Al via la somministrazione degli anticorpi monoclonali a Camerino. All’ospedale della città ducale è stato creato dalla Regione un servizio per la somministrazione di due anticorpi monoclonali: l’associazione Banlanivimab-Etesevimab, un vero scioglilingua, ma il suffisso mab sta per anticorpo monoclonale in inglese. Questi verranno somministrati, su indicazione dei medici curanti, nelle fasi più precoci della malattia da Coronavirus lieve o moderata (che non determina necessità di ossigenoterapia), per quei pazienti che però sono ad alto rischio di sviluppare un peggioramento verso una forma severa. In particolare possono essere sottoposti al trattamento: persone dai 65 anni in su che presentino obesità severa, diabete non controllato e complicato, immunodeficienze primitive o secondarie all’uso di immunosoppressori (per patologie onco-ematologiche) o dializzati soggetti dai 55 anni in su con malattie cardio-cerebrovascolari, ipertensione complicata, malattie respiratorie croniche adolescenti dai 12 ai 17 anni con malattie cardiache congenite od acquisite, asma, malattie del neurosviluppo. Per la somministrazione dei farmaci monoclonali è stata costituita una “task-force” tutta al femminile costituita da interniste adeguatamente formate: Gabriella Mazzoli (referente di medicina respiratoria), Maria Giovanna Negroni, Cristina Crocetti ed Ana Macura, mentre le operatrici sanitarie qualificate che prepareranno pazienti e farmaci sono: Vita De Luca (coordinatrice), Annarita Biancofiore, Oliva Orpello, Arianna Traini, Valentina Barbatelli e Jessica Pucciarelli. Questa terapia è un’arma in più, oltre al vaccino, ai farmaci antivirali ed alla ventilazione meccanica, nella lotta contro il Coronavirus: agendo nelle primissime fasi della malattia già acquisita dai pazienti fragili, ha lo scopo di impedirne il peggioramento e la necessità di una lunga e sofferta ospedalizzazione.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati