuare a vivere in bilico a vita, come oliver hapton e mark lenders quando provano a contendersi la palla in rovesciata… Stacca la playstation, il mondo reale ti aspetta fuori…
mi fate ridere…la foto innanzitutto ci è rimasta dall’altro giorno quando era la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia…@filippo vannucci: lei dice che io non conosco l’ambiente universitario? ahhahahahahaha frequento il terzo anno all’università politecnica delle marche alla facoltà di economia. lei dice che io non conosco i mille sacrifici che devono fare sti ragazzi? io mi alzo ogni mattina alle 5.30 per andare ad ancona con la corriera delle 6.30…parto la mattina e torno a macerata la sera alle 20…TUTTI I GIORNI…sono un pendolare perchè evito ai miei una ulteriore spesa per la casa…non venga a parlare a me di sacrifici…è ora che la meritocrazia venga premiata…chi fa il suo dovere bene va avanti, gli altri non meritano di stare all’università sia a scaldare il banco sia a scaldare la cattedra…SI ALLE FACOLTA’ A NUMERO CHIUSO, SI ALLE VALUTAZIONI AI PROFESSORI E AL PERSONALE UNIVERSITARIO…NON è TEMPO PER GLI SPRECHI, O CI SI METTE IN MARCIA E SI LAVORA SODO OPPURE NON è GIUSTO SVANTAGGIARE CHI MERITA…
@Persichini
mi dispiace dirtelo ma i tuoi sacrifici non porteranno a nulla…..tra qualche anno, dopo aver aperto gli occhi e aver sbattuto il muso con la realtà dei fatti, rileggi quello che hai scritto.
Caro Persichini,
Insegnare ad accettare la cultura e la politica sociale in forma dogmatica ed omologata è uno dei più grandi errori che le istituzioni, i media, le scuole possano fare. Insegnare invece a porre tutto sotto il lume di una ragione critica ci aiuterebbe ad uscire dalla condannabile omologazione anche psicologica che il sistema ci impone.
La capacità berlusconiana è arrivata a criminalizzare ogni forma di opposizione alla sua leadership, a militarizzare un progetto di riforma scolastica, a trasformare la nascita di un movimento in reato, a far diventare la questione universitaria un problema di ordine pubblico, riportando quarant’anni dopo le forze dell’ordine negli atenei senza che siano successi incidenti e scontri: ma quasi prefigurandoli.
Qualcuno dovrebbe spiegare al Premier che la pubblica discussione e il dissenso sono invece elementi propri di una società democratica
Cari tutti.. Dai tempi dell’Onda ad oggi ci sono state diverse evoluzioni, ma il succo è sempre lo stesso: gli studenti si oppongono alla trasformazione dell’Università libera pubblica e laica in un’azienda in mano alle banche e alle fondazioni private.
Per me potete anche inventare tutte le statistiche del mondo per dimostrare che l’Università italiana non funziona, a me ne basta una per farvi capire quanto siate in errore: l’Italia è l’ultimo Paese europeo in investimenti nell’istruzione e nella ricerca.
Come si può pensare di riformare l’Università senza soldi? Con i discorsi da peracottari del tipo “andate a lavorare, ci sono troppi laureati”??
Seguendo questo bellissimo ragionamento magari fra 10 anni avremo un Paese di manovali disoccupati perchè le industrie nel frattempo sono emigrate altrove..
In una situazione del genere, dove i genitori stanno meglio dei propri figli e grazie al loro egoismo oggi i figli pagano una crisi procurata da altri, io mi sento di dire una sola cosa: avete fatto abbastanza danni, rimanete in silenzio e lasciate spazio a questi ragazzi, disposti a sacrificare se stessi, il proprio tempo in nome del sogno di un’Italia migliore.
Persichini sveglia, possibile che non riesci ad imparare nulla. Questo governo sta rovinando la scuola italiana e sta distruggendo il futuro dei giovani.
Hanno stanziato i soldi per le scuole private e Berlusconi è andato a fare i complimenti a CEPU.
