Il presidente del Consiglio comunale, Fausto Troiani
di Laura Boccanera
No comment fra la maggioranza per la chiusura delle indagini sul presidente del consiglio comunale di Civitanova, Fausto Troiani, accusato di lesioni e violenza privata su una 34enne con cui aveva una relazione e alla quale avrebbe perforato il timpano colpendola con uno schiaffo.
Oggi alla cerimonia di verniciatura della panchina blu per l’ingresso della Croazia in Europa il convitato di pietra era proprio Troiani, anche se nessuno osava commentare e tutti mostravano un certo distacco, nel tentativo di non parlare della vicenda.
Il sindaco alla cerimonia della panchina blu a Civitanova
Il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica si è limitato a dire: «Non commento. C’è la magistratura che farà il suo percorso, del resto è una vicenda personale e non politica, io l’ho appreso come tutti ieri quando è uscita la notizia (leggi l’articolo). Non ho sentito Troiani».
E alla domanda se intenda revocargli la carica di presidente del consiglio o se l’argomento verrà portato in maggioranza risponde: «Vediamo, ne parleremo».
Fabrizio Ciarapica
Tra i partiti di maggioranza la “vulgata” è proprio quella del “no comment” o di “vicenda privata”, come sottolinea anche Giorgio Pollastrelli della Lega: «Nessun commento, non ho sentito nessuno, l’ho letto stamattina».
Ancora più abbottonato Claudio Morresi di Forza Italia, vicesindaco: «mah, vedremo». Per Roberto Pantella capogruppo di Fratelli d’Italia la vicenda è una «talmente delicata che preferirei non commentare. Spero che non sia vero. I processi ad ogni modo non si fanno in pubblica piazza, certo è che se il tribunale appurasse la consistenza delle accuse prenderei le distanze, non sarebbe un fatto privato».
Silvia Squadroni
Compatta invece la minoranza secondo la quale è Troiani stesso che dovrebbe togliere tutti dall’imbarazzo facendo un passo indietro: «E’ vero che la giustizia deve fare il suo corso, ma è ipocrisia dire che sia solo una vicenda personale – ha commentato Silvia Squadroni di Siamo Civitanova – mi auguro che dopo tre processi e una condanna sempre contro le donne (il riferimento è alla condanna a 600 euro per diffamazione a Laura Boldrini, ndr) ci sia una sorta di moto morale da parte sua e capisca la necessità di fare un passo indietro. Mi auguro che anche la maggioranza prenda posizione visto che il presidente del consiglio rappresenta il consiglio comunale. Che altro dovrà fare Troiani?».
Francesco Micucci
Chiedono l’autosospensione anche i consiglieri comunali di centro sinistra: «La presunzione d’innocenza è sempre dovuta – dice Francesco Micucci capogruppo del Pd – ma tenendo conto del suo ruolo in consiglio e dei precedenti con la vicenda Boldrini non mi pare possa più rappresentare il consiglio comunale. Fossi in lui accantonerei la carica, se non lo farà come opposizione sicuramente presenteremo delle sollecitazioni in questo senso, non può rappresentare la città come presidente del consiglio».
Roberto Mancini
Dello stesso avviso anche Roberto Mancini di Dipende da noi: «Credo che a tutela sua e del consiglio Troiani debba autosospendersi in attesa del corso della magistratura – dice – anche in virtù della gravità delle accuse a suo carico».
«Situazione molto delicata – aggiunge Mirella Paglialunga, ex candidata sindaca – ma questo nuovo episodio si inquadra in un contesto dove c’è già anche una condanna. Eticamente e politicamente sarebbe necessario un passo indietro. Spero che il buon senso suggerisca al sindaco o a Troiani stesso di approfondire le sue vicende personali come privato cittadino e non con il ruolo istituzionale che ricopre. L’innocenza o la colpevolezza si vedrà alla fine, ma è un reato contro una donna quello di cui è accusato per cui credo serva una cautela ancora maggiore».
Mirella Paglialunga
Infine anche Letizia Murri di Ascoltiamo la città che parla di «incompatibilità e inopportunità di rivestire un ruolo istituzionale. La vicenda Troiani sta diventando complessa. Il tipo di contestazione fa riflettere, ne emerge un quadro di inopportunità politica con il ruolo che riveste, una contestazione grave dal punto di vista etico e morale».
L’ACCUSA – La procura di Macerata ha chiuso le indagini nei giorni scorsi in seguito ad una denuncia presentata da una 34enne che secondo quanto accertato dagli inquirenti aveva avuto una relazione con Troiani e c’erano in seguito stati attriti quando aveva scoperto che lui aveva una relazione con un’altra donna. Viene contestato al presidente del Consiglio comunale di aver colpito la donna, lo scorso 8 luglio, con uno schiaffo (un colpo che per la procura aveva perfortato il timpano della ragazza) e poi avrebbe cercato di impedirle di uscire di casa per chiamare i soccorsi (da qui la contestazione di violenza privata) e le aveva preso le chiavi dell’abitazione.
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Tenuto a dimettersi Troiani certo non lo è, ma una volta si diceva: “Rivendico la mia innocenza, ma per motivi di opportunità e per potermi difendere più liberamente, ed anche per non creare problemi al mio partito, faccio per il momento un passo indietro”.
Ecco, un prudente passo indietro, peraltro dopo una precedente recente condanna per delle frasi vergognose e irripetibili, sarebbe auspicabile che venisse effettuato o comunque sollecitato dal Sindaco e dalla maggioranza.
L’avvocato Bommarito ha convogliato perfettamente ed in pochissime parole quanto qualsiasi persona dotata di buon senso ed amor Patrio dovrebbe sostenere.
Il tuo auspicio, caro Giuseppe, cadra’ nel vuoto assoluto di una amministrazione cieca e sorda a quella “prudenza e opportunita'” cui ti riferisci. Forse non bastera’ neanche un rinvio a giudizio… Del resto la precedente condanna ha forse generato un sussulto di coscienza?