Sandro Parcaroli: sindaco di Macerata, presidente della Provincia e presidente dell’Ata
di Luca Patrassi
La domanda è: il vero Sandro Parcaroli è l’imprenditore, il sindaco oppure il presidente della Provincia? Se non fosse accertato che siamo nelle terre di Leopardi, verrebbero im mente i volti e le maschere di Luigi Pirandello, autore tra l’altro di “Uno, nessuno e centomila” e un po’ anche maceratese per quella evocazione delle lucciole nel Piacere dell’Onestà. Allora, a tre anni di distanza dalla richiesta, il comune di Macerata – guidato dal sindaco Sandro Parcaroli – si prepara a rispondere alla Provincia – guidata dal presidente Sandro Parcaroli – sul tema della individuazione delle aree idonee per realizzare la discarica. Il tema è a tutti noto, da oramai un decennio la Provincia tenta inutilmente, o forse fa finta, di arrivare alla individuazione di una nuova discarica essendo arrivata a completamento quella di Cingoli. Il presidente della Provincia assicura che si sta prodigando, con tutti gli amministratori del circondario provinciale maceratese, per trovare una soluzione condivisa, utile a rispondere alle esigenze di un corretto smaltimento dei rifiuti in una ottica di mutualità.
Bene. In questi giorni è apparsa all’albo pretorio del Comune una determina del dirigente dei Servizi tecnici – l’ingegnere Tristano Luchetti – che affida per circa 6.300 euro un incarico professionale all’agronomo Euro Bongarzone «per l’elaborazione dello studio e l’analisi delle osservazioni e l’elaborazione della nota tecnica di risposta all’Ato 3 Macerata in relazione alla procedura localizzativa della discarica».
Ed ecco che il presidente della Provincia Sandro Parcaroli entra in conflitto con il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. Il sindaco infatti, e con lui l’amministrazione comunale non vuole che Macerata sia inserita tra le località idonee ad ospitare una discarica. Si legge infatti, nell’atto amministrativo in questione, che «…pur nella consapevolezza dell’importanza dell’impianto per la collettività dell’Ambito, l’individuazione delle citate aree potenzialmente idonee per la localizzazione di una discarica di rifiuti contrasta completamente con le peculiarità del comune di Macerata, per la sua vocazione turistica e culturale, patrimonio singolare della Regione e ricchezza locale… ritenuto che l’individuazione nel comune di Macerata di aree potenzialmente idonee alla localizzazione di una discarica risulti in contrasto con gli sforzi valorizzativi del territorio agricolo ancora integro e confligga irrimediabilmente con la sua cultura e tradizione».
Il Cosmari
Insomma, il sindaco Sandro Parcaroli dice al presidente Sandro Parcaroli che Macerata non può ospitare la discarica pur sottolineando che è una esigenza della collettività. Nel passare degli anni – appunto tre, per rispondere a una richiesta della Provincia – in Comune ci si è dimenticati che il Consiglio, su proposta dell’amministrazione, ha di recente votato una variante al Prg per destinare ad attrezzature ospedaliere un’area agricola di una decina di ettari e questo a proposito della integrità agricola. Bene, quindi si spendono soldini per incarichi professionali per rispondere ai quesiti formulati nel 2020 dalla Provincia. Cosa che, pare di capire, hanno fatto o faranno anche gli altri Comuni tirati in ballo per la discarica. Incarichi professionali, ricorsi al tar, ulteriori lungaggini pur di evitare accuratamente di prendere quella decisione che compete agli amministratori eletti per fare gli interessi della collettività, non solo quelli elettorali più immediati sotto il proprio campanile. C’è attesa per capire come reagirà il presidente della Provincia Sandro Parcaroli a questa iniziativa del sindaco Sandro Parcaroli che non vuole discariche nel suo ambito comunale. Parcaroli sta agendo come tutti gli altri amministratori che continuano a far finta di discutere per trovare una soluzione che veda la realizzazione di una discarica, peccato però che la vogliano ovunque purchè non nel loro Comune.
A proposito di rifiuti per il prossimo 18 ottobre è in programma l’assemblea dei soci del Cosmari che dovrebbe – il condizionale è un obbligo – provvedere alla nomina del nuovo consigliere di amministrazione Giuseppe Pezzanesi e del presidente. Anche in questo caso se ne parla da tempo, ma l’accordo non è in vista.
