Sulla Suap Giorgini intervengono Associazioni e Comitati Ciclostile. Civicamente , Comitato San Claudio , Coordinamento paesaggio marche , Legambiente e Maceratiamo.
“Le associazioni e i comitati che da più di 3 anni sono intervenuti a tutela dell’area in località Piediripa-Valleverde- di Macerata, su cui è stato avanzato un progetto per la realizzazione di un’industria insalubre di prima classe su sette ettari di territorio e con 80.000 metri cubi di costruzioni produttive, direzionali e commerciali, dichiarano quanto segue :
1. Esprimono soddisfazione per la chiara e coraggiosa posizione del sindaco Carancini e della sua Giunta, che si sono espressi in modo contrario all’ approvazione della variante al PRG, nota come “SUAP Giorgini”, dimostrando coerenza con quanto già annunciato in campagna elettorale e più volte ribadito nelle scorse settimane.
2. Esprimono preoccupazione per quanto emerso circa una possibile spaccatura in seno alla stessa maggioranza e quindi sull’esito del voto in consiglio comunale che potrebbe rivelarsi trasversale alle forze politiche e agli schieramenti di maggioranza e opposizione; a questo proposito auspicano che tutti i partiti e i gruppi consiliari si facciano carico di approfondire, anche mediante convocazione di appositi incontri, le ragioni della contrarietà delle associazioni al progetto; ragioni messe nero su bianco come osservazioni in sede di conferenza di servizi che attengono a vari aspetti di natura tecnico-amministrativa, ma anche urbanistica, culturale e socio-economica
3. La conclusione favorevole della conferenza dei servizi è infatti gravemente inficiata, a nostro avviso, da molte e importanti lacune sotto il profilo:
– degli impatti ambientali, carenze segnalate anche dalla Provincia la quale si espresse contro la precedente richiesta di Variante SUAP proveniente dalla ditta ORIM, sempre sulla stessa area!!, già dichiarandola inidonea ad albergare una Indutria Insalubre di I° Classe.
– delle pesanti interferenze con la viabilità esistente, assolutamente inadeguata a ricevere il nuovo traffico previsto,
– dell’enorme ed irreversibile danno ad un paesaggio agricolo arricchito da monumenti e ritrovamenti archeologici di assoluto rilievo storico culturale (Pieve di San Claudio e resti città romana di Pausolae);
– del danno economico alle attività agricole ed agrituristiche esistenti in zona, che vedrebbero compromessi i propri progetti e investimenti verso scelte di qualità;
– delle conseguenze negative su progetti di mobilità sostenibile che riguardano proprio l’ambito di intervento
4. A favore del nuovo insediamento non può essere addotto alcun motivo di carattere socio-economico in quanto la stessa ditta richiedente non prevede alcuna nuova assunzione a fronte di previsti enormi investimenti immobiliari.
5. Le associazioni ribadiscono che non esiste alcun obbligo per il Consiglio Comunale di prendere atto delle conclusioni della conferenza dei servizi in quanto il voto sul SUAP Giorgini si configura come una scelta di politica territoriale sulla quale l’organo consiliare ha piena autonomia di decisione e della quali i singoli componenti non potranno mai essere chiamati a rispondere in solido per presunti eventuali danni economici causati alla ditta richiedente. Qualsiasi comunicazione avanzi questa ipotesi deve essere denunciata come una vera e propria inammissibile intimidazione nei confronti del consiglio comunale e pertanto respinta.
6. Le associazioni continueranno a intraprendere iniziative atte alla maggiore divulgazione presso tutti i cittadini e gli stessi consiglieri comunali dei molteplici e gravi elementi che motivano la loro assoluta contrarietà all’approvazione di questo progetto e invitano gli organi di stampa a dare ampia diffusione delle loro posizioni nel solo e più alto interesse dell’intera collettività maceratese”.
