Scontro in strada tra baby gang:
«Hanno spruzzato spray urticante,
uno ha detto: “I carabinieri siamo noi”»

CIVITANOVA - Sara Trobbiani di Noir ha tentato di fermare il pestaggio ed è stata colpita sul fianco: «Ho deciso di intervenire, solo dopo ho pensato che poteva essere pericoloso. Ma non sopporto la violenza». Sabato prossimo in programma "la controffensiva" lanciata da Mauro Malatini: «Faremo un happening in mezzo alla strada»

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Forze dell’ordine sabato in corso Dalmazia

di Laura Boccanera

Non solo cinghiate e pestaggio, c’era anche lo spray al peperoncino spruzzato nell’aria e che ha raggiunto persone che passeggiavano su corso Dalmazia nell’escalation di violenza di sabato pomeriggio quando a Civitanova due baby gang si sono affrontate e hanno reso il centro un Far west.

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Sara Trobbiani del negozio Noir

Una guerriglia urbana che si è scatenata nell’arco di dieci minuti e che ha coinvolto non solo il profumiere Mauro Malatini, ma anche Sara Trobbiani del negozio di abbigliamento Noir che si trova proprio davanti alla bottega Malatini. Anzi è stata proprio lei la prima a buttarsi nella mischia e a cercare di arginare la brutalità dei due gruppi contendenti. Questa mattina anche lei, assieme con Malatini, è andata a sporgere denuncia per le lesioni subite. E racconta quanto successo l’altro pomeriggio: «Oggi ho un fianco indolenzito con un’ematoma, mi rendo conto adesso che poteva essere pericoloso, ma mi sono buttata per fermare la violenza che mai va accettata. Ho sentito le urla e sono uscita e ho visto questo tizio, il più grosso con il passamontagna e con la cinghia che si scagliava contro un ragazzo marocchino. Mi sono fatta sotto per fermarlo, gli ho urlato: “ma che problemi avete? Chiamate i carabinieri se vi hanno fatto qualcosa”. E lui strafottente mi ha risposto: “I carabinieri siamo noi”».

E poi Sara è stata colpita da dietro, è stata spintonata. «Non sono stata lì a pensare che ero una donna – continua -, io sono fatta così, ma mi rendo conto che poteva essere pericoloso. Però la violenza non la sopporto. In più non mi sono resa conto, ma tante ragazze e persone che si sono rifugiate nei negozi chiedevano acqua perché soffocate dalla tosse provocata, così dicevano, da spray urticanti spruzzati nell’aria».

Ma se sabato si è arrivati al punto di non ritorno, la situazione va avanti così da tempo come racconta la commerciante arrivata anche due settimane fa allo scontro verbale con uno di questi due gruppi di ragazzi che pare vengano in treno da Porto San Giorgio. Una convivenza difficile e che crea timori e difficoltà ai commercianti, ma anche ai tanti residenti, invasi da orde di giovani. «Due settimane fa – prosegue Sara Trobbiani – ho litigato con il gruppetto dei magrebini perché hanno dei cani e li stavano aizzando facendoli abbaiare ed arrabbiare. Mi sono affacciata fuori dal negozio e ho iniziato a protestare e anche in quell’occasione sono stata minacciata e ho risposto per le rime e dopo poco si sono allontanati, ma questi metodi non sono tollerabili, non ho più parole per esprimere lo sdegno. Oltre ciò c’erano tanti che l’altra sera guardavano e non facevano nulla, neanche chiamare le forze dell’ordine». Al momento i carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto oltre che ascoltando i testimoni con le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire agli autori del pestaggio e delle lesioni ai due commercianti e capire se sono gli stessi personaggi che 2 anni fa hanno terrorizzato Porto San Giorgio con fatti analoghi.

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Mauro Malatini

La situazione però è diventata preoccupante e proprio Malatini, che sabato nel tentativo di aiutare la Trobbiani e fermare uno degli aggressori è stato colpito in testa con una sedia ha deciso di riappropriarsi della via con un’iniziativa culturale: «Sabato prossimo assieme ad alcuni amici e amiche faremo un happening in mezzo alla strada così da riappropriarci dello spazio comune e non lasciarlo alla mercè di queste bande impunite di teppisti. Faremo letture, recital e da qualche parte metteremo anche una sedia, come simbolo di quanto successo. Solitamente alle 18 chiudevo il negozio, invece questo episodio mi ha spinto a fare ancora di più la mia parte e allora dalle 18 alle 20 usciamo fuori e facciamo un evento così da allontanare chi ha cattive intenzioni e riconsegnare alla cittadinanza la sicurezza e la tranquillità di girare per strada».

Guerriglia in corso Dalmazia, picchiato anche un commerciante: «Scene come con Alika»

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