Io vorrei sapere come fanno a superare gli esami quelli che pagano CEPU?
La scuola pubblica è allo sfascio, fanno bene gli studenti a protestare.
Berlusconi vi vuole ignoranti non l’hai capito?
Più siete ignoranti e più lui vi può ingannare.
Era ora che vi svegliaste ca…!!!Io ho fatto il 68 e vi garantisco che combattere contro il potere sordo alle richieste degli studenti e contro le ingiustizie del regime prima o poi darà sicuramente i suoi frutti. Ragazzi coraggio, tenete duro, fate sentire forte la vostra voce, la voce della verità del vostro futuro delle vostre aspettative. Combattete con spirito costruttivo questo penoso regime di potere che pensa solo alla poltrona e alle loro squallide beghe interne. Fatelo per voi, per i vostri figli, per costruire un futuro migliore liberandovi da questa spazzatura che sicuramente è peggiore di quella di Napoli.
Forza così ragazzi!!
E’ l’unico modo per farsi sentire.
Vi raccomando solo di non usare metodi violenti, anche perché passereste dalla parte del torto immediatamente. Occhio anche a non cedere alle provocazioni; questi sono furbissimi nel girarsi la frittata a loro favore!!
Cacciamo via questi peracottari, buoni solo a sfruttare i giovani e i deboli!!
@persichini
buonasera innanzi tutto.proviamo a ragionare va!
lei pensa proprio che la CASTA seduta in parlamento si mette a fare la guerra ai baroni dell’universita’ che spesso e volentieri sono loro stessi o loro affiliati?ragioni un po’ poi mi dira’ se vuole.
secondo punto,ovvero contrastare il loro potere…come?come ci dice la nostra ministrina?annullando la ricerca e i ricercatori trasformandoli precari a vita?un esempio….mettiamo il caso di una chirurga eccezzionale,gli si fa’ un contratto di 3 anni,poi se sta zitta e muta altri 3 anni ,poi se continua a stare zitta e muta forse stara’ alle dipendenze del capo!e questa sarebbe la lotta ai baroni?!?!?!
punto terzo..la CASTA non dara’ piu’ soldi all’universita’,bene anzi malissimo!!capisce cosa vuol dire?che le facolta’ avranno bisogni di contributi esterni o sponsor come dir si voglia.in futuro quindi una casa farmaceutica se vuole dettera’ legge fin dal principio della formazione di uno studente!!!!!!!
caro persichini ho 20 anni piu’ di lei e come tutti i consigli te ne do uno gratis…SPEGNI STA [email protected]@@O DI PLAYSTATION, ESCI, UNISCITI AI TUOI AMICI CHE E’ LA TUA CAUSA NON LO CAPISCI?!?!
poi i tuoi baroni sono controllati con assenze e meriti?e lo saranno secondo te?mah….
le facolta’ a numero chiuso sono poi una forma assurda secondo me per azzoppare il prossimo.guarda medicina umana che a forza di numeri chiusi ha bisogno di piu’ laureati.perche’ non dare la possibilita’ di studiare a tutti?sara’ un giusto e non falsato mercato del lavoro a tagliarli fuori,non trovi?
da buon economista ragazzo mio dovresti sapere benissimo che l’italia non ha bisogno di muratori o callara’,ma di gente sveglia,preparatissima,GIOVANE e motivata che faccia ricerca,come la svezia che spende il 30% del suo pil in ricrca appunto!sveglia ragazzo mio sveglia,pensa con la tua testa e abbi coraggio che 20 passano una sola volta!
