Il manifesto del centrodestra contro Costamagna per chiederne le dimissioni nel 2014
di Laura Boccanera
Flashback, esterno giorno, c’è una città tappezzata di manifesti con su scritto: “Può un imputato svolgere l’incarico di presidente del Consiglio?”. Corre l’anno 2014, Civitanova. Il presidente imputato è Ivo Costamagna, i manifesti portano la firma dell’allora opposizione di centrodestra. Torniamo ai giorni nostri, cambiamo i protagonisti, ma la “questio” è la stessa: «Per Ciarapica come sempre due pesi e due misure». Francesco Micucci del Pd ritira fuori dalla storia il manifesto pubblico che il centrodestra fece affiggere contro l’allora presidente del consiglio Ivo Costamagna, denunciato per diffamazione dallo stesso Fausto Troiani nell’ambito del caso “parentopoli”.
Francesco Micucci
Per Costamagna, all’epoca, arrivò un avviso di garanzia e l’avvio di un processo dal quale fu assolto con formula piena. Ma Micucci ne fa una questione di metodo: «L’allora presidente del Consiglio comunale secondo loro non poteva continuare a svolgere il suo ruolo. Era stato lo stesso Troiani ad accusarlo di diffamazione e sempre Troiani ne chiedeva le dimissioni. Per inciso allora il presidente del Consiglio risultò innocente. Oggi lo stesso Troiani da presidente del Consiglio è già stato condannato in primo grado. E non per accuse che vengono dai suoi avversari politici, ma per diffamazione contro la presidente della Camera dei deputati ed è anche sotto indagine per presunte violenze. Ma in questo caso Troiani, Ciarapica e tutto il centrodestra non pensano affatto alle dimissioni. Per quale motivo? Perché vengono prima gli interessi personali di Troiani che quelli della città e del consiglio comunale?».
Ivo Costamagna
E nel ragionamento si inserisce anche il protagonista di quella stagione, proprio lo stesso Ivo Costamagna che – nel frattempo avvicinatosi alla coalizione di centrodestra – veste stavolta i panni di difensore d’ufficio di Fausto Troiani, suo accusatore ai tempi della vicenda parentopoli per esprimere garantismo ad oltranza: «Sulla richiesta delle mie dimissioni da presidente del Consiglio comunale avanzata anni fa dall’allora minoranza – dice Costamagna – ripeto esattamente ciò che dissi quando proprio il Consiglio affrontò, su mia iniziativa, la questione. Non potevo accettare quella richiesta perché era lesiva di un principio garantito dalla Costituzione: la presunzione di innocenza fino a prova definitiva del contrario. Non mi dimisi e, successivamente, venni assolto con la formula più ampia perché “il fatto non sussiste”».
Fausto Troiani
«In politica come nella vita – continua Costamagna – ho imparato che non si costruisce nulla di buono con i risentimenti. Non la accettai allora per me e non sono d’accordo che oggi venga utilizzata contro l’attuale presidente del Consiglio comunale, Fausto Troiani. Questo anche perché pur nella diversità delle idee, debbo riconoscere che Troiani non appartiene alla schiera degli pseudo politici pronti ad utilizzare due pesi e due misure. Vorrei, infine, ricordare a Micucci che chi, quasi a fine mandato, presentò una mozione di sfiducia nei miei confronti furono invece alcuni consiglieri di maggioranza, il sindaco ed il Pd rimasero a guardare, tollerarono, in sostanza avallarono. Io, spontaneamente, mi dimisi avvertendo che in quel modo non si colpiva il sottoscritto ma la coalizione riformista che aveva vinto le ultime elezioni comunali dopo 17 anni di opposizione. Quella coalizione è infatti deflagrata, le sue condizioni attuali sono sotto gli occhi di tutti dopo due consecutive sconfitte elettorali».
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Mi vien da pensare ad un grande rappresentante di quel mondo socialista o di quel che è rimasto che viene spesso alla ribalta per ricordarlo storicamente o politicamente anche per confronti con altri esponenti del tempo in cui la sua orgogliosa tracotanza era simbolo di grande caratura, carisma e figura centrale nell’arco costituzionale. Fece degli errori simili a quelli di altre conosciutissime figure dei suoi tempi. Nonostante le colpe a lui ascritte si cerca sempre di riabilitarlo mentre c’è chi fino a poco tempo fa si dichiarava orgogliosamente socialista e che nonostante non abbia commesso niente, nessuno cerca di riabilitare.
