Rogo Rimel, nuovi dati Arpam:
«Diossina e furani molto elevati»
Il picco rilevato tra l’8 e il 9 dicembre

POLLENZA - L'agenzia ha comunicato ulteriori analisi sul monitoraggio dell'aria. Per i metalli dopo il 10 dicembre i valori sono tornati nel range, ma prima erano state rilevate concentrazioni particolarmente elevate di cadmio, nichel, piombo, cobalto, rame, zinco, stagno e antimonio. Il documento con cui l'Area Vasta dice che è ok consumare ortaggi a foglia larga

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La tabella dei metalli fornita dall’Arpam

Incendio alla ditta Rimel di Pollenza, l’Arpam aggiorna i dati e indica che un inquinamento dell’aria è emerso dalle analizi anche nei giorni successivi. Questo per quanto riguarda i metalli (situazione poi rientrata nel range il 10 dicembre) e le diossine, i furani, e gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). L’agenzia riassume così quello che dicono i dati: «La qualità dell’aria riscontrata nei giorni immediatamente successivi all’incendio che ha coinvolto la ditta Rimel, ha subito importanti ripercussioni per l’emissione di metalli pesanti, Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e di diossine e furani in seguito alla combustione di materiali e rifiuti presenti nello stabilimento. Quanto prima saranno resi disponibili anche i dati relativi agli altri campioni prelevati, sia per l’aria che per le altre matrici ambientali». Il rogo era divampato la notte del 5 dicembre nel capannone dell’azienda, a Casette Verdini di Pollenza.

«L’analisi delle polveri – scrive l’Arpam dettagliando con dati e tabelle ogni passaggio -, eseguita dal servizio laboratorio multisito di Arpam ha fornito la concentrazione delle seguenti sostanze: Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), metalli, diossine e furani, Pcb Diossina simili.

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La tabella relativa a diossine, Pcb nel Pm10

Mentre le polveri Pm 10, rilevate anche dal Laboratorio mobile – continua l’Arpam -, non hanno rappresentato particolare criticità, in quanto la concentrazione più elevata è stata di 39 microgrammi per metro cubo confrontata con un valore limite di 50 microgrammi per metro cubo, le classi dei composti sopra citati hanno invece raggiunto livelli importanti nell’aria ambiente, probabilmente anche in relazione alla tipologia dei materiali presenti nello stabilimento e interessati dalla combustione».

In particolare, le concentrazioni degli Ipa in località Casette Verdini di Pollenza, espresse come valori medi delle 24 ore, «sono risultate apprezzabilmente superiori a quelle riscontrate nel periodo invernale nella stazione di fondo urbano presa come riferimento (Ancona Cittadella), soprattutto nei campioni prelevati tra il 6 e 7 dicembre (6,28 ng/m3) e tra i giorni 8 e 10 dicembre 2022 (13,37 e 5,34 ng/m3). Limitatamente al Benzoapirene, considerato l’indicatore principale di questa classe di composti, si evidenzia che le concentrazioni rilevate rispettano sempre il valore obiettivo di 1 ng/m3, ad eccezione del campione 8475 prelevato tra i giorni 8 e 9 dicembre, nel quale la concentrazione è di 1,33 ng/m3. Va tuttavia precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale» .

Relativamente ai metalli, i dati rilevati come valore medio delle 24 ore, in località Casette Verdini «manifestano il superamento del valore obiettivo previsto dalla normativa di settore per il Cadmio (6,67 ng/m3 nel campione prelevato tra il 6 e il 7 dicembre 2022).

RIMEL_FF-2-650x434In località Pollenza Scalo invece, il giorno 6 dicembre, i superamenti sono stati riscontrati sia per il Cadmio (25,49 ng/m3) che per il Nichel (30,94 ng/m3). Anche nel caso dei metalli, va precisato che il valore obiettivo è riferito alla media annuale, mentre i dati del monitoraggio si riferiscono generalmente alla media delle 24 ore. In generale, confrontando i dati ottenuti con i valori caratteristici della zona, nei primi giorni di monitoraggio sono risultate particolarmente elevate le concentrazioni di Cadmio, Nichel, Piombo, Cobalto, Rame, Zinco, Stagno e Antimonio».

Nei campionamenti effettuati successivamente al 10 dicembre, le concentrazioni dei metalli sono rientrate nei range di accettabilità dice ancora l’Arpam.

«La concentrazione nell’aria di Diossine e Furani e quella dei Pcb diossina simili – continua l’agenzia facendo una premessa -, non presenta valori limite o soglie di riferimento definiti dalla normativa di settore, tuttavia, considerato che queste classi di sostanze si sviluppano nella combustione, in modo particolare quando sono coinvolti materiali plastici, si è ritenuto opportuno procedere alla loro determinazione e a rilevarne le concentrazioni sulle polveri Pm10 campionate presso la scuola materna sita in via Europa 1, in località Casette Verdini nel comune di Pollenza.

incendio-rimel9-650x433La loro concentrazione complessiva può essere confrontata, in termini di tossicità equivalente (Teq, la concentrazione di una sostanza nociva in termini di quantità equivalente a un composto standard), con quanto riportato dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale in un parere rilasciato nella seduta del 12/02/1988, in cui ha definito un limite massimo tollerabile per Pcdd (Diossine) e Pcdf (Furani) pari a 40 fg/m3 I-TE».

Sui valori limite, l’Arpam spiega che in un rapporto pubblicato nel 2004 in Germania dalla Commissione degli Stati Federali (Lai) per la protezione dalle immissioni, «considerando la valutazione tossicologica congiunta delle diossine e dei Pcb diossina-simili da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, è stato proposto un limite di 150 fg/m3 per la concentrazione globale in aria di Pcd/Pcdf e Pcb-Dl (Pcb Diossina simili), espressi come Who-Teq».

RIMEL_FF-4-650x434Relativamente alla “Tossicità equivalente” dei campioni, «riferita alla sola concentrazione di Diossine e Furani nell’aria, si rileva un valore di 5.250 fg-Teq/m3, a significare che la tossicità del campione è dovuta principalmente a queste due classi di composti. Si rappresenta inoltre che per l’Oms, valori di tossicità superiori a 300 fg-Teq/m3 denotano la presenza di significative sorgenti di emissione che devono essere opportunamente controllate – prosegue Arpam -. Dai risultati per il campionamento effettuato tra i giorni 6 e 7 dicembre 2022, si riscontra una “Tossicità Equivalente” riferita alla concentrazione complessiva di Diossine, Furani e Pcb-Dl pari a 5.307 fg-Teq/m3; tale dato risulta particolarmente elevato, se confrontato con i valori di riferimento nell’aria ambiente sopra citati. Una diminuzione di tali inquinanti nell’aria si è avuta nelle successive 24 ore (2.297 fg-Teq/m3), ma nel campionamento effettuato tra il giorno 8 e 9 dicembre 2022 la concentrazione delle Diossine/Furani è salita a 24.804 fg-Teq/m3, probabilmente a causa delle avverse condizioni meteoclimatiche che hanno ostacolato la loro diluizione. Seppur una repentina diminuzione della tossicità sia stata riscontrata nel campione numero 8477 prelevato tra il 9 e 10 dicembre 2022, i valori di fondo della zona non comunque sono stati raggiunti». Questo per quanto riguarda i campioni dell’aria, mentre per terreni e acque sotterranee saranno forniti «quanto prima».

Ieri l’Area vasta 3 in una nota ha comunicato che le analisi svolte su ortaggi e vegetali mostrano che si possono consumare. Non venivano però specificati dati. Oggi, Nelia Calvigioni, vice sindaco di Corridonia, ha pubblicato un documento dell’Asur sul proprio profilo Facebook, in cui l’Asur riferisce quello che ha analizzato.

Incendio-Rimel-6-650x488«A seguito dell’incendio sviluppatosi nello stabilimento della ditta Rimel ubicato a Casette Verdini di Pollenza nella notte tra il 5 e 6 dicembre, si è provveduto – si legge nel documento a firma del direttore del Dipartimento prevenzione, Alberto Tibaldi e dei direttori Stefano Colletta e Maria Teresa Leoni – , come stabilito nella riunione prefettizia del 6 dicembre 2022, ad effettuare, per le valutazioni di ricaduta dei contaminanti ambientali, cinque prelievi in campo su matrici vegetali (scarola e lattuga) nei punti ritenuti significativi nel raggio di cinque chilometri dal punto di incendio per la ricerca analitica di metalli pesanti, di Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), Diossine, Policlorobifenili (Pcb) e furani. I campioni sono stati effettuati il giorno 7 dicembre e ripetuti la mattina del 15 dicembre (questi ultimi in attesa di esito). Nel primo pomeriggio del 15 dicembre 2022 pervenivano dal laboratorio Arpam di Macerata i rapporti di prova relativi ai cinque campioni prelevati in data 7 dicembre 2022, inerenti alla ricerca di Ipa e metalli pesanti. Successivamente, in data 16 dicembre 2022 pervenivano dall’Izs-Am di Teramo i rapporti di prova relativi alle analisi di Diossine, Pcb e Furani, con i seguenti esiti: metalli pesanti: tutti e cinque i rapporti di prova relativi ai prodotti vegetali prelevati, rilevavano la presenza di Piombo e Cadmio con valori al di sotto dei tenori massimi consentiti per gli alimenti di questa natura».

Nel documento viene precisato che per gli Ipa la normativa specifica non prevede tenori massimi per vegetali a foglia larga «Tuttavia i valori di Ipa riscontrati nelle suddette analisi sono ampiamente al disotto dei valori soglia previsti in sicurezza alimentare per altre categorie di alimenti comuni (ad esempio semi di cacao e prodotti derivati, olio, alimenti affumicati di origine animale)».

Sulle diossine, Pcb (Policlorobifenili) e furani: «anche per queste sostanze, nella normativa, non sono previsti limiti di riferimento per gli ortaggi a foglia larga. Tuttavia i valori rilevati di queste sostanze evidenziano una contaminazione al disotto dei livelli di azione previsti dalla Raccomandazione 2014/663/UE (si tratta di una raccomandazione della commissione dell’11 settembre 2014 che modifica l’allegato della raccomandazione 2013/711/UE sulla “riduzione della presenza di diossine, furani e Pcb nei mangimi e negli alimenti”, ndr – leggi qui). Premesso che i vegetali in campo, prima della loro raccolta, non sono definibili alimenti, in considerazione che la fase acuta dell’incendio si è risolta nell’arco delle 48 ore e che nelle valutazioni dei valori dei contaminanti sono state prese in considerazione le misure standard di incertezza analitica come indicate dai laboratori di riferimento, in questo primo step, il suddetto monitoraggio ha dato esito favorevole per le filiere alimentari». Viene poi raccomandato, a conclusione del documento, in cui dati non se ne vedono, di lavare gli ortaggi prima di consumarli.

Sul consumo i sindaci di Tolentino, Pollenza e Macerata hanno adottato indicazioni distine. Per Pollenza e Tolentino è stata revocata l’ordinanze sul consumo degli ortaggi a foglia larga (insieme al ricovero di animali da cortile), a Macerata invece è stata estesa.

(Redazione Cm)

 

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