buonasera, eccoci qua… @pucci: speriamo che tu abbia torto. @brubaker: da come parla sembra quasi che siamo tornati nel ventennio fascista o nella russia stalinista. non trova che l’occupazione del senato non sia proprio il modo più civile di fare la pubblica discussione (come la definisce lei). @matteucci: ognuno ha le sue idee e le proprie convinzioni… non mi reputo proprio per niente ignorante. se le tenga per lei queste affermazioni. @gaetano: se la società di oggi è quello che è, è frutto anche e soprattutto della generazione a cui appartieni. se il nostro futuro farà pena è colpa di chi ci ha preceduto. @vannucci: ma a lei sinceramente piace l’università attuale? secondo lei è funzionale? e dato che ha 20 anni più di me mi spieghi come mai tutti i governi di sinistra che si sono succeduti nei vari anni 90 e nel 2006 con prodi non hanno mai fatto una riforma decente dell’università? ah si avete fatto la grande riforma del 3+2!!! UN ENORME FALLIMENTO!!! HA TRIPLICATO I COSTI!!! infine con la sua affermazione lei sta insultando migliaia di persone che in italia fa lavori umili come MURATORI E CALLARà!! la loro presenza è fondamentale come quella dei ricercatori, degli economisti, degli avvocati e via dicendo! servono gli uni e servono gli altri. serve l’operaio in fabbrica cosi come il dirigente, altrimenti il dirigente a chi dirige?! ah ma certo, sennò ci sono gli extracomunitari che ci rimpiazzano…comunque basta.
P.S: VI DIMOSTRATE PROPRIO SUPERFICIALI A FOSSILIZZARVI ANCORA SU HOLLY E BENJI E CAVOLATE VARIE, E ALLA PLAY STATION GIOCATECI VOI, ALMENO PASSATE UN ORA SENZA PENSIERI
@persichini
mio sempre piu’ carissimo persichini non venirmi a parlare di sinistra o presunta tale,se avessi la bacchetta magica il primo partito che farei scomparire sarebbe proprio il pd!
se mi piace l’universita’ attuale?mah che dire.lavoro da sette anni presso la clinica della facolta’ di veterinaria a matelica e quello che vedo ogni giorno sono ragazzi con le contropalle che lavorano la bellazza di 12/13 ore al giorno e chi e’ in busta paga non arriva a 1300 euro!precari da una vita con moglie e prole a carico!gli studenti,fatte poche eccezioni sono i miei veri eroi e non vorrei romanzarla troppo perche’,si fidi,cosi e’!altro non posso dirle per non avere dei guai,ci siamo capiti.
per quanto riguarda il discorso dei muratori e callara’.non mi scuso affatto con loro per il semplice motivo che faccio l’imbianchino da quando ho 19 anni,e ne vado pure fiero pensi un po’ lei.
e fa bene ad esserne fiero…io pure vengo da una famiglia umile che fa mille sacrifici…dai chiudiamo sto discorso,che sinistra o non sinistra saremo sempre su due frequenze diverse io e lei e poi non sto nemmeno bene. mi sono pure beccato la febbre a causa del freddo…ieri notte erano 4 gradi e per andare a prendere la corriera delle 6.30 col motorino sono diventato un cubetto di ghiaccio…a presto vannucci…buona serata e buon weekend
buonanotte persichini ma non hai risposto neanche a mia mezza domanda,che il sonno ti porti consiglio
sarebbe inutile che le rispondessi…siamo proprio su due lunghezze d’onda…scatenerei ulteriori discussioni, e mi ritroverei nuovamente a dover rispondere a tutti… io la chiudo qui…ognuno la pensi come vuole, tanto non saremo noi a decidere, ma quelli che stanno a roma. notte
@persichini
eh no ragazzo mio,non mi lasciare solo che faccio ora?
