La Lega chiede le dimissioni del commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini: «è un uomo di parte, ha utilizzato il ruolo istituzionale di vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura per aizzare i pm contro l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini (la vicenda è quella della nave Diociotti, ndr)» a dirlo sono i parlamentari Riccardo Marchetti, nuovo commissario Lega Marche, Virginio Caparvi, segretario Lega Umbria, Francesco Zicchieri, segretario Lega Lazio e Luigi D’Eramo, segretario Lega Abruzzo.
SALVINI – «È sconcertante quanto emerge dalle intercettazioni pubblicate da La Verità. A questo punto, Legnini lasci immediatamente il ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione. Ha contribuito a demolire la credibilità del Csm, stia lontano dalle nostre regioni». Le intercettazioni riferite da La Verità, commenta Matteo Salvini con Adn Kronos: «Svelano la natura di alcune iniziative dei magistrati contro il sottoscritto. Emergono le trame di Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm e sottosegretario di due governi a guida Pd, per far intervenire il Csm a supporto delle indagini sullo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti. In quell’occasione – aggiunge- da quanto ricostruisce ‘La Verità’, quattro consiglieri del Csm (tra cui Luca Palamara che mi definiva ‘merda’) invocavano l’intervento del Csm – così come ordinato da Legnini – per difendere “l’indipendenza della magistratura” che io avrei messo in pericolo. Un attimo dopo, Legnini rispondeva pubblicamente che l’unico obiettivo era assicurare “l’indipendenza della magistratura”, confezionando il messaggio di una magistratura al di sopra delle parti e preoccupata perché il ministro Salvini osava difendere l’Italia e pretendeva di bloccare gli sbarchi rifiutando l’accusa di essere un sequestratore».
LE INTERCETTAZIONI – Il 24 agosto 2018, secondo quanto riporta La Verità, Legnini contatta il consigliere Luca Palamara: “Luca, domani dobbiamo dire qualcosa sulla nota vicenda della nave. So che non ti sei sentito con Valerio (Fracassi, consigliere del Csm in quota Area, ndr). Ai (Autonomia e indipendenza, ndr) ha già fatto un comunicato, Area è d’accordo a prendere un’iniziativa Galoppi idem (Claudio Galoppi, consigliere del Csm, ndr). Senti loro e fammi sapere domattina”. Palamara, continua la ricostruzione de La Verità, risponderà: “Ok, anche io sono pronto. Ti chiamo più tardi e ti aggiorno”. Legnini avrebbe poi detto: “Sì, ma domattina dovete produrre una nota, qualcosa insomma”. A quel punto, continua la ricostruzione, Palamara scrive a Fracassi e i due si incontrano il giorno successivo. Il pm riceve quindi un messaggio: “Dobbiamo sbrigarci! Ho già preparato una bozza di richiesta. Prima di parlarne agli altri concordiamola noi”. Dopo questo scambio di messaggi, prosegue la ricostruzione, la vicenda continua con quattro consiglieri di Palazzo dei Marescialli, fra cui Palamara, che il 25 agosto chiedono di inserire il caso migranti all’ordine del giorno del Csm. Scrivono: “La verifica del rispetto delle norme è doverosa nell’interesse delle istituzioni. Gli interventi a cui abbiamo assistito, per provenienza, toni e contenuti rischiano di incidere negativamente sul regolare esercizio degli accertamenti in corso. Riteniamo che sia necessario un intervento del Csm per tutelare l’indipendenza della magistratura e il sereno svolgimento delle attività di indagine”. Legnigni, in un comunicato, scriverà: “Il nostro obiettivo è esclusivamente quello di garantire l’ indipendenza della magistratura”.
LA RISPOSTA DI LEGNINI – «Si trattò di un intervento doveroso, che rientra nelle competenze del Csm – risponde Legnini in una intervista all’Ansa -, svolto esclusivamente a tutela dell’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, e che rifarei esattamente negli stessi termini poiché mi sono sempre battuto per affermare le reciproche sfere di autonomia tra magistratura e politica. I messaggi oggi pubblicati non hanno nulla a che vedere, dunque, con la vicenda Palamara». Lo dichiara Giovanni Legnini auspicando la chiusura di «una polemica generata dallo stillicidio di pubblicazioni di messaggi decontestualizzati e perciò parziali e fuorvianti». Legnini aggiunge che «Il Procuratore di Agrigento aveva avviato un’indagine sulle vicende dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti, ed in conseguenza di tale attività era stato fatto oggetto di aggressioni sulla stampa e sui social da parte di esponenti politici e di governo. La magistratura associata si espresse subito con posizioni a tutela dell’indipendenza delle attività del Procuratore: intervenne pubblicamente l’Anm, il gruppo di Autonomia e Indipendenza, altri gruppi e singoli ed autorevoli magistrati. Le attività del Consiglio Superiore della magistratura erano sospese a causa del periodo feriale, e quale Vice Presidente era mio dovere istituzionale- sottolinea -, prima di assumere qualsiasi posizione, consultarmi con i componenti del Consiglio. Pertanto chiesi ai rappresentanti individuati dai gruppi consiliari di esprimere la loro posizione. I messaggi che sono stati resi pubblici rendono conto di questa richiesta, il cui significato è esattamente opposto a quanto riferisce La Verità».
SBORGIA LO DIFENDE – «Nessuno tocchi Legnini, da quanto si apprende le intercettazioni menzionate non rilevano alcuna fattispecie penalmente rilevante, non si strumentalizzi la vicenda per fermare la ricostruzione. Legnini deve continuare con il suo ruolo» dice il sindaco di Camerino Sandro Sborgia.
se mai qualcuno avesse avuto qualche dubbio sull'operato di una certa parte della magistratura....
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Se si attacca un politico di destra tutto è lecito c’è sempre una giustificazione, addirittura ho sentito parlare di libertà di pensiero dei giudici.
Quando si prova invece ad indagare uno di sinistra eh beh allora….chiedere a demagistris,che proprio di destra non è.
Principi, perchè ti meravigli? Magistratura e cultura sono sempre stati al servizio dei regimi dittatoriali, leggi Fascismo, Nazismo e Bolscevismo. Per poi schiararsi dalla parte dei vincitori, salvo i pochi fessi che si sono sacrificati per rimanere fedeli alle proprie idee..
Quindi ora un giornale ha imbastito un processo con sentenza inappellabile su una intercettazione che non dice nulla di irrilevante, e una parte politica che fa? Chiede le dimissioni del commissionario Legnini. Sarà forse perchè il primo commissario per il sisma 2016 che sta accelerando sulla ricostruzione? Che importanza ha questa considerazione, l’importanza è eliminare chi potrebbe nuocere alla tua politica antimmigrazione, i terremotati possono attendere e magari gli mandiamo uno dei precedenti inutili commissari. Bravo Sindaco Sborgia a difenderlo, tra l’altro lei è più competenti di questi giornalisti scandalistici e democratici.