di Mario Battistini
L’acqua ai privati. Et voilà, in tempi di crisi economica e con la corruzione che dilaga, fa indubbiamente piacere sapere che è in arrivo un’altra stangata per le famiglie. E che stangata! Stando ai calcoli delle organizzazioni dei consumatori, scatteranno aumenti almeno del 40 per cento sulle bollette se l’acqua cesserà di essere pubblica. C’è poco da stare allegri. Dopo i ripetuti mal di pancia provocati dai periodici rincari di altri servizi e beni di prima necessità, si profila insomma un altro bel rospo da ingoiare. Forse il più indigesto di tutti. La protesta monta. A Macerata e nel resto della provincia cosa accadra? Speriamo bene.
Il fatto. Appena tre mesi fa (novembre 2009) la Camera, con i voti di Pdl e Lega – ha trasformato in legge un contrastato decreto del Governo che prevede la liberalizzazione di alcuni servizi pubblici locali, tra cui, appunto, la gestione delle risorse idriche. La notizia, però, è passata quasi sotto silenzio: nessun dibattito fra i partiti e solo frettolosi annunci sulla carta stampata (salvo qualche lodevole eccezione) e sui telegiornali nazionali, dove trovano ripetuta e ampia ospitalità le straordinarie esibizioni di Sua Altezza il principe Emanuele Filiberto che canta a Sanremo. Siamo in campagna elettorale e la <prudenza> è d’obbligo: bisogna infondere fiducia e ottimismo, le notizie scomode non portano voti. Tutto va ben, madama la marchesa.
Acqua più cara almeno del 40 per cento, dunque, e di qualità forse più scadente. <E’ il trionfo dell’affarismo, di questo passo privatizzeranno anche l’aria che respiriamo>, gridano Federconsumatori, Adusbef, Cittadinanzattiva e Codacons, che annunciano una imminente raccolta di firme per un eventuale referendum abrogativo della legge. <Il privato punta al profitto, è la legge del mercato, ma l’acqua, come l’aria e come il sole, è un bene pubblico primario che appartiene ai cittadini e non una merce da trasferire nelle mani di multinazionali, società per azioni e lobby internazionali dedite al business più sfrenato>.
E’ vero che molti acquedotti in Italia sono dei colabrodo – sottolinea Fulco Pratesi, del Wwf – ma lo Stato non vi pone rimedio, delegando la “cura” ai privati. <Non ci sono i soldi? Siamo seri. Si impegnano montagne di euro per il ponte sullo Stretto che non è certo una priorità. Vaste aree del nostro Paese, non solo in Sicilia e in Calabria, stanno scomparendo, spazzate via da frane, terremoti, smottamenti e alluvioni. L’Italia va in pezzi, si reclama da più parti una politica che metta in sicurezza il territorio, ma non si fa niente. Si investe, però, sul ponte… Una follia!>.
L’acqua, dunque. Esperienze maturate in altri Paesi possono aiutare a riflettere. In Francia, nel 1984, Jacques Chirac, allora sindaco di Parigi, decretò la sua privatizzazione. Identico provvedimento fu assunto in Inghilterra (1989) da Margaret Thatcher. In pochi anni prezzi raddoppiati e qualità del servizio peggiorata. Ora – informano le cronache – sia la Francia sia il governo di Londra hanno ingranato la retromarcia. L’acqua tornerà pubblica.
Cosa accadrà, allora, a Macerata e nel resto della provincia? La domanda è rivolta agli amministratori delle municipalità locali, dalla costa alla montagna. La gestione dell’acqua resterà pubblica o sarà ceduta ai privati? E cosa prevedono i programmi dei candidati sindaci in gara per la guida del Capoluogo? Acqua pubblica <sì> o <no>? La risposta sia possibilmente netta, affidata a questi due avverbi, di incontrovertibile chiarezza.
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Acqua pubblica: SI !!!!!!
