«L’amore è la cosa
più importante nella vita»
L’eredità spirituale di Ersilio Tonini

MACERATA - Il direttore generale di Unimc Mauro Giustozzi ricorda la figura del cardinale, già vescovo di Macerata, a nove anni dalla scomparsa

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Ersilio-Tonini

Il cardinale Ersilio Tonini, vescovo di Macerata dal 1969 al 1975

 

di Mauro Giustozzi*

Nove anni fa, il 28 luglio 2013 alle 2 del mattino moriva all’Opera Santa Teresa di Ravenna, dove da alcuni anni alloggiava, il cardinale Ersilio Tonini figura conosciuta e tanto amata dai maceratesi molto al di là delle rappresentazioni ufficiali, come pochi giorni mi faceva notare una mia amica. Aveva compiuto da pochi giorni 99 anni. Ersilio Tonini, è stato uno di quei uomini di Chiesa che, dove passano, lasciano davvero il segno indelebile della loro presenza.

Nato a Centovera, frazione di San Giorgio Piacentino, in provincia e diocesi di Piacenza, il 20 luglio 1914 entrò in seminario all’età di undici anni. Divenne vicerettore del seminario, poi insegnante e assistente spirituale dei gruppi Fuci e dei Laureati cattolici, e direttore del settimanale diocesano «Il Nuovo Giornale». Dal 1953 al 1968 fu parroco della parrocchia di San Vitale a Salsomaggiore Terme, cittadina all’epoca divisa tra le diocesi di Piacenza e Fidenza. Nell’ottobre 1968 fu nominato rettore del seminario vescovile di Piacenza. Nominato vescovo di Macerata il 28 aprile 1969 da Papa Paolo VI, ricevette l’ordinazione episcopale il 2 giugno 1969, nella cattedrale di Piacenza. Il 28 agosto 1969 prese possesso della nostra diocesi dove rimase fino al 22 novembre 1975 quando fu nominato arcivescovo di Ravenna e vescovo di Cervia.

Nel concistoro del 26 novembre 1994 papa Giovanni Paolo II lo nominò cardinale. A 9 anni esatti dalla sua morte, a me che l’ho conosciuto poco piu che da bambino, mi piace ricordarlo come un grandissimo uomo di fede capace di dare alla guida della Diocesi un’impronta spirituale di grande spessore. Ricordo anche che alcune sue iniziative fecero molto discutere come sempre avviene per le personalità forti incapaci di lasciare nella triste indifferenza le cose e le persone che incontrano per la loro strada. In terra marchigiana attuò, ad esempio una coraggiosa riforma agraria, cedendo gratuitamente ai contadini alcune terreni di proprietà della Diocesi. Il 21 giugno 2004 il consiglio Comunale di Macerata, votò all’unanimità il conferimento per lui della cittadinanza onoraria che gli venne formalmente attribuita con un cerimonia in Comune il 18 settembre 2004.

Mi piace infine ricordare ciò che, secondo la narrazione di suor Virginia, la suora che lo assistette nell’ultimo periodo della sua vita, ebbe a dire in punto di morte quale eredità spirituale di un uomo di eccezionale personalità e carisma: «L’amore è la cosa più importante nella vita, voletevi bene, io devo tornare dal Padre mio». Un messaggio di immenso valore in linea con il suo apostolato terreno e la sua opera di evangelizzazione condotta incessantemente anche attraverso i media. Memorabile a questo proposito la trasmissione con Enzo Biagi su Rai1 nel 1991 “I dieci comandamenti all’italiana” definita dalla Santa Sede «un esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo» e che fu la prima di una lunga serie di apparizioni televisive che ne fecero un commentatore apprezzato e ricercato.

*Direttore generale Unimc



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