La protesta dei lavoratori del Santo Stefano
di Laura Boccanera (foto/video Federico De Marco)
«Questo è il primo passo, siamo pronti allo sciopero generale». I lavoratori del gruppo Kos care del Santo Stefano e della rsa di Montecosaro hanno manifestato oggi pomeriggio davanti alla sede dell’istituto a Porto Potenza per rivendicare una serie di diritti quali ferie, personale e il contratto bloccato da 12 anni. Una sessantina i dipendenti che si sono riuniti issando le bandiere delle cifre sindacali all’indomani della festa dei lavoratori per denunciare una serie di criticità.
«Ci troviamo a dover fare l’ennesima manifestazione – ha detto Mariella Mazzalupi della Fp Cisl – il personale è ridotto e sono a rischio le sostituzioni ferie per fisioterapisti ad esempio. E va peggio a Montecosaro dove gli infermieri fanno un’ora in più al giorno che non viene retribuita per riuscire a finire il giro dei pazienti e di notte c’è un unico infermiere per 85 pazienti».
«Siamo insieme ai lavoratori del gruppo Kos per denunciare una situazione ormai nota – ha aggiunto John Palmieri della Cgil – dal primo dicembre dello scorso anno si è verificato il taglio del personale che ha comportato la presenza di un minor numero di infermieri e oss che ha diminuito i livelli assistenziali e aumentato il carico di lavoro. Si è arrivati ad una situazione border line. Tutto questo nello spettro del cambio di contatto nazionale del lavoro da Aris-Rsa fermo dal 2008 per migrare verso il ccnl salute e commercio non sottoscritto dalla Cgil. Ad oggi anche al Santo Stefano vediamo incrementate le ore di ferie accumulate che ammontano a più di duecento ore per ciascun lavoratore».
I sindacati hanno informato della situazione il settore accreditamento della Regione Marche e l’ispettorato del lavoro territoriale: «Abbiamo indetto lo stato di agitazione e dopo i necessari passaggi in prefettura siamo pronti allo sciopero generale di tutti i lavoratori». Nel gruppo Kos lavorano alla Rsa di Montecosaro 50 dipendenti, mentre al Santo Stefano sono in 400 i dipendenti, che arrivano a circa 1000 comprendendo i centri ambulatoriali della provincia di Macerata.
Stefano Dall’Aglio segretario PD Potenza Picena, Enrico Garofolo consigliere comunale e Mario Morgoni
A dare supporto ai lavoratori davanti al Santo Stefano anche esponenti del Pd potentino tra cui Enrico Garofolo e l’ex deputato Mario Morgoni: «Da tempo si ha notizia della mobilitazione delle organizzazioni sindacali sui temi del nodo contrattuale, dei turni, per la carenza del personale. E’ importante essere qui al fianco dei lavoratori e prendere una posizione chiara, invitando la proprietà e la Regione ad assumere iniziative per trovare un punto di convergenza. L’attività del Santo Stefano è importante per questo territorio e la Regione ha potere contrattuale perché è una di quelle realtà su cui l’ente fa affidamento per i servizi sanitari. Anche il comune può fare qualcosa per ritrovare quel punto di equilibrio fra le ragioni della proprietà e quelle dei lavoratori. Fino a quando la proprietà era espressione dei gruppi storici la convivenza è sempre stata proficua, con l’avvento del gruppo De Benedetti qualcosa è cambiato in peggio».
Santo Stefano e Rsa di Montecosaro, stato di agitazione e manifestazione
«Un solo infermiere di notte per 85 pazienti su due piani, Kos specula sui lavoratori»
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