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=12355
Paolo Ranzuglia lista di cittadinanza MaceraTiAmo
Pubblico o privato a chi non paga le bollette l’acqua viene tagliata. Il pubblico spesso viene rappresentato come “di tutti”, in realtà sono Enti o società di gestione in mano ai Partiti. Dall’altro canto i privati che gestiscono i servizi lo fanno per fini di lucro. Quello a cui la politica deve rispondere ai cittadini è garantire servizi efficienti a prezzi minori, questo credo che significhi fare gli interessi dei cittadini eludendo ideologismi che spesso sono di comodo per coprire altri tipi di interessi.
Per risolvere il problema, ed evitare che si speculi (sul prezzo o sulla qualità dell’acqua… o su entrambi), basterebbe prevedere una cosa semplicissima.
Il Comune detenga un “tot” di quote (quelle che potrà per legge), tutte le altre che vengano vendute alla popolazione in modo da formare un azionariato diffuso senza la possibilità che un singolo/società possa “impadronirsi” più di una quota.
Cosicchè avremmo un 20-30% di quote in mano al Comune e un 70-80% in mano alla popolazione senza che qualche privato venga a lucrare sullanostra acqua.
Quello che proponi Gianfranco è una strategia possibile ma, a mio avviso, inadeguata a contrastare il pericolo.
Cosa impedisce che in un secondo momento un’azienda vada a fare incetta di azioni semplicemente pagando un 10-20% in più di quanto sborsato dai cittadini? Con quello che (non) frutta oggi il denaro, temo che in pochi si farebbero scrupolo di cedere le proprie quote di fronte ad un, seppur modesto, guadagno immediato. Si possono mettere dei vincoli al momento dell’acquisto ma non credo che si possano costringere le persone a tenere un’azione per tutta la vita.
L’argomento è di assoluto rilievo e ben venga tutto ciò che può esser utile alla sensibilizzazione dei cittadini sulla vicenda.
Alcuni punti fermi: le esperienze di prvatizzazione in altre nazioni non hanno dato buoni risultati, l’accesso all’acqua è un diritto assoluto, è assolutamente vero che, partendo da tali dati di fatto è necessario migliorare, e di molto, l’attuale sistema, inefficiente (in alcune zone) in misura drammatica.
E tuttavia ritengo che la gestione della risorsa debba necessariamente rimanere pubblica.
Caro Peppe ci potrebbe essere un “patto di sindacato” per cui si accetta di detenere le quote per, che so, 10 anni…
Quote di valore talmente “modesto” (10 euro, 20 euro) che non ci sarebbero difficoltà per tutte le famiglie di Macerata di tenerne in deposito per anni…. Quote i cui dividendi potrebbe essere deciso (di non ripartirli ma) di rinvestirli nella società
Oppure trovare il modo per fare un atto costitutivo in cui un singolo o una società NON possono avere più di UNA quota….
grazie per aver messo in primo piano questo problema che passa troppo sotto traccia: bisognerebbe che i giornalisti facessero queste domande chiare ai candidati calibrate sulla realtà amministrativa locale: acqua, gestione rifiuti, tariffe, servizi sociali, trasporti, parcheggi, area ‘casermette’, rapporti con gli immigrati, sicurezza e legalità… Forse i cittadini sarebbero più coinvolti, rispetto alle telenovele fra aperture di conti e apri-pista, fra grandi e piccoli centri….Grazie per aver messo in primo piano questo problema. Sono decisamente favorevole alla gestione pubblica del servizio: MACERATA HA AVUTO SEMPRE L’ACQUA OTTIMA (minerale dal rubinetto!) e non può certo mettere a rischio questa eccellenza!
A commento di questo problema invito i lettori e gli amici dei commenti a rileggere il tema e la proposta che il sottoscritto ha presentato nel programma alle provinciali con la lista Fiamma Tricolore – Destra Sociale.
Credo di poter affermare che sarebbe una buona base per trovare tutti insieme una soluzione giusta e condivisa.
L’acqua è un BENE PRIMARIO dell’UOMO dividersi sulle appartenenze mi sempre solo dannoso. Ognuno elabori proposte e cerchiamo di dare tutti il nostro contributo di idee.
Comunque tale proposta è anche nel propgramma elettorale che ho proposto (accettato) dalla lista delle regionali con cui saro candidato in rappresentanza del Fronte Verde.
