di Francesca Marchetti
Pioraco , Fiuminata, Camerino, Serravalle di Chienti e Sefro sono le protagoniste delle penultime puntate alla scoperta della Marca Maceratese, tra fate, gnomi, scheletri, pipistrelli e mostri. Ma tra tante suggestioni Iralba e Carlo hanno avuto anche la fortuna di ascoltare le esperienze e i vissuti di personaggi con i piedi ben ancorati a terra.
Gianluca Sabbatini
La diciassettesima puntata di “In viaggio con MaMa” si apre in compagnia di Gianluca Sabbatini a Pioraco. «Lavoro da 41 anni nella cartiera, all’inizio alla macchina piana e poi alla centrale termica. La passione per la carta me l’hanno passata i nonni, Tomasso e Giacomo, e le nonne Annunziata e Berlina che contavano le risme di fogli a mano. Poi c’era la zia Londra, che ha chiamato le mie cugine Trieste e Gorizia, ed ecco i famosi nomi strani di Pioraco. Per noi piorachesi la cartiera è tutto, è come se fosse a conduzione familiare. Siamo molto orgogliosi del Museo dove vengono anche le scolaresche, qui imparano il valore di un semplice foglio di carta. Se ne ho mai usato uno? Sì, per un anniversario su un biglietto fatto a mano ho scritto un pensiero a mia moglie Lucia, che ha molto apprezzato».
Cécile Mariani
Al “Bosco incantato” di Fiuminata ad attendere i due viaggiatori ci sono Cécile Mariani e i suoi allegri figli. «Ho un’azienda agricola, produciamo frutta e verdura di stagione. Sono nata nel nord est della Francia, a Thionville, ma mio padre e i miei nonni sono originari di Pontile di Fiuminata. Sono venuta qui in vacanza con mia nonna nel 1997, mi sono innamorata prima del luogo e poi anche di Sergio, mio marito. Qui stiamo veramente bene, in montagna abbiamo poche cose ma c’è tutta la ricchezza della terra, c’è un’aria buonissima e tutta l’energia della natura. Sarah e Mathias, 8 e 6 anni, sono i nostri figli e adorano scorrazzare tra i sentieri. Vi aspettiamo tutti a Fiuminata anche perché non potete perdervi la nostra specialità, la crescia fogliata».
Luigi Antonio Manias
Anche Luigi Antonio Manias ha scelto Fiuminata come luogo dove stabilirsi. «Sono pensionato e ho fatto il saldatore a Torre del Parco. Sono nato in provincia di Cagliari, ho vissuto per 24 anni a Roma dove poi ho conosciuto mia moglie. Suo padre era di Fiuminata, ci siamo sposati e trasferiti, vivo qui da 41 anni, ormai parlo marchigiano ma, non si sa perché, mio nipote Alessandro di 3 anni ogni tanto parla con l’accento sardo. Ho cominciato a fare lo scultore quando mi sono innamorato delle sculture di Antonio Ciccarelli a Pioraco. Quando lavoro la pietra grezza mi sento bene, mi sfogo. Le figure che preferisco sono i mostri, ma faccio di tutto, come la fontana al castello. Faccio parte del “Gruppo storico di Fiuminata medievale” e mi diverto a fare il soldato, l’arciere, il signore ma anche l’elfo al Bosco incantato per i bambini».
Vincenzo Correnti
La diciottesima puntata si apre a Camerino tra un fiocco di neve e una chiave di violino. Il primo personaggio che incontra Iralba, mentre Carlo è chiuso in casa, è il Maestro Vincenzo Correnti. «Sono il direttore artistico dell’Accademia della musica di Camerino e direttore dell’orchestra di fiati, insegno alla scuola media e sono un compositore per importanti casi editrici italiane. La mia vita è musica h24 e va al di là dei generi . Quando ero piccolissimo suonavo in casa con tutto quello che c’era e mi esibivo in terrazza. Seguivo il Festival di Sanremo imitando i musicisti e qualche anno fa mi hanno anche contattato. Ero affascinato dal clarinetto e a tredici anni ho deciso di iscrivermi al conservatorio. Mi sono avvicinato alla musica grazie ai miei genitori che amavano ballare al ritmo delle orchestre emiliano-romagnole che venivano in zona, tutt’ora scrivo musiche da ballo per i miei amici romagnoli. C’è già la terza generazione di musicisti in famiglia, mio nipote Edoardo ha 4 anni e si diletta con la batteria.
Suor Laura Cristiana
Suor Laura Cristiana accoglie Iralba nel convento delle Clarisse. «Sono originaria di Pesaro e sono in monastero da 25 anni, prima a San Severino e dal 2004 qui a Camerino. Il monastero stava chiudendo e poiché custodisce il tesoro preziosissimo di Camilla Battista io ed alcune altre suore abbiamo deciso di ricostruirlo, cosa che stiamo facendo di nuovo oggi a causa del terremoto. A 20 anni andavo all’università, frequentavo gli amici e i ragazzi e non pensavo assolutamente di fare la suora. Poi un giorno, mentre ero in ritiro con gli scout, ho sperimentato l’incontro con Gesù, non ho avuto visioni ma fu come se mi parlasse attraverso uno sguardo. Avevo paura, il mio cuore e la mia testa non si trovavano d’accordo, avevo tanti i miei progetti da portare avanti e ho cominciato a viaggiare. Ma come dice il Vangelo, “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. Quando parti ti sembra di lasciare tutto, invece quello che ricevi è mille volte tanto».
