Piano Emergenza, Uil all’attacco:
«Gestione Ast autoreferenziale
I contratti vanno rispettati»

MACERATA - I sindacalisti hanno chiesto la rimodulazione dei turni riducendo le reperibilità e l'allungamento del termine per presentarsi al lavoro quando chiamati

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medici1-325x291Uil all’attacco della direzione Ast sul fronte della Emergenza. «Una prassi emblematica – è l’esordio dell’intervento che porta le fime di Marcello Evangelista e Andrea Santavicca per la Uil – sempre più in voga anche in Ast Macerata che segna oltre al resto il declino del servizio sanitario pubblico e rappresenta il frutto di una gestione ancor più autoreferenziale che in passato.Se e’ vero che il buongiorno si vede dal mattino quello che abbiamo appena visto ieri nel corso dell’incontro convocato dalla neo Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata con i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati, è un brutto giorno che non ci è piaciuto affatto e non possiamo tacerlo. L’argomento in discussione è stato il piano dell’emergenza. Un istituto contrattuale che ha come finalità l’organizzazione di servizi efficienti e in grado di dare risposte assistenziali efficaci all’utenza nell’arco delle 24 ore attraverso un sistema di reperibilità del personale che, quando non è in servizio attivo, è chiamato a turno a raggiungere il posto di lavoro nel minor tempo possibile per fronteggiare adeguatamente l’urgenza che si presenta in alcuni specifici ambiti».

I sindacalisti Uil ricordano i riferimenti normativi: « Va notato al riguardo che non a caso il contratto appena rinnovato per i dipendenti della sanità pubblica è intervenuto sulla materia perché si traduca in una risposta concreta ai reali bisogni e ha stabilito che perché ciò si realizzi le Aziende devono attenersi al rispetto di alcuni precisi parametri: il primo di questi stabilisce per esempio che ogni dipendente in un mese non deve fare più di 7 turni di reperibilità oltre al proprio turno di lavoro ordinario». Le accuse alla Ast Macerata: «Ma come per tutto il resto anche in questo caso, tutto è collegato e perché il sistema funzioni, occorre che anche gli organici siano adeguati. E purtroppo non sempre è cosi, anzi non lo è quasi mai. Ecco allora che anziché affrontare il problema alla radice e fare scelte condivise, si cercano le scorciatoie come quelle che l’Azienda Sanitaria Territoriale, puntualmente, vorrebbe prendere anche stavolta su questa materia pensando di addomesticare a proprio piacimento la norma e ricondurre il limite dei sette turni di reperibilità in un mese ad una sorta di media nel corso dell’anno. Dopo aver chiarito che la questione non è negoziabile, tanto la norma è chiara, il confronto continua ma subito si arena di nuovo sui restanti punti».

I punti in discussione: «Per primo accade quando si entra nello specifico di alcuni particolari ambiti come quello della prevenzione rispetto al quale, come sindacato, avevamo chiesto in precedenza di rimodulare i turni riducendo il numero delle reperibilità da 3 a 2 ed anche di rivedere l’arco temporale delle stesse per far sì fondamentalmente che fosse stato possibile coprire tutti i turni con l’organico disponibile nel rispetto del range previsto dal nuovo contratto nazionale di lavoro: ma effetti nel merito il confronto addirittura proprio non può essere esperito perché, paradossalmente, alla data odierna, dopo mesi di discussioni, l’Amministrazione si è presentata senza essere in grado al riguardo di formulare una proposta chiara ed esplicita». Il limite di rientro per la reperibilità: «Avevamo chiesto nel precedente incontro di fissare un termine più ampio, prevedendo almeno 40 minuti, come tempo massimo entro cui, chi è chiamato in reperibilità , deve poter raggiungere il posto di lavoro. Ma anche su questo l’approccio dell’ Amministrazione è rimasto ancora vago. Tutto e il contrario di tutto insomma, nel tentativo neanche troppo nascosto, ci sembra, di poter avere sempre le mani libere come per quanto attiene alla gestione di chi all’interno di ogni singola Unità Operativa ha l’esonero dalle reperibilità : un fenomeno non di poco conto se si pensa che chi non può essere reperibile per limitazioni fisiche certificate o altro in definitiva finisce per gravare sugli altri colleghi che comunque hanno diritto a non superare un certo numero di turni».

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