Le divine donne di Dante,
Neri Marcorè allo Sferisterio

MACERATA OPERA FESTIVAL - Spettacolo per i 700 anni della morte del sommo poeta domani alle 21, sul palco anche l’orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani
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Neri Marcorè

 

Il Macerata Opera Festival partecipa alle celebrazioni internazionali per i 700 anni della morte di Dante Alighieri domani alle 21 allo Sferisterio con Le divine donne di Dante, nuovo spettacolo con Neri Marcorè su testi di Francesca Masi, una commissione del Ravenna Festival in coproduzione con Mittelfest e col festival maceratese. La serata è sostenuta da Engie, player mondiale dell’energia e dei servizi, che opera nel territorio per lo sviluppo di un’economia decarbonizzata e che è partner del Mof. Dopo il debutto lo scorso 22 luglio a Cervia nel programma della rassegna ravennate, Neri Marcorè torna quindi allo Sferisterio con Le divine donne di Dante, omaggio al poeta attraverso le figure femminili della Divina Commedia: una serie di canzoni i cui titoli si legano, per libera – e spesso divertita – associazione, ai temi e alle presenze di volta in volta evocate e richiamate dall’aldilà dantesco. Quarantadue personaggi femminili, da Cleopatra a Pia de’ Tolomei, da Cunizza a Francesca, per dare voce a chi, nella Commedia, ne ha poca: è questo l’obiettivo del progetto. Nel poema infatti i personaggi femminili sono in netta minoranza, ma forse proprio per questo motivo finiscono per essere memorabili – dalle donne dell’epoca di Dante alle figure mitologiche, a quelle simboliche, a quelle storiche.

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Con loro, e attraverso di loro, l’argomento principe è spesso l’amore, che sia quello fatale e peccaminoso dei dannati o quello idealizzato, virtuoso e finanche divino del Paradiso. Da Cardiologia di De Gregori a Vince chi molla di Niccolò Fabi, passando per Fields of Gold di Sting, si ricostruisce un paesaggio umano denso di suggestioni e significati. Quindici saranno i momenti per intrecciare memoria, racconto, emozione e invenzione. Al fianco di Neri Marcorè – in questo caso nella doppia veste di narratore e cantante – l’Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani impegnata negli arrangiamenti di Stefano Cabrera, anche in scena al violoncello, Domenico Mariorenzi alla chitarra e al pianoforte, Beppe Basile alle percussioni; le vocalist sono Flavia Barbacetto e Angelica Dettori. «Alcune sinapsi venivano naturali, altri collegamenti erano più sorprendenti anche per me – racconta Neri Marcorè – Pensando a Francesca da Rimini, ho scelto Il bacio sulla bocca di Ivano Fossati, essendo il bacio la scintilla che fa nascere tutta la storia tra i due amanti. E aggiungendo la canzone di Ron, Non abbiamo bisogno di parole, si rende omaggio anche al silenzio di Paolo, che nel canto non prende mai la parola. Tra gli accostamenti imprevedibili c’è anche L’odore del sesso di Ligabue, collegata alla figura di Didone che tradisce la memoria del marito per l’amore irresistibile verso Enea… E la luminosità della cananea Raab nel IX canto del Paradiso ha richiamato la canzone della luce per eccellenza, cioè Here Comes the Sun dei Beatles. Un’altra analogia che mi piace è quella che si stabilisce tra Enjoy the Silence dei Depeche Mode e Pia de’ Tolomei, sul godimento del silenzio». Grazie al sostegno di Engie l’evento è totalmente “plastic free”. Tutti i lavoratori e artisti del Festival sono stati dotati di borracce e sono stati messi a disposizione dispenser di acqua per il refill in tutte le zone di lavoro. Da domani l’accesso agli spettacoli sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass. Per tutte le informazioni dettagliate è possibile consultare la sezione dedicata Sferisterio Sicuro (sferisterio.it/sferisteriosicuro) oppure scaricare il comunicato a questo link https://tinyurl.com/jcbysysn



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