Sono gradite opinioni e suggerimenti
un saluto carissimo
Tonino Quattrini
Scusa Gian Mario ma cosa significa “grazie per aver messo in primo piano questo problema che passa troppo sotto traccia”?
Non è da adesso che si parla del problema di chi vuole privatizzare la gestione dell’acqua; associazioni, comitati e anche qualche forza politica ne parlano da tempo. Anche noi abbiamo pubblicato due articoli in proposito (13 e 27 novembre 2009).
Che cosa è stato fatto? NIENTE!
Altri comuni si sono mossi, hanno preso iniziative. Macerata? NIENTE!
Eppure alcuni consiglieri tuoi colleghi hanno sollecitato ripetutamente il consiglio affinché intervenisse sull’argomento, ma non mi risulta che si sia fatto niente. Forse che maggioranza e opposizione erano troppo impegnati a discutere di altre faccende?
La privatizzazione senza un vero liberismo non vuol dire nulla, anzi, passare dallo statalismo alle privatizzazioni è quasi sempre peggio. E comunque con l’ACQUA si dovrebbe approcciare in maniera diversa, sfuggendo a logiche di mercato e rifugiandosi solo a logiche di efficienza.
continuate a votare il berlusca, fra poco ci privatizza anche l’aria….
rientro dei capitali portati all’estero con tassa del 5%, quindi chi paga onestamente le tasse in italia è un fesso…
Ciò che dici Fabrizio è vero ma incompleto.
Purtroppo i giochetti con le privatizzazioni non li fa solo il berlusca; anche la (così detta) sinistra ci si diverte. Ma sempre a spese nostre.
Per esempio in Puglia uno dei motivi principali di contrasto tra Vendola e il PD è proprio l’acqua: il PD vuole privatizzare l’acquedotto pugliese, Vendola no (poi Vendola fa altri scempi, ma è un altro discorso).
O forse che qualcuno, di qualunque partito, ti ha detto che l’anno scorso hanno creato la “Difesa SPA” per gestire privatamente alcuni servizi dell’esercito? Scommetto di no.
Per garantirci (e garantire ai nostri figli) un futuro degno di questo nome, dobbiamo smetterla di andare dietro ai pifferai dei partiti, cominciare a ragionare con la nostra testa e rimboccarci le maniche.
se leggi bene io non ho parlato di sinistra, a me interessano le cose fatte in maniera limpida perchè l’acqua e quindi la salute è di tutti
non mi interessano le partizioni destra o sinistra, ci fanno solo perdere tempo e dividono la popolazione
chi propone una legge simile lo fa per propri interessi; l’ha proposta il pdl e quindi io non lo voto…………..voi continuate a votare berlusconi
Qui i ihnghilterra costa carissima.
Io pago 50 pounds al mese e devo dire che l`acqua e veramente cattiva.Ci fanno pagare anche per la line delle tubature da casa alla strada.
Devi avere anche un`assicurazione di circa 10 euro al mese perche se si rompono le tubature tra la tua casa e la strada dei pagare tu.Anche questo e` business ha creato posti di lavoro
ma e` toppo cara
detra o sinistra non conta l`acqua e` un bene pubblico perlomeno quella che esce dal rubinetto di casa e nessuno dovrebbe specularci sopra
che mondo.
per questi stramaledetti pezzi di carta chimati sordi
correzzione per l`assicurazione bastano dieci eruo all`anno
Leggo bene, e leggo che hai scritto “berlusca”, non hai scritto “i partiti”.
Sono d’accordo con te, bisogna smetterla di parlare di destra e sinistra perchè serve solo a dividerci mentre lor signori fanno il loro porco comodo. Per questo ho sottolineato come da entrambre le parti si giochi con le stesse logiche e gli stessi obiettivi.
E comunque, per poter “continuare” a votare berlusconi, dovrei prima aver “cominciato”…
caro dantini, mi riferivo solo al risalto dato all’articolo, non certo al dibattito sul problema: in ogni caso il Consiglio ne ha dibattuto già da 5 anni fa e quando anche una parte del centrosinistra era tentato dalla ‘panacea’ delle privatizzazioni considerate come miglioramento e razionalizzazione. L’ACQUA E’ UN DIRITTO PRIMARIO PER TUTTI E NON SI PUO’ GARANTIRLO SE NON CON CRITERI PUBBLICI.