ahahahahahaha vannucci, si vada a riposare, che la settimana è stata stancante 😀 che la notte le porti consiglio 😛
alcuni dati censiti che possono aiutare a comprendere la questione
…..nel 2008 sono diminuiti i laureati e sono aumentati gli studenti fuori corso….. il numero degli studenti che non riescono a terminare gli studi in tempo non aveva mai raggiunto una percentuale così alta negli ultimi 30 anni……nell’anno accademico 2008/2009 gli iscritti alle università italiane sono 1 milione e 776 mila…….. di questi solo 945.000 sono in regola con gli studi, mentre tutti gli altri sono o fuori corso o ripetenti…..gli studenti fuori corso costano allo stato circa 5 miliardi di euro all’anno: 8.000 euro per ogni studente che non è riuscito a terminare il corso di laurea nei tempi previsti dal piano di studi……stando a questi dati, il 47% degli studenti iscritti ad un corso di laurea ha già superato la durata degli studi, necessaria per conseguire il titolo universitario……..non cambia nulla se si arriva ad analizzare i dati degli studenti che sono riusciti a discutere la tesi nel 2008, infatti nell’ultimo anno si sono laureati 293.000 studenti, mentre nel 2007 erano stati 299.000. Negli ultimi 4 anni il numero dei laureati non era mai sceso così tanto
penso sia utile cambiare, se non altro per rispetto di chi paga le tasse (pochi) lavorando tutti i santi giorni e di quanti vivono veramente da precari mentre altri sprecano quotidianamente risorse……
Sig.persichini,
tanto per chiudere in bellezza questo discorso, lei ha scritto:
“sarebbe inutile che le rispondessi…siamo proprio su due lunghezze d’onda…scatenerei ulteriori discussioni, e mi ritroverei nuovamente a dover rispondere a tutti…” ecco, si ritroverebbe a rispondere a tutti…ergo tutti, ossia la maggioranza , le da torto, si chieda il perchè? Non la sfiora il dubbio che sia dalla parte sbagliata…?
rispettosamente La saluto
H.B.
@brubaker: non mi sfiora minimamente il dubbio innanzitutto perchè molte persone leggono solamente e non hanno intenzione di scrivere commenti; poi siamo in una città che tendenzialmente è di sinistra; e nella nostra città c’è una università che è stata piazzata ultima in classifica da parte del ministero. Ottenere sostegno sarebbe stato impensabile. E chissà perchè molti ragazzi anzichè fare l’università a macerata si spostano fuori come me? chiuso il discorso. arrivederci a tutti
buongiorno persichini!eccomi qua,fresco e riposato come una rosa!
macerata di sinistra?!?ahahahahahahahah…..digli ai tuoi genitori che ti hanno formato cosi bene di spararle meno grosse la prossima volta!ma in che mondo vivi?l’hai mai vista una citta’ di sinistra come parma,reggio emilia o bologna?qui stiamo nel medioevo causa vecchia imperante dc chiamata oggi udc/pd/curia!!!
ogni citta’universitaria poi ha le facolta’diverse secondo la bisogna non credi?(a parte 2giurisprudenze a 45 km di distanza come da noi)
poi se vuoi aprire un dibattito rispondi anziche dare un “cazzotto” e andare via
@vannucci: mi sono espresso male…per sinistra intendevo pd anche se ormai il pd è un partito che non sa più dove sbattere la testa. gradisce l’espressione centro sinistra o anche questa non va bene? e alle recenti elezioni comunali l’estrema sinistra ha raggiunto ottimi risultati se si fa il paragone con il resto d’italia. le espressioni riguardo i miei genitori se le tenga nel suo cervello…fa più bella figura. ed infine io mi riferivo al fatto che tanti ragazzi di macerata e dintorni anzichè frequentare la facoltà di economia di macerata vanno ad ancona. ce ne sono davvero molti. basta vannucci, sta diventando una piaga.
si cosi mi gusta!essere una piaga mi piace,suona bene.
un’ultima considerazione se permette.
non appoggi questa scellerata riforma,il potere gode di 2 cose fondalmentalmente.ovvero l’ignoranza della gente e l’impossibilita’ di protestare.
questi giorni ci insegnano che tante persone al sol vedere telegiornali falsati di puro regime si fanno l’idea di una protesta violenta da parte dei suoi colleghi,cosa che cosi non e’.
tante persone scommetto che non hanno ben chiaro cosa vorra’ dire per il futuro una scellerata riforma cosi.
cio’ non toglie che l’universita’stia bene cosi,ma non sono questi i modi.
cordiali saluti e si spassi stasera.
