di Alessandra Pierini
E’ la viabilità il punto di partenza della campagna elettorale di Fabio Pistarelli, candidato del centro destra alle comunali del prossimo 28 marzo. A testimoniarlo Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture, intervenuto oggi pomeriggio all’inaugurazione della nuova sede elettorale di Pistarelli e pronto a sostenerlo. Dopo una breve visita in Provincia, il Ministro ha espresso il suo favore verso il candidato scelto: “I Comuni in Italia sono il punto di riferimento più importante e vicino alla gente – ha detto – per questo la scelta del sindaco è fondamentale, si vota l’uomo prima di tutto. Qui si è trovata la persona giusta: non è una candidatura giunta all’improvviso, Pistarelli non era disoccupato ma ha voluto mettere la sua faccia a disposizione della città.” Il Popolo delle Libertà, rappresentato al tavolo dalle sue eccellenze regionali tra le quali il Presidente della Provincia Franco Capponi, i senatori Filippo Saltamartini e Salvatore Piscitelli, il coordinatore regionale Carlo Ciccioli e quello provinciale Mario Lattanzi, ha presentato al Ministro per mano del Presidente Capponi un documento che illustra le debolezze e gli interventi necessari al nostro sistema infrastrutturale, elencando tra quelli primari il completamento dell’intervalliva Pieve – Colbuccaro, dello svincolo di Villa Potenza e di San Claudio, oltre al collegamento della città con la grande viabilità dalla quale è esclusa.
Il titolo della conferenza stampa era appunto “Macerata fuori dall’isolamento: le priorità per risolvere i nodi infrastrutturali del capoluogo”.
“Quello di Macerata è un isolamento anche culturale – ha chiarito Franco Capponi – che va colmato in ogni modo, un passo importante è stato fatto con il patto tra gli atenei, ora sarà necessario rilanciare l’intesa con la Gelmini”.
A tal proposito il Ministro ha manifestato grande disponibilità: “Il Governo è a disposizione dei Comuni – ha sottolineato – e il ministro non sarebbe tale se assecondasse solo i suoi colori politici.” Ironicamente ha continuato: “Ho avuto a che fare con l’opposizione per lungo tempo, in realtà la faccio da 35 anni contro i solo 6 alla maggioranza quindi so bene che vuol dire, perciò in questa regione la mia disponibilità sarà totale per le questioni di mia competenza quali la viabilità e il microcredito. Questa provincia ha innanzitutto bisogno del sostegno della Regione.”
Fabio Pistarelli inizia la sua battaglia con lo spot elettorale “Macerata è nel cuore” e con ambiziosi obiettivi: “Riprenderemo gli argomenti che ci hanno portato a vincere la presidenza della Provincia e li ridettaglieremo per Macerata. Vogliamo regalare un sogno ad una città sopita che promettiamo di far rinascere, senza personalismi ma con grande concretezza.”
Non poteva mancare un accenno di Pistarelli all’ Udc, la cui posizione non è ancora stata chiarita: “Sono in programma degli incontri perchè l’Udc sia della partita e perchè rappresenti, con noi , come è accaduto alle provinciali, un’alternativa alla sinistra. Al termine della conferenza stampa il neo candidato è stato letteralmente trascinato via dal Coordinatore Ciccioli alla volta di Ancona dove il Ministro Matteoli è atteso.
Presenti in sala durante la conferenza tutti gli esponenti comunali e provinciali del Pdl. Assente, come prevedibile, Giulio Conti il quale, comunque, non è riuscito a rimanere troppo lontano da quello che nei prossimi mesi sarà il quartier generale del suo partito di appartenenza e girava per le vie del centro storico, a braccetto con Maurizio Mosca.
(Foto di Guido Picchio)
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Mi piace molto questa visione, ottocentesca e retriva, che ha il Presidente della Provincia del territorio maceratese e dei suoi abitanti.
Poveri noi maceratesi che siamo isolati culturalmente, come se fossimo dei cafoni ignoranti che non hanno mai messo il naso fuori dall’uscio di casa.