Alcuni sindaci vorrebbero procedere alla sostituzione del consigliere mancante, altri vorrebbero rinnovare l’intero Cda del consorzio di Piane di Chienti e scegliere il presidente tra i nomi nuovi. L’accordo non sembra essere in vista ed alora è possibile che si decida per il rinvio. Magari si può assegnare un incarico professionale per valutare le disponibilità dei soci del Cosmari e trarne le conseguenze da presentare agli stessi che, se d’accordo con quanto dichiarato qualche giorno prima, potrebbero portare al voto la proposta finale. Con calma.
(Clicca per ascoltare la notizia in podcast)
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La città ha sofferto già abbastanza a causa dell'inquinamento per i roghi degli anni passati sviluppatisi a Piediripa e a Sforzacosta/Casette Verdini.
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Propongo Sandro Parcaroli anche a Presidente Cosmari.
Sindrome di NIMBY? 0
Come Presidente della Cosmari suggerito dal commento precedente, dovrebbe passare poi ore a telefonarsi e a rispondersi. Potrebbe farlo dal suo ufficio come Presidente dell’Associazione Sferisterio. Cosa non del tutto impossibile se alla domanda che si fa il giornalista all’inizio dell’articolo si potesse rispondere : “Ecce Homo”, come Pilato presentò il Cristo flagellato che non ebbe bisogno di scandirne il nome per quanto era conosciuto. Dico questo per l’analogia con cui anche Parcaroli viene ultimamente flagellato per le altrettanto conosciutissime critiche che gli vengono fatte in ogni ambito del suo operato come rappresentante politico. Me lo immagino, distrutto, frustrato, frustato psicologicamente non lo scrivo che è già parzialmente compreso con quanto sopra e seduto nella sua cameretta dove controllato a vista viene ricoverato in seguito a fortissimo esaurimento nervoso. Doversi chiamare al telefono e rispondere alle sue varie personalità non lo aiterebbe di certo a superare la crisi. Ed ecco qui che spunta una sorpresa. Nietzsche, tra non so quali squilibri psicologi o follia scrisse il suo ultimo libro. Non conoscendone il contenuto, c’è pero nell’intero titolo una frase che mi ha profondamente colpito nell’elaborazione di questo piccolo approccio al Parcaroli , titolo che magari non ha niente a che fare con lui ma mi ricorda molto quello che ho diverse volte scritto . Più volte ho riportato che Parcaroli in una notte diventò più leghista di Salvini e chissà se anche tra lui sindaco e il grande filosofo non ci sia un’altra attinenza. Il titolo è “ECCE homo. Come si diventa ciò che si è “Concludo con la Sindrome di Nimby, letta nel commento di cui sopra che non sapevo cosa fosse e che corrisponde a l’acronimo inglese di Not in My Back Yard (non nel mio cortile) con cui si intende un fenomeno di resistenza e di protesta contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sul territorio in cui vengono costruite. Nell’articolo, uno dei tanti presidenti che rappresenta fa sapere che non vuole una discarica a Macerata per la sua vocazione turistica e culturale. Allora diamogli una mano, troviamo una località orrenda e piena de “gnorantù” per riempirla de monnezza.
Diciamoci la verità su questa benedetta discarica, il Sindaco – Presidente di Macerata Parcaroli, ha ereditato dalle precedenti amministrazioni tutte queste incertezze e non decisioni dalle precedenti gestioni politiche.
Se la Regione Marche sollecitata dai comuni e provincia non prende con coraggio la costruzione di un termovalorizzatore sarà sempre peggio, le discariche aperte e chiuse ne sono già troppe ne sappiamo qualcosa noi di Macerata con quella della Pieve (a ridosso della città) con il percolato nel fiumiciattolo Valteia? Organizzai una raccolta firme (più di tremila) consegnate al Prefetto di quel periodo e non fu ampliata ma chiusa. La Via Crucis continua a causa della paura dei maledetti voti le città italiane che hanno scelto il termovalorizzatore camminano e le bollette di quei cittadini coprono concretamente tutte queste preoccupazioni da noi arrivate al limite della carenza politica. I voti si possono perdere anche a causa di tutto questo rimandare in modo particolare quando la bolletta è sproporzionata allo stipendio delle nostre famiglie.
Sottoscrivo quanto detto da Tacconi ed aggiungo che la famigerata raccolta differenziata a ” cielo aperto” ha creato solo tanti piccoli immondezzai nelle vie dove viene impunemente lasciato di tutto.se si gira per altre città si vedono cassonetti xhe si aprono con la app e sacchetti con il chip altrimenti non scarichi l immondizia e vi sono raccoglitori di tutte le tipologie e non solo di alcune