«Quartieri ripartiti da formazioni criminali
e richieste di denaro ai commercianti:
a Civitanova domina il terrore»

LA RICHIESTA di interventi di Giuseppe Lepretti, della civica “SiAmo Civitanova”: «La violenza sta raggiungendo i suoi massimi livelli nel quartiere San Gabriele. E' evidente che questa non è più una città sicura»

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Giuseppe-Lepretti

Giuseppe Lepretti

«L’imperante immobilismo delle azioni amministrative, giudiziarie e investigative che stiamo subendo sta lasciando campo aperto ad un completo dominio del terrore. Nonostante i vari slogan di partito e le sistematiche riunioni organizzate post delictum da parte della maggioranza consiliare, è difficile continuare a pensare ed asserire che Civitanova sia sicura». Sono le parole di Giuseppe Lepretti, della civica “SiAmo Civitanova”, a proposito del livello di sicurezza percepito in città. «A differenza da quanto detto e avvertito dagli amministratori locali, sono in drammatico aumento gli episodi di violenza e minaccia nei vari quartieri cittadini che vengono ripartiti a scacchiera dalle varie formazioni criminali – dice Giuseppe Lepretti -. In special modo, la violenza sta raggiungendo i suoi massimi livelli nel quartiere San Gabriele ove ad imperare sono: lo spaccio di sostanze stupefacenti, sistematici episodi di violenza e, da ultimo, le minacce che alcuni commercianti del quartiere hanno dovuto subire lo scorso weekend. Questi ultimi, infatti, nell’indifferenza più totale, sono state vittime di plurime azioni intimidatorie culminate con la diretta richiesta di cessione di denaro al fine di evitare “ben più gravi eventi”. Il quadro così dipinto, ben distante dai candidi colori con i quali Civitanova è solitamente descritta, impone un totale ripensamento del sistema amministrativo, culturale e di prevenzione».

Già ad agosto SiAmo Civitanova ed il Partito Democratica hanno chiesto di organizzare un Consiglio comunale aperto, in cui dare risposte concrete ai cittadini, ai turisti, ai commercianti, alle famiglie e ai giovani, a tutti quelli che visitano o vivono a Civitanova. «Risposte concrete significa fare un punto della situazione per quanto riguarda il bilancio comunale, per vedere se ci siano risorse per l’assunzione di nuovi agenti di Polizia locale, oppure per attivare convenzioni con società che si occupano di vigilanza – prosegue l’esponente di “SiAmo Civitanova” -. Significa organizzare eventi di educazione civica e di legalità. Significa coordinarsi con il Sert, l’Asur e tutti i soggetti che possano avere competenza in materia. Significa coordinarsi con la Prefettura e la Questura. Significa creare spazi per i giovani, affinché non sia solamente la strada il luogo di incontro. Ma neppure nella variazione di bilancio approvata dalla maggioranza nella seduta consiliare del 24 ottobre è stato previsto alcunché – conclude Giuseppe Lepretti -. Via Nave è ancora tempestata di “bande” di ragazzi che rendono la strada intasata e pericolosa: nessuno li vede? Lasciare i cittadini soli ed inascoltati è gravissimo. Servono azioni concrete: non bastano le telecamere, che, troppo spesso, non fungono neppure più da deterrente e, comunque, ritraggono le azioni delittuose solamente dopo la commissione del fatto».

In campagna elettorale SiAmo Civitanova ha proposto anche «un modello Libra a Civitanova: giovani professionisti (avvocati, magistrati, dottori in giurisprudenza) che, a titolo gratuito, vanno negli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, al fine di divulgare gratuitamente la conoscenza giuridica. Bisogna prevenire. Bisogna intervenire. Basta propaganda».

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