Il grafico elaborato dal Gores: a destra l’andamento dei casi positivi fino ad oggi; a sinistra, anche la previsione dell’andamento nella prossima settimana
Per Macerata le previsioni sui contagiati del coronavirus parlano di un trend in crescita esponenziale. Ormai in linea con quello regionale, dove i nuovi positivi raddoppiano ogni tre giorni circa (leggi l’articolo). Il Gores stamattina ha comunicato al tavolo tecnico della Regione i dati dei contagiati che sono ancora in crescita mentre i tecnici della Regione hanno illustrato l’andamento della curva dei contagi e le proiezioni numeriche in base a quanto visto finora e ad alcune variabili legate ai territori, alla copertura di servizi sanitari e alla suscettibilità alle infezioni. Se finora la provincia maceratese era rimasta quasi ai margini della questione coronavirus, le proiezioni fanno capire il motivo della decisione della Regione di destinare ai contagiati anche l’ospedale di Civitanova e parte di quello di Macerata. A fronte dei 32 casi maceratesi registrati finora, domani già potrebbero toccare quota 50 secondo le ipotesi dei tecnici regionali, fino ad arrivare a 100 il 15 marzo e a 191 fra sei giorni. Praticamente un raddoppio ogni 2,5 giorni circa dei casi. Ed è questo che ha fatto diventare quasi immediatamente esecutivo il piano la cui presentazione il governatore Ceriscioli aveva annunciato per oggi nella speranza però che non fosse necessario metterlo immediatamente in esecuzione. I numeri hanno invece imposto di agire subito e a Civitanova l’operazione evacuazione potrebbe scattare entro la settimana, peraltro l’intervento è complesso stante il fatto che si tratta di una grande struttura.
(L. Pat.)
C'hanno messo un mese e mezzo a chiudere tutto, anzi neanche tutto. Abbiamo resistito pure troppo... in bocca al lupo a tutti.
Pensa quelle di Pesaro e Ancona!
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Speriamo che non raddoppiano ogni 3 giorni, altrimenti dopo meno di 2 mesi i casi positivi sarebbero più di 250.000!
Coloro che si ammalano oggi, sono quelli contagiati 10 giorni fa’.
Se si vuole spezzare questa escalation….C’È DA STARE A CASA!!!
DOMANDA: Molti si chiedono perché vi siano differenze di mortalità così accentuate fra l’Italia e altri paesi che cominciano a registrare un certo numero di contagi ma proporzionalmente meno morti, come la Corea del Sud, la Francia e la Germania. Al momento siamo in linea solo con l’Iran.
RISPOSTA: Questo lo si spiega con un insieme di fattori.
Il primo è che noi in questo momento probabilmente sovrastimiamo la mortalità perché mettiamo al numeratore tutti i morti senza quella maniacale attenzione alla definizione dei casi di morte che hanno per esempio i francesi e i tedeschi, i quali prima di attribuire una morte al Coronavirus eseguono una serie di accertamenti e di valutazioni che addirittura in certi casi ha portato a depennare dei morti dall’elenco. Di fatto capita che accertino che alcune persone siano morte per altre cause pur essendo infette da coronavirus. Noi invece, per i noti motivi di decentramento regionale, ci atteniamo a classificazioni dettate dalle regioni e soltanto nell’ultima settimana stiamo cercando di introdurre un correttivo con una valutazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che però non ha a disposizione le cartelle cliniche e quindi fa fatica a entrare nel merito. Tutto il meccanismo insomma è estremamente farraginoso. L’ISS, in altre parole, per il decreto ha il potere di investigare ma deve mandare i NAS per avere le cartelle. Non so se mi spiego… Peraltro il carattere maniacale dell’accertamento delle cause di morte presente in altri Paesi europei ha chiare motivazioni di reputazione e di comunicazione.
La seconda ragione di un tale differenza di mortalità fra noi e gli altri dipende dal fatto che noi la sovrastimiamo perché al denominatore mettiamo soltanto i casi positivi come definiti dall’organizzazione Mondiale della sanità, mentre se comprendessimo tutti quei soggetti che stimiamo essere positivi la mortalità risulterete molto inferiore. I cinesi, per esempio, che nella seconda fase dell’epidemia (fuori dalla provincia di Hubei, ndr.) hanno cercato di fare test diagnostici a tutti, hanno rinvenuto una letalità che oscilla fra il 2 e il 3 per cento.
https://www.scienzainrete.it/articolo/walter-ricciardi-ancora-due-settimane-dure-possibile-catastrofe-negli-usa/luca-carra/2020
Domenico Bevilacqua, occorreva anni fa mettere in atto una digitalizzazione delle cartelle cliniche nel nostro sistema sanitario, che avrebbe potuto di fatto portare grandi vantaggi nella gestione dei pazienti e delle statistiche in questa pandemia.
Angelo Gallo, conosco casi di gente che è morta per questa mancata condivisione di cartelle cliniche.