Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli durante una seduta dell’ente
Si fa presto a dire che la vicepresidenza della Provincia passa a Fratelli d’Italia, e nel particolare al consigliere treiese Andrea Mozzoni. All’apparire della notizia, in Lega – si parla del vertice – hanno accusato il colpo e rispondono con un messaggio chiaro ai Fratelli d’Italia: disponibilità a lasciare una posizione apicale ma non due. Sul piatto ci sono infatti la nomina a vicepresidente della Provincia, stante l’uscita di scena del civitanovese Claudio Morresi entrato a far parte dell’esecutivo a guida Ciarapica, e quella del presidente dell’Ato. La Lega dice che se Fratelli d’Italia vuole veramente affidare la presidenza dell’Ato al sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci (operazione rispetto alla quale non si registrano ondate di giubilo tra gli stessi amministratori di centrodestra), non può chiedere anche la vicepresidenza della Provincia, chiunque sia il candidato.
Una sorta di ultimatum quello che arriva sul tavolo del presidente della Provincia Sandro Parcaroli che sembrava orientato a chiudere la partita della vicepresidenza con la nomina di Mozzoni: all’interno della Lega scalpita per il ruolo citato il coordinatore provinciale Luca Buldorini, poi c’è anche il sindaco di Matelica Massimo Baldini che non sembrava vicinissimo al partito di Salvini, ma è sponsorizzato dal deputato leghista Tullio Patassini, treiese come Mozzoni. «Peraltro – argomenta il vertice locale della Lega – se a Civitanova Forza Italia ha il sindaco e il vicesindaco, non vedo perchè la Lega in Provincia non possa avere presidenza e vicepresidenza».
(l. pat.)
Provincia, la vicepresidenza passa a Fratelli d’Italia In pole il nome di Mozzoni
Sempre,solo,robe serie;poltrone e sofa'!Applausi
Un imprenditore poltronaro.
Tutto cambia affinché nulla cambi
FDI = Fame Di Incarichi
Ho un'idea: vista la delicatezza del compito e le cattive esperienze pregresse, l'Ato la diamo in mano a qualcuno competente, qualunque sia il suo partito. Si può fare?
Paolo Tramannoni ma se la chiudiamo , risparmiamo soldi, basta farla gestire dal consorzio di bonifica,operazione normale
Ma il governo che fa, tiene in piedi una struttura come la provincia che non è stata gestita dal popolo, un giochetto per far divertire i politici
Lanfranco Minnozzi è la struttura che gestisce realmente i soldi assegnati dalla Regione. Un paradiso di spesa senza controllo popolare.
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Entrambi i commenti appaiono a noi comuni cittadini appropriati con i fatti descritti. I programmi, le proposte forse verranno. E penso alle prossime elezioni nazionali……
I ladri di Pesaro sono più seri!