Dalle bombe dell’Ucraina
alla scuola di Civitanova Alta:
la storia di Marko e Matviy

GUERRA - Hanno 7 e 9 anni e sono stati accolti alla San Giovanni Bosco grazie al marito della nonna, il civitanovese Settimio Petrelli che è andato a prenderli al confine con la Slovacchia. Il sindaco Ciarapica: «Questa bella vicenda spero sia da stimolo per far crescere la catena umanitaria fino alla cessazione del conflitto, che speriamo avvenga al più presto»

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Marko e Matviy

Primi bimbi ucraini nelle scuole di Civitanova. Marko e Matviy di 7 e 9 anni sono da pochi giorni alunni della scuola San Giovanni Bosco della città alta.

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Il primo giorno a scuola

I due fratelli fino a poche settimane fa abitavano a Ivano-Frankivs’k, città dell’Ucraina situata nella parte occidentale del Paese, inizialmente risparmiata dall’offensiva russa, ma successivamente colpita da raid. Da qui la decisione della giovane mamma Oksana di raggiungere la mamma e la sorella Irina a Civitanova, grazie all’aiuto di Settimio Petrelli, marito della mamma di Oksana, che li ha raggiunti con la sua auto al confine della Slovacchia portandoli così in salvo. I fratellini sono stati amorevolmente accolti a casa della zia (che già viveva a  Civitanova) ed ora frequentano le classi prima e terza C della Don Bosco a tempo pieno. La scuola ha infatti raccolto l’appello del ministero dell’istruzione di accogliere in classe i bambini ucraini che sono temporaneamente in Italia.

I piccoli non parlano italiano, ma in classe c’è un bambino ucraino che è bilingue e fa da tramite per la prima integrazione nell’ambiente scolastico. Ieri, l’amministrazione comunale ha predisposto tutti i documenti per far usufruire ai bambini anche del servizio mensa, fornendo gratuitamente, di concerto con la ditta All Food, il pasto.

«Questa è una storia a lieto fine nel dramma quotidiano che l’Ucraina sta vivendo – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – Abbiamo voluto raccontare questa storia per far sentire la nostra vicinanza a tutte le persone dell’Ucraina e siamo orgogliosi della risposta immediata che le nostre scuole sono riuscite a garantire a Marko e Matviy e agli altri ragazzi arrivati con la loro famiglie. La macchina della solidarietà si è attivata immediatamente e l’amministrazione comunale è impegnata a garantire anche questa emergenza e gli uffici sociale e scolastico fanno ogni giorno da tramite per far arrivare gli aiuti in tempo reale a coloro che arrivano in città. Questa bella storia spero sia da stimolo per far crescere la catena umanitaria fino alla cessazione del conflitto, che speriamo avvenga al più presto».

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