La riunione dell’assemblea dei soci del Cosmari di oggi pomeriggio. A sinistra Giuseppe Giampaoli, a destra Giuseppe Pezzanesi
di Monia Orazi
«È arrivata il 6 aprile scorso la comunicazione che l’Anac ha aperto un procedimento di vigilanza riguardante la mia figura, riguarda il fatto che io sia stato scelto come presidente pur essendo sindaco di un comune. Su questo tema ci eravamo confrontati già, la legge dice che il sindaco eletto in un organismo come questo può ricoprire il ruolo di presidente del Cosmari», con queste parole Giuseppe Pezzanesi, primo cittadino di Tolentino, ha comunicato all’assemblea dei soci riunitasi questo pomeriggio a Piane di Chienti l’avvio di un procedimento nei suoi confronti perché come sindaco non potrebbe fare in contemporanea il presidente di un consorzio rifiuti partecipato dal Comune che ha una popolazione maggiore di 15mila abitanti.
Se l’Anac emetterà un parere negativo, Pezzanesi decadrà dalla carica di presidente e tutti gli atti da lui firmati saranno nulli. Ha detto Pezzanesi: «Non siamo garibaldini a fare le cose, per quanto mi riguarda ho accettato questo incarico con senso di responsabilità e spirito di squadra, siete voi che mi avete convinto ad accompagnarvi in questo percorso. Dato che la legge è chiara, ricevere una seconda comunicazione da Anac, mi lascia molta amarezza, perché la legge è chiara e viene messa in dubbio la mia onestà. Tutte le delibere che ho firmato sono passate in consiglio di amministrazione, non ho deleghe o carte di credito. Se per voi sindaci è lo stop in questo ruolo, sono pronto ad andarmene. Era già stato inviato un parere a dicembre, riceverne un altro ad aprile in occasione delle elezioni a Tolentino fa pensare, se si fanno i provvedimenti in base al nome che uno ha». Pezzanesi ha poi ricordato gli obiettivi raggiunti durante i primi mesi del suo mandato, dall’accordo per l’ampliamento della discarica di Cingoli, ai progetti da 84 milioni di euro presentati per il Pnrr, all’annullamento del concorso.
AL VIA IL CONCORSO PER DIRETTORE GENERALE – «Non ci sono stati ricorsi, la selezione partirà sabato prossimo, perchè la proroga del direttore generale scade il prossimo 30 giugno. Ci sono 11 iscritti al concorso con nomi che forse conoscete, è un traguardo molto importante. E’ stata anche confermata la sentenza della discarica di Santa Lucia a Tolentino, per quanto riguarda la seconda parte della vicenda giudiziaria. Stiamo lavorando per incontrare le parti condannata a risarcire oltre il 1.650.000 di euro, che avevamo messo in bilancio».
L’incendio al Cosmari
MAGGIORI COSTI PER L’INCENDIO – Sia Pezzanesi che Giampaoli hanno riferito sull’incendio dello scorso 15 aprile che ha messo fuori uso l’impianto di trattamento indifferenziato, spiegando l’impianto antincendio ha funzionato, ed è stato fondamentale il ruolo dei vigili del fuoco. Partita la procedura per ricevere il risarcimento dall’assicurazione per coprire i maggiori costi che si verificheranno per smaltire i rifiuti, ci vorranno 45 giorni per ripararlo. Dopo il 27 aprile i rifiuti non potranno più essere portati a Cingoli, ma dovranno essere messi temporaneamente in deposito a Corinaldo e Fermo, poi torneranno al Cosmari per essere trattati.
LA DIFESA DI PEZZANESI NEI CONFRONTI DELL’ANAC – Per difendere Pezzanesi ci saranno tre avvocati: Cristiana Bonaduce, Stefano Pozzoli e Alessandro Luchetti. Tutti e tre hanno sostenuto che Pezzanesi di fatto è un semplice rappresentante legale e non ha deleghe operative, dunque non può interferire con la gestione operativa del consorzio, in capo al direttore generale, che secondo lo statuto riceve i suoi poteri direttamente dall’assemblea dei sindaci e non può essere rimosso dal consiglio di amministrazione. Giampaoli ha ricostruito la cronistoria delle comunicazioni intercorse con Anac, che ha scritto una prima volta il 28 dicembre annunciando di aver posto sotto esame le tre posizioni del vicepresidente e direttore Giuseppe Giampaoli, del consigliere di amministrazione Manuele Pierantoni vicesindaco di Corridonia e dello stesso presidente Giuseppe Pezzanesi. A rispondere per il Cosmari è stato il responsabile dell’anticorruzione Fabio Lancioni, ha aggiunto Giampaoli: «Ha giustificato le tre posizioni poi Anac ha ritenuto valide le motivazioni addotte, aprendo successivamente un procedimento relativo all’incarico del presidente, che però non ha deleghe specifiche. Dalla sua elezione il 4 agosto 2021, ha firmato 27 lettere di cui 10 per la convocazione del Cda».
