Oriana Piccioni
di Federica Nardi
Tempo di bilanci al Consiglio comunale online di Macerata, con l’approvazione oggi pomeriggio del consolidato relativo alle partecipate, alcune variazioni e la delibera di indirizzo necessaria per le future nomine ai vertici delle municipalizzate. Tutti atti dovuti in quanto tecnici e in scadenza, anche se dato l’argomento non sono mancate stoccate e polemiche anche da parte della maggioranza.
A presentare le delibere l’assessora al Bilancio (quota Lega) Oriana Piccioni: «Stiamo approvando il bilancio dei conti del Comune e delle sue partecipate. Non ci sono decisioni da prendere, l’atto è una fotografia assemblata dei bilanci già approvati», ha spiegato Piccioni ai consiglieri. A trainare una fotografia comunque positiva è il risultato di Apm, con un utile l’anno scorso di circa 1 milione di euro.
Claudio Carbonari
Solleva però perplessità Claudio Carbonari, capogruppo Lega: «Quanto è il saldo delle partite con Apm? A fronte dei dividenti, il Comune dà contributi. Bisogna che sia il più possibile vantaggioso per il Comune. Altro discorso è che in diverse annualità l’Apm riportava un bilancio in utile ante tasse estremamente elevato. Cosa che ritengo un errore. Penso che debba utilizzare i soldi, prima di portarli alla tassazione, per erogare servizi. Questo sarà frutto di una ridefinizione dei compiti dell’Apm con la scelta di un management figlio del nuovo Cda che saprà farsi portatore di queste esigenze. In modo che gli utili non vengano portati a tassazione quando potrebbero essere reindirizzati in modo più utile nei confronti della città».
Roberto Cherubini
Roberto Cherubini, capogruppo del M5S, mostra le stesse perplessità di Carbonari. «L’anno scorso Apm ha avuto un risultato netto di 2 milioni e passa, pagando circa 1 milione di tasse. Capisco che servono utili alti perché l’indebitamento è elevatissimo: 33 milioni e 850mila euro di finanziamento. Ma anziché pagare tasse si potrebbe pensare ad agevolazioni per chi consuma meno acqua. Del resto il bilancio è dato al 90% dai guadagni proprio dal servizio idrico». Cherubini sottolinea anche la situazione delle quattro farmacie comunali: «Hanno un utile ridicolo. 160mila euro di utile lordo in tutto. Un quinto di una farmacia privata».
Alberto Cicarè (Strada comune-Potere al popolo) ricorda che i revisori esprimevano dubbi sul controllo delle partecipate da parte del Comune. «Era uno dei motivi per cui davano parere non favorevole. Ora invece c’è un rendiconto del gruppo aziendale e viene dato un parere positivo senza alcun tipo di eccezione su questi conti».
Pierfrancesco Castiglioni
Pierfrancesco Castiglioni (capogruppo Fratelli d’Italia) ha quindi specificato che «i revisori danno parere favorevole, ma fatta riserva per quanto rilevato nei precedenti verbali». Mentre sul fronte farmacie concorda con Cherubini: «La farmacia comunale ha un senso quando è un servizio ai cittadini. Ad esempio la farmacia di corso Cavour non è intesa secondo le finalità di una farmacia comunale, che dovrebbe avere una funzione sociale. Gli utili dovrebbero esserci. Ci sarà da vedere quale azione a livello imprenditoriale ci sarà da fare. Non si è mai vista una farmacia che rende così poco». Mentre Carbonari ha espresso riserve su Apm, Castiglioni lo ha fatto sul Cosmari. Dato che, come ha ricordato Cicarè, la Tari aumenterà in relazione a un maggior costo del servizio, il consigliere di Fratelli d’Italia assicura che «se si dovranno riadeguare nel piano economico finanziario le aliquote Tari, sarà da vedere se Cosmari dovrà offrire servizi più efficienti. Faccio un esempio: non ho visto Cosmari pulire le strade anche se gli spetta. Sono sicuro che la nostra maggioranza starà attenta affinché il Cosmari faccia anche qualcosa di più dato che prende qualcosa di più». Ultimo commento di Castiglioni sulla cultura: «Deve essere gestita dall’amministrazione, non da Macerata cultura. Il suo ruolo deve essere consultivo. Le decisioni le deve prendere il Consiglio».
Narciso Ricotta
Critico Narciso Ricotta, capogruppo del Pd: «Io vedo l’imbarazzo di una maggioranza che nel votare un atto tecnico cerca mille scuse per spiegare perché lo vota. È corretto, è evidente che le scelte dietro non le avete fatto voi. Che altro andate cincischiando? È un atteggiamento strumentale e politico. Di fronte a un atto che è invece tecnico. Quindi tutti questi distinguo non servono. Che siamo diversi è evidente. Vedo polemiche inutili». Ancora più critico sull’atto di indirizzo per la nomina dei presidenti delle partecipate, che arriva dopo diverse anticipazioni o nomine già fatte: «Quando parliamo di nomine, prima dobbiamo dare dei criteri sui soggetti, poi il Consiglio deve dare gli indirizzi per gli enti. Finché non vengono adottati i criteri le nomine non si fanno. Sennò che stiamo a fare qui noi? Il sindaco ha nominato il cda dell’Istituzione macerata cultura senza avere nessun indirizzo dal Consiglio. A che serve questa seduta? Manca il rispetto, il salvataggio della forma. Sia per Apm che per Macerata cultura ci sono nomine fatte senza indirizzi per gli enti. A cosa servono gli indirizzi a nomine già fatte? Non è un percorso che rispetta le prerogative del Consiglio».
Andrea Boccia (M5s) ha posto inoltre l’attenzione su altri due aspetti di gestione futura: «Ricordo che Piediripa non ha ancora l’Acquedotto del Nera. E così tutti gli abitanti a valle. Mi auguro che il nuovo presidente ne tenga ben conto». E poi sulla Cemaco, «società partecipata in liquidazione da parecchi anni. Ancora è oscuro il motivo per cui questa situazione si prolunga. Sarebbe da fare luce sia su questa che su altre».
La delibera sul bilancio consolidato è passata con 30 voti positivi (due contrari Movimento 5 stelle, astenuto Cicarè), mentre quella sugli indirizzi per le nomine ha ottenuto l’unanimità.
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Privatizzare APM e Cosmari, liquidare Macerata Cultura. La gestione pubblica di questi soggetti giuridici è fallimentare.
APM,COSMARI ecc. è ungrosso affare per chi ci sta dietro?????
Dopo tanto tempo si torna a parlare dei “pochi” utili generati dalle Farmacie Comunali.
Veramente briciole, rispetto a quello che altre farmacie riescono a portare a casa…
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Il problema venne già sollevato durante l’Amministrazione Meschini (se non ricordo male era il 2004 o tutto al più il 2005 prima del secondo mandato), nel poco interesse delle allora opposizioni (che oggi governano la città).
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Tornarne a parlare, 15 (QUINDICI) anno dopo, significa che c’è un evidente cortocircuito all’interno della politica.
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All’epoca si disse che, non potendo vendere farmaci sottoprezzo, le Farmacie Comunali avrebbero dovuto assolvere ad una FUNZIONE SOCIALE, prendendo esempio da tante altre farmacie comunali presenti in Italia.
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Quindi in una OTTICA SOCIALE (e di vicinanza alla cittadinanza) si poteva (DOVEVA!!!) ripensare agli orari di apertura (magari prolungandoli fino alle 23 oppure, a turno, lasciandone aperta almeno una H24).
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Si poteva decidere di tenerne aperta sempre una (a turno) le DOMENICHE, nonché nelle altre FESTE (natale, pasqua, ecc), così come avveniva per decine e decine di farmacie comunali in giro per l’Italia…
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Tutte idee, all’epoca, valutate come interessanti e positive… Solo che poi le proposte (come spesso accade) rimangono proposte e non se ne fece nulla; insomma abbiamo PERSO 15 anni!!!!