Donatella Pazzelli
Donatella Pazzelli ha mostrato con tutto il suo entusiasmo alcuni dei tesori artistici della città di Camerino. «La cultura e il turismo sono le mie passioni. Sono laureata in Giurisprudenza ma mi piace molto la scrittura, il giornalismo, il teatro, ho la fortuna di lavorare in una città bellissima e spero di tornare presto al Filippo Marchetti, che tra i tanti è senz’altro il mio posto del cuore. Ho lavorato a Radio C1 e nella redazione de L’Appennino camerte. E mi sono dilettata a scrivere due romanzi pubblicati da Pendragon di Bologna, “Gli ulivi di Albanella” uscito nel 2015 e “La cosa giusta” nel 2021».
Kaur Lovepreet
Kaur Lovepreet è la giovane guida a Sefro, e sembra quasi che lei e Iralba si conoscano da sempre. «Sono una studentessa di Scienze politiche e relazioni internazionali a Macerata. Mi piace leggere, ascoltare musica e visitare musei. Dato che qui nel borgo c’è una comunità indiana, faccio da mediatrice tra la scuola e i genitori quando si crea una difficoltà. Mi piace lavorare a scuola perché i bambini e le bambine danno sempre tanti stimoli, spero di restare in questo ambito. La mia famiglia è del Punjab, mio padre arrivò a Milano ma si è trasferito a Sefro perché si trovava meglio, c’è tranquillità e non manca nulla, anche se il paese è piccolo. Sono molto legata alle persone di Sefro perché mi hanno dato molto, penso di rimanere in zona come altri miei coetanei per dare un futuro al borgo».
Marco Menichini
A Serravalle di Chienti l’appuntamento è con due studiosi pieni di curiosità da raccontare. Il primo è Marco Menichini. «Faccio l’archeologo e mi piace fare attività all’aperto: passeggiate in montagna, escursioni in bici. Collaboro con il Comune di Serravalle da circa dieci anni, sono di Foligno ma i miei bisnonni Arcangelo e Anita erano di qui. Fare l’archeologo era il mio sogno fin da piccolo, mio nonno Francesco mi raccontava del suo lavoro con la Soprintendenza sull’altopiano di Colfiorito, le ricerche, gli scavi, tutte cose che mi affascinavano. Grazie al mio lavoro giro l’Italia, negli ultimi anni nelle Marche ho partecipato agli scavi della zona di Offida e di Ascoli Piceno, e della quadrilatero. Il prossimo obiettivo è indagare la zona di Minutella, anche da lontano è possibile osservare uno dei castellieri, cioè gli insediamenti fortificati d’altura che risalgono a un periodo imprecisato dal IX al IV secolo avanti Cristo».
Federico Famiani
Esperto di rocce e fossili è invece Federico Famiani. «Sono docente della scuola secondaria, geologo, guida naturalistica, ambientale ed escursionistica della Regione Marche da 15 anni. Sono nato a Perugia e dal 2016 collaboro con Serravalle oltre a varie strutture museali tra Marche e Umbria. Sono molto legato agli altopiani umbro marchigiani, al di là dei confini amministrativi è un territorio unico che offre molto. Ho capito che volevo fare il geologo a 8 anni: mentre giocavo nel piazzale di casa in campagna ho trovato un frammento di ammonite e da quel momento è nata questa grande passione. Ho avuto la fortuna di partecipare agli scavi di Colle Curti nel 2012 e di rinvenire personalmente lo scheletro quasi completo di una balena ad Alberona, in provincia di Terni, che conteneva ambra grigia fossile, il materiale con cui si realizzano le essenze dei profumi. Ho collaborato allo studio del quinto dinosauro italiano, ”Tito”, trovato sui monti Prenestini vicino Roma; è stata una bella esperienza, in Italia ne sono stati rinvenuti pochi, per cui mi ha fatto molto piacere».
COS’E’ MAMA – “MaMa” è la Marca Maceratese. È prima di tutto un territorio bellissimo, che va dal Mar Adriatico ai Monti Sibillini, verde e azzurro, giallo dei campi di grano e girasoli, rosso dei borghi che si accende alla luce dei tramonti. Paesaggi incantevoli ricchi d’arte e di storia, gente operosa che coltiva i campi come giardini e crea imprese d’ingegno e inventiva. Ed è la rete di tutti i Comuni della provincia di Macerata, un progetto straordinario che parte dal basso. «Subito dopo il sisma del 2016 – si legge nella presentazione – preoccupati ma non vinti, ci siamo messi insieme, al di là dei colori politici ma con una grande visione politica, e abbiamo firmato un patto per la valorizzazione e la promozione del nostro patrimonio d’arte e di paesaggi. MaMa per noi è un’infrastruttura della ricostruzione. Per tutti è un territorio da scoprire, un viaggio nell’Italia dei Comuni, una comunità da amare».
Sito Internet: https://www.marcamaceratese.info/
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Mama su Instagram: https://www.instagram.com/mama_marcamaceratese/
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