Un cantiere in via Padre Matteo Ricci
Sui bonus edilizi, superbonus compreso, si volta completamente pagina. Per i nuovi interventi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Inoltre si spegne sul nascere l’esperienza da poco avviata da alcuni enti pubblici di acquistare i crediti incagliati: non potranno più farlo. È la maxi-stretta con cui il governo interviene sul tormentato dossier del superbonus, L’obiettivo è risolvere il nodo dei crediti, arrivati ormai a 110 miliardi, e mettere in sicurezza i conti pubblici. Una mossa che però viene mal digerita dal settore, con le imprese che lanciano l’allarme. Ance Marche, Confindustria Marche, Cna Marche, Confartigianato Marche, Confapi Marche, Legacoop Marche e Claai Marche, annunciano la mobilitazione della categoria e l’indizione degli Stati generali delle Costruzioni che coinvolgeranno il governo regionale e i parlamentari eletti nelle Marche.
Così in una nota: «Con un colpo di spugna in poche ore hanno deciso il destino di migliaia di cittadini – proprietari di immobili, lavoratori e imprenditori dei settori edilizia e impianti – esponendo 25mila imprese a rischio fallimento e 130mila disoccupati a livello nazionale, dati che nelle Marche si traducono in 1.300 imprese coinvolte e quasi 7mila lavoratori a rischio» affermano le principali associazioni di categoria regionali. «Decisioni prese senza comprendere realmente l’ecatombe che queste scelte genereranno per l’intera filiera dell’edilizia e, soprattutto, sottovalutando totalmente le ripercussioni sociali che queste scelte scellerate produrranno. Tutto in nome di un impatto sul debito pubblico ancora prima di averne reale contezza, dato che Istat non si è ancora espresso riguardo la classificazione dei crediti fiscali». Secondo le associazioni «numerosi studi hanno illustrato gli effetti positivi dei bonus edilizi sui bilanci nazionali, dimostrando che il costo effettivo a carico dello Stato è pari al 53% e che il 47% dei crediti fiscali rientra all’erario come nuove tasse, Iva e contributi vari».
Il problema principale risiede nello stop al meccanismo delle cessioni che secondo le associazioni «rappresenta lo strumento essenziale per far funzionare le misure d’incentivazione fiscale per il recupero del patrimonio edilizio esistente, senza questo si blocca tutto». Pertanto «serve un dietrofront immediato, altrimenti non raggiungeremo mai gli obiettivi del “FitFor55” che richiederanno all’Italia di circa 1’100 mld di euro e che mirano a sostituire le fonti fossili con il vettore elettrico. Decarbonizzare gli edifici residenziali più energivori entro il 2050, solo nella nostra regione, significa intervenire su 275mila edifici (367.633 edifici totali da Istat di cui più dell’75% si trova nelle classi energetiche D, E e F) nei prossimi 28 anni». Secondo le associazioni: «Un forte rischio investe, soprattutto, la ricostruzione post sisma 2016, che subirà un inevitabile arresto, e non da meno sarà la situazione degli immobili danneggiati dai recenti eventi sismici che hanno ulteriormente colpito i nostri territori e per i quali non è ancora stata prevista alcuna soluzione».
Carlo Resparambia
Il presidente Ance Macerata Carlo Resparambia chiede il ripristino urgente e inderogabile della misura. «In un solo colpo, pochi minuti prima della mezzanotte, c’è stato il danno per tutti e la beffa per il cratere che, a differenza del resto d’Italia, non ha scelto, ma si è trovato costretto a ricostruire un patrimonio edilizio distrutto dagli eventi sismici del 2016. La misura dell’incentivo era stata introdotta per imprimere una spinta alla ricostruzione, con l’esigenza primaria della sicurezza e della sostenibilità, aumentando la resilienza dei territori di fronte a future calamità. Per raggiungere questo obiettivo era infatti chiaro a tutti che il contributo pubblico era ben distante dal garantire l’intero costo della ricostruzione. Lo scenario che si prefigura ora nel cratere è quello di un blocco totale dei progetti da depositare e quindi di lavori da avviare, perché seppure vero che la detrazione resta, pochi saranno quei proprietari che hanno la capienza fiscale per usufruirne». L’Ance si augura un intervento anche in deroga che possa momentaneamente risolvere quello che sarebbe l’ulteriore grave problema per un territorio già penalizzato e si dice a completa disposizione per partecipare ai tavoli per cercare soluzioni.