Noi maceratesi, evidentemente illetterati e semianalfabeti, che non capiamo i motivi che hanno spinto la Feltrinelli ad aprire a Macerata: cosa possiamo mai farci con una libreria se la nostra è una povera cultura isolata da zona depressa???
Francamente mi girano molto gli zebedei nel vedere che un motivo ricorrente di lagnanza sia il nostro tipo di cultura….
Se alcuni politici si ritengono, personalmente, isolati culturalmente (perchè evidentemente non girano il mondo, non leggono libri e non vanno a teatro -e se ci vanno non comprendono cosa accade sul palco-) è un loro esclusivo problema.
Se loro si sentono culturalmente mentecatti non sta scritto da nessuna parte che i maceratesi gli assomigliano.
Qui in Provincia è pieno di gente che ha studiato, che è istruita, che legge, che ha visto ilmondo, che parla 2 lingue….
…Prima di parlare a vanvera ci si rende conto che ci sono 2 Università, dove vengono a studiare anche ragazzi di altre Provincie/Regioni?
Se ci sono centinaia di studenti, che vengono nei nostri atenei, evidentemente come cultura e formazione tanto schifo non dovremmo fare e tanto isolati non dovremo essere….
Chi esterna, periodicamente, sulla nostra “povera cultura” tranciando così superficialmente giudizi si rende conto delle farloccate che dice?
Non sembrerebbe…..
Questo continuo sminuire, deprezzare, criticare la nostra cultura che una volta è isolata, che un’altra dorme, che un’altra non è all’altezza….
….. Se i nostri politici si sentono, loro, non al’altezza culturalmente perchè sono loro ignoranti (nel senso pieno e completo del termine) non gettino sulla popolazione maceratese quelli che sono solo dei loro limiti personali e culturali.
Non poteva certamente mancare e sempre per prima, la lezioncina del SAPIENTINO de noantri, che dovrebbe perdere più tempo a fare le analisi in casa propria piuttosto che la morale in casa degli altri, comunque moltissimi di noi si identificano sulle idee e sulle parole dette ieri da Capponi, Pistarelli e dal Ministro Matteoli, sarà una battaglia entusiasmante che alla fine porterà Macerata a quel cambiamento che giustamente vuole e che merita.
Comprendo che lei non ha propio capito e me ne dispiace.
Se lei si identifica come “isolato culturalmente” (e sembra che per lei sia un merito!?!) sono esclusivamente fatti suoi, credo.
Ma non c’era bisogno che lo rimarcasse con così tanta veeeeeeeeeemeeeeeeeeeenzaaaaaaaa: è cosa comune che -in certi ambienti- la cultura è un optional, anzi a volte non sta nemmeno nel listino degli accessori
Attento SAPIENTINO de noantri che “chi si loda si sbroda”, penso che la cultura sia importantissima e debba essere trattata solo da chi veramente è legittimato a farlo, non è certamente sua la materie ne la competenza, si faccia un bell’esame di coscienza sempre che ne avesse. Quello che è più importante per la città ora e che attende sono soluzioni rapide ai veri problemi della gente, case popolari, parcheggi, viabilità, commercio, ecc. La cultura che la sinistra arroga come una sua esclusiva proprietà li ha portati a dimenticare tutti i problemi della gente comune, così diventano facilmente comprensibili tutti gli errori e le promesse mancate su tutto che hanno fatto in tutti questi anni. Noi facciamo la nostra strada con un programma rivolto alla soluzione dei problemi che la gente ci sottopone, alla fine i cittadini decideranno quale sarà il meglio per loro.
Che tristezza……………..
Ma voi credete che domani a casa di Matteoli o in parlamento si ricordi di macerata HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA hhhhhhaaaaaaaaaaaa. simpatici.
Vorrei tanto sapere dove sono andati poi a pranzo o a cena. e chi ha pagato………haaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa….fantastico.
@Caro Tosoroni.
Se lei avesse letto (e non interpretato) il mio primo intervento io mi limitavo soltanto a dire che era una corbelleria il presunto “isolamento culturale” maceratese.
Non ho parlato di stade, parcheggi, infrastrutture o quant’altro.