@vannucci: lei continua a darmi dell’ignorante, e sinceramente comincia veramente a stufarmi. dice che ha 20 anni più di me ma si dimostra veramente immaturo. se uno non ha la sua stessa idea è ignorante? chi le dice che io guardo il tg4 o legga Il Giornale??? se la pensassi come lei allora potrei dire benissimo che ignorante è chi vede santoro, o vede rai tre e legge l’unità!!! che discorsi sono!! con la febbre, il mal di gola e il raffreddore mi spasserò molto si!!
Cari Amici,
dai numerosi commenti noto che solo pochi di voi conoscono veramente la riforma dell’università. Anche la semplice intolleranza verso le opinioni altrui (@vannucci) è indice di mancanza di argomenti.
La “scellerata riforma” è un vero e proprio passo in avanti rispetto la situazione di degrado (che ormai dura da anni) dell’università italiana, ove baronie ed interessi personali sovrastano i diritti di studenti e ricercatori.
Frutto di anni di politica deviata, questa situazione, dove tutti possono avere una laurea, dove i ricercatori fanno i servetti dei professori anzichè ricercare, non è più accettabile!
questa riforma premia (IMHO) finalmente il merito, di studenti e ricarcatori, nonchè le università più virtuose, e questo è un dato incontestabile.
Da ricordare tra l’altro che alla stesura della stessa ha partecipato la vecchia composizione del CNSU!
E’ ovvio, che come qualsiasi altro corpo normativo, anche questo è perfettibile;
Cerchiamo di abbandonare la tendenza di usare ogni pretesto (in questo caso la riforma gelmini) per fare da grimaldello al governo (perchè si, questa è l’unica ragione che spinge molti a protestare); cerchiamo di abbandonare questo ostruzionismo fazioso e strumentale, per fare critiche/proposte che siano veramente costruttive.
@persichini
nessuno ti da dell’ignorante,chi ti accusa di vedere questo o quello di programma televisivo.io la televisione l’ho spenta anni fa
@meschini
i miei argomenti li ho esposti in un commmento sopra se ci ha fatto caso.il mio pensiero non conta nulla e lo so bene,ma sappia che questi sono anche i pensieri dei ricercatori,studenti e svariati professori con cui sono a contatto ogni giorno.mi auguro che abbia ragione lei.vedremo
@vannucci: le riporto le sue parole: “non appoggi questa scellerata riforma,il potere gode di 2 cose fondalmentalmente.ovvero l’ignoranza della gente e l’impossibilita’ di protestare.
questi giorni ci insegnano che tante persone al sol vedere telegiornali falsati di puro regime si fanno l’idea di una protesta violenta da parte dei suoi colleghi,cosa che cosi non e’.
tante persone scommetto che non hanno ben chiaro cosa vorra’ dire per il futuro una scellerata riforma cosi.”
Siccome io appoggio tale riforma rientrerei tra le persone ignoranti che non hanno ben chiaro cosa vorrà dire per il futuro e che grazie alla nostra ignoranza si mantiene il potere del regime. arrivederci vannucci, spero sia l’ultimo intervento che mi constringe a fare
@persichini
per ignorante intendo colui che non puo’ studiare o informarsi causa poteri forti,quindi niente di personale.
riguardo la discussione che ogni pretesto e’ buono per attaccare il governo faccio solo 2 semplici esempi recentissimi.
2 giorni fa sotto un totale silenzio i nostri cari politici hanno bocciato una proposta dell’idv di chiudere quell’ignobile pensionamento dopo 2 soli anni,6 mesi e un giorno di legislatura (524 votanti,498 contrari all’iniziativa)manovra che ci costera’ 130milioni di euro,altro che riforma dell’universita’ ci puoi fare!
e’ di oggi invece la notizia che il ministro bondi ha speso 400mila euro per invitare un’attrice bulgara con 40 persone al seguito.con una cifra simile la mia facolta’ ci andrebbe avanti 10/15 anni!!!!!
saluti persichini,saro’ io a non risponderle piu’ mi auguro
@vannucci: la invito a verificare di persona il pensiero di tutti gli studenti e ricercatori manifestanti. Se il 5% di loro sa contro cosa sta protestando, è grasso che cola.
questa si definisce faziosità!
