Diego Camillozzi
di Monia Orazi
Un tutor per chi deve ricostruire la propria casa, per dare consigli o sostituire i terremotati inadempienti. E poi una penale del 10 per cento per le imprese che allungano i tempi dei lavori di ricostruzione, multe ai direttori dei lavori che se la prendono troppo comoda. Sono i contenuti di una lettera scritta dall’associazione dei terremotati “La terra trema noi no” al commissario alla ricostruzione Guido Castelli lanciando alcune proposte per evitare che i ritardi nel termine dei lavori di ricostruzione della propria casa ricadano tutti sul proprietario, che rischia nei casi più gravi anche la revoca del contributo di ricostruzione.
Scrive Diego Camillozzi, presidente dell’associazione: «Proponiamo la revisione della sanzione per i ritardi nella chiusura delle pratiche, poiché potrebbe arrecare danni all’impresa operante, soprattutto impedire al committente di fare ritorno nella propria abitazione. Alla luce delle oggettive difficoltà affrontate dal committente, uno scenario simile non può essere tollerato dallo Stato».
Guido Castelli, commissario straordinario Sisma 2016
La “Terra trema noi no”, propone la figura del tutor da affiancare a chi affida i lavori di ricostruzione della propria casa, per cui non tutti i committenti dei lavori hanno le competenze per capire determinate problematiche tecniche: «Sarebbe opportuno prevedere una sanzione più equa e coerente con i principi alla base della ricostruzione per i committenti inadempienti, collegandolo a un intervento sostitutivo alla parte dello Stato, simile a quanto accade per i consorziati passivi o ostinati. Se il committente non riesce a svolgere adeguatamente il proprio ruolo, potrebbe essere necessaria l’assegnazione di una figura in affiancamento che lo aiuti e tuteli». Un altro tema affrontato da Camillozzi sono i ritardi nei cantieri, che a volte non dipendono dalle imprese. Nelle Marche una delle più grandi imprese edili ha attivi oltre duecento cantieri in tutta la regione e spesso lavora a rotazione. Spiega il presidente della Terra trema noi no: «Spesso, l’impresa si trova ad affrontare ostacoli non attribuibili a lei, come interferenze, la necessità di elaborare variazioni, condizioni meteorologiche avverse, ritardi nei pagamenti e altre circostanze simili. Queste situazioni richiedono una disciplina chiara in materia di sospensione dei lavori e un adeguamento dei termini in base alle difficoltà incontrate. Sfortunatamente, questa disciplina manca nel contesto della ricostruzione il che rende impossibile per il committente fare rispettare i tempi a causa di fattori dipendenti e indipendenti dall’impresa. E’ essenziale introdurre una regolamentazione delle sospensioni dei lavori per fornire chiarezza nella definizione degli accordi tra impresa e committente. Inoltre è essenziale prevedere l’obbligo di penali e risoluzioni contrattuali nei contratti stipulati con i professionisti ed imprese, in modo da evitare che l’assenza di tali accordi limiti la capacità del committente di scoraggiare imprese disorganizzate o prevenire ritardo».
Ecco i suggerimenti per una serie di norme che secondo l’associazione contribuirebbero a garantire una gestione più efficiente delle pratiche di ricostruzione, prevenendo ritardi e problemi: «Per le imprese previsione obbligatoria dell’applicazione di penali, risoluzioni contrattuali in caso di ritardo ad esempio il 10 per cento del valore dell’appalto, con la previsione di una procedura per l’ingresso di nuove aziende in caso di revoca e contratto. Per il committente l’assegnazione di una figura in affiancamento che lo aiuti e lo tuteli in caso di ritardo, anziché una comminatoria di revoca del contributo. L’istituzione di una disciplina dettagliata delle sospensioni dei lavori, tenendo conto delle specifiche condizioni del cantiere. Termini di conclusione della pratica non generalizzati e valutati in base alle difficoltà oggettive del cantiere. L’introduzione di sanzioni per i direttori dei lavori che concorrono a ritardi nei pagamenti e nella presentazione di variazioni, influenzando quindi la pianificazione dei lavori».
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