di Gabriele Censi (foto di Giusy Marinelli)
Vaccinazioni e infrastrutture, sono la sintesi delle richieste di Confindustria Ancona che davanti al presidente nazionale Carlo Bonomi si è riunita in assemblea oggi pomeriggio alla Mole Vanvitelliana.
Il tavolo dei relatori, tra loro anche il virologo Burioni
Per mantenere la sicurezza un’assemblea in più parti, la prima riservata con le votazioni e la consegna degli attestati di anzianità, aziende associate da 25 fino a 75 anni. Poi la proiezione di un cortometraggio molto suggestivo, sulle analogie tra la grande voglia di reagire del secondo dopoguerra e i nostri giorni, ha aperto la parte pubblica con i saluti istituzionali (il presidente della Regione Francesco Acquaroli, la sindaca Valeria Mancinelli, il prefetto Darco Pellos, il presidente di Camera marche Gino Sabatini e di Confindustria Marche Claudio Schiavoni).
Carlo Bonomi
A seguire la relazione del presidente Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini: «Sono 47 le riforme – ha aperto il suo intervento, scusandosi per il parterre di soli uomini – previste nel Piano di ripresa e resilienza e c’è piena disponibilità di risorse per traguardarle. Ciò che occorre è la capacità di creare le condizioni di contesto per centrare l’obiettivo. Tra tutte le grandi sfide che sono davanti a noi – ha aggiunto Bocchini, che ha parlato anche di digitalizzazione – la più impegnativa è forse la ‘Green transition’ perché rischia di spiazzare e spingere fuori mercato intere filiere che caratterizzano il made in Italia e il made in Marche».
Carlo Bonomi, Francesco Acquaroli e Pierluigi Bocchini
«Quello che appare impensabile – ha proseguito Bocchini – è l’idea di approcciare queste sfide, pur affascinanti per noi imprenditori, in un contesto di conflitto sociale così esasperato come quello attuale. Sembra davvero di assistere a un tutti contro tutti, in una logica divisiva da tifo da stadio che rende non più procrastinabile una serie di riflessioni comuni. Gli accesi dibatti tra pro-vax e no-vax, favorevole e contrari al Green pass, la difesa di interessi corporativi di origine medioevale, come le concessioni pubbliche e i continui rinvii, di riforme indispensabili come quella del fisco e del lavoro, rappresentano la realtà e il terreno su cui siamo chiamati, con grande fatica a confrontarci».
Paolo Mieli
Poi la tavola rotonda moderata dal giornalista Rai Francesco Giorgino, con il giornalista Paolo Mieli, il virologo Roberto Burioni, Alessandro Fontana (Centro studi Confindustria) e Donato Iacobucci (docente di Economia alla Politecnica Marche).
Roberto Burioni
Il virologo è ottimista sull’efficacia della terza dose e rassegnato invece sul convincere i cosiddetti no-vax: «Chi non si è vaccinato dopo 150mila morti e una pandemia che ci ha sconvolto le vite, dopo che un vaccino è stato somministrato in miliardi di dosi senza problemi, lo fa per scelte irrazionali, io posso solo dare argomenti razionali. Nel 2016 l’obbligo vaccinale per i bambini ha portato a un aumento della copertura. – ha ricordato Burioni, sottolineando come il vaccino sia sicuro ed efficace – Però sull’obbligo vaccinale le scelte sono politiche e io sono un medico. Ripeto che più persone si vaccineranno e più al sicuro saremo tutti».
Francesco Acquaroli
«Quella di oggi è una bella opportunità per la nostra regione di confrontarci in un momento assolutamente particolare – ha sottolineato il governatore Francesco Acquaroli – Io credo che la sfida oggi debba vedere tutta filiera istituzionale realmente impegnata a cercare le giuste soluzioni nel percorso da compiere insieme. In questo anno complicato condizionato dal Covid, abbiamo iniziato un confronto con la Camera di Commercio e tutte le associazioni di categoria per cercare di impostare la gestione della pandemia che non è mai individuale ma richiede la partecipazione e la condivisione di tutti. Nelle Marche abbiamo una grande classe imprenditoriale che da sola, nonostante tutte le difficoltà di una regione piccola e vulnerabile come la nostra, è riuscita a tenersi agganciata alle regioni più sviluppate e manifatturiere. Con questa classe dirigente noi vogliamo un’alleanza per scandire insieme le sfide del futuro».
Carlo Bonomi
Il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi ha ricordato la posizione a favore dell’obbligo vaccinale e sulla situazione economica chiede un passo in più: «Gli imprenditori di Ancona come tutti gli imprenditori italiani, hanno subito anche loro colpi molto duri. Teniamo conto che anche questa è una regione che ha avuto un colpo più duro degli altri perché usciva, oltre che dalle crisi 2008-2011, anche dal terremoto, quindi hanno fatto tanto per mantenere posti di lavoro, occupazione, reddito. Io posso dare tutto il mio contributo, il mio supporto alla loro opera, e sono orgoglioso di rappresentarli. Noi siamo contenti del rimbalzo che che c’è stato, – ha detto ai cronisti a proposito della congiuntura -, che non è una crescita: quello che abbiamo perso non siamo riusciti a rifarlo completamente e anche quando si presume che riusciremo ad arrivare ai livelli pre-pandemia, si presume a fine 2022, saremo ancora quattro punti di Pil sotto il 2008».
«La strada è ancora lunga – ha proseguito Bonomi – e dobbiamo fare ancora tanto: ci sono delle nubi all’orizzonte, costi della materie prime, costi energetici, quindi è una ripresa, un rimbalzo messo fortemente a rischio. Dobbiamo stimolare la domanda interna perché fino a oggi abbiamo retto sull’export, molto probabilmente quest’anno faremo il record di 500 miliardi, però bisogna stimolare la domanda interna che è asfittica da decenni. Per farlo, la strada è un taglio contributivo forte per mettere più soldi in tasca agli italiani questa è la strada che auspichiamo».
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il virologo Burioni ci sta raccontando storielle. La Confindustria ascolti pure ALBERTO CONTRI, Docente di Comunicazione Sociale, che, oltre a dichiarare che esistono luminari, molto al di sopra di Burioni e che la pensano diversamente da lui, ci dice quale è la effettiva realtà della pandemia da Covid, insieme ai retroscena che ci sono dietro a questi virologi e alle delle case farmaceutiche che producono i vaccini e che finanziano l’EMA e l’OMS.
Il genio del professor Burioni resterà immortale nella storia dell’umanità per tre eccezionali scoperte che nessun’altra intelligenza umana avrebbe potuto concepire.
1 l’immunità data dal vaccino è più robusta di quella naturale dei guariti dalla malattia.
2 dopo 7 miliardi di inoculazioni si è registrata una sola reazione avversa letale e oltre tutto in Nuova Zelanda.
3 le miocarditi da vaccino sono malattie benigne, lievi lievi,
piccole piccole, praticamente pinzillacchere.
Nelle mitizzazioni delle quali sarà oggetto nel futuro ricostruito già lo vedo accoppiato a Bonomi come anticamente lo fu Castore a Polluce.