@vannucci: ma di queste manovre se ne sono viste sia da una parte che dell’altra nel corso delle varie legislature. stiamo andando nel ridicolo continuando con questi commenti. ed infine penso che lei non ha la reale cognizione del denaro. si vede che lavora alla facoltà di veterinaria anzichè a quella di economia. facendo un rapido calcolo con una media di 1500 euro mensili lordi di stipendio per gli assistenti, tecnici e via dicendo e con stipendi più elevati per i professori lei con 400mila euro ci va avanti 10/15 anni?? se le basta per due anni è già tanto considerando anche le altre spese oltre al monte stipendi. lasci l’economia a chi è competente. arrivederci.
@meschini mi scuso per l’intromissione, ma perchè, lei ha avuto modo di verificare il pensiero di almeno il 5% dei manifestanti? la faziosità secondo me è proprio questa; voler sparare numeri campati in aria solo per tirare acqua al proprio mulino.
no…. non ho avuto modo di verificare il 5% dei manifestanti…. questo è anche vero; il mio era più un modo di dire, non di certo un tentativo “fazioso” di tirare acqua al mio mulino (non mi sono mai fatto problemi a contestare un governo a me vicino, e non mi farò problemi a contestarlo qualora la riforma gelmini venga modificata nei punti salienti)
tuttavia, rarissime volte, in un dibattito, ho trovato qualcuno che abbia saputo argomentare qualcosa di più rispetto a “manifesto perchè la gelmini ha tagliato i fondi”;
inoltre…. (visto che vivo in prima persona le proteste politiche) ho notato che gli organizzatori delle manifestazioni, spesse volte omettono di ricordare che ad esempio il 65% dei tagli previsti sono stati reintegrati.
Ora, chi è il tendenzioso?
io non di certo. tuttavia ha pienamente ragione riguardo al fatto che quasi sempre chi commenta (da una parte e dall’altra) “dimentica” di argomentare. Invece di scannarsi con il solito giochino del rosso e nero, concordo con lei che sarebbe più costruttivo prendere il mano il testo integrale della riforma e discuterne punto per punto.
@meschini
le rispondo volentieri.
forse ha anche ragione lei,che a volte si ragiona di piu’ con la pancia che con il cervello.ma guardi cosa portera’ il futuro.
cittadine universitarie con peso politico pari allo zero saranno massacrate.
le faccio l’esempio di matelica dove lavoro.cerchero’ di difenderla obbiettivamente spero.
fino a qualche anno fa riceveva 70mila euro e con una clinica che va bene e una ricerca non eccezionale ma sufficentemente snella per le sue proporzioni.
ora sa quanti ne riceve?8mila euro!!!ripeto 8milaeuro!!
600 studenti(in gambissima mi creda)sono la colonna portante di questa cittadina operaia che attraversa gia’ una crisi causa merloni e compagnia.
perche’ chiuderla se potrebbe continuare da sola con qualche piccolo aiutino statale?
sono straconvinto che i baroni(che da me si comportano tra l’altro abbastanza bene)non saranno toccati per il ragionamento esposto sopra.
lo ammetto,io non l’ho letta tutta la riforma,ma mi basta sapere i punti chiave.
qui non si tratta di faziosita’destra/sinistra(che come avra’ capito ne ho il rigetto d’entrambe)ma di essere consapevoli che cosi non va.
certo che ci sono corsi con un solo studente per sette professori quindi e’ giusto tagliarli.ma realta’ piu’ o meno dinamiche rischiano di essere messe in un grande tritacarne,e questo non lo trovo giusto.