…Micucci ricorda (è un classico, da certe parti…), poi Costamagna ricorda ancora meglio e il ricordo è completo, questa volta! E già, come certa Storia, che andrebbe raccontata sempre per intero!!! gv
Tralascio gli insulti con i quali il Sig. Micucci è solito farcire i suoi numerosi e velenosi commenti nei miei confronti. Si tratta evidentemente di un pregiudizio di carattere “politico” in quanto non ricordo di conoscerlo personalmente. Soltanto una cosa è più difficile da “rompere” dell’atomo: il pregiudizio. Per questo non ho mai risposto e stavolta sono costretto a farlo soltanto per la terminologia che Micucci (…Sauro) utilizza. Lei, infatti, Sig. Micucci, parla di “colpe a me ascritte”, di “riabilitazioni” e di altri socialisti che non “hanno commesso niente”. Io non mai detto di non aver fatto errori durante la mia attività politica ed amministrativa. Non l’ho detto e non lo penso, altro che tracotanza. Una cosa, però, sono gli “errori” ed un’altra le “colpe”. Siccome ho dedicato gran parte della mia esistenza, faccia pure dell’ulteriore, ignorante perché non conosce, ironia, all’affermazione della verità della mia onestà ed essendoci riuscito non posso permetterle di gettare ombre anche su questo. Le chiedo pertanto di chiarire, esplicitamente e dettagliatamente, a quali “colpe” ed a quali “tentativi di riabilitazioni” lei si riferisce. Concludo ricordando a me stesso ed ai lettori una frase di Brecht: “Chi parla senza conoscere i fatti è uno sciocco, chi, invece, conosce la verità e la nega è un delinquente”.
P.S.: soltanto una curiosità: sulla vicenda specifica che, tra l’altro, dovrebbe essere l’oggetto del commento, qual’e’ la sua opinione, Sig. Micucci?
Caro Ivo , stimandoTi profondamente dopo averTi conosciuto ed aver potuto interloquire con Te di temi i più diversi (al di là del contesto ) e comunque riconoscendoTi doti di fine politico mi trovi pienamente concorde nella citazione di Bertold Brecht che richiami nel Tuo commento : ” chi parla senza conoscere i fatti è uno sciocco , chi , invece , conosce la verità e la nega è un delinquente ” anche se credo che Tu l’abbia citata per Te stesso in relazione alla Tua storia politica. Vale per tutti , però , come m’insegni.
Ma quali pregiudizi, casomai e parlo per te, son post-giudizi. Ma chi ti giudica, scrivo quello che vedo e sento. Comunque sia ti riconosco l’abilità nel salto al basso nella tua sfortunatissima carriera che ti ha visto passare da orgoglioso socialista e non credo tu lo sia mai stato a simpatizzante del sindaco di cui conosciamo il passato, presente e prevedibilmente il futuro. A questo punto avrei già detto tutto e dopo averti augurato in base alle tue per me detestabili nuove o sempre nascoste opinioni politiche finalmente liberate dopo un degno saluto ssare personaggio e la tua. Lo so che non è paragonabile ma come si dice… sembra che in ognuno di noi qualcosa di positivo ci sia e diamolo per buono. Non è ironia ma puro sarcasmo il dire che nessuno ha mai cercato di riabilitarti visto che non sei un pregiudicato e sempre assolto in non so quale spropositato numero di processi. Non capisci quello che leggi, e citi Brecht che tra l’altro non mi risulta avesse le tue simpatie verso la destra. Per te vale la pena di ricordarti il famoso imperativo: “Conosci te stesso”. Poi se ne hai ancora voglia discorri pure che tanto se a quest’ora sto qui figurati quanto può essere lunga una giornata… Solo un piccolo p.s.: ” Ho notato che voi pseudopolitici confondete spesso la verità per critica, insulti e chissà quali altre blasfemie. Sbagliate!”. Ah, il tuo di p. s., in certi casi sarebbe più utile farsi da parte, sempre che non si debba difendere una certa posizione ad oltranza per motivi personali. Bisogna rendersi conto che se l’amministrato o parte di essi non nutre verso di te un buon parere ma anzi ti giudica peggiore di lui/loro, come pensi si senta ad essere rappresentato da sto presidente. Nel tuo caso come si legge nell’articolo fu un caso politico dove neanche i tuoi ti ” avallavano “. Anche lì che c’è da dire? Tanto a Civitanova vince chi nessuno lo vuole, sia con Corvatta e adesso con Ciarapica è successo, pieno di indagati, e ce se ne strafrega completamente degli amministrati, quelli che vorrebbero essere guidati da persone di cui hanno rispetto e su cui ripongono fiducia. A me sinceramente che me ne frega se Troiani sta dove sta. Tutta la giunta E TUTTA LA MAGGIORANZA DOVREBBE STARE DA UN’ALTRA PARTE. Tu li difendi per garantismo o quel che è, io sento le parole dette da chi vuole infinocchiare i cittadini ed infiocchettare le delibere, cose su cui tu saltando il fosso o diciamo liberandoti finalmente da un fardello politico che non pesa proprio più puoi ricominciare daccapo tra Ciarapica e l’altro professionista, il Sig. Sgarbi. Nel tuo caso specifico, pensa te, se ti discriminavano pure i tuoi avranno ben saputo il perché, oh No? Sopra parli di vita passata all’insegna dell’onesta e quindi se ne sei convinto che li chiedi a fare certi pareri. Troiani si dichiara innocente anche lui, segua il tuo stesso esempio, rimanga dove sta fino a scadenza poi si farà il processo se ci sarà e se verrà assolto dirà che anche lui ha fatto bene a rimanere. Purtroppo sono pochi quelli che si assumono personalmente l’onere di dimostrare la propria buonafede dopo aver mollato la poltrona.
…eeeh…troppi ricordi fanno male, soprattutto a manca, dove, appunto…mancano!!! gv