Non mancano le reazioni della polica. Alessia Morani (Pd) parla di un decreto «irresponsabile» e dice che sono «a rischio migliaia di imprese e posti di lavoro. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli si attivi per chiedere lo stop al decreto del governo sul blocco della cessione dei crediti. Un decreto che secondo Morani ha come conseguenza «la certezza che migliaia di imprese si trovino dall’oggi al domani sul lastrico, con i dipendenti a rischio licenziamento. In un momento in cui, ancora, la nostra economia è fragile questo provvedimento può mettere la pietra tombale su un intero settore». «Con il decreto licenziato ieri dal governo Meloni rischiano il fallimento immediato migliaia di imprese», così la federazione provinciale del Pd che ha convocato per domani una conferenza stampa. Parteciperanno il segretario provinciale Angelo Sciapichetti, la parlamentare Irene Manzi e il consigliere regionale Romano Carancini.
Avere voluto la destra? Tenetevela.
Come diceva Brunetta, colpirne 1 per educarne 100. Ma qui' era allo rovescio, bisognava colpirne 100 per educarne 1. Ma quando le ditte chiedevano 4 volte il valore della casa per mettere finestre nuove e rivestirla di polistirolo, possibile che a nessuno e' venuto qualche dubbio?
Quello che facevano i 5stelle non vi andava bene ora l'avete votata Ve l'ha tenete .bastava che vi ricordate quello che fecero nel 2011
ERA ORAAAAAAA !
Leali Giuseppe Era ora de che? Che falliscano le imprese edili che hanno i crediti bloccati? Non Hai idea quanti padri di famiglia lavorino nell'edilizia, quanti fornitori che non riscuoteranno e falliranno anche loro. La catena di Sant'Antonio dei fallimenti, ma tu sei felice, questo è importante...
Mario Bianchi ERA ORA..FINO A DUE ANNI FA COSA FACEVANO LE AZIENDE. NON È UN CONTRIBUTO A DEI LAVORI FI RISTRUTTURAZIONE MA UN SALASSO ECONOMICO DEL SIGNOR CONTE. SAI QUANTO CI COSTA TALE OPERAZIONE??? SAI QUANTA GENTE CI SI ARRICCHISCE SOPRA ??? SAI QUANTO COSTANO I MATERIALI EDILI ADESSO ??? FATTI UN BEL PROSPETTO DELLA SITUAZIONE POI VIENI QUI A CONTRADDIRMI. 20 GIORNI FA HANNO ARRESTATO PER TRUFFA TRE PERSONE IN UNA CITTADINA QUA VICINO APPUNTO PER IL TUO BONUS. MA STAI SCHERZANDO....
Leali Giuseppe Il prezzo è determinato dall'incrocio fra domanda ed offerta. Se c'è una maggiore domanda (110%, ricostruzione sisma, caos produttivo periodo covid) i prezzi aumentano inevitabilmente. Le frodi erano possibili solo con il bonus facciate ed ecobonus, mentre con il superbonus era richiesta l'asseverazione dei professionisti. Informati e scrivi quello che è noto. Se tu fossi finito come impresa edile in questo ginepraio, con 19 modifiche della legge, accetteresti di fallire e trascinare tutti con il tuo fallimento?
Mario Bianchi chi te lo ha detto che falliscono? Adesso non trovi nemmeno un manuale per fare uno scalino. Mi sono informato stai sereno e questo è un tracollo come il reddito di c. Dove stanno o vantaggi perché sono le nostre tasse che ci vanno di mezzo...altro che caos ricostruzione sisma (....) le frodi erano possibili? Adesso non più ma se avessi chiesto informazioni no su gioogle ma ad un azienda edile ti avrebbe subito messo al corrente. Fidati che non hai nulla da giustificare ed Insegnare a nessuno...
Mario Bianchi Si sono svezzati tutti, tranquillo !
