Deborah Pantana
Sospendere l’iter di modifica del regolamento del Consiglio delle donne di Macerata. A chiederlo è la consigliera di Parità della Provincia, Deborah Pantana, componente del Consiglio delle donne del Comune. Pantana ritiene necessaria la sospensione dell’iter «per un opportuno ulteriore esame dei mutamenti che si vogliono apportare».
La proposta di modifica è nata dalle consigliere di maggioranza ad eccezione della presidente del Consiglio delle donne, Sabrina De Padova che ha attaccato: «Le modifiche sono state effettuate, senza alcun passaggio all’interno del Consiglio delle donne – ha detto a Cronache Maceratesi -, senza consultare me e le componenti delle associazioni e degli enti che ne fanno parte. Questo atto evidenzia mancanza di rispetto per la democrazia e per le istituzioni». La consigliera di maggioranza della civica di Parcaroli, finita nel mirino dopo il famoso ritardo in Consiglio che aveva portato alla mancanza del numero legale, ha anche attacco il sindaco stesso: «Forse uno dei motivi di tutto ciò può essere ascritto anche alla mancanza di una figura forte di riferimento, come il sindaco».
La modifica del regolamento andrà in assise comunale, senza passare dal parere del Consiglio delle donne. Pantana rivolgendosi alle componenti e alla presidente del Consiglio delle donne e al presidente del Consiglio comunale, dice che la sua richiesta arriva dopo «un esame del documento comparativo che ho inviato nei giorni scorsi, dopo un confronto informale con il comitato consultivo della consigliera di parità costituitosi lo scorso anno. Ritengo che le modifiche proposte vadano in una direzione di involuzione della rappresentatività, della partecipazione democratica e dell’inclusione di ogni parte della società: dal mondo della società civile a quello istituzionale. Credo che sui temi dei diritti, della parità di genere e della lotta alla discriminazione, la partecipazione, in particolare di chi si occupa quotidianamente delle storie delle persone, sia fondamentale». Quello di Pantana è un «Invito accalorato a fermare il processo che, troppo velocemente, rischia di cancellare le funzioni di un organismo di parità. Pertanto, invito come membro del consiglio delle donne a ritirare la proposta di modifica dalla prossima seduta del consiglio comunale al fine di prendere quel tempo giusto per poter avere un confronto nel merito. Si ritiene che ci sia un bene superiore da tutelare ovvero la partecipazione di tutte e la democraticità di un organismo terzo che non hanno nulla a che vedere con gli incarichi di vertice dello stesso consiglio delle donne, quest’ultimi possono essere mutati a seconda delle necessità, anche facendo un passo indietro, ma la carta del regolamento del consiglio delle donne è incardinata all’interno dello statuto comunale e non può essere snaturata dei suoi valori di ampia e plurale partecipazione. Per questo, il consiglio delle donne del Comune di Macerata, proprio per la sua molteplicità di presenze femminili che sono rappresentative del mondo associativo, del mondo delle professioni, è un validissimo supporto al monitoraggio, valutazione e sostegno a tutti gli organismi di parità a garanzia della tutela della parità di genere della città di Macerata».
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