Ciclostile
Civicamente
Comitato San Claudio
Coordinamento paesaggio marche
Legambiente
Maceratiamo
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Concordo. Via le industrie insalubri dal nostro territorio, sviluppiamo le imprese agricole, sane e sufficenti a sviluppare l’economia
Si fa un gran parlare di prodotti alimentari a Km 0, ma a Macerata la logica che si vorrebbe imporre è un’altra: via l’agricoltura di qualità e largo alle industrie insalubri. Vogliamo valorizzare questo nostro bel territorio o lo vogliamo finire di massacrare in maniera irreversibile. Chiunque, dotato di normale intelligenza, sfrutterebbe le potenzialità della nostra terra per valorizzarla al massimo, per attirare un turismo sostenibile e di qualità fruibile con piste ciclabili, percorsi pedonali. Allora le cose sono due: o manca la testa o la testa c’è ma rivolta verso altri obiettivi che, a questo punto, sono di evidente natura speculativa di bassa lega.
nel direttivo del PD faremo valere le nostre ragioni politiche contro l’insediamento dell’industria insalubre alle porte della città: oltre le motivazioni tecniche esposte da vari movimenti ci sono le ragioni politiche. Tutte le ragioni tecniche a favore non pesano quanto una sola ragione politica: il governo del territorio spetta al Consiglio che, pur tenendo conto di tutta la procedura e di tutti i pareri di legittimità, deve deliberare ad un livello più alto che è il progetto di città che vogliamo. E’ ora che si scelga per un rispetto del territorio, per un limite forte al suo consumo, per una qualità del suo impegno in conformità con la delibera relativa al Regolamento edilizio entrato in vigore da aprile, per un recupero del territorio già edificato e abbandonato….NON cè ragione economica, nè occupazionale (peraltro inesistente) che possa prescindere dalla qualità ambientale, che non è un lusso ma un’esigenza ormai POSITIVAMENTE pervasiva.
Non essendoci neanche la “scusa” occupazionale non vi sono ragioni che possano avallare un’industria di questo tipo. E’ scandalosamente evidente che chi voterà a favore ha motivi di interesse personale per farlo. La mia speranza è che siano molto pochi, ma quei pochi non sanno assolutamente cosa sia il “bene comune” e sanno benissimo cos’è l’interesse privato in cosa pubblica.
Mi complimento con Maulo per le sue accorate righe.
ma no, Roberto, non è così: non ci sono interessi personali, ma diverse valutazioni delle esigenze della città, diverse sensibilità ai problemi, diverse valutazioni del bene comune: ti prego lascia perdere queste accuse che rischiano di rendere meno forti le nostre ragioni ‘politiche’
Ma come si fa a dire che non ci sono interessi personali? Ma come si può affermare che un’industria per definizione insalubre realizzi il bene comune?
Ma come si fa solo a pensare di realizzare una cosa simile ? Ma l’Italia, come sempre, è ostaggio di strani comitati d’affari…
gentile signor monachesi io non ho detto che si può sostenere che un’industria insaluibre realizza il bene comune, ma che ragioni diverse ( secondo me errate ) possono portare ad accentuare un aspetto nella valutazione del bene comune e quindi non necessariamente chi sostiene che è bene autorizzare quell’ìinsediamento lo fa tper interessi personali: posso invece pensare che opportunismi trasversali di bassa ragione politica ( che non hanno niente a che vedere con il tema in discussione ma tutto a che vedere con l”equilibrio interno alla maggioranza) possano convergere (attraverso assenze e astensioni) a minare la stabilità di governo della città
La teoria economica ci insegna che nelle valutazioni di pubblica utilità bisogna tener conto non solo degli effetti diretti ma anche delle esternalità ossia delle conseguenze nella sfera degli altri soggetti. Quanti posti di lavoro si perderanno nell’agricoltura e nel turismo ma soprattutto quante potenzialità sviluppo si perderenno? E gli effetti negativi sulla salute? Anche questi sono suscettibili di valutazione economica. Facendo un’analisi economica seria che consideri tutti gli aspetti vedremo che questa impresa non è economica per la città. Ma soprattutto: è questo lo sviluppo che vogliamo per il nostro territorio? Uno sviluppo “insalubre”?
sono pienamente d’accordo con Filippo Monachesi: nella valutazione globale di tutti gli aspetti, sta la sintesi alta della politica che deve tener conto del presente ma anche delle prospettive, deve considerare gli effetti perfino a volte imprevedibili di una scelta: pensate ad esempio che verso San Claudio sarà l’accesso principale a Macerata dalla superstrada: che immagine diamo della città con un biglietto da visita di un’industria del genere, mentre progettiamo una città della cultura, del turismo, dell’arte….?
nella battaglia politica è più forte chi, invece di accusare l’avversario di interessi oscuri, cerca di far vedere altre ragioni e di far cogliere la parzialità della posizione avversa: è questo il caso della SUAP: solo una visione parziale e limitata degli aspetti economici, ambientali, turistici, culturali, sanitari, di qualità della vita, può far sostenere che è politicamente meglio dare il parere positivo all’industria in oggetto.