Non mi sono mai permesso di dire che la cultura sia solo patrimono di sinistra, ma spesso -a destra- quando si parla di cultura si dicono fregnacce (come nel caso che prendevo in questione) è abbastanza risaputo.
Affermare che la Provincia sia “isolata culturalmente” è aprire bocca ma non avere il cervello collegato in quanto non corrisponde a verità: il mio intervento verteva solo su questo punto.
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@Caro Marcelli
E’ ovvio che sotto campagna elettorale i papaveri nazionali, di tutti i partiti, per cercare consenso promettano mari e monti.
Chi ti voterebbe se promettessi solo lacrime, sudore e sangue?
Poi c’è da capire, guardando il peso specifico della Provincia di Macerata rispetto alle altre Provincie e il peso specifico dei nostri aministratori, se i mari e monti (che i papaveri) promettono solo raggiungibili (cioè parlano di Adriatico e di Sibillini) oppure sono solo “promesse da marinaio” (cioè straparlano di Oceano Atlantico e di Monte Everest).
In parte condivido quanto scrive Tosoroni… Il maceratese tipico (quale sono anch’io) è arretrato per natura (rispetto ai vicini romagnoli, ad esempio). Senza farne una questione di titoli, lauree e studi… Siamo conservatori all’inverosimile… Però è anche vero che non credo assolutamente che tale arretratezza possa essere battuta da una classe politica piuttosto che un’altra…
Non mi vorrete mica dire che ora che c’è Capponi siamo d’un tratto più evoluti?!?!?!? “E daje su…”
E con Pistarelli Sindaco?????
Ci vuole ben altro per “avanzare”…
Probabilmente chi parla di isolamento culturale non sa che a Macerata, aldilà delle definizioni e degli stupidi blasoni popolari, ci sono ben tre case editrici. Quindi questa volta mi trovo d’accordo con il pertinatore impertinente.
Caro Maurizio, Gianfranco Cerasi ti sarà pure antipatico ma stavolta ha ragione. Capisco che in campagna elettorale si è autorizzati a dire tante, troppe cose, ma “le parole sono importanti”… se poi Capponi voleva dire che senza le infrastrutture viarie e ferroviarie si esporta con difficoltà la nostra cultura all’esterno, allora è un’altra cosa…e magari “la si venderebbe” meglio.
Comunque, rispondendo anche a Crispi, noi maceratesi saremo anche arretrati per natura, ma se vai al nord Italia non è che se la passano meglio: i soldi e le fabbrichette non sono tutto. Pensate poi a quanti teatri storici sono stati costruiti nella nostra Regione: non c’è confronto con altre parti d’Italia che si spacciano come più evolute di noi.
Caro Lorenzo, come diciamo a Macerata li “capisciotti” non mi stanno simpatici e chi cerca in maniera furba, subdola e ripetitiva di manipolare tutti i discorsi, mi stà proprio sul naso, detto questo, Macerata dal momento che ha abbandonato per colpa di queste ultime amministrazioni il ruolo di capoluogo vero della Provincia nel senso che molte attività e manifestazioni culturali sono state decentrate fuori città, nel centro le attività promosse sono state manifestazioni tipo “Il Barattolo”, i mercatini etnici e cose simili che certo non possono essere paragonati culturalmente es. a “Tutto in gioco” e non portano in centro un pubblico che interessa alle attività commerciali, L’Università ha subito anche lei il decentramento di corsi in altre città delle Marche con conseguente calo di studenti residenti in città, le attività commerciali si sono ridotte e impoverite (il centro pieno di vetrine vuote con vendesi o affittasi). Tutto questo è sinonimo di abbassamento culturale, sociale e commerciale della città. Questo non significa che siamo diventati stupidi o indifferenti, ma semplicemente che la città ha perso il suo antico splendore e che, quindi,necessita di un rilancio, perchè noi … Macerata ce l’abbiamo nel cuore!
Cari ragazzi e cari amici,
non è vero che a Macerata siamo isolati culturalmente: abbiamo infatti gli stessi spettacoli che l’AMAT propone in tutta la Regione, e così dicasi per tanti altri e tante altre iniziative che ad esempio attraverso l’ARCI girano da noi come altrove nelle Marche.
