Mauro Sclavi nel 2016 quando era presidente del Consiglio comunale
di Francesca Marsili
«Mi metto a disposizione assieme alla squadra. Non è importante chi sia il sindaco, bensì che la persona che verrà designata tra questa unione di forze esprima il desiderio di unirsi perché condividono lo stesso disagio amministrativo, culturale e sociale». Arrivano dopo anni di silenzio le parole dell’ex presidente del Consiglio comunale Mauro Sclavi e, come anticipato da Cronache Maceratesi nei mesi scorsi, decide di tornare in campo con un suo progetto politico: “Tolentino Civica e Solidale”.
Sclavi, che dopo l’esperienza con il centrodestra si era avvicinato al Movimento 5 Stelle, oggi annuncia la sua disponibilità ad una candidatura per le elezioni comunali della prossima primavera. Una lista civica la sua, che segue la stessa linea di “Tolentino Popolare” anch’essa presentata nei giorni scorsi dall’ex assessore Alessandro Massi, accomunate entrambe dall’idea politica di porsi in contrasto con l’attuale maggioranza che vede in Silvia Luconi, sebbene lei non confermi e non smentisca, la nuova candidata a sindaco. Era il maggio del 2016 quando, con un colpo di scena, si dimise da presidente del Consiglio durante il primo mandato di Giuseppe Pezzanesi lasciando la lista “Tolentino nel cuore”; l’attuazione del nuovo piano parcheggi, per lui, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Oggi, riparte da dove aveva lasciato e decide di mettersi in gioco per le prossime elezioni comunali con una lista che si pone come alternativa « per tutti coloro che non si riconoscono in questa attuale amministrazione».
Ripercorre le motivazioni che lo portarono a quella scelta. « Mi dimisi dal ruolo di presidente del Consiglio rinunciando allo stipendio e alla poltrona quando ritenni che le scelte fatte dall’amministrazione Pezzanesi non fossero nel migliore interesse dei cittadini – spiega – Il coraggio di quella mia scelta solitaria nacque dalle mie convinzioni, “chi viene eletto non deve servire un partito o un sindaco ma gli interessi dei cittadini” e dagli occhi dei mie figli; la forza invece l’ho tratta dalla piazza gremita di cittadini che esprimevano il loro libero dissenso. Da quel momento, fino al termine del mandato, mi sono opposto ad un modo di amministrare che credevo troppo personalistico, autoritario e divisivo. Sono passati più di 6 anni dalla mia scelta della quale ancora ne vado fiero».
Sclavi, che dal 2017, al termine del suo mandato, è rimasto ad osservare in silenzio, analizza l’operato del secondo quinquennio del mandato Pezzanesi .« Ho visto moltiplicarsi decisioni veramente incomprensibili, ma non spetta a me giudicare l’operato dell’amministrazione perché saranno i cittadini a farlo. Di certo non mi tranquillizzano le parole della vice Sindaco Luconi che dice: “stiamo lavorando ad una continuità amministrativa”. Questo modo di amministrare la città non mi sembra più accettabile e, insieme ad un gruppo di amici, professionisti, lontani dal mondo della politica: riteniamo che sia giunto il momento di proporre un cambiamento e di riportare un clima collaborativo e di interlocuzione con i cittadini. Auspichiamo una rinascita culturale delle istituzioni storiche della città a partire dalle molte figure tolentinati che vengono applaudite all’estero ma non a casa loro».
L’ex presidente del Consiglio, oggi tutor all’area di emergenza della facoltà di Medicina e Chirurgia della Politecnica delle Marche, dopo 24 anni alla centrale operativa del 118 di Macerata come infermiere, nel suo progetto politico punta l’attenzione proprio nell’ambito che meglio conosce. «Auspichiamo un progetto sanitario che non si limiti agli appalti per la realizzazione delle opere murarie, ma sia indirizzato a implementare il personale medico e infermieristico supportato da un’adeguata rete tecnologica. Altro tema fondamentale l’edilizia scolastica, per la quale sono state compiute dall’attuale amministrazione delle scelte che, purtroppo, segneranno la città per sempre».
Infine Sclavi parla della sua lista: «Dalla volontà di alcuni professionisti si è costituita “Tolentino Civica e Solidale”, intendendo l’aggettivo solidale come la locuzione latina, in solido, “insieme”, saldamente legato all’altro. Siamo aperti al dialogo con tutti coloro che non si riconoscono con l’attuale modo di amministrare la città. Mi auguro che le numerose realtà fiorite in quest’ultimo periodo riescano a colloquiare per giungere insieme a una sintesi e affrontare uniti la futura sfida elettorale».
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