L’unico dei sindaci a parlare è stato il presidente della Provincia e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: «Avete fatto bene a portarci a conoscenza della situazione e del parere degli avvocati». E’ stato sempre Pezzanesi ad illustrare i progetti da 84 milioni di euro, relativi al piano nazionale di ripresa e resilienza, per cui Cosmari ha presentato richiesta, di cui 43 milioni di euro riguardano il biodigestore, il resto sono i raccoglitori elettronici per la raccolta differenziata i green point in utilizzo a Castelraimondo da estendere a tutti i comuni della provincia, e altre strumentazioni innovative al servizio dei Comuni.
IL NUOVO BIODIGESTORE – E’ stato sempre Pezzanesi ad illustrare i progetti da 84 milioni di euro, relativi al piano nazionale di ripresa e resilienza, per cui Cosmari ha presentato richiesta, di cui 43 milioni di euro riguardano il biodigestore, il resto sono i raccoglitori elettronici per la raccolta differenziata i green point in utilizzo a Castelraimondo da estendere a tutti i comuni della provincia, e altre strumentazioni innovative al servizio dei Comuni.
Ha detto Pezzanesi: «Riguardo al biodigestore abbiamo inserito una cifra provvisoria, perché solo quando abbiamo fatto il progetto, valutando la grandezza dei componenti è messo ciò che effettivamente ci vuole, è venuto fuori il costo reale. La quantità di rifiuti che potrà trattare è stata valutata in modo che se i Comuni diventeranno più virtuosi, ci porteranno più organico e potremmo inserire qualche tonnellata in più, non è un impianto fatto per servire qualcun altro». E’ stato l’ingegnere Giovanni Battistini a spiegare il funzionamento nel dettaglio: l’impianto potrà accogliere fino a 60.000 tonnellate di frazione organica da raccolta differenziata, 10.000 tonnellate di frazione organica stabilizzata dal rifiuto indifferenziato, tramite processo di biodigestione anaerobica, che dovrebbe abbattere gli odori malsani che a volte il Cosmari emette. Si potrà produrre biometano da utilizzare o per rivenderlo alla rete, oppure per alimentare eventuali mezzi Cosmari visto che Pezzanesi ha annunciato che è stato deliberato il rinnovo, in più anni, del parco mezzi per un importo di circa 20 milioni di euro. Sarà costruita una nuova palazzina per gli uffici ed altre due saranno riutilizzate per lo stoccaggio dei materiali del biodigestore, si tratta di uno degli impianti tecnologicamente più evoluti in Italia volto a ridurre l’impatto ambientale ci sarà anche un maggior costo di 1.800.000 euro, derivante dall’impianto di recupero dell’anidride carbonica, che è l’altro prodotto derivante dal biometano, ha spiegato il progettista. La Co2 viene liquefatta e utilizzata per usi tecnici o rivenduta al settore del food e dell’agroalimentare. L’impianto sarà realizzato in una nuova zona interamente di proprietà del Cosmari, l’anidride carbonica recuperata sarà di 3.200.000 tonnellate, inoltre regime l’impianto produrrà 25.000 tonnellate di compost, 5 milioni di tonnellate di biometano.
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In Italia non è una novità vedere personaggi politici che rivestono più incarichi. Non conosco l’attuale materia legislativa in merito ad eventuali incongruenze su conflitti di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità. Le leggi esistono, si modificano, si cancellano, si riscrivono ed è materia specifica per legislatori, procuratori, avvocati esserne aggiornati ed informati.
In generale, al di la di questo specifico caso e del procedimento in corso, personalmente ho un mio soggettivo pensiero.
Chi viene scelto per ricoprire un incarico Pubblico, deve sapere evidenziare tutte le problematiche previste dal suo mandato. Risolvere tutte le criticità, senza lasciare che nessuna di queste resti incompiuta o in sospeso (questo nella maggior parte delle realtà pubbliche, è pura utopia). Se tali adempimenti venissero assolti in toto, potrei capire la necessità e la disponibilità di tale Amministratore della Cosa Pubblica di potersi andare ad occupare di altre realtà proponendosi a ricoprire ulteriori incarichi.
Però ripeto, visto come vanno le cose, questo è il mio, probabilmente sbagliato, personale pensiero.
Intanto registriamo che non è vero quanto affermato in passato dal Cosmari, e cioè che l’ANAC aveva addirittura fatto i complimenti all’ente per le nomine del presidente e del vicepresidente e di un altro componente del cda (tanto che questa fantomatica nota ANAC non è stata mai pubblicata nel sito “trasparenza” del Cosmari”).
Ora veniamo a sapere che invece l’ANAC ha aperto un’indagine per verificare se tutto sia in regola quanto a tali nomine, e che il presidente potrebbe essere legittimato solo se fosse senza deleghe, cioè in pratica puramente rappresentativo, e non operativo.
C’è comunque il rischio che vengano annullate tutte le delibere prese dal cda (dalla nomina di Pezzanesi e Giampaoli in poi), con gravissimo pregiudizio anche erariale. Se ne rendono conto coloro che avrebbero dovuto vigilare, e cioè l’organismo del controllo analogo e l’autorità di vigilanza?