di Mario Battistini
Vien da chiedersi fino a quando potrà ancora durare l’incomprensibile irrigidimento dei comunisti nei confronti del sindaco al quale si rimprovera di aver dato poco spazio in giunta alla loro rappresentanza consiliare. E’ un vizio tutto italiano. I partiti, da destra a sinistra, non intendono fare quel passo indietro reclamato a viva voce dall’opinione pubblica, la quale ritiene non più sopportabile l’ingerenza della politica nelle istituzioni. A ben vedere, però, le cattive abitudini son dure a morire.
Prima e durante la campagna elettorale, i partiti (tutti) avevano assicurato che non avrebbero messo bocca nella composizione del nuovo governo della città e nelle altre cariche di primo livello, rispettando il dettato della legge che attribuisce al sindaco il pieno e totale diritto di scelta dei propri collaboratori. E così Romano Carancini, fin dalle prime battute del dopo elezioni, ha ritenuto normale e doveroso calarsi in questa logica operativa, rivelandosi rispettoso delle prerogative proprie e di quelle del consiglio, pur non trascurando le istanze delle forze della sua coalizione.
Il Pdci si era presentato agli elettori unito in lista con Rifondazione e il sindaco, dopo l’insediamento, ha deciso di chiamare al suo fianco l’avvocato Luciano Pantanetti, il cui nome – va sottolineato – ben figurava nella <rosa> dei papabili formulata dalla stessa Federazione di sinistra (Pdci e Rifondazione). E, allora, su quali basi può reggersi oggi la presa di posizione dei comunisti nei confronti del sindaco?
La verità è una. E’ stato Michele Lattanzi ad accendere la miccia della polemica, perché l’uomo (ha detto di rimpiangere Meschini), dopo essere stato ininterrottamente negli ultimi dieci anni assessore al Comune, non riesce a digerire l’idea di dover lasciare il passo ad altri, ritenendo riduttivo il ruolo di presidente del suo gruppo che oggi ricopre nell’aula consiliare.
Sfuggita la possibilità di conquistare e mantenere un posto nell’esecutivo, Lattanzi ha allora puntato gli occhi in direzione della presidenza del consiglio, incarico di prestigio e remunerato, per il quale si è battuto in aula con i voti del suo gruppo. Ma non ce l’ha fatta. Questa è storia inconfutabile.
In presenza di questi accadimenti, l’opinione pubblica manifesta sconcerto e delusione, ma forte imbarazzo si registra anche fra non pochi simpatizzanti comunisti, i quali, in privato, dicono di non capire quel che sta accadendo nel Pdci. <Noi non vogliamo poltrone, chiediamo visibilità>, intanto ribattono alcuni esponenti del partito. Visibilità? Ma che vuol dire? Non prendiamoci in giro. Viste le richieste formalizzate al sindaco e agli alleati della coalizione, la <visibilità> che questo partito rivendica non è altro che la richiesta di posti in prima fila. Antonio Gramsci non capirebbe.
Sarà bene ricordare che tutti gli assessori del decennale mandato amministrativo di Giorgio Meschini hanno accettato tranquillamente di lasciare ad altri il timone dell’amministrazione cittadina. Nessun prurito da parte di nessuno. Se infatti una < Nuova Storia> deve iniziare per Macerata, come Romano Carancini e tutte le forze a lui collegate hanno promesso agli elettori, pare cosa giusta, necessaria e condivisibile che tutti si uniformino a questo indirizzo. Le istituzioni non sono posti di lavoro a tempo indeterminato.
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Poverini stanno in piedi…e dategli sta poltrona, almeno uno sgabello!
A parte gli scherzi a quando le nuove elezioni?
Certo che un conto è andare a lavorare alle 10, altro è essere in catena di montaggio alle 8.
Poveracci. A loro rimangono esclusivamente questi giochetti poco innocenti..
la storia è sempre la stessa……, però c’è un problema di metodo: perchè io che non ho votato il sig. Carancini debbo giustamente essere amministrato da questa giunta in virtù del voto, ma allo stesso tempo la giunta può non rispettare quel medesimo voto non “dando visibilità” (come dicono loro) agli eletti?