Condivido l’articolo di Battistini ed il necessario dibattito tra tutti i cittadini consumatori, per un approfondimento su un tema che rischia di essere estremamente penalizzante. Abbiamo per anni pagato il prelievo e la distribuzione di un bene prezioso quale l’acqua al servizio pubblico, che doveva provvedere alla manutazione costante della rete idrica e di tutte quelle altre incombenze collaterali.
I soldi dei cittadini per anni sono serviti a tanti servizi pubblici meno che a questi ultimi.
Oggi ci troviamo i fronte a gestioni pesanti in termini sia economici che di un rete distributiva in gran parte disastrata come un colabrodo. Il pubblico è oggi nella impossibilità di affrontare la situazione e riesce a trovare la soluzione più semplice: PRIVATIZZARE! Il Privato per gli investimenti e gli utili spettanti richiederà la possibilità dell’intervento degli utenti, che dovranno ripagare ciò che hanno già dato! Meditare Gente!!!!! Paolo Menicucci
La Città di Macerata si è sempre distinta nella qualità dell’Acqua, ha anche creato dipendenti qualificatissimi diretti per molti anni dall’Ing,Florentino che tutt’ora collabora con l’APM: Le Giunte passate, le forze politiche tutte, mai si sono divise su questo problema. La Società Acquedotto del Nera è un’altra scelta di Macerata, anche a beneficio della costa maceratese e anconetana. Nel nostro Comune mai passerà la privatizzazione, La saggezza politica del Municipio va premiate da scelte già fatte in tempi non sospetti. L’APM è una nostra garanzia a gestione pubblico privato diretta molto bene da nostri tecnici e amministratori i quali hanno alle spalle una classe politica che crede fermamente alla difesa del cittadino su cose cosi sacrosante e primarie.
Scusate ma ribadisco alcune realtà e non concetti ipotetici. Oggi i Partiti e non la collettività gestiscono Enti, Istituzioni e Società e chiamare pubblico tutto ciò mi fa sorridere. Ribadisco che la politica quella vera deve fare gli interessi della gente che in pratica si traduce con una gestione efficiente ed economica dei servizi. Onestamente a me interessa più il tipo di controllo che una amministrazione, come quella comunale, deve mettere in atto per garantire tutto ciò e questo indipendentemente da chi gestisce i servizi
Alex Zanotelli definisce la norma approvata come la più grande sconfitta della politica. Il bene più prezioso per l’umanità che andrà sempre più scarseggiando sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, ma soprattutto dagli impoveriti del mondo.
Maceratiamo, ha chiesto e chiederà al Comune di indire un consiglio monotematico in difesa dell’acqua, dove dichiarare l’acqua bene comune pubblico, l’accesso all’acqua un diritto umano, universale, inalienabile. Pertanto il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
CHI VOLESSE ASCOLTARE ZANOTELLI SULL’ACQUA IL 26 ALLE ORE 17,45 E’ A RECANATI!!!!
Proprio perché la gestione dell’acqua deve essere efficace, efficiente ed economica, il “chi” gestisce il servizio non è affatto indifferente.
Il privato, per definizione, deve realizzare un profitto, il pubblico no. Inoltre il privato, non essendo proprietario della rete, non ha alcun interesse ad investirci risorse e a renderla efficiente. Non mi risulta un solo caso al mondo in cui la gestione privata dell’acqua abbia dato risultati migliori rispetto al pubblico.
Su tanti altri servizi si possono realizzare gestioni private o miste in maniera soddisfacente, ma l’acqua è una faccenda a sé: l’acqua, come l’aria, non ha alternative possibili.
Leggo su alcuni cartelloni di pubblicità elettorale la critica di Massi verso l’UDC. Più o meno dice: L’ncoerenza dell’UDC: In provincia con il PDL in Regione con Spacca. Noi siamo per la coerenza!!! Non vorrei sbagliarmi ma Massi non proviene proprio da poco dalle file dell’UDC? Se mi sbaglio qualcuno mi corregga! Ma se ciò fosse vero, ogni ulteriore commento sarebbe superfluo! E a proposito di cartelloni elettorali pubblicitari selvaggi, stiamo di fronte a una vera e propria indecenza. Macerata imbrattata ovunque, carelloni strappati e sporcizia prer terra, sovrapposizione di cartelloni di una coalizione sull’altra ecc.. Molto probabilmente questo è il risultato della sanatoria voluta soprattutto dalla lega fatta a ” futura memoria” ossia sino al 31/03/2010. Come per dire, costruisci sino a quella data tanto poi ci sarà il condono sino al prossimo 31 marzo!!! Cose viste solo in Italia!!!!!
Dunque: Massi è nelle file del PDL già da un po’. E’ consigliere regionale uscente proprio in forza al PDL, anche se è vero che ha un passato udiccino – o sarebbe il caso di dire un’identità ideale di quel tipo.
Quanto ai manifesti, trovo particolarmente accattivanti quelli di Anna Menghi. Delicati quelli di Carancini che inneggiano a una storia nuova (e qui inevitabilmente sgorga il sorriso…) e il volto è sfumato come a tratto di matita (un’applicazione di photoshop molto poco originale, nonostante l’effetto gradevole). Dai manifesti di Pistarelli emerge una sola palese domanda retorica: ma quanto spende per farsi la campagna elettorale? Quelli di Ballesi sono molto semplici e popolari, anche se la quantità di scritte distrae e il volto del candidato ci si perde un po’ dentro.
Ovviamente, un sindaco lo fanno le qualità che mette sul tappeto e non la pur ottima pubblicità che organizza. Ricordo perfettamente che nel ’97 i manifesti di Anna Menghi erano molto meno raffinati di quelli di Quagliani, il quale tuttavia perse. Evidentemente – commentammo… – i manifesti di Anna erano più alla portata della gente. E in parte anche questo funzionò.
Sig. Filippo, Massi sarà stato anche consigliere uscente in forza al PDL ma il passaggio l’ha fatto quando ancora era in forza all’UDC quindi grazie all’UDC. Mi corregga nuovamente se sbaglio.
A proposito di pubblicità elettorale, non dimentichiamoci quelle orrende e pericolose paline pubblicitarie infilzate ai lati delle strade. Non da meno tutto il latrocinio che c’è dietro. Le paline pubblicitarie devono avere, tutte, l’intestazione della agenzia pubblicitaria. Per ogni palina pubblicitaria infilzata nel territorio comunale, l’Ente percepisce dalle agenzie pubblicitarie qualche Euro. Il fatto, però, è che dietro tuttociò si muove un bel (mal)affare.
La cosa più inquietante è che chi si candida a Governare la Cosa Pubblica, imbastisce la sua candidatura su una illegalità manifesta e pubblica. Come dire…chi parte bene è a metà dell’opera ! 😉
Certo, ci sono anche paline pubblicitarie “in regola”… mi piacerebbe e sarebbe interessante se la redazione di Cronache Maceratesi facesse partire una bella inchiesta foto-giornalistica.
ACQUA PUBBLICA era questo il tema dei commenti.
Tante parole forse più dei silenzi MA le PROPOSTE, le IDEE sull’acqua pubblica DOVE SONO?
sulla base delle determinazioni dei Comuni soci, l’ AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE ha deciso unanimente l’orientamento a mantenere pubblica APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE dell’acqua, in coerenza con la tradizione di questo territorio e con la scelta pluridecennale del finanziamento pubblico all’acquedotto del Nera.
Che l’ORIENTAMENTO diventi ‘effettiva gestione pubblica’! e visto l’atteggiamento totalmente inadeguato e decisamente ‘molle’ del PD ai vari colpi dati dal governo alla gestione pubblica delle risorse idriche… nutro profondi dubbi su una eventuale decisione Carancini & C. sull’argomento. E’ certo invece che MaceraTiAmo ha deciso da mesi che l’acqua deve rimanere nelle mani dei cittadini TUTTI.
Tognetti Danilo.