Certo, a non far parte di certi circuiti si sopravvive come si può, ma insomma si può sopravvivere. Io, per esempio, dal 1998 al 2007 ho organizzato tutte le estati una rassegna di poesia alla quale hanno partecipato tutti i maggiori scrittori e critici (Franco Loi, Giuseppe Rosato, Davide Rondoni, Gianni D’Elia, Francesco Scarabicchi, Luigi Manzi, Alberto Bertoni, Paolo Ruffilli, Franco Buffoni, l’indimenticabile Alberto Cappi, Lucetta Frisa, Franca Grisoni, Leonardo Mancino, Guy Goffette, Giancarlo Sissa, Stefano Massari, Gian Ruggero Manzoni, Gianfranco Fabbri, Marco Ercolani, Guido Garufi, Giovanni Tesio, Rodolfo Di Biasio, Massimo Gezzi, Andrea Ponso, Silvia Bre, Bianca Garavelli, Umberto Piersanti, Gabriel Del Sarto, Domenico Adriano, Stefano Simoncelli, etc.; e attori come Neri Marcorè, Glauco Onorato, Arnoldo Foà, Lorenzo Anelli)…
L’organizzavo nel Cortile Municipale, a nome dell’Associazione “Poeti della ciminiera”; legata alla rivista omonima, a distribuzione nazionale, che avevo fondato e che dirigevo con Giovanni Cara.
Il tutto in economia (non ho mai superato finanziamenti comunali dell’entità di 3000,00 euro con cui ho pagato viaggi, cene, pernotti degli ospiti e le fotocopie di manifesti e locandine fatti in casa da me), eppure con successo di pubblico (mai meno di 50 persone a serata, fino a punte di 300, che per la poesia non è poco; e meno ancora lo è pensando a quali mezzi economici avevo a disposizione per promuovere l’iniziativa), al punto che spesso gli ospiti tornavano in città e spesso hanno scelto di venire qui a passare le vacanze, parlando ovunque bene della vivacità culturale della nostra gente.
Non si creda che la Romagna conosce la stessa vitalità – come qui sopra qualcuno scrive. Non si scambi il movimento della riviera, per esempio, con vivacità culturale.
Anche Roma… la Spaziani mi chiedeva spesso come facessi a tirar su tanto pubblico giovane, quando al Centro Montale lei era abituata ad un pubblico di una ventina scarsa di “oceanine” dai capelli rigorosamente tinti d’azzurro…
Infine, se da un lato ha ragioni da vendere Gabor che ricorda la felice attività di tre case editrici (che peraltro da qui partono per diffondersi altrove…), posso dire che una vitalità più implicata l’ho ravvisata solamente a Cagliari, dove è attivo un gruppo di giovani studiosi e brillanti, alle cui spalle però è presente anche economicamente la Facoltà di Lettere, fiore all’occhiello di un’Università da sempre impegnata più nella diffusione della cultura che nell’acquisto degli immobili.
Perché ho smesso di organizzare la Rassegna?
E’ una bella domanda. A cui non risponderò.
@Filippo
Premesso che fortunatemente Macerata è ricca di gente come te e deve tornare ad essere il vero fulcro della provincia, città di nuovo piena di iniziative che l’amministrazione proprio per la sua storia culturale dovrà impegnarsi a sostenere, così tornerà ad essere di nuovo attraente oltre che di iniziative e di pubblico ma anche di investimenti economico/commerciali, non ti dimenticare tutte le attività commerciali he ora sono sul lastrico o che hanno già chiuso (Tartaruga da punto di riferimento per gli universitari di mezza regione e per i ns. ragazzi nel fine settimana a night, il Palace locale con cabaret e concerti a stockeria di materassi ecc.). Una volta gli universitari residenti sceglievano Macerata piuttosto che altre sedi anche perchè si potevano divertire, e vivere il loro periodo di studi in maniera indimenticabile (ho centinaia di testimonianze).
Per me e non solo, il rilancio passa attraverso la realizzazione delle infrastrutture, parcheggi, bretelle, intervallive ecc. perchè dobbiamo passare prima attraverso la CULTURA DELL’ACCOGLIENZA (è solo in questo che la Romagna ci surclassa), significa che la gente deve essere prima invogliata a venire o fermarsi in città e poi deve trovare l’accoglienza con iniziative, strutture e attività che valorizzano Macerata.