@vannucci:
gardi…. qui entriamo in discorsi che vertono sul merito della riforma, dove ognuno la pensa come vuole;
è vero, come dice lei, si rischia di chiudere gli atenei più piccoli, o con meno peso politico, in favore di quelli più grandi….
e le dirò di più…. questo non è solo un rischio, ma un dato oggettivo…. questa riforma vuole essere un primo passo concreto proprio in questa direzione, con la tendenza (peraltro ormai avvertita da anni) di creare alla fine un unico ateneo regionale. E’ un processo già iniziato (veda il processo di accentramento dell’ente per il diritto allo studio, in un unico ente regionale)
Valutazioni sulla bontà della cosa spetta a ciascuno di noi farle;
secondo il mio punto di vista, il nostro paese non ha bisogno di 90 atenei nei quali tutti i più piccoli interessi possono essere tranquillamente coltivati, pertanto, ciò non può che giovare alla qualità dell’università italiana nonchè alle casse dello stato.
E’ ovvio, posso comprendere le sue preoccupazioni, ma vorrei che provasse a dare uno sguardo d’insieme alla cosa, in modo obiettivo, si da riflettere sulla possibilità di avere, ancora una volta, un università che sia “motore della cultura europea”
@meschini
sperando che a camerino nessuno legga cio’ che scrivo le diro’,le sembra giusto questo?
le do perfettamente ragione sulla chiusura di corsi di laurea insignificanti,ma lei e’ cosi sicuro che tutto sara’effettuato alla luce del sole?ho fortissimi dubbi al riguardo,se cosi sara’ le offriro’ una cena di pesce.
per il discorso dei poli uniti idem con patate.succedera’una terza guerra mondiale e se mai succedera’quanto ci scommette che sara’ di nuovo ancona pigliatutto per fare un esempio?chi lo dice che piccolo e’ brutto?gli studenti,e i professori stessi,diventano un tutt’uno,con una miglior formazione per entrambi.
che faremo? una “la sapienza”di roma con 500mila iscritti se basta?questo e’ quello che mi fa’ incazzare di piu’.i forti o presunti tali saranno forti solo numericamente ma a conti fatti poi?
poi veniamo a un altro tema spinoso,ci sara’ l’assalto a fort apache da parte di privati e si sa pecunia non olent!non si studiera’ piu’ la formazione ma il prodotto che ne uscira’ fuori,non piu’ studenti ma pedine per colossi industriali,editoriali,ecc.lei mi dira’ che in parte e’ gia’ cosi ma poi che sara’?SI PRIVATIZZERA’ L’UNIVERSITA’ non capisce?
altro tema caliente,ovvero il personale come me,tecnico/amministrativo ovvero i veri intoccabili.ma per quale motivo?ovvio che le diro’che io non rubo la paga,anzi.ma non posso dirle altro altrimenti con moglie disoccupata e 2 figlie piccole mi ritroverei disoccupato domani mattina.
unicam spende il 98% del suo budget in buste paga,c’e’una traccia nel disegno di legge in questo?che io sappia no!
poi i ricercatori!quanto si fa bella la ministra in questo punto!sa meglio di me che e’ non solo una colossale bufala ma perseguitera’ ancor di piu’ i ricercatori.
concludo poi dicendole che unicam vuole chiudere veterinaria,quando quest’ultima e’ un’isola felice nel loro contesto tanto da fatturare belle sommette(cosi rispondo pure a persico,va)
lei che conosce come funzia si chieda il perche’…
questo per ribadirle il concetto della terza guerra mondiale,si figuri lei, sara’ un si salvi chi puo’e sai gli innocenti che “moriranno”?
saluti
@ Riccardo Persichini
“lasci l’economia a chi è competente”
Non è il caso di essere più umili e portare avanti una discussione interessante evitando di alimentare polemiche? Alzarsi alle 5.30 o diventare un cubetto di ghiaccio per andare all’università non autorizzano a sentirsi un esperto di una materia e sinceramente non sono informazioni così interessanti per una discussione su questo tema.
I pochi “grandi” che ho avuto l’occasione di ascoltare mi hanno sempre colpito per la loro disponibilità e semplicità. I professoroni o professorini che dicono “lasci la materia a chi è competente” si giudicano da soli.
Non è opera mia ma penso possa dare spunti di riflessione.
Saluti.
«Credo che la riforma dell’università possa diventare il primo esempio di riforma condivisa con l’opposizione», dichiarava al Corriere della sera qualche giorno fa il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini. Malauguratamente è proprio così e non c’è da stupirsene. Infatti, aggiungendovi un po’ di retorica bacchettona e una buona dose di arroganza, il ministro altro non ha fatto che muoversi lungo la rotta tracciata, ormai molti anni orsono, dal centrosinistra, da Zecchino e da quel Luigi Berlinguer del quale oggi riscuote il plauso. Una rotta che, di riforma in riforma, ha condotto l’università italiana all’attuale naufragio. Ma le menti fini del centrosinistra ragionano come quei liberisti argentini che di fronte alla bancarotta del paese ne attribuivano la causa all’ insufficiente applicazione di quelle ricette, a loro care, che avevano appunto condotto l’Argentina alla catastrofe.
Dopo decenni di chiacchere sul riavvicinamento tra il sistema della formazione e il mercato del lavoro la disoccupazione intellettuale prospera, per giunta in un clima di drammatico impoverimento culturale; dopo la frenetica moltiplicazione di assurdi insegnamenti e master psichedelici che avrebbero dovuto soddisfare la domanda di «professionalità» della società postmoderna, gli sprechi e la cialtroneria accademica si sono moltiplicati senza freni; dopo ripetuti appelli alle virtù salvifiche del privato non si è vista una lira, né uno stimolo degno di nota, semmai il proliferare di appetiti parassitari e messe in scena pubblicitarie; infine il sistema delle laure brevi, con il suo lessico bancario di debiti e di crediti, si è rivelato, ormai per ammissione di tutti, un fallimento devastante tanto sul piano dell’occupazione quanto su quello della formazione culturale. E, di fronte a tutto questo, l’onorevole Luigi Berlinguer esclama: brava Gelmini, continua su questo sentiero luminoso che con tanta lungimiranza abbiamo tracciato!
Certo ci sono i tagli e il populismo utilitarista del ministro Tremonti che andrebbero arginati. Ma è mai possibile che i tecnocrati e i sopraffini negoziatori del Pd alla Enrico Letta non riescano a capire ciò che è chiaro anche all’ultima matricola e cioè che i «tagli» sono la riforma? Sono cioè un principio di redistribuzione e accentramento del potere destinato a rafforzare il baronato accademico e l’esecutivo ministeriale, nonché un’imprenditoria privata pigra, ignorante e avida di sovvenzioni. Per sottolineare quanto il governo tenga alla ricerca (quella di qualità sia chiaro, non quella che non si capisce dove vada a parare), la Gelmini ricorda le agevolazioni fiscali per 850 milioni previste a favore delle imprese che «studiano novità», meglio se coinvolgendo una università. Non ci vuole troppa fantasia per vedere frotte di conigli saltare dal cappello e legioni di inventori dell’acqua calda con astuto partner accademico raccomandarsi ai custodi ministeriali del merito e batter cassa. Mentre le risorse degli atenei si estinguono e il blocco del turn over e dei contratti di ricerca consolida i privilegi della gerontocrazia universitaria.
Negli ultimi vent’anni, a partire dal movimento della Pantera e fino all’alta marea dell’Onda, solo dalla protesta degli studenti e dei ricercatori precari è venuta una parola di saggezza, un principio di razionalità, un’analisi lucida e precisa dei processi in corso. E solo da lì (e da forze intellettuali autonome dagli schieramenti politici) ci si può attendere un contrasto efficace alla miseria bipartisan che si sta preparando per l’università italiana.