di Mauro Giustozzi
L’attesa è finita, Villa Lauri tornerà a vivere dal prossimo 15 luglio quando alle 18,30 è prevista l’inaugurazione della struttura che ospiterà l’Istituto Confucio ed il China Center dell’Università di Macerata. Ad annunciarlo è lo stesso sito dell’Università di Macerata con il titolo ‘Villa Lauri Opening’. Un progetto che l’ateneo ha iniziato a pensare nel 2002 quando acquistò l’edificio in condizioni di assoluto degrado, progettando la ristrutturazione con l’apertura del cantiere nel 2018 fino alla conclusione dei lavori di questi giorni con un cronoprogramma che non ha subito rallentamenti nonostante l’esplodere della pandemia da covid che pure ha creato problematiche nelle lavorazioni edili.
Il 15 luglio sarà un grande giorno per l’Università di Macerata che aggiunge ai due grandi poli di ateneo del Centro storico e del Bertelli a Vallebona un terzo hub altrettanto importante che si trova in un’altra zona della città, come a segnare una territorialità che si espande e che vede la presenza dell’ateneo guidato dal rettore Francesco Adornato in tante zone del capoluogo equidistanti tra loro ma interconnesse.
Ma sarà un grande giorno anche per la città che nel 2019, sempre per merito dell’Università e la collaborazione del comune di Macerata, ebbe modo di poter tornare a frequentare il grandissimo parco della villa dove sono presenti essenze arboree pregiate e di particolare interesse naturalistico. Ora, con questo recupero, torna a splendere la villa tolta al degrado in cui versava sin dagli anni Ottanta. Il primo documento storico che riguarda Villa Lauri è un manoscritto conservato presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, mediante il quale si ipotizza che la villa sia stata progettata nel 1841, come dimora estiva per il conte Lauri, dall’architetto Ireneo Aleandri, lo stesso progettista dell’arena Sferisterio. Dai primi del Novecento fu adibita a sede distaccata del manicomio provinciale, poi divenne ospedale militare e infine sanatorio per i malati di tubercolosi. L’opera di ristrutturazione ha avuto un costo complessivo di quattro milioni e 800 mila euro e, sulla base dell’accordo stipulato con il quartier generale degli Istituti Confucio della Repubblica Popolare Cinese, è stato concesso ad Unimc un cofinanziamento di due milioni di euro. Un recupero e ristrutturazione edilizia dei blocchi centrale ed ovest dell’edificio principale che, insieme agli altri immobili sparsi nei quattro ettari e mezzo di parco. Sulla base dell’accordo stipulato con il quartier generale degli Istituti Confucio della Repubblica Popolare Cinese all’interno della villa troverà posto la sede di un Istituto Confucio modello, costituita da spazi bibliotecari, sale riunioni, laboratori didattici, uffici, oltreché una residenza universitaria per studenti e docenti dell’istituto. Una sede di così grande prestigio ora consentirà di disporre di una piattaforma su cui costruire altri progetti, aprire negoziati su altri fronti, anche grazie alla sinergia con il China Center di Unimc.
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Da quando l’Università di Macerata nell’ormai lontano 2002 aveva iniziato a pensare al progetto di restauro di VILLA LAURI è cambiato il mondo proprio con l’entrata nel WTO della CINA con conseguenze molte negative per l’Occidente. Se il restauro non può che essere considerato positivo, l’inclusione dell’ISTITUTO CONFUCIO, CREATO E DIRETTA EMANAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA CINESE, lascia perplessi ed una conferma è che diverse Università sia italiane (VENEZIA e TORINO) che estere tali I.C. sono stati costretti a chiudere.
Riporto dichiarazioni di Antonio Tripodi dell’UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI di VENEZIA:
“Nelle Università italiane si prova a far credere che gli ISTITUTI CONFUCIO siano delle innocue istituzioni culturali, tanto generose da finanziare con centinaia di migliaia di euro gli atenei, e si nasconde che sono organi del partito comunista cinese, entrati con la forza del denaro cinese. Gli I.C. hanno il compito di edulcorare la politica cinese e, anche avvalendosi da meccanismi di autocensura, mitigano la visione della CINA che viceversa, alla prova dei fatti, è guidato da un partito politico di VOCAZIONE TOTALITARIA che si muove secondo obiettivi politici (conquista di egemonia in alcune aree, diplomazia economica, difesa del principio di “non interferenza”) che dovrebbero essere, viceversa, costantemente censurati da istituzioni che si riferiscono ad ideali di pace e di democrazia”.
Dal Prof. Maurizio Scarpari:
“L’università di VENEZIA CA’ FOSCARI prende posizione nella crisi che sta sconvolgendo HONK KONG, con la repressione violenta delle autorità nelle manifestazioni a favore della democrazia”
“La presenza degli I.C. nelle Università e nei centri di ricerca è così ingombrante da condizionarne le attività, al punto da arrivare ad ostacolare la divulgazione di una delibera senatoriale quasi che ci si vergogni del proprio coraggio”.
“Liberarsi dai vincoli derivanti dal controllo, dalla censura e dall’autocensura”.
“Quanto accaduto a CA’ FOSCARI ci induca a passare dalle parole ai fatti: sia CA’ FOSCARI la prima università in Italia a far uscire l’ISTITUTO CONFUCIO dal proprio interno! Si faccia promotrice di una politica meno dipendente da influenze esterne, seguendo l’esempio di quegli atenei che operano con istituzioni straniere, CINA INCLUSA, senza assoggettarsi alle loro volontà, ne guadagnerebbero tutti e si eviterebbe di chiudere in futuro qualche altro ISITUTO CONDUCIO per causa di forza maggiore, come ha dovuto fare di recente la prestigiosa VRIJE UNIVERSITEIT di BRUXELLES IN SEGUITO ALL’ARRESTO PER SPIONAGGIO DEL DIRETTORE CINESE DEL SUO ISTITUTO CONFUCIO, SONG XINNING, EX DIRETTORE DEL CENTRO PER GLI STUDI EUROPEI DELL’UNIVERSITA’ DRENMIN DI PECHINO.
questi cinesi invece di portare la loro cultura in giro per il mondo perché non si preoccupano prima di civilizzare i loro connazionali. Conoscono il Festival di Yulin che si svolge tutti gli anni proprio in questi giorni? o almeno dovrebbero conoscerlo. Una manifestazione di estrema crudeltà e indecenza. Se sì perché non si attivano per impedirla e farla cessare per sempre oppure la condividono o la tollerano? In questo caso che cultura vogliono diffondere! Ipocriti tutti quelli che fanno affari e/o accordi con loro!