Io devo dire che non capisco il perchè di questi attacchi alla federazione di sinistra. Hanno fatto una buona campagna elettorale e raggiunto un ottimo risultato, ora chiedono il riconoscimento politico di quanto guadagnato sul campo. Una bestemmia? La vecchia politica? Volere la poltrona? Ma spiegatemi perchè il partito del Sindaco, che ha ottenuto un risultato elettorale mediocre, ha diritto ad avere un Sindaco,un Vicesindaco,un Presidente del consiglio comunale? Questa non è voglia di poltrone? Nel 2005 la Presidenza del consiglio fu data al leader di una lista civica che aveva raccimolato la miseria di 540 voti!! Il passo indietro lo deve fare il PDCI..ed il PD lo ha fatto? ma nessuno ne parla. Perchè? Il totale e pieno diritto è fare il pieno per il proprio partito o considerare politicamente i propri alleati? La logica operativa è questa?Credo che la scelta sui nomi sia giustamente prerogativa del Sindaco,la composizione di una maggioranza che governi in tranquillità è della politica ovvero dei partiti. Sempre due pesi e due misure..mi sbaglierò,ma per me è proprio così.
Condivido caro Mosca. Di qui la logica del mio emendamento. Premesso che il Sindaco, per legge,sceglie gli assessori, sempre per Legge, il Consiglio delibera e legifera. Infatti gli eletti dal popolo non sono gli assessori, sono, come tutti sanno, i consiglieri e il Sindaco.Relativamente alla inoppugnabile questione che tu poni a proposito del PD “mangiatutto”, tre assessori, il vicesindaco, il Sindaco ( che è di tutti ma è del PD), il Presidente del Consiglio, devi dare una intepretazione non ” matematica”.
Come sempre mi vedo tirato per le orecchie a rispondere ad un articolo pieno di livore e pregiudizi. Non dovrei farlo perchè la posizione di non commentare articoli sulla stampa mi trova d’accordo.
Alcune precisazioni.
La richiesta del sindaco di non avere nella squadra assessori della precedente amministrazioni è stata condivisa da tutti, quindi anche dal PdCI. Michele Lattanzi quindi sapeva benissimo che questo ruolo non gli sarebbe più spettato e ha accettato da subito questa situazione, del resto discussa e approvata negli organismi del partito.
Il risultato elettorale della lista della Federazione della Sinistra ci ha consentito di richiedere, secondo noi giustamente, una visibilità diversa rispetto a chi, a pieno titolo del resto, ha ottenuto un consenso di gran lunga inferiore ed oggi ha un peso allì’interno dell’amministrazione comunale ben diverso da noi.
L’assessore Pantanetti ha ritenuto di non rimettere ai direttivi congiunti la decisione sulla sua nomina ( come sarebbe dovuto accadere in caso di scelta diversa anche nell’area del PdCI) come da accordi intercorsi, visto il non accoglimento della richiesta comune alle due forze politiche della federazione di due apicalità. Da qui discende il nostro mancato riconoscimento della sua rappresentatività.
Abbiamo posto il problema alle altre forze politiche prima la scelta da parte del sindaco. Come abbiamo posto successivamente a questa la questione della presidenza del Consiglio Comunale, ricevendo dal PD una risposta assolutamente negativa e di contrapposizione netta e dalle altre forze della maggioranza un ” non siamo d’accordo che il PD prenda sindaco, vice e presidente”, fatto salvo il giorno dopo rimangiarsi questa posizione.
Continuiamo con forza a sostenere la necessità che i comunisti siano parte integrante del governo della città. E su questo non transigeremo.
Mi spiace per quanti sono lì pronti a recitare il de profundis alla neonata amministrazione ma questa non cadrà mai per colpa nostra. Abbiamo sottoscritto un programma e lo sosterremo fino in fondo.
Non conosco personalmente il giornalista Battistini, ma se la discussione politica viene portata sul piano delle persone penso che sia uno scadimento ed un avvilimento della politica.
Chiamiamo la v isibilità col suo vero nome:non ” poltrone” ma “posto di governo”. Penso che ce lo siamo meritato.
E invito a il giornalista, prima di citare Gramsci, a rileggersi alcuni suoi scritti. Almeno il “Novello principe”
Sono comunque a disposizione per qualsiasi discussione serena e politica.
Mauro Proietti
Segretario della sezione comunale del PdCI
Sottoscrivo per intero l’articolo di Battistini. L’analisi è la stessa che ho fatto da tempo e medesime le conclusioni. E se lo dice una di sinistra ai ” compagni”, vuol dire che il termometro segna che la febbre è alta…da convulsioni.
