Speranza firma lo stop allo sci,
Sarnano e Bolognola nell’incertezza:
«Una beffa per noi operatori»

DIETROFRONT - Il provvedimento del ministro dopo il parere negativo del Cts alla riapertura prevista per domani. Francesco Cangiotti: «Anche aprire una settimana o due avrebbe permesso almeno di recuperare una piccola parte delle perdite». Maurizio Tosoroni: «Le attività come la nostra non hanno un'interruttore on/off che si accende e si spegne»

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I mezzi al lavoro sulle piste di Sassotetto

 

di Marco Cencioni

Parere fortemente negativo dal comitato tecnico scientifico sulla riapertura degli impianti sciistici prevista per domani. E cosi il ministro Speranza ha firmato nel tardo pomeriggio un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo, quando scadrà il Dpcm in vigore dal 14 gennaio. Il tutto a poche ore da lunedì 15 febbraio, data indicata in precedenza come quella per poter riaprire le stazioni sciistiche. Per i gestori, tra cui quelli di Sarnano e Bolognola, l’ennesima beffa. La stagione, è un dato di fatto, è ormai andata con le perdite che sono importanti. Ma era sicuramente prevedibile. Quello che invece sfugge alla comprensione dei gestori è il perché i ristori ancora non si siano visti e come si può, qualche ora prima di avere la possibilità di partire, vietare l’ok ad inforcare gli sci. Restavano pochi giorni prima dell’arrivo della primavera, opportunità per chi con la neve ci lavora di colmare la voglia di sci dei tanti appassionati e di guadagnare quel qualcosa che avrebbe permesso, almeno, di pagare le spese di un’annata nefasta. Ma ora lo stop che, a meno di precipitazioni importanti a marzo, è quello definitivo per gli impianti del Maceratese.

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Maurizio Tosoroni

«Seppure rammaricati, accettiamo con senso di responsabilità quanto previsto dai provvedimenti delle autorità competenti, riconoscendo assoluta priorità alla sicurezza ed alla salute dei nostri ospiti e dei nostri collaboratori – dice Maurizio Tosoroni di Sarnano Neve -. Restano aperte la Piccola Baita Sassotetto e la Baita Capannina a S. M. Maddalena e tutte le attività individuali open air. Sicuramente non avremmo aperto domani. Ai nostri clienti dobbiamo offrire un servizio di qualità e non c’è più la neve di un mese fa, quando con due metri caduti e un fondo come si deve potevamo garantire allo sciatore di godersi le nostre piste nel migliore dei modi. I 30 centimetri di questi giorni non consentivano di poter già da domani aprire gli impianti in condizioni ideali, purtroppo lo abbiamo verificato anche questa mattina. Se avessimo avuto l’ok saremmo andati a lavorare sulla neve, visto che le zone più alte sono scoperte, per poi riaprire a lavoro terminato. Le attività come la nostra non hanno un’interruttore on/off che si accende e si spegne. Noi non ragioniamo per slogan, siamo realisti – conclude Tosoroni – . Per rispettare al meglio le disposizioni e per dare l’opportunità a chi vuole sciare di farlo in sicurezza e con il piacere di trovare piste all’altezza delle aspettative occorre prudenza, attenzione, rispetto, cautela e premura».

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Francesco Cangiotti

Francesco Cangiotti di Bolognola Ski, sentito da Cronache Maceratesi poco prima dell’arrivo del provvedimento firmato dal ministro della Salute: «Viviamo questa incertezza in maniera negativa, speriamo che almeno ci facciano lavorare questa settimana – aveva dichiarato Cangiotti nel pomeriggio -. Da domani, se non cambia nulla nel frattempo, riapriamo subito. Abbiamo avuto molte prenotazioni online per gli skypass e la scuola sci è piena. Neve non ce n’è tanta, avremo il 30% delle piste aperte e nello specifico Pintura 1 e 2 e Castelmanardo fino allo sgancio intermedio, con le piste 1,3,5 e 6 a disposizione. Da una settimana lavoriamo per farci trovare pronti, se dovesse cambiare qualcosa dovremmo rimborsare gli skypass e sarebbe un ulteriore danno rispetto a quello che già è stato, visto che di ristori non se ne vedono – precisa Cangiotti -. La stagione non è compromessa, è praticamente andata e si sapeva che sarebbe stato quasi impossibile fornire il nostro servizio vista la pandemia, ma anche aprire una settimana o due, vista la voglia di sciare che c’è da parte di tutti gli appassionati, permetterebbe almeno di recuperare una piccola parte del deficit e questo sarebbe comunque importante».

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Sassotetto

Tornando al provvedimento, in una nota del ministero della Salute si specifica che «tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania. Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette “aree gialle”, afferma che “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».

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