Questa industria “non s’ha da are”! vorrei vedere una volta tanto una scelta vera e seria dei nostri “governanti” al di là di ogni colore (ma questo è un miraggio)
chi vuol essere più informato sul Suap Giorgini può iscriversi allo spazio dei comitati e delle associazioni all’indirizzo
http://www.facebook.com/group.php?gid=104973889550677
grazie
Pensare Macerata ha dichiarato in sede di maggioranza il proprio no al SUAP GIORGINI condividendo l’impostazione proposta dal Sindaco di motivare in modo inappuntabile il NO all’approvazione della variante in questione. Un NO politico forte e chiaro il nostro, che troverà spunti dalle osservazioni e dal lavoro fatto dal Comitato di difesa di Valleverde – San Claudio, che ringraziamo sin d’ora per la disponibilità a fornirci materiale utile.
Vorrei capire una cosa: attualmente l’azienda opera su poche centinaia di mq. Ha richiesto di poter edificare a Valleverde anche un padiglione “commerciale” ad uso espositivo del tutto abnorme alle reali esigenze aziendali. C’è la possibilità che una volta ottenuti i permessi, l’azienda venga spezzettata e venduta, specie la parte commerciale, e destinata ad altri fini? Si troverebbe in prima fila e potrebbe far gola a molti. E’ speculazione edilizia? O la si può chiamare in un altro modo? La mia è solo un’ipotesi ma il saggio Andreotti dice che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.
Maulo, lei che ha onestà intellettuale, mi dica come si fa a non pensare che nell’operazione non vi siano interessi personali, quando per mesi ci hanno detto che l’insediamento era dovuto a un’esigenza di ampliamento dell’azienda, che si salvaguardavano posti di lavoro (lo hano scritto gli stessi dipendenti, sic!) e poi ci si ritrova ogi in consiglio comunale a discutere di un cambio di un’area per tre destinazioni: industriale, commerciale e di servizi? Come si fa a non pensare che non si muovono interessi personali, quando l’insediamento non produce un posto di lavoro , quando l’area che si vuol trasformare è del tutto sproporzionata alle esigenze specifiche dell’azenda e ha fini molto diversi dalla sua produzione?
Indfine una sommessa osservazione: i consiglieri comunali sanno bene che cosa vanno a votare o immaginano un referendum: azienda sì axienda no?
gentile signor ‘circumnavigatore’, credo che non sia legittimo parlare genericamente di ‘interessi personali’ DEI CONSIGLIERI (come era stato prefigurato in un intervento), ma è evidente che chi ha proposto l’insediamento ha i suoi interessi personali, le sue mire, le sue prospettive : non vuole precludersi nessuna possibilità futura!(industriale, commerciale e di servizi!!! più chiaro di così?): ed è legittimo che curi i suoi interessi di impresa; ma il Consiglio deve essere così illuminato da FARE SINTESI POLITICA, fra gli interessi legittimi d’impresa, gli interessi di altri soggetti anche indirettamente coinvolti, le prospettive della città, il bene comune insomma! QUINDI: INTERESSI PERSONALI LEGITTIMI DEL PROPONENTE MA DOVERE DEI RAPPRESENTANTI DELLA COLLETTIVITà DI FAR VALERE ALTRE RAGIONI
Si dovrebbe tener presene gli interessi legittimi della collettività, quindi a corti discorsi (visto che le chiacchiere stanno a zero) qualcuno ci dica (ase lo sa) l’intenzione di voto dei 40 Consiglieri.
SI o NO, senza “se” e senza “ma”
Credo che i frutti dell’industrializzazione ad ogni costo siano sotto gli occhi di tutti. una ricchezza straordinaria della nostra regione è la natura e il nostro meraviglioso paesaggio. La comunità dei cittadini deve schierarsi dalla parte della giunta Carancini se questa scelta dovrà diventare una battaglia.
Gian Mario Maulo descrive con estrema chiarezza il ruolo del Consiglio Comunale, in un momento in cui si sentono dire le cose più strane è di grande aiuto il contributo di personalità di riconosciuta competenza.
Quello che mi auguro è che qualunque sia la decisione del Consiglio questa sia sostenuta da una visione strategica e sia motivata da una rigorosa applicazione di principi programmatici… perchè credo, e non penso sia un’opinione isolata la mia, che oggi molto più di ieri non ci possiamo veramente più permettere di sbagliare direzione in tema di governo del territorio.
aggiungo che il ruolo di QUESTO Consiglio è chiaro: il Sindaco in campagna elettorale si è presentato con un programma coraggioso sui temi ambientali e si è espresso in modo chiaro sul tema dell’insediamento in oggetto; il Consiglio, che ha prima di tutto compiti di indirizzo, ha votato gli impegni programmatici con un taglio specifico ambientalista: votare NO all’insediamento in oggetto è solo unatto di coerenza con la volontà espressa di contenere l’espansione edilizia, di puntare sulla qualità dell’ambiente, di sviluppare il turismo, di cercare la qualità della vita, di puntare sul biologico, sull’agricoltura….SONO INDIRIZZI VOTATI A MAGGIO! E CON UNA VISIONE AMPIA E INTELLIGENTE DELLA CITTA’. anche se tutta la pratica sul piano burocratico è stata svolta in un senso DAGLI UFFICI, è il CONSIGLIO CHE DEVE APPLICARE AD UNA DELIBERA GLI INDIRIZZI APPENA VOTATI!
Maulo dice, giustamente, che l’impresa è legittimata a curare i suoi interessi e le sue prospettive. Ma questo può avvenire a discapito della collettività? Nel caso specifico, poi, autorizzare l’insediamento di un’azienda appena al di fuori di un’area già destinata (sciaguratamente) ad accogliere attività industriali e/o commerciali, non significa autorizzare di fatto l’allargamento della lottizzazione già in atto? Ma se questa lottizzazione è già stata delimitata nei suoi confini e ancora non è stata pienamente occupata, è legittimo autorizzare questa “esclave”? Ha un senso? Ha un senso autorizzare un insediamento classificato “insalubre di prima classe” al di fuori di un’area industriale, perchè al suo interno non è consentito, ma farla posizionare nella sua adiacenza ed a contatto con zone agricole dove si producono alimenti destinati all’alimentazione umana? Ripeto: ha senso?
pienamente d’accordo che la cura del proprio interesse non può venire a discapito della collettività: è proprio lì il ruolo alto della politica; ma è anche lì la diversità tra una politica di liberalismo senza freni e di solidarismo: chi si ispira al principio di solidarietà subordina gli interessi privati al bene comune e non innalza la bandiera della ‘libertà’ dimpresa a tutti i costi ma la coniuga con le esigenze complessive della comunità. Ecco perché il PD non può dire sì a questa delibera.
@Maulo
Gran parte delle sue affermazioni possono essere condivisibili ma siccome non siamo bambini e neanche cretini è bene ricordare ai cittadini che
L’UNICO PARTITO DELLA MAGGIORANZA CHE SEMBRA AVER DUBBI SUL NO ALL’ INDUSTRIA GIORGINI E’ PROPRIO IL PARTITO DEMOCRATICO….quindi riunisca i suoi amici e li convinca a percorrere la strada del bene comune piuttosto che quella dell’interesse personale (di quello si tratta caro Maulo, non tergiversi, conosce benissimo, meglio di me, gli interessi di vari consiglieri in questa operazione)
@roberto: nonostante i 17 anni in politica non ho imparato l’arte del parlare politichese, nè quella del dire-non dire, nè quella del sospetto ed della calunnia: IO NON SO DI ALCUN INTERESSE DI CONSIGLIERI IN QUESTA OPERAZIONE; CREDO CHE SIA SOLO UNA VALUTAZIONE POLITICA DIFFERENTE CHE IO NON CONDIVIDO; SE TU SAI DI INTERESSI PERSONALI DI CONSIGLIERI DIMMELI . pER PARTE MIA HO GIà SCRITTO CHE LUNEDì C’è IL DIRETTIVO DEL PD E CANTERO’ CHIARO COME HO SCRITTO QUI. non mi sembra di aver t e r g i v e r s a t o. stop
Non so se l’amico Gian Mario faccia come alcune donne, che arrivate ad una certa età, cecao di calarsi gli anni ma, se non erro, già prima dl 1994, da indipendente, era stato eletto in un Consiglio di Circoscrizione maceratese: quindi gli anni di “attività” politica sono di più….
@Maulo
La persona che sta portando avanti l’acquisto del terreno Giorgini ha un grosso incarico in Valleverde ed un certo peso nella politica maceratese.
cerasi, se mi tiri per i capelli ti rispondo (anche se non interessa a nessuno: sopno stato tirato dentro la politica nel 1979 come indipendente nel PSI nel consiglio di quartiere e mi sono dimesso dopo pochi mesi per gravi incompatibilità con le direttive che venivano da Corso Garibaldi (sedePSI); sono rinetrato nel dicembre 1993 fino ad aprile 2010: se fa i conti sono meno di 17 anni in tutto! ma passimo a qualcosa di più serio delle sue battute sarcastiche!
@non so di chi sta parlando (per mia ingenuità?): in ogni caso non è un consigliere comunale (e credo che i consiglieri siano adulti e capaci di intendere e volere autonomamente)
@Gian Mario
Anche solo per pochi mesi era solo per dovere di cronaca, perchè nasconderlo, se non si è commesso nulla di male?
Del resto mi sembra (in Giovanni, ma tu che sei più ferrato di me in materia potresti precisare) si sia stato scritto “la verità vi renderà liberi”
@cerasi: maio non non nascondo niente: ho fatto solo la somma dicendo 17 anni; non ho nulla da nascondere, semmai dovrebbero rammaricarsi quei socialisti di allora che dopo avermi invitato mi hanno ‘giudicato’ non compatibile’ perché troppo lindipendente e non allineato (negli anni scorsi li ho ritrovati in Forza Italia)
Caro Gian Mario,
Quindi mi dai ragione.
Perchè nascondere quella tua breve esperienza, visto che non hai nulla da nascondere??
Quindi, per la precisione, sei da 17 anni in politica… Più qualche mese di esperienza come indipendente.
@ cerasi: ma mi sai dire che gliene frega alla gente se io sono stato 16 anni e 4 mesi in politica dal 1993 + 3 -4 mesi nel 1979? o se sono stato 17 anni complessivi? ma chi lo nasconde? e mica me ne vergogno, ma non me ne ricordo se non vagamente: solo a te può interessare
L’amico Gian Mario si inalbera.
E non comprendo proprio perchè, visto che nessuno ha detto una bugia e nessuno sembrerebbe abbia avuto nulla da nascondere.
Visto che parlava del suo passato ho solo fatto presente che aveva bazzicato la politica, se pur per poco, prima di quanto lui aveva ricordato. Tutto qui.
intervengo nell’interessante discussione attorno al SUAP “Giorgini” per aggiungere alcune considerazioni che ritengo utili al dibattito in corso e quindi indirettamente anche alla decisione conclusiva del consiglio comunale
non si può non sottolineare il fatto che quasi tutti gli interventi hanno sin qui sollevato seri dubbi e in molti casi evidente contrarietà rispetto all’insediamento in questione; si tratta di un fatto non certo casuale in quanto le motivazioni addotte sono di varia natura e per lo più di notevole spessore politico
a mio avviso questo significa che il tema è di quelli “sensibili” perchè riveste un significato strategico per il futuro della città; ma significa anche che la città, almeno una parte, è pronta per affrontare pubblicamente le questioni più rilevanti e le relative scelte di governo del territorio
nel merito voglio aggiungere un aspetto che non mi sembra sia emerso fin qui
d’ora in poi ogni scelta urbanistica che comporta una rilevante trasformazione del territorio dovrà avere alcuni requisiti fondamentali tra cui certamente, oltre alle necessarie sostenibilità socio- economica ed ambientale e qualità architettonica ed energetica, anche un buon livello di flessibilità funzionale e di reversibilità; nel nostro caso non è difficile trarre conclusioni nel merito…