Per chi ancora non avesse capito in che consiste il malessere che provoca in alcuni di noi di sinistra gli atteggiamenti tenuti da PDCI e PCI , ribadisco che è in quanto si sono presentati alle elezioni uniti in una Federazione, hanno cioè sottoscritto un programma e un sostegno elettorale al Sindaco Carancini, firmando prima un’alleanza tra loro, un patto, dove ognuno s’intende bene, avrebbe dovuto spogliarsi della singola personalità di partito, per vestire quella di un ” terzo” partito con un’unica identità di sinistra. E come tale hanno presentato infatti una rosa di nomi di assessori, da cui Carancini ha scelto Pantanetti. Fin qui mi pare tutto lineare in linea di principio. Quindi il problema è altrove, è nelle segrete stanze dei due partiti che si rinfacciano i mancati accordi interni . Quello che non piace, che non mi piace, è che la piazzata è stata portata in Consiglio con delle rivendicazioni risibili… la visibilità, il peso; pretesti per ottenere da Carancini quello che la loro litigiosità e il loro opportunismo, ha impedito di concordare e portare avanti in privato. Dovete fare i conti tra di voi?? fateli, ma fateli tra voi e lontani da dove…si va per lavorare e collaborare.
e con Bertand Russell dico….non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Forse così il concetto è più chiaro. Sono contraria alla politica come metafora del calcio – Niki Vendola di recente ha detto, che non è l’esempio più democratico assimilare la politica alle regole del calcio…11 giocano, tutti gli altri stanno a guardare – concordo.
Rifondazione e comunisti dunque, si stanno comportando come 2 giocatori della stessa squadra , uno italiano e uno francese, che vengono convocati per la Nazionale e che quindi si spogliano della propria maglia per vestire quella azzurra nella partita Italia-Francia, ma una volta in campo, ognuno gioca la propria partita e il francese tira nella porta italiana…
può giustificare il suo autogoal dicendo…èh , ma io ho sudato di più, ho corso di più , sono il più quotato di tutti, le regole qua le faccio io adesso ?
Se Carancini sin dalle primarie avesse detto che una volta divenuto Sindaco non avrebbe tenuto conto in via prioritaria delle “esigenze di visibilità” dei partiti che lo sostenevano, ovvero procedere nelle nomine e deleghe seguendo esclusivamente le prerogative a lui attribuite dalla legge, tutto sarebbe stato più chiaro e coerente. Pare invece che ci sia stata più coerenza solo verso il PD.
dategli il riconoscimento politico e fatela finita …..
stiamo aspettando la verità rivelata…ovvero il commento di >Savi…
permettetemi di entrare in punta di piedi all’interno di questa ‘querelle’ per esprimere un semplice pensiero senza la pretesa di pontificare come invece ho letto in molti interventi. A me sembra che ci siano ragioni valide sia nella richiesta di visibilità del PdCI sia al contrario nel parere di chi fa riferimento agli accordi pre-elezioni (per ogni gruppo con consiglieri eletti un assessore): penso però che sia complicato ora discostarsi da quanto all’inizio concordato e penso anche che la richiesta del PdCI, per quanto legittima e ampiamente spiegata, non riesca a convincere come vorrebbe rischiando addirittura di dare impressioni sicuramente errate. Allora che fare? Sono tra i tanti che hanno lavorato molto per questa sofferta vittoria e credo che come me molti aspettino con impazienza l’inizio della ‘nuova storia’. Credo giusto allora chiedere a tutti di abbassare i toni (Garufi docet: il Consiglio delibera e legifera) e di cominciare a lavorare per il bene della città: in fondo è per questo che si sono chiesti ed ottenuti consensi. Sono altresì fiducioso che il Sindaco saprà dare una giusta risposta ad altrettanto giuste aspettative
condivido con Marco Torregrossa,bisogna iniziare a lavorare per il bene di ogni citta’!
Mi associo a quanti invitano a darsi da fare per questa Città. Che si sbrighino a trovare un accordo: gli diano questa poltrona e poi sotto, testa bassa e pedalare, che la strada da fare è tanta e in salita. I Cittadini aspettano, ma la pazienza residua ormai è poca.
L’avrò scritto non so più quante volte, ma è bene ricordare che il metodo è in essere anche altrove: San Severino Marche
1) Sindaco -> PD
2) V. Sindaco -> PD
3) Presidente del consiglio -> PD
4) Assessore LL.PP, manutenzioni etc -> PD
5) Assessore Urbanistica -> PD
7) Presidente ASSEM -> PD
8) 1\2 cda ASSEM -> PD
9) per i restanti incarichi, questi sono ricoperti da poco più che “cani da riporto” .
a me il PD non mi è mai piaciuto,mi ricorda qualcosa di poco chiaro/di confuso/mi sembra un rimpasto di qualcosa….lo schieramento politico di s.severino è a dir poco “disarmante”,il passato è stato un disastro,a mio avviso.
Una settempedana.