Leali Giuseppe Scusa se le imprese edili vantano 110 miliardi di euro di crediti e nessuno (banche, enti vari, Stato) è in grado di sbloccarli, chi le salva, Sant'Antonio da Padova protettore dei muratori? La manovra 2023 è stata di 35 miliardi di euro, confronta le cifre. Auguri e si salvi chi può.
Mario Bianchi Auguri per cosa.? Dico ma non starai esagerando ? Vanno spalmati negli anni e non ti danno un sacchetto con i soldi dentro. Chiedi al comune di Pesaro quanti crediti ha acquistati, intervista su TG3 di un funzionario del Comune. Ciao va la.
Leali Giuseppe Tosto il ragazzo! 110 miliardi (il vecchio, l'arretrato) stanno là ad aspettare, vanno spalmati su chi? Indica un nome, grazie. Gli enti locali non lo possono più fare (lo dice il nuovo decreto), le banche non lo volevano già più fare, su chi si spalma, il solito Sant'Antonio da Padova?
Certo ora non potete più gonfiare le fatture perché non paga più lo stato
Vicino alla banca ero questo cantiere
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dopo la pacchia elettorale, sta iniziando la discesa della Meloni. In effetti, la pacchia per noi è finita. E pure per il centrodestra. Soprattutto, a causa della continuazione di una guerra non nostra, che affonda nei tempi passati la sua causa, con sommo gaudio dei produttori di armi. Ho l’impressione – spero di sbagliarmi – che “gratta gratta” – in Fratelli d’Italia i conti con il passato non sono stati fatti. La motivazione per cui diamo miliardi di armi, togliendoli alla nostra gente, potrebbe trovare le sue fondamenta nella storico ARMIR fascista, che seguì Hitler nella tragica invasione in Russia. All’epoca si era analfabeti e senza organi di informazione. Oggi siamo diversi, seppure persi dietro idiozie. Ma il Popolo italiano è contro la guerra a maggioranza. E non vuole rischiare distruzione e morte per una Europa che esiste solo sulla carta, salvo che nella mente dei guerrafondai e di chi specula sulla pelle dei poveri ucraini (e pure dei poveri russi).
Ci era stato fatto credere che il centrodestra avrebbe ‘espresso’ magnifiche ostetriche e invece si sono presentati solo tristissimi becchini. Insomma poco Eros e tanto Thanatos.
A proposito di guerra, perché queste marionette telecomandate parlano a nome dei popoli che dicono a favore dell’invio di armi ecc. quando in Italia è oramai indubbio che la stragrande maggioranza non vuole più saperne e in Europa non sembra diversa la situazione? La maltese dove si è informata prima di dire che gli italiani sono per la continuazione delle ostilità fino al trionfo totale di Zelensky?. Glielo ha detto la Meloni della nostra ardita passione per la disputa? Ha parlato con quel fallito di Letta? La Meloni cerca lo scontro fisico, oramai è chiaro. Probabilmente così cercherà di coprire la mancanza totale di attitudine all’amministrazione politica italiana in via di assoluto peggioramento con i suoi collaboratori totalmente a lei simili, eccezzion fatta per l’incredibile spessore della Santanché, almeno un collo di bicchiere più in alto per le sue indubbie qualità di showgirl, simbolo indiscusso della mediocrità che li distingue… ma poi quale mediocrità, qui ci troviamo veramente di fronte ad una inconsistenza talmente misera schifata pure dalla derisione che li rifugge sdegnata. Meloni, quello che più non capisco è perché oltre l’errore personale di aver voluto fare il salto più lungo della gamba, hai voluto coinvolgere nello stesso metaforico esercizio ginnico personaggi della statura di Salvini e per pietà non faccio altri nomi nella speranza che pian pianino trovino la maniera di dissolversi nell’indifferenza totale. Ma almeno uno che è uno non potevi fartelo prestare, toh anche da Calenda?
“La pacchia è finita.” (Cit.)
Sono lontanissimo da questo Governo e da questa maggioranza politica e dalla maggioranza degli elettori che li hanno votati.
Peró questa volta non posso che essere d’accordo: il bonus 110% è stata una misura assurda per come è stata ideata ed applicata. La gente si è rifatta casa a spese di tutti noi.
Draghi non ha avuto la forza politica di eliminarla, Giorgia Meloni ce l’ha: vediamo se va fino in fondo.