Il sindaco Giuseppe Pezzanesi, la responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’Asur Area Vasta 3 Fulvia Dini e Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità
di Francesca Marsili
«Sarà un presidio di nuova concezione, il terzo dopo quello di Ascoli e di Torrette costruito sulla base di norme antisismiche e antincendio: un’operazione da 16 milioni euro con 50 posti letto. Abbiamo optato per l’abbattimento e la ricostruzione totale della struttura, nel frattempo i servizi saranno mantenuti all’interno di strutture temporanee ad eccezione della dialisi che verrà spostata e ripartita in altri ospedali». Così l’assessore regionale Filippo Saltamartini intervenuto questa mattina alla conferenza stampa sulla ricostruzione del nuovo ospedale di Tolentino lesionato dagli eventi sismici del 2016, il cui progetto esecutivo sarà pronto entro marzo mentre i lavori inizieranno in autunno.
Nel corso dell’incontro ospitato nella sala riunioni dell’Assm, il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha informato che si sta concludendo una fase importante per la ricostruzione dell’ospedale San Salvatore. Durante la riunione è emersa anche un’ulteriore novità che potrebbe aggiungersi al piano di ricostruzione «l’Asur ci ha messo ha disposizione una porzione di terreno adiacente al nuovo ospedale per poter costruire un ampliamento della casa di riposo con circa 100 posti letto – afferma il primo cittadino – stiamo valutando la fattibilità economica, qualora fosse possibile, fornirebbe un grosso valore aggiunto ai degenti che in caso di necessità avrebbero a disposizione anche le cure ospedaliere». Abbandonata quindi l’ipotesi di demolizione parziale del nosocomio tolentinate mantenendo i servizi all’interno delle parti non coinvolte dalla ricostruzione ipotizzata in un primo momento, sia perché non si sarebbero potuta garantire la sicurezza dei cittadini anche dal punto di vista sanitario, sia perché a conti fatti, sarebbe risultato più oneroso.
L’Area Vasta 3 ha invece optato per un procedimento di abbattimento e totale ricostruzione di quello che sarà il nuovo ospedale di Tolentino. Gli attuali servizi ambulatoriali e il punto di primo intervento verranno mantenuti all’interno di moduli temporanei posizionati nel parcheggio della struttura. Fa eccezione solo la dialisi che per motivi di sicurezza igienica vedrà uno spostamento necessario per la durata dei lavori, ripartita tra l’ospedale di Camerino per creare un minor disagio dei dializzati dell’entroterra e in quello di Macerata «con la garanzia – aggiunge Pezzanesi- che una volta terminati i lavori tornerà nuovamente nel presidio di Tolentino». Un disegno quello illustrato oggi, che immagina un concetto molto avanzato di sanità. Sarà un ospedale di nuova concezione capace anche di fornire prestazioni sanitarie di livello, capaci di curare e contrastare tutte le patologie intermedie, anche riferite al Covid 19. Un luogo sicuro e di moderna concezione, capace di rispondere alle esigenze di un vasto territorio che interessa una popolazione di circa 50mila persone e soprattutto in grado di integrarsi con gli altri nosocomi del territorio, completando la vasta gamma dei servizi sanitari offerti all’utenza.
Per far meglio comprendere l’importanza degli investimenti previsti, l’assessore Saltamartini ha sottolineato che a Tolentino verranno investiti, nei prossimi anni, circa 16 milioni di euro, la stessa cifra che è a disposizione a livello regionale per la manutenzione di tutti gli altri ospedali. Presente all’incontro anche l’ingegner Fulvia Dini, responsabile ufficio tecnico dell’Area vasta 3. «L’intervento è importante. C’è pervenuto il progetto definitivo che prevedeva – partendo dallo studio di fattibilità – di mantenere una parte non demolita: quella contenente i poliambulatori, il punto di primo intervento e la dialisi. Poi in conferenza dei servizi ci è stato suggerito di rivalutare questa scelta ovvero di pensare di procedere con un progetto esecutivo demolendo anche queste parti. – ha sottolineato Dini – dopo un incontro con la dottoressa Corsi, il sindaco e il responsabile della dialisi, valutato che mantenere un’attività sanitaria vicino ad un cantiere avrebbe causato dei disagi agli utenti, in particolar modo ai dializzati a causa delle polveri, si è deciso di delocalizzare temporaneamente la dialisi e mantenere gli altri servizi in strutture temporanee. L’obiettivo – ha rassicurato – è quello di fare presto».
Il primo cittadino nell’incontro ha voluto anche mettere a tacere le polemiche su un possibile smembramento dell’ospedale cittadino, ribadendo invece che manterrà il suo ruolo strategico arricchito sotto l’aspetto compensativo della sanità territoriale. «Una goccia che scava nella roccia», così l’assessore regionale alla sanità Saltamartini ha definito il sindaco Pezzanesi nella sua costante e martellante richiesta affinché i lavori di ripristino dell’ospedale accelerassero ed avessero inizio. «Ci siamo assunti la responsabilità di sostenere in campagna elettorale che l’idea di un ospedale unico fosse pazzesca – ha sottolineato Saltamartini ribadendo la visione sanitaria della neo giunta regionale – evidentemente la pandemia ha dimostrato che i cittadini hanno bisogno di ospedali di comunità e la nostra intenzione è esattamente questa: rafforzarla, e con questo anche Tolentino».
Ok tecnico per l’ospedale di Tolentino, demolizione in uno o due round
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