Oggi non serve che lo ripeto sembra di essere a Kabul, viabilità? parcheggi? ecc. diciamo sempre le stesse cose. La nostra visione di città è chiara a chi lo vuole capire, invece chi vuole giocare sulla pelle di Macerata può continuare a farlo se i cittadini elettori lo permetteranno, noi di certo ci batteremo per le nostre idee.
Ma è chiaro, Maurizio. Citavo l’esempio della “mia” rassegna (peraltro con un filo sottilissimo di quasi impercettibile ironia…) per dire che se uno vuol fare cose di qualità può farle anche con pochi soldi. Con o senza il supporto di un finanziamento, che sia più o meno adeguato alla qualità di ciò che proponi. Credo cioè – per chi fa attività culturale – che lo sfavore parziale o totale di un’istituzione non costituisca un impedimento alla capacità di elaborazione e di impegno, sebbene più a fatica. In questo senso, penso che sia importante che un po’ tutta la città – i cittadini, per intendersi – prendano di peso la propria quotidianità civica, al di là di populismi di facciata che svaniscono nel tempo necessario a fare una campagna elettorale ed eventualmente a vincere le elezioni.
Un’Amministrazione, secondo me, deve essere tanto presente da mettere i cittadini nelle condizioni di dare corpo alla propria creatività e tanto distante da non soffocarla con le proprie ideologie/affarismi.
Prima che le scuole – diceva mio padre, emiliano – bisogna costruire le strade. Dalla circolazione (di idee e di soldi) verranno le possibilità per costruire le scuole migliori.
– Con ritardi secolari, bisognerà una buona volta alzare la voce per realizzare definitivamente questo benedetto collegamento rapido con Foligno (alcuni del centrosinistra che sono stati in Parlamento dovrebbero stendersi un velo pietoso addosso e invocare l’oblio per il proprio operato non fosse che per questa latitanza secolare di fronte a questo impegno che era primario già cinquant’anni fa, quando cioè Merloni a Fabriano e Gaspari in Abruzzo provvedevano a riempire di superstrade e autostrade i propri centri di appartenenza per i collegamenti col resto d’Italia).
– Nel nostro piccolo, bisognerà risolvere la burla del troncone di superstrada che dalla Galleria piovosa conduce nel vuoto, a picco su Villa Potenza, reinserendosi nella trafficatissima Via de’ Velini, per di più in maniera totalmente innaturale.
– Bisognerà pure sciogliere l’enigma apparentemente insolubile di un accesso da Piediripa e da Sforzacosta totalmente indegno.
Credo che chi risolverà queste faccende, potrà fare il sindaco per cent’anni, tanta è l’accidia che subiamo da sempre.
Rimetti in circolazione la città e, secondo me, torna a pulsare la vita. Tanto che vorrei dire a Pistarelli: se non circola il sangue, il cuore nonostante il grande affetto si ferma. E vorrei chiedere a Bianchini e Carancini: come si fa a dire che l’unica nota dolens di Macerata è la piscina?
@Filippo
siamo completamente daccordo su tutto, fare il Sindaco oggi a Macerata e mettere come priorità le infrastrutture sopra elencate, è quanto di più difficle e impegnativo si possa oggi fare, soprattutto per chi come Pistarelli ci si gioca la carriera politica.
Molto più facile per la sinistra è la politica della continuità del niente e delle promessine (piscinine, palestrine, stradine, tutto …..ine) così se non si fanno in pochi se ne accorgono tanto sono piccole e inutili.
Baldassarri è riuscito con la Quadrilatero a completare nei tempi e nei costi quel collegamento che da 50 anni tutta la provincia aspettava, che ogni politico maceratese e marchigiano in mezzo secolo aveva promesso e mai realizzato.
Pistarelli stà prendendo sulle sue spalle un impegno politico e personale per la città di Macerata con un progetto ambizioso di rilancio (come era all’inizio la Quadrilatero, ricordiamoci la sinistra come la ostacolava e diceva che erano cazzate, oggi partecipa con i suoi amministratori al suo successo).
