Il post al centro della bufera
di Luca Patrassi
Bufera per il post di Zeno Meriggi che ha commentato con la frase “Rievocazione della marcia su Roma” la foto delle autorità presenti al corteo per la festa per il titolo di Città attribuito a Macerata.
Peraltro le prime proteste sono arrivate dallo stesso partito di Meriggi, il Pd. Scrive il consigliere comunale Maurizio Del Gobbo: «Ritengo di dover prendere le distanze dagli infelici contenuti del post su Fb di un componente del direttivo Pd, nonché da chi lo ha condiviso (like), ed auspico che questo accadimento sia per alcuni un’occasione per fare un passo indietro e che finalmente si possa dare inizio ad un nuovo corso fatto di contenuti e non di acrimonia e aggressività.
Maurizio Del Gobbo, consigliere del Pd
Spero che la gestione comunale del Partito democratico (nel mirino di Del Gobbo c’è evidentemente la segretaria Ninfa Contigiani, autrice di uno dei like sul post di Meriggi, ndr) cambi rotta e che sia guidata dal rispetto delle regole della correttezza e dell’etica, sia pure nella divergenza di vedute politiche».
Duro l’attacco della Lega: «Le parole sono pietre scriveva Carlo Levi, e mai parole come quelle scritte da Zeno Meriggi (Pd) calano come una pietra tombale sulla dignità umana e civile dei dem maceratesi. Impossibile sottrarsi a conseguenze legali di pari impatto.
È ignobile e civilmente irricevibile il richiamo alla marcia su Roma per un corteo rappresentativo di un evento pensato e realizzato per unire gioiosamente tutte le anime della città – dicono il deputato Riccardo Augusto Marchetti e il consigliere provinciale Luca Buldorini – Ancora una volta il Pd si mostra vittima della superbia intellettual-ideologica che gli ottunde ogni capacità di equilibrato giudizio. Prova ne è che l’autore del post, proteso a denigrare l’indenigrabile, finisce per dare del “marciatore su Roma” al proprio capogruppo (Ricotta era tra i partecipanti al corteo, ndr) dando luogo ad un doppio, clamoroso autogoal.
Luca Buldorini e Riccardo Marchetti della Lega
La proposta del presidente del Consiglio maceratese, il leghista Francesco Luciani, di avviare l’iter che ha portato al titolo di Città è stata condivisa all’unanimità, quindi anche dal gruppo consiliare PD, nonostante nei vent’anni in cui ha amministrato abbia lasciato la pratica languire in un cassetto. Quella di Meriggi, e di coloro che hanno entusiasticamente condiviso il suo post, è un’esternazione grave e da condannare: per la circostanza, il periodo storico in cui è maturata, con una guerra alle porte, e per aver colpito non solo gli uomini, ma il patto stesso tra i cittadini, Macerata e l’Italia intera». Infine, in serata, nuovo post di Zeno Meriggi che si scusa: «Se il mio post ha offeso qualcuno non era mia intenzione e me ne scuso».
«Rievocazione della marcia su Roma» Un post sulla festa scatena la bufera
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