Il fatto che stà coinvolgendo in prima persona importanti Ministri del ns. Governo per ottenere gli appoggi e le garanzie necessarie mi sembra una cosa apprezzabile, poi che parleranno saranno i fatti che Macerata e i suoi cittadini attendono, siccome gli amministratori di Macerata ci hanno abituato male non significa che le opere non si possano realizzare.
Quando le amministrazioni non funzionano bisogna avere il coraggio di cambiarle, anche facendo degli errori come la caduta della giunta Menghi, per questo servono delle Giunte forti e coese sui programmi, altrimenti poi si litiga e succede che si riconsegna la città agli incapaci, quando si litiga la colpa va sempre ripartita e non è mai al 100% da una sola parte, anche per questo motivo a Macerata le “insalate miste” Terzo Pollo o Grande Ammucchiata per me non funzionano, errare è umano perseverare è diabolico.
Non ti voglio sempre sviolinare altrimenti ………. ti monti la testa! Salutoni
Oggi, nel villaggio globale, nessuna città può dirsi isolata culturalmente. Tuttavia l’isolamento fisico, quello infrastrutturale, ritardando l’aggancio con lo sviluppo e la “modernità, impedisce la competitività. Certo il consumo culturale resta garantito anche nell’isolamento ma non altrettanto la sua produzione e distribuzione. E’ noto che la produzione di “cultura” è un potente magnete anche economico, ma deve essere costantemente alimentato dalla presenza e permanenza in loco di talenti creativi che, a loro volta, attraggono altri talenti. Ma questi soggetti, per definizione, non sono stanziali, non sono attratti da un posto di lavoro fisso, non hanno orari e, soprattutto, non sono conformisti. E’ dimostrato invece che sono attratti da luoghi che hanno una spiccata identità storico-culturale, una forte tolleranza civile, una certa vivacità e una disponibilità di tecnologie. Se intanto si riuscisse a colmare i deficit infratrutturali e funzionali, non credete che Macerata potrebbe candidarsi a svolgere un ruolo significativo anche in questo settore?
Il mio commento non è di risposta ad alcuno. Però vorrei fare una considerazione: Macerata è una bella città, ce ne fossero in giro di città deliziose come il nostro capoluogo. I nuovi amministratori la saprebbero governare ed amministrare meglio? Benissimo, ma non c’è alcun motivo per imbastire una campagna elettorale fondata e radicata sul disprezzo. Anche a me piacerebbe che Macerata possa cambiare indirizzo politico. D’altronde è pure legittimo che dopo dieci anni altre forze politiche possano dare il loro contributo per dimostrare fattivamente come intrepretare al meglio le potenzialità di Macerata che, aldilà di tutto, regala sempre un fascino da gran signora.
Un conto è parlare, stupidamente, di isolamento culturale di Macerata (cosa assolutamente non vera) ed altro è fare uno spottone elettorale pro-Pistarelli.
Evidentemente Cronache Maceratesi, per qualcuno, non è più luogo di confronto e discussione ma soltanto luogo dove fare campagna elettorale.
Se così è, basta saperlo.
e daje, Gianfrà… come se tutti gli altri non stessero facendo campagna elettorale!!!
La differenza la scoprirai a bocce ferme – dopo marzo, cioè -, quando qui a parlare di queste cose ci ritroveremo in pochi pochi (probabilmente o forse), e forse nemmeno tu!
😉
Spero di no, Filippo. A quel punto vedremo chi sono i veri innamorati di Macerata.
Ma su Gianfranco – come su di te – non ho dubbi. Ha iniziato a commentare dal giorno di nascita di Cronache Maceratesi e non si è più fermato. Con qualche polemica di troppo (almeno a mio giudizio) ma lui come tanti altri che scrivono qui sono una risorsa per l’opinione pubblica maceratese.
Ora, con l’avvicinarsi del voto, sarà importante cercare di tenere toni il più possibile pacati. Stanno arrivando tanti interventi interessanti e questo, a noi che siamo